misterbaby Posted February 12, 2012 Share Posted February 12, 2012 Sa sedurre la carne la parola, prepara il gesto, produce destini... E martirio è il verso, è emergenza di sangue che cola e s'aggruma ai confini del suo inverso sessuato, controverso. Patrizia Valduga Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-538287 Share on other sites More sharing options...
misterbaby Posted March 27, 2012 Share Posted March 27, 2012 I poeti lavorano di notte quando il tempo non urge su di loro, quando tace il rumore della folla e termina il linciaggio delle ore. I poeti lavorano nel buio come falchi notturni od usignoli dal dolcissimo canto e temono di offendere Iddio. Ma i poeti, nel loro silenzio fanno ben più rumore di una dorata cupola di stelle. alda merini Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-551030 Share on other sites More sharing options...
Hosni Posted March 27, 2012 Share Posted March 27, 2012 Una delle mie poesie preferite: Attenti Agli Uomini Comuni Alle Donne Comuni ATTENTI Al Loro Amore Il Loro E' Un Amore Comune, Che Mira Alla Mediocrità Ma C'è Il Genio Nel Loro Odio C'è abbastanza Genio Nel Loro Odio Per Ucciderti, Per Uccidere Chiunque. Non Volendo La Solitudine Non Concependo La Solitudine Cercheranno Di Distruggere Tutto Ciò Che Si Differenzia Da Loro Stessi Non Sapendo Creare Arte Non Capiranno L'Arte Considereranno Il Loro Fallimento Come Creatori Solo Come Un Fallimento Del Mondo Non Essendo In Grado Di Amare Pienamente CREDERANNO Il Tuo Amore Incompleto E POI ODIERANNO TE E Il Loro Odio Sarà Perfetto Come Un Diamante Splendente Come Un Coltello Come Una Montagna COME UNA TIGRE COME Cicuta La Loro ARTE Più Raffinata. Charles Bukowski... il genio della massa Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-551035 Share on other sites More sharing options...
D. Posted March 27, 2012 Share Posted March 27, 2012 «Biancheggia vela solitaria del mare nell'azzurra bruma.. Cosa in lontana terra cerca? Al paese natio cos'ha lasciato? Fremono le onde, il vento fischia, l'albero piega e geme.. Ahimè! Felicità non cerca e da felicità non viene! Sott'essa il flutto più chiaro del cielo; sopra, del sole d'oro il raggio.. ed essa inquieta chiede la tempesta, come nelle tempeste fosse pace!» M. Lermontov - La vela Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-551038 Share on other sites More sharing options...
misterbaby Posted March 30, 2012 Share Posted March 30, 2012 "E sempre là nella memoria torno ad incontrar sulla fine del giorno l’impronta della tua presenza, come Adamo, la cui colpa è di strappare dentro di sé la costola nel sonno e poi volerla in Eva riabbracciare. La distruzione di Eva era il peccato, il criminoso parto dell’Adamo fin dall’inizio solitario e vano. Ora lo so, quell’estate di sogno era l’Eden, da cui venni cacciato prima di entrarvi e senza alcun peccato. E a commettere questo, nulla è stato, né il serpente, né Dio, neppure Adamo. Non c’è salvezza, né rivoluzione, solo pietà, e la consolazione della gloria sul volto di un bambino che ti sorride, prima del peccato." Mauro Pesce Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-551896 Share on other sites More sharing options...
LOL Posted April 2, 2012 Share Posted April 2, 2012 A palazzo Oro Ror - A. Palazzeschi Nel cuor della notte, ogni notte, la veglia incomincia a palazzo Oro Ror. In riva allo stagno s'innalza il palazzo, soltanto lo stagno lo guarda perenne e lo specchia. Già lenta l'orchestra incomincia la danza, la notte è profonda. Comincian le dame che giungon da lungi, discendon silenti dai cocchi dorati. Dei ricchi broccati ricopron le dame, ricopron le vesti cosparse di gemme i ricchi broccati. Finestra non s'apre a palazzo Oro Ror, ma solo la porta, la sera, pel passo alle dame. In fila infinita si seguono i cocchi dorati, discendon le dame silenti ravvolte nei ricchi broccati. Lo stagno ne specchia l'entrata, e l'oro dei cocchi risplende nell'acqua estasiata. L'orchestra soltanto si sente. Si perde il vaghissimo suono confuso fra muover di serici manti. La veglia ora è piena. Di fuori più nulla. Silenzio. Un cocchio lucente ancora lontano risplende, s'appressa più ratto del vento e rapida scende la dama tardante. Se n'ode soltanto il leggero frusciare del serico manto. Il cocchio ora lento nell'ombra si perde. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-552449 Share on other sites More sharing options...
Patroclo Posted April 2, 2012 Share Posted April 2, 2012 Guido Gozzano, "La Differenza", Penso e ripenso: - che mai pensa l'oca gracidante alla riva del canale? Pare felice! Al vespero invernale protende il collo, giubilando roca. Salta starnazza si rituffa gioca: né certo sogna d'essere mortale né certo sogna il prossimo Natale né l'armi corruscanti della cuoca. - O papera, mia candida sorella, tu insegni che la Morte non esiste: solo si muore da che s'é pensato. Ma tu non pensi. La tua sorte è bella! Ché l'essere cucinato non è triste, triste è il pensare d'esser cucinato. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-552536 Share on other sites More sharing options...
misterbaby Posted April 5, 2012 Share Posted April 5, 2012 "Le gaggie della mia fanciullezza dalle fresche foglie che suonano in bocca... Si cammina per il Cinghio asciutto, qualche ramo più lungo ci accarezza la faccia fervida, e allora, scostando il ramo dolce e fastidioso, per inconscia vendetta si spoglia di una manata di tenere foglie. Se ne sceglie una, si pone lieve sulle labbra e si suona camminando, dimentichi dei compagni. Passano libellule, s'odono le trebbiatrici lontane, si vive come in un caldo sogno. Quando più la cicala non s'ode cantare, e le prime ombre e il silenzio della sera ci colgono, quasi all'improvviso, una smania prende le gambe e si corre sino a perdere il fiato, nella fresca sera, paurosi e felici." A.Bertolucci Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-553981 Share on other sites More sharing options...
Fra86 Posted April 6, 2012 Share Posted April 6, 2012 "Da quando ti ho persa, sono ossessionato dal silenzio; i suoni le lor piccole ali agitano, un attimo, poi all'onda s'abbandonano della stanchezza, che dondola senza rumore. Sia che per strada la gente passeggi con monotono brusio o sospiri il teatro o sospiri con un profondo respiro roco, o agiti il vento un groviglio di luce sul fiume nero, profondo, o gli ultimi echi della notte facciano rabbrividire l'anima, io avverto il silenzio che aspetta di poter bere tutto ancora nella sua estrema totalità svuotando il rumore degli uomini." (D.H. Lawrence - Silenzio) Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-554475 Share on other sites More sharing options...
LOL Posted April 7, 2012 Share Posted April 7, 2012 http://www.youtube.com/watch?v=mAjwquRig_4 gli esami di stato Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-554750 Share on other sites More sharing options...
misterbaby Posted May 21, 2012 Share Posted May 21, 2012 Ricordo Ricordo una chiesa antica, romita, nell'ora in cui l'aria s'arancia e si scheggia ogni voce sotto l'arcata del cielo. Eri stanca, e ci sedemmo sopra un gradino come due mendicanti. Invece il sangue ferveva di meraviglia, a vedere ogni uccello mutarsi in stella nel cielo. G. Caproni Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-569088 Share on other sites More sharing options...
Addie Pray Posted May 23, 2012 Share Posted May 23, 2012 «Biancheggia vela solitaria del mare nell'azzurra bruma.. Cosa in lontana terra cerca? Al paese natio cos'ha lasciato? Fremono le onde, il vento fischia, l'albero piega e geme.. Ahimè! Felicità non cerca e da felicità non viene! Sott'essa il flutto più chiaro del cielo; sopra, del sole d'oro il raggio.. ed essa inquieta chiede la tempesta, come nelle tempeste fosse pace!» M. Lermontov - La vela Cavolo, ma tradotto in Italiano Lermontov diventa veramente brutto:-))) Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-569866 Share on other sites More sharing options...
ampelo82 Posted June 29, 2012 Share Posted June 29, 2012 Vedessi il volto della mia anima quando ti vedo e tremo e diventa foglia d'ascolto. Vedessi il dito del mio cuore che ti indica strade sconosciute. Vedessi il mio amore che è un tenero figlio che cresce senza un padre. A. Merini Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-580062 Share on other sites More sharing options...
orlando.g Posted August 17, 2012 Share Posted August 17, 2012 Vorrei poter soffocare nella stretta delle tue braccia nell'amore ardente del tuo corpo sul tuo volto, sulle tue membra struggenti nel deliquio dei tuoi occhi profondi perduti nel mio amore, quest'acredine arida che mi tormenta. Ardere confuso in te disperatamente quest'insaziabilità della mia anima già stanca di tutte le cose prima ancor di conoscerle ed ora tanto esasperata dal mutismo del mondo implacabile a tutti i miei sogni e dalla sua atrocità tranquilla che mi grava terribile e noncurante e nemmeno più mi concede la pacatezza del tedio ma mi strazia tormentosamente e mi pungola atroce, senza lasciarmi urlare, sconvolgendomi il sangue soffocandomi atroce in un silenzio che è uno spasimo in un silenzio fremente. Nell'ebrezza disperata dell'amore di tutto il tuo corpo e della tua anima perduta vorrei sconvolgere e bruciarmi l'anima sperdere quest'orrore che mi strappa gli urli e me li soffoca in gola bruciarlo annichilirlo in un attimo e stringermi a te senza ritegno più ciecamente, febbrile, schiantandoti, d'amore. Poi morire, morire, con te. Il giorno tetro in cui dovrò solitario morire (e verrà, senza scampo) quel giorno piangerò pensando che potevo morire così nell'ebbrezza di una passione ardente. Ma per pietà d'amore non l'ho voluto mai. Per pietà del tuo povero amore ho scelto, anima mia, la via del più lungo dolore. Cesare Pavese, 12 dicembre 1927 Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-594610 Share on other sites More sharing options...
Emil Posted August 27, 2012 Share Posted August 27, 2012 Assai si dolsero nell’atto di lasciarsi. Le circostanze, non loro lo vollero. I casi della vita fecero che uno lontano se ne andasse – a New York o in Canadà. Certo l’amore non era più quello d’un tempo, poco per volta in loro era scemata l’attrazione. Separarsi, però, non l’avevano voluto. Le circostanze agivano. – Forse il destino s’é rivelato artista, spaiandoli proprio adesso prima che il fuoco si spegnesse che il Tempo li guastasse. Immutabile saranno l’uno per l’altro il bel ragazzo di ventiquattro anni. Prima che il tempo li guastasse, Kavafis Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-597838 Share on other sites More sharing options...
Justin Posted August 31, 2012 Share Posted August 31, 2012 Bellissima poesia; il "Canto notturno di un pastorre errante dell'Asia" di Giacomo Leopardi: Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, Il tuo corso immortale? Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia. Vergine luna, tale E' la vita mortale. Nasce l'uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento Per prima cosa; e in sul principio stesso La madre e il genitore Il prende a consolar dell'esser nato. Poi che crescendo viene, L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre Con atti e con parole Studiasi fargli core, E consolarlo dell'umano stato: Altro ufficio più grato Non si fa da parenti alla lor prole. Ma perchè dare al sole, Perchè reggere in vita Chi poi di quella consolar convenga? Se la vita è sventura, Perchè da noi si dura? Intatta luna, tale E' lo stato mortale. Ma tu mortal non sei, E forse del mio dir poco ti cale. Pur tu, solinga, eterna peregrina, Che sì pensosa sei, tu forse intendi, Questo viver terreno, Il patir nostro, il sospirar, che sia; Che sia questo morir, questo supremo Scolorar del sembiante, E perir dalla terra, e venir meno Ad ogni usata, amante compagnia. E tu certo comprendi Il perchè delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l'ardore, e che procacci Il verno co' suoi ghiacci. Mille cose sai tu, mille discopri, Che son celate al semplice pastore. Spesso quand'io ti miro Star così muta in sul deserto piano, Che, in suo giro lontano, al ciel confina; Ovver con la mia greggia Seguirmi viaggiando a mano a mano; E quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l'aria infinita, e quel profondo Infinito Seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono? Così meco ragiono: e della stanza Smisurata e superba, E dell'innumerabile famiglia; Poi di tanto adoprar, di tanti moti D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so. Ma tu per certo, Giovinetta immortal, conosci il tutto. Questo io conosco e sento, Che degli eterni giri, Che dell'esser mio frale, Qualche bene o contento Avrà fors'altri; a me la vita è male. O greggia mia che posi, oh te beata, Che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perchè d'affanno Quasi libera vai; Ch'ogni stento, ogni danno, Ogni estremo timor subito scordi; Ma più perchè giammai tedio non provi. Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe, Tu se' queta e contenta; E gran parte dell'anno Senza noia consumi in quello stato. Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra, E un fastidio m'ingombra La mente, ed uno spron quasi mi punge Sì che, sedendo, più che mai son lunge Da trovar pace o loco. E pur nulla non bramo, E non ho fino a qui cagion di pianto. Quel che tu goda o quanto, Non so già dir; ma fortunata sei. Ed io godo ancor poco, O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno. Se tu parlar sapessi, io chiederei: Dimmi: perchè giacendo A bell'agio, ozioso, S'appaga ogni animale; Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale? Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna. O forse erra dal vero, Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero: Forse in qual forma, in quale Stato che sia, dentro covile o cuna, E' funesto a chi nasce il dì natale. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-599286 Share on other sites More sharing options...
ampelo82 Posted September 27, 2012 Share Posted September 27, 2012 (edited) Godetevi questo poker d'assi! :-) Non ergete lapidi. Ma ogni anno fate che per lui fiorisca la rosa. Questo è Orfeo. La sua metamorfosi in questo o in quello. Vano affaticarci intorno ad altri nomi. Ogni volta sempre è Orfeo quando c'è canto. Viene e va. Non è già molto se al calice della rosa di due giorni talvolta sopravvive? Oh quanto deve dileguare perché lo afferriate! Anche se del suo svanire lui stesso s'impaurisce. In quanto la sua parola sopravanza l'esser qui egli è già là, dove seguirlo mai potrete. La trama della lira non inviluppa le sue mani. E il suo travalicare è già l'adempimento. Rainer Maria Rilke ............................................................................................. La poesia è il salvagente cui mi aggrappo quando tutto sembra svanire. Quando il mio cuore gronda per lo strazio delle parole che feriscono, dei silenzi che trascinano verso il precipizio. Quando sono diventato così impenetrabile che neanche l'aria riesce a passare. Kahlil Gibran ................................................................................................. C’è nell’intimità degli uomini un confine che né l’amore, né la passione possono osare: le labbra si fondono nel terribile silenzio e il cuore si spezza per amore. Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni pieni di felicità alta infiammata, quando l’anima è libera e distratta dal lento languore della voluttà. Pazzo è colui che vi si appresta, raggiungerlo è morire d’angoscia... Ora puoi capire perché non batte il mio cuore sotto la tua mano. .............................................................................................. Il primo gennaio So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c’è se mai nessuno l’ha veduto. So che si può esistere non vivendo, con radici strappate da ogni vento se anche non muove foglia e non un soffio increspa l’acqua su cui s’affaccia il tuo salone. So che non c’è magia di filtro o d’infusione che possano spiegare come di te s’azzufino dita e capelli, come il tuo riso esploda nel suo ringraziamento al minuscolo dio a cui ti affidi, d’ora in ora diverso, e ne diffidi. So che mai ti sei posta il come – il dove – il perché, pigramente rassegnata al non importa, al non so quando o quanto, assorta in un oscuro germinale di larve e arborescenze. So che quello che afferri, oggetto o mano, penna o portacenere, brucia e non se n’accorge, né te n’avvedi tu animale innocente inconsapevole di essere un perno e uno sfacelo, un’ombra e una sostanza, un raggio che si oscura. So che si può vivere nel fuochetto di paglia dell’emulazione senza che dalla tua fronte dispaia il segno timbrato da Chi volle tu fossi…e se ne pentì. Ora, uscita sul terrazzo, annaffi i fiori, scuoti lo scheletro dell’albero di Natale, ti accompagna in sordina il mangianastri, torni indietro, allo specchio ti dispiaci, ti getti a terra, con lo straccio scrosti dal pavimento le orme degli intrusi. Erano tanti e il più impresentabile di tutti perché gli altri almeno parlano, io, a bocca chiusa. Eugenio Montale Edited September 27, 2012 by ampelo82 Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-608824 Share on other sites More sharing options...
SantoClaus Posted October 26, 2012 Share Posted October 26, 2012 Caro, adorato, compianto Pasolini. Supplica a mia madre È difficile dire con parole di figlio ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio. Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore. Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia. Sei insostituibile. Per questo è dannata alla solitudine la vita che mi hai data. E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame d’amore, dell’amore di corpi senza anima. Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù: ho passato l’infanzia schiavo di questo senso alto, irrimediabile, di un impegno immenso. Era l’unico modo per sentire la vita, l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita. Sopravviviamo: ed è la confusione di una vita rinata fuori dalla ragione. Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire. Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile… Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-616119 Share on other sites More sharing options...
angoloinstanza Posted October 29, 2012 Share Posted October 29, 2012 Cucina (a New Haven) "an and yet, and yet, and yet -" tu rovinosa quiete quotidiana scoscesa in palpebra, l'orbita spalanca lo sbattere di ciglia sulla tronca frana delle attese: e l'ora allarga, allaga dalla quiete sospesa dell'istante di questa quiete, ombra tu ti stagli di stracca quiete lunga meridiana la casa si spalanca, la palpebra è deserto delle insonnie deglutite in un boccone delle ansie vomitate nel tepore d'un mezzo pollo crudo a ricavarne cavarne fuori spazi, vertigini di spazi, evìsceri vertigini già pronte alla cottura inforna queste fami nella dura quiete vorace uscio del tuo cedere cedere al polso del televisore battito cuore in gola in un boccone cedere spazio, fame nel pallore cuore (di panna!) dentro cui t'assorbe lo spazio no la sola sua memoria la sete no la sola algida sfera che ti assale, la sera, se sei solo ... e tu disarmi - il cibo: il cibo, lo spazio, la fame, il cibo di fame il boccone ingoiato e spu- tato e via - io dove qui a disfarmi sfarmi al trangugiarmi pregno delle immagini argini cuore-di-panna fame delle immagini e la soda; sprizzata; e poi il clangore di pluto freddie mickey, splatt, la notte le cauchemar le cocce schizze il cono il corno della notte rizzo sul margine questo margine di mar gine di (sùccuba, ìncuba) d'incubata notte la notte di soda si muore da soli di soda si muore di televisore ... buio, buio tubo a picco, a bocconi, bulbo starnazza ombre dal buio, dal tubo dal cibo dal limo dal fondo del tubo, e dal sonno, e dagli occhi del sonno e dalla mente esausta che stramazza viscere versa di fuori collassa incubi aeròfagi dalla soda al cono al tubo buco bulbo, falbo da cui si sversa si sfarina il suono ... la luce ... la mente allora il bulbo dico la buca: la quiete: buio dico buio tubo dico tubo buco la mente dal bulbo alle valvole alle ibernate fughe, (dico), buie, succose super- ghiotte ai romitaggi frigo- rìferi: Tommaso Ottonieri. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-617255 Share on other sites More sharing options...
Giacinto Posted January 18, 2013 Share Posted January 18, 2013 La pece di un abbraccio. Dei cento e ottanta giorni appesi ad una croce ne restano i rimpianti di mani nascoste sotto tavoli di legno a cercarsi rubavano tremori. Ingoiai fiero le tue ansie fitto tra le dita e lo sterminio della folla intorno nella mosca cieca di parole gettate ai sordi a supplicarti la pelle e il respiro. Non conoscevo altro che il sole e tu mi insegnasti a mordere falene lo scavare di fosse profonde quel plasmare le macchie estese a parlare della pece di un abbraccio Lo sfioro casuale di ricatti sussurrati erano pane amaro imboccato al pianto rigurgiti soffocati di pene ammaestrate. E la terra nuda della solitudine ormai nostra evocava l'ampiezza di un manicomio abbandonato. Allo schianto delle tue spalle al muro balbettasti a braccia aperte: dimostramelo. Giacinto 2012 Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-639450 Share on other sites More sharing options...
Giacinto Posted January 18, 2013 Share Posted January 18, 2013 Il giardino dei conigli. Fermo al centro di una piazza vuota ancora quel folle al barcollo le sue mani in tasca sono pugni stretti di urla nascoste al vento. A guardarti vorrei avere mani più grandi se solo potessi spiegarti il mare Rammento vuoto di un amore decapitato e quel silenzio a leccarti l'onore il sogno di ripiegarti la faccia al percuotere di mille viole. A sentirmi vorrei capovolgere il cielo e mostrarti l'abisso del dolore abbandonarti ai precipizi ma non so fare altro che dispiegare ali. Nel giardino dei conigli quel bianco è al tuo fianco fitto come uno strappo al petto. Giacinto 2012 Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-639510 Share on other sites More sharing options...
ampelo82 Posted May 15, 2013 Share Posted May 15, 2013 L'amore è la ragione Una rosa purissima è l'anima in quel suo pensare a una perenne primavera. L'amore è la ragione. Se tu ami avrai rose tutti i giorni, se tu non ami sarai uno sterpo spoglio. Alda Merini Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-666249 Share on other sites More sharing options...
gius1989 Posted May 21, 2013 Share Posted May 21, 2013 Nulla è in regalo, tutto è in prestito. Sono indebitata fino al collo saro' costretta a pagare per me con la vita a rendere la vita in cambio della vita. E' cosi che è stabilito, il cuore va reso, il fegato va reso, e ogni singolo dito va reso. E' troppo tardi per impugnare il contratto, quanto devo mi sara' tolto, anche con la pelle. Me ne vado per il mondo tra una folla di altri debitori Su alcuni grava l'obbligo di pagare le ali. Essi dovranno per amore o per forza rendere conto anche delle foglie. Nella colonna Dare ogni tessuto che è in noi. Non un ciglio, non un peduncolo da conservare per noi. L'inventario è preciso e a quanto pare ci tocchera' restare con niente. E' che non riesco a ricordare dove, quando e perche' ho permesso che aprissero questo conto a mio nome. La protesta, la protesta contro di esso noi la chiamiamo Anima. Essa è l'unica voce che manca nell'inventario. Wislawa Szymborska Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-667620 Share on other sites More sharing options...
Sascha Vykos Posted June 13, 2013 Share Posted June 13, 2013 Pelle contro. La mia pelle contro la distanza di oggi, al confine di domani. Contro la luce, la polvere di questo tempo. Contro venti di burrasca e al sale sciolto. Pelle contro l bacio della tua bocca, che mi rompe il cuore. Che mi scompone il tempo. Contro il vetro, di questa finestra, perché fuori piove. E la pioggia contro, spinge sui nostri vetri, appannati. Pelle, pelle vestita contro ogni fatica contro quello che io sono. E sono. Pelle - Gloria Battaggia Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-673236 Share on other sites More sharing options...
Sabbri Posted June 13, 2013 Share Posted June 13, 2013 "E’ un amore impossibile" mi dici."E’ un amore impossibile" ti dico.Ma scopri che sorridi se mi guardi,e scopro che sorrido se ti vedo.“Di notte” – tu confessi – “io ti penso.Ti penso giorno e nottee mi domando se stai pensando a me,mentre ti penso”.La società, le regole, i doveri…ma tremi quando stringo le tue mani.“Meglio felici o meglio allineati?”,Ti chiedo. E il tuo sorriso accende il giorno,cambiando veste ad ogni mio pensiero.“Questo amore è possibile”, ti dico.“Questo amore è possibile”, mi dici.Sesto Aurelio Properzio (Assisi, circa 47 a.C. – Roma, 14 a.C.) Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-673257 Share on other sites More sharing options...
ellen Posted December 11, 2013 Share Posted December 11, 2013 Che belle che sono quelle che avete postato. La poesia a me più cara, fin dai tempi delle superiori è questa, del mio amico Petrarca. Pace non trovo e non ho da far guerra e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio; e volo sopra 'l cielo, e giaccio in terra; e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio. Tal m'ha in pregion, che non m'apre nè sera, nè per suo mi riten nè scioglie il laccio; e non m'ancide Amore, e non mi sferra, nè mi vuol vivo, nè mi trae d'impaccio. Veggio senz'occhi, e non ho lingua, e grido; e bramo di perire, e chieggio aita; e ho in odio me stesso, e amo altrui. Pascomi di dolor, piangendo rido; egualmente mi spiace morte e vita: in questo stato son, Donna, per voi. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-722024 Share on other sites More sharing options...
Goethiana Posted December 27, 2013 Share Posted December 27, 2013 La mia preferita di Raboni. (mi viene la pelle d'oca ogni volta) Essere... essere, si, intimi, nel cuore,nel midollo, con chi è noi, con chid'altro noi siamo - forse è tutto quiil segreto, è così che si fa onorealla vita se è solo per ardoreche le duecentosei ossa non sidissaldano innanzi tempo, se è diestraneità alla vita che si muore,con minima pena, come lasciamo... una casa senza fuoco. E forse, ossadimenticate, una provvida menteci penserà, due amanti! e nuovamentevivi traslocheremo dalla fossaall'apparirci, all'esserci che siamo. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-726478 Share on other sites More sharing options...
ellen Posted December 27, 2013 Share Posted December 27, 2013 Notte di luna (Majakovskij) Paesaggio. Ci sarà la luna. Ce ne sta già un po' Eccola che pende piena nell'aria. E' Dio, probabilmente, che con un meraviglioso cucchiaio d'argento rimesta la zuppa di pesce di stelle. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-726632 Share on other sites More sharing options...
Lavipera Posted December 27, 2013 Share Posted December 27, 2013 @Addie Pray Non che nella versione originale sia migliore! Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-726634 Share on other sites More sharing options...
Norwood Posted December 30, 2013 Share Posted December 30, 2013 il "Canto notturno di un pastorre errante dell'Asia" di Giacomo Leopardi Oddio io quello ho dovuto impararlo a memoria… Un trauma adolescenziale a dir poco. Io comunque andrei con Kipling, "Se": Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a tela perdono, e te ne fanno colpa.Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,tenendo pero' considerazione anche del loro dubbio.Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,O essendo odiato, non dare spazio all'odio,Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,Se saprai confrontarti con Trionfo e RovinaE trattare allo stesso modo questi due impostori.Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai dettoDistorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortuneE rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,E perdere, e ricominciare di nuovo dal principiosenza mai far parola della tua perdita.Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervinel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,E a tenere duro quando in te non c'è più nullaSe non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtu',O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,Se per te ogni persona contera', ma nessuno troppo.Se saprai riempire ogni inesorabile minutoDando valore ad ognuno dei sessanta secondi,Tua sara' la Terra e tutto ciò che è in essa,E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio! Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/83-langolo-della-poesia/page/5/#findComment-727710 Share on other sites More sharing options...
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