GlassOnion Posted August 15, 2008 Share Posted August 15, 2008 Ho trovato questi consigli per superare la fine di un amore. Alcuni possono sembrare un po' banali e scontati, però li trovo molto validi. Voi cosa ne pensate? "Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla". Questa struggente frase di C. Pavese sintetizza bene la condizione in cui ci si ritrova per la fine di un amore. Tale condizione è tanto più grande quanto più lacerante è la riflessione sulla fine di un amore. Riflessione che per attribuzione di sensi di colpa, volontà di autopunirsi per quello che è successo, perdita di fiducia e stima verso sè e gli altri, può portare a veri e propri stati depressivi. Diventa quindi necessario effettuare un percorso per il superamento di questa fine. Innanzitutto bisogna accettare che l'amore è finito e che nel finire ci ha completamente disarmati, come nella frase di Pavese. Senza un'accettazione di ciò qualsiasi percorso è inutile. Sembra scontato ciò, ma non lo è. All'inizio, sopratutto se la fine sopraggiunge in maniera improvvisa ed imprevista, si tende a negare il tutto o quanto meno a minimizzare. Si ritiene che l'altro ritornerà, che ha confuso qualche suo dubbio o quant'altro come mancanza d'amore. Dopo che si è arrivati ad accettare che l'amore è realmente finito, si sprofonda in un cupo, lacerante dolore. Bisogna allora concedersi un periodo di lutto. In questo periodo che può durare giorni o settimane ed a volte mesi, va cacciato fuori tutto il nostro dolore. Bisogna piangere tutte le lacrime di questo mondo. Ci si può far affiancare in questo periodo da una persona a noi cara che prestandoci semplicemente ascolto, raccogliendo il nostro dolore, ci allevierà un po' la sofferenza. Va espressa anche tutta la rabbia che si ha dentro. Vanno analizzati eventuali sensi di colpa che si provano. Serve un distacco assoluto dalla persona che ci ha lasciato. Spesso, per soffrire di meno, si tende a mantenere una minimo di relazione, di tipo amicale, con l'altro. Ci si illude che così il dolore sarà meno lacerante, mentre non si fa altro che prolungare l'agonia. Inoltre quest'atteggiamento nasconde la speranza, spesso inconscia, che l'amore possa ritornare. Quindi, prima che si possa riprendere un rapporto anche minimamente formale con l'altro, occorre tempo. Come suggeriva già Ovidio nel suo trattato Remedia Amoris, evitare luoghi e situazioni della relazione finita. Spesso, si tende a ritornare sul "luogo del delitto" a voler simbolicamente rivivere l'amore finito, al fine di attenuarne il dolore. Niente di più sbagliato, è solo una sorta di masochismo sentimentale che prolunga solo l'agonia. L'evitare luoghi e situazioni dell'amore finito fà parte di quel distacco assoluto, necessario al superamento del tutto. Agire. Bisogna, nel frattempo, fare qualcosa di positivo per se stessi, per riempire il vuoto della mancanza della persona amata. Non si può interrompere un rapporto di dipendenza senza sostituirgliene un altro che ne prenda il posto. La nuova dipendenza deve essere positiva però, bisogna cercare un nuovo forte interesse, che non riempirà appieno il baratro lasciato dal precedente, ma ci aiuterà comunque. La natura umana aborrisce il vuoto,soprattutto nell’area dei comportamenti e delle emozioni umane. Se non colmiamo, pur parzialmente, questo vuoto, il comportamento dipendente si rafforza. Ricordarsi della massima del filosofo Nietzsche che recita "Tutto ciò che non mi uccide mi giova". La fine dell'amore rappresenta anche un momento di crescita, di rafforzamento delle proprie capacità di superare le difficoltà. Inoltre può rappresentare l'inzio di un percorso volto a meglio conoscere noi stessi. Se riusciremo in tutto questo saremo sicuramente più forti e più maturi. Capire quali eventuali vuoti interiori questo amore così forte e passionale colmava. Infatti spesso sentimenti molto forti non sono dovuti all'amore per l'amato, ma a vere e proprie carenze affettive passate. Ricostruire gli "abbandoni passati". Infine non dobbiamo dimenticare che il nostro modo di superare la fine di un amore è legato ai nostri primi "abbandoni" quelli infantili. Non ricordo chi diceva "il bambino è il padre dell'uomo". Mai come in questo caso ha ragione. Infatti è a seconda di come siamo stati "abbandonati" ed abbiamo vissuto e superato tali "abbandoni" da piccoli che rivivremo quelli attuali e futuri. Capire tutto ciò ci permette di meglio superare la fine di un amore, di cambiare il "copione" passato. Non dimenticarsi del dottore "Tempo" che col suo trascorrere cicatrizza qualsiasi ferita. Al riguardo gli antichi greci distinguevano due diversi concetti di tempo. Chronos che è il tempo cronologico, quello delle ore, dei giorni e dei mesi. Lo scorrere di Cronos e importante per superare un amore. Qualche autore è del parere che sono necessari almeno sei mesi per superare un lutto o un abbandono. L'altro concetto di tempo è Kairòs che è un tempo individuale , un tempo necessario per dire "basta", vale a dire tempo del cambiamento interno. E' quel momento i cui ci rendiamo conto che è il momento di voltare pagina. Una sintesi dei due diversi tipi di tempo è in un significativo verso di U. Saba " Muta il destino lentamente, a un'ora precipita". Per quanto doloroso e lento possa essere questo percorso di superamento della fine di un'amore, arriverà un'ora dove vi accorgerete di essere guariti. E vi renderete conto che il più grande amore è quello che ancora stà aspettando. Ricordate, di fronte, alla cupa disperazione per la fine di un amore questo aforisma: "Si è proteso su degli abissi. Ha rischiato più volte di cadere. Ma alla fine non è precipitato. In bilico sul vuoto, non ha conosciuto la caduta. Ci sono stati cedimenti, sbandamenti, delusioni, scoramenti, ma la vita l'ha sempre avuta vinta." (P. Besson) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fry Posted August 15, 2008 Share Posted August 15, 2008 Direi che si tratta di un mare di banalità e aria fritta :) A parte i discorsi su "distacco assoluto" e sull' "evitare luoghi e situazioni", per quanto quest'ultimo non sia possibile nella maggior parte dei casi, probabilmente. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
abstractio86 Posted August 15, 2008 Share Posted August 15, 2008 Ci sono alcuni spunti interessanti, anche se ritengo che ognuno di noi abbia un modo diverso di reagire ad una delusione affettiva e non si può fare una catalogazione ben precisa delle diverse fasi del disinnamoramento. La fase chiamata periodo di lutto trovo sia un po' drammatizzata, opinabile la necessità di un distacco assoluto sia dalla persona che dai luoghi frequentati, non per tutti è una forma di "masochismo sentimentale". Infine non mi è ben chiara la fase di ricostruzione degli abbandoni passati. :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cambiapelle Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 non sono proprio d'accordo su tutto...... per esempio non vedo la distinzione tra LASCIARE e VENIRE LASCIATI..la sofferenza non e' guale per entrambe. nel mio caso ho appena lasciato il mio (ex)compagno e non con troppo dolore.... questo non vuol dire che non lo abbia amato ma se una persona arriva a lasciare , molto probabilmente ritiene che la storia non ''dia'' piu niente ad entrambe. e una storia d'amore senza arricchimento e eccrescimento e' una storia inutile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Direi che si tratta di un mare di banalità e aria fritta :P A parte i discorsi su "distacco assoluto" e sull' "evitare luoghi e situazioni", per quanto quest'ultimo non sia possibile nella maggior parte dei casi, probabilmente. Quoto il fattorino interstellare Mi pare sia un po un calderone contenente parecchi "luoghi comuni", ma mi trovo completamente d'accordo sul "distacco assoluto" (io tendo a tagliare ogni tipo di ponte e scomparire :-) ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fry Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Io e zio Wolf sempre sulla stessa lunghezza d'onda :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Regolarmente :P (anche se quel prefisso "zio" un po mi fa sentire improvvisamente anziano ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fry Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Semplice intercalare, sei pure più giovane di me Come mai finiamo sempre off topic? :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Piperita Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 cito da fry Direi che si tratta di un mare di banalità e aria fritta :P Caspita Fry! Meriti il premio " Ippopotami sulle punte " per la delicatezza! Però viva la sincerità. Cosa mi sembra incredibile è la infestante e sempre crescente presenza di "metodi per qualunque cosa" dallo smontare le ceramiche del bidet a come non soffrire più se ti lascia. In realtà credo che ciascuno cerchi di trovare la sua strada per riuscire a gestire il Vuoto che si crea fuori e dentro di te quando lui/lei non c'è +. C'è chi lo fa buttandosi sulla filosofia e i poeti erotici perchè rappresenta qualcosa che ti aiuta rifare ordine, e chi , come te e me ,ordina mezzo chilo di maritozzi alla panna. @ zio wolf anche i maritozzi alla panna sono un luogo comune se vuoi, ma a me aiutano! @Gowiththeflow a questo punto insieme al maritozzo ti consiglio di rispolverare i versi più cattivi di Rimbaud, anche quelli sono una bella sferzata di energia! bix Pipe Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GlassOnion Posted August 17, 2008 Author Share Posted August 17, 2008 @Gowiththeflow a questo punto insieme al maritozzo ti consiglio di rispolverare i versi più cattivi di Rimbaud, anche quelli sono una bella sferzata di energia! Lo feci già a suo tempo con Baudelaire. :P Comunque di certo non mi metto a seguire alla lettera tutto quello che c'è scritto in quel "metodo" che ho postato. L'ho trovato sul web e pensavo potesse offrire degli spunti per una discussione. Poi si sa, che ognuno ha il proprio percorso per superare la fine di un amore. E si sa, anche, che ogni volta questo percorso è diverso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mike in the Breeze Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Ok che ho la nausea, ma solo a vedere un maritozzo mi viene il diabete, o la trombosi, a scelta :P Per superare la fine di un amore bisogna trovarne un altro , superare una dipendenza con un'altra dipendenza Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 @ zio wolf anche i maritozzi alla panna sono un luogo comune se vuoi, ma a me aiutano! [OT] Ma infatti io mica ho rinnegato i luoghi comuni anzi, in un luogo e soprattutto comune come i maritozzi alla panna, chiederei la residenza... :P [fine OT] Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fry Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Caspita Fry! Meriti il premio " Ippopotami sulle punte " per la delicatezza! Dedico questo premio a tutti quelli che non mi conoscono Grazie, grazie :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nevischio Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Ma povero Fry ... Io invece lo ricoprirei di Oscar solo per il fatto perché ha scelto di farsi chiamare Fry: lo adoooroooo!!! :D E dico sul serio! :D Mi sa che stiamo andando un po' OT, no? :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fry Posted August 17, 2008 Share Posted August 17, 2008 Abbastanza! grazie cmq *_* fine OT, scusate tutti, autore del thread in particolare :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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