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Auto-ghettizzazione


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Questa dell'autoghettizazione è una problematica vecchia di cinquant'anni e più. Non riguarda solo il mondo GLBT ma tutte le minoranze.

Simili domande se le sono poste anche i neri, gli ebrei, le femministe, gli handicappati, gli anziani, gli autoferrotramvieri e i giocatori di scacchi.

 

La risposta è (1) che l'unione fa la forza e di conseguenza conferisce peso politico, (2) che in un contesto che non ti accetta è bello avere un rifugio friendly che non ti procuri noie (o anche soltanto che, se sei emarginato, ti faccia capire che non sei il solo e ti offre un terrneo di incontro e confronto).

 

Certo, in un mondo ideale non dovrebbe esserci bisogno di tante iniziative gay friendly, ma questo mondo ideale non è, purtroppo.

Le donne in Italia hanno gli stessi diritti e doveri degli uomini, eppure è necessario parlare ancora di "pari opportunità", "quote rosa", eccetera.

 

Infine: se anche la nostra società offrisse un'integrazione totale di GLBT senza alcuna discriminazione, comunque essiterebbero punti di aggregazione come questo Forum, semplicemente perché è normale che persone con gli stessi interessi si ritrovino assieme.

Gli appassionati di opera lirica non sono una minoranza discriminata, eppure organizzano iniziative a tema, così come i fan di Andrea Pazienza e i coltivatori di piante grasse: tutti club che io frequento, a seconda del campo in cui mi sto muovendo. Non c'è alcuna ghettizzazione.

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quoto a pieno saintjust.....con il mio commento comunque intendevo dire che PER ME l'essere omosessuali non condiziona in toto la mia vita(una buona parte si,ma non tutta)e "ghettizzandomi"in un modo o nell'altro la mia "inclinazione sessuale" diventerebbe il centro della mia vita.

Alexarcus

Hotel Normale

"Salve vorremmo una doppia"

"Bene, ne ho una libera con due letti"

"No guardi il letto unito va benissimo"

"Ho solo camere matrimoniali, ma non penso che vi interessino" (occhiolino)

"No, invece ci interessano proprio"

"Ah... allora... beh... vediamo..."

 

Hotel gay

"Salve vorremmo una doppia"

"Letti singoli o matrimoniale tesori?"

 

Mo' spiegatemi perchè dovrei scegliere l'albergo "normale"!

Ok ok era una battuta, ma con un filo di verità. E' ovvio e lecito pensare che una persona che vive ogni giorno sulla sua pelle la sua diversità quando può cogliere l'occasione va a infilarsi dove nessuno gli rompe le scatole: sia questa una spiaggia, un hotel o un condominio. Questo non è ghettizzarsi, è prendersi una pausa. Alle volte necessaria.

 

Differente discorso per le squadre di pallavolo. Penso a come verrebbero accolte nella mia provincia.... "Ma sono gay?" "Ma lo dicono" "Ma ne sei sicuro?" "Ma sanno giocare?" "Ma non erano vestiti da donna?". Questa ed altre domande rispondono da sole al perchè necessitiamo di più visibilità - sia come singoli, ma ci vuole coraggio, sia come gruppo - che può arrivare da un articolo, da una squadra di persone che ha il coraggio di andare a giocare, a chi in riva al mare si accampa vicino alla spiaggia dell'Arcigay....

 

(Ho perso il filo del discorso.... spero di essere abbastanza lucido da ricordarmi casomai di editare in seguito.... anche se so che qualcuno me lo ricorderà.... :D)

SaintJust

Guarda... per i letti negli alberghi... anche negli alberghi segnalatio come gay friendly la faccia strana del tizio alla reception te la sorbisci lo stesso...

 

Tanto per chiarire (perchè non ricordo cosa ho scritto di preciso) se è qualcosa di friendly nessun problema, ma se è esclusivamente mirato ad una categoria comincia ad infastidirmi, tantopiu' se la categoria in questione è una minoranza.

io non capisco qual'e' il problema

 

se non se vuole anda' in certi posti o far parte di certe organizzazioni se ne fa a meno e punto

mica e' obbligatorio

 

sul fatto che sia giusto o meno che esistano direi di si

 

perche' ad alcune persone fa piacere che ci siano .__.'

Ad alcune persone farebbe piacere esistessero i lager...

 

mi pare davvero fuori luogo .__.

 

il mio discorso era questo :

 

 

credo alcune persone non siano cosi fortunate ad avere amichetti comprensivi

o genitori che accettan tutto..

cercar punti di aggregazione

che sia il gayforum.tv

o che siano le squadre di pallavolo..

credo sia legittimo no?

e legittimo pure

che ad alcune persone possa andare meglio di altre..andare

in un albergo gay

o in una crociera gay

o a fare il trenino con i gay

 

vojo di'.. se scelgo di farlo so azzi miei :)

mica ogni volta ci deve essere qualcuno che ci viene a mettere la pezza .__.

 

 

credo l'importante sia dare la possibilita' a tutti di scegliere

se mi va bona se no amen

 

poi se io

sono finocchio dichiarato dalla testa ai piedi e sento di non aver bisogno

di cose di questo tipo

vabbho..buon per me

 

 

semplicemente evito di andarci :P

SaintJust

Non credo di aver spiegato bene il mio pensiero allora....

(per i lager mi scuso, ma non mi è venuto in mente altro che rendesse altrettanto bene).

...io credo che l'esistenza di luoghi __esclusivamente__ per (inserire qui cio' che si desidera) sia da evitare, l'esistenza di un luogo solo per etero credo disturberebbe tutti qui, cosi' come magari disturberebbe qualcuno l'esistenza di un luogo per soli italiani, o soli ariani, o soli cittadini europei.

A me tutto questo disturberebbe, quindi trovo disturbante l'idea dell'esistenza di un luogo per solo quelli come me.

 

è la parola __solo__ il mio problema, non altro. La trovo sempre e comunque una forma discriminatoria verso un'altra categoria, anche se non è la mia.

E forse son io che non riesco a capire una cosa del genere, ma proprio perchè non tutti abbiamo dei bravi papino e mammina, o dei bravi amichetti comprensivi i punti di aggregazione non sarebbe meglio cercarli in un posto che ammetta i gay, che li tratti bene, ma che permetta anche a chi, pur non essendo gay, ha piacere a frequentarli?

Saint Just, il punto è un altro: un locale riservato agli eterosessuali esclude una minoranza discriminata, un locale riservato a GLBT la valorizza. Tutto qui.

 

Senza contare che la maggior parte delle iniziative a tema GLBT (locali, alberghi, manifestazioni, community, forum, eccetera) non è vietata agli eterosessuali. Serve solo a dare, oltre alla tutela, visibilità, quindi più si è (simpatizzanti etero compresi) meglio è.

 

Posso capire la tua obiezione sotto un altro punto di vista, cioè quello dell'autoghettizzazione: è o non è un autogol stare tra noi? Io credo che non lo sia, anche perché quando passi molto tempo coi tuoi "simili" ti senti meno solo, sei più orgoglioso di te stesso, hai più "forza" quando ti confronti col resto del mondo.

 

:P

SaintJust
Saint Just' date=' il punto è un altro: un locale riservato agli eterosessuali esclude una minoranza discriminata, un locale riservato a GLBT la valorizza. Tutto qui.[/quote']

 

quindi se una maggioranza vieta qualcosa ad una minoranza è discriminazione mentre se una minoranza vieta qualcosa ad una maggioranza è una valorizzazione? Stavolta non posso esser proprio d'accordo con te...

 

 

Senza contare che la maggior parte delle iniziative a tema GLBT (locali' date=' alberghi, manifestazioni, community, forum, eccetera) non è vietata agli eterosessuali. Serve solo a dare, oltre alla tutela, visibilità, quindi più si è (simpatizzanti etero compresi) meglio è.[/quote']

 

 

E difatti io parlavo di cose 'esclusive'. Mi stavo lamentando di quelle, non di luioghi aperti a tutti, altrimenti sarei anche un bel po' ipocrita a frequentare questo forum no?

 

Posso capire la tua obiezione sotto un altro punto di vista' date=' cioè quello dell'autoghettizzazione: è o non è un autogol stare tra noi? [/quote']

 

Solo quando si sta esclusivamente tra noi. Quello si, è un autogol (e per esclusivamente intendo tutti i momenti liberi della nostra vita)... non sono mica un aliena, avrei piacere ogni tanto a stare in mezzo ad altri omosessuali e basta, ma non credo che avro' mai bisogno di cercarmi un luogo pieno solo di miei simili per farlo... anche perchè concorrerebbe a farmi pensare di aver ceduto. :P

Saint Just' date=' il punto è un altro: un locale riservato agli eterosessuali esclude una minoranza discriminata' date=' un locale riservato a GLBT la valorizza. Tutto qui.[/quote'']

 

quindi se una maggioranza vieta qualcosa ad una minoranza è discriminazione mentre se una minoranza vieta qualcosa ad una maggioranza è una valorizzazione? Stavolta non posso esser proprio d'accordo con te...

 

Una minoranza discriminata, per definizione, è tale proprio perché non ha diritti, tanto meno quello di vietare qualcosa a qualcuno. Non capisco a cosa ti riferisci.

 

Più oltre dicevo appunto che, di solito, le iniziative a tema GLBT sono aperte anche agli etero: locali, circoli, forum, manifestazioni.

 

Non so come si regolino le associazioni sportive di cui parlate sopra, ma suppongo che abbiano soprattutto una valenza simbolica.

 

L'integrazione passa per la visibilità, la visibilità passa per l'orgoglio, l'orgoglio passa anche per questo tipo di iniziative che apparentemente non c'entrano niente.

 

La maggioranza silenziosa (e discriminante) crede che le persone GLBT siano stereotipi ambulanti. Mostrare che invece esistono, vivono, lavorano, amano e fanno sport come tutti può essere importante.

 

Forza, un po' di fantasia!

saint...non posso che stra quotare tutto ciò che dici!!

 

la questione qui non è se "aprire a tutti le manifestazioni gay"... è il fatto di crearne "solo per il mondo gay"

 

io formo una squadra di calcio per gay... significa che applico un sistema selettivo che si basa sull orientamento sessuale-->alias reputo questo il fulcro portante dell iniziativa!! è questo ciò che non condivido!! il fatto di essere gay deve essere una delle mie qualità non LA mia qualità!! (almeno IO la vedo così... non so voi) non devo adattare tutto al mio orientamento ma è questo che si deve adattare al resto...

 

facciamo caso che io sia buddista... non sono certo particolare perchè sono buddista perchè questo è una delle mie caratteristiche...

 

ecco perchè non capisco il motivo di creare catene di alberghi per gay o squadre in altri casi!! cioè... così io stessa mi definisco una "diversa" perchè sto con persone diverse!! che nesso può avere il fatto che io sia gay con uno sport a caso??

 

è bello trovare conforto in cose dove c è gente "come me" ma secondo me spesso queste sono ghetti inconsapevoli...

SaintJust

Una minoranza discriminata' date=' per definizione, è tale proprio perché non ha diritti, tanto meno quello di vietare qualcosa a qualcuno. Non capisco a cosa ti riferisci.

Più oltre dicevo appunto che, di solito, le iniziative a tema GLBT sono aperte anche agli etero: locali, circoli, forum, manifestazioni.[/quote']

 

Ehmmm non ci siamo capiti su questo punto... :P

 

Una minoranza discriminata non ha diritti sociali, o civili, o simili. Ma se io, gay, organizzo la mia squadra di basket e dentro ci voglio solo gay posso tentare di farlo (che poi qualcuno mi fermerà vista la sua totale illeggitimità ed illegalità (almeno teorica in italia) è un'altro conto).

 

Sulla questione dei circoli (etc) aperti a tutti... Ho già detto che non mi riferivo a quelli, ma qualche post fa ho chiesto se cio' di cui si parlava fosse aperto a tutti, visto che da come sono posti i primi post sembra di no. Non ho avuto risposta da nessuno, ho teorizzato sia una cosa che l'altra: ovvero... i tipi di circoli o di locali che io conosco mi stanno piu' che bene, sono prevalentemente omosessuali le persone che li frequentano ma non ci sono solo loro poichè aperti a tutti. è l'altra categoria di luoghi che, mi da i brividi.

 

Dimmi che ci siamo capiti ora... :)

 

L'integrazione passa per la visibilità' date=' la visibilità passa per l'orgoglio, l'orgoglio passa anche per questo tipo di iniziative che apparentemente non c'entrano niente.[/quote']

 

l'integrazione passa anche per il confronto tra diversità IMHO... purtroppo non capisco assolutamente l'idea dell'orgoglio gay...

Ahahahahah! :)

OK, ora capisco... O almeno credo... :P

 

La discriminazione è SEMPRE un abominio. Ma bisogna giudicare di caso in caso.

Se in un concorso pubblico si preferisse a un etero un gay solo in quanto tale sarei il primo a scandalizzarmi. Ma...

 

... Una squadra sportiva tutta gay è solo un simbolo che crea visibilità: ma, che mi risulti, non ha ALCUN RUOLO nelle organizzazioni sportive ufficiali (nessun campionato le include).

Al limite parteciperà alle Olimpiadi Gay, che - tra l'altro - a persone come te dovrebbero piacere, perché sono manifestazioni gay improntate alla "normalità", a differenza dei Pride, che a molti gay non piacciono in quanto "carnevaleschi".

 

... Un locale gay, come tutti i locali, può decidere di assumere uno statuto non pubblico, ma "privato", come un circolo esclusivo. Questa non è discriminazione: qualsiasi locale si riserva il diritto di rifiutare clienti se non ha posto o se costoro sono turbolenti o addirittura se sono vestiti male... Tale selezione devi considerarla solo a tutela dei gay che frequentano il locale: per una volta si tratta di abbandonare la politica e di andare a ballare in un posto dove se due perosne dello stesos sesso si vogliono baciare possono farlo senza paura di chi li guarda.

Questo è un problema concreto. Io sono un noto non-violento, ma undici anni fa ho dovuto far pesare la mia stazza partecipando a una rissa (evento raro nella mia vita, di cui ancora mi veroggno). Ero in una discoteca di Pontedera in cui si erano infiltrati degli etero con l'intento di deriderci, che a loro volta erano stati aggrediti da delle ragazze lesbiche. Volarono sedie e bottiglie. Il gruppo di etero era tanto incattivito che i buttafuori da soli non ce la facevano a cacciarli.

 

Comunque i locali gay riservati ai gay, che io sappia, si limitano a richiedere una tessera, come molti altri circoli a tema. Non indagano sulla sessualità effettiva degli avventori. E nessuno impedisce a un etero di tesserarsi, ad esempio all'ArciGay... Quindi tutta questa discriminazione anti-etero comunque non ce la vedo. (E anche solo scrivere che un "etero" possa essere "discriminato" a questo mondo, mi viene da ridere.)

 

Quali altri casi vorresti discutere?

 

L'orgoglio gay vale quanto l'orgoglio ebreo o l'orgoglio nero o l'orgoglio handicappato... Serve a farsi valere. Come possiamo ottenere l'integrazione se siamo noi i primi a verogognarci?

 

Giustissima la considerazione sul confronto: infatti io credo che l'aggregazione aiuti anche il confronto. Non so che confronto potrebbe esserci se non ci fossero "entità" gay: sono loro a dialogare con le istituzioni, non i singoli.

SaintJust
Ahahahahah! :D

OK' date=' ora capisco... O almeno credo... :P[/quote']

 

 

:) mi ci vuole un poco a farmi capire, ma poi, pian piano, ci riesco :D

 

[CUT CUT]

 

Io, infatti, mi riferivo ad un caso, preso per assurdo che non so se esista o meno.

 

 

L'orgoglio gay vale quanto l'orgoglio ebreo o l'orgoglio nero o l'orgoglio handicappato... Serve a farsi valere. Come possiamo ottenere l'integrazione se siamo noi i primi a verogognarci?

 

Ah... no non intendevo questo.... intendevo dire che non vedo perchè si usi il termine orgoglio. Per quanto mi riguarda posso essere orgogliosa di cio' che faccio' date=' non di cio' che sono per puro caso. Se avessi potuto scegliere di essere omosessuale probabilmente ora ne sarei orgogliosa, non avendo potuto è solo una cosa che è capitata.

(tra l'altro ai gay pride ci sono andata ancor prima di scoprire il mio orientamento sessuale, e sorvolando sull'idea della carnevalata posso ben comprendere quanto servano)

 

Giustissima la considerazione sul confronto: infatti io credo che l'aggregazione aiuti anche il confronto. Non so che confronto potrebbe esserci se non ci fossero "entità" gay: sono loro a dialogare con le istituzioni, non i singoli.

 

Questo è vero, e credo che parecchie 'entità' facciano il loro lavoro molto bene, il confronto pero' secondo me esiste comunque. Ognuno di noi si confronta ogni giorno con realtà diverse, e nel nostro piccolo contribuiamo, lentamente, a cambiare qualcosa nell'ambiente e nelle persone che ci circondano. Se tutto fosse lasciato solo al dialogo con le istituzioni ne ricaveremmo quache riconoscimento sociale e legale qui e li, ma niente di piu'. Per veder cambiare le cose bisogna, spesso, lavorare anche sul 'popolo' e, IMHO, il modo migliore di farlo è attraverso noi stessi.

 

 

[ma non siamo vagamente OT?]

No, mi sembra tutt'altro che off. Ci stiamo sempre rapportando al tema della ghettizzazione.

 

Anzi, riassumo: siamo perfettamente d'accordo sul fatto che l'autoghettizazione senza confronto col mondo sia deleteria; non siamo d'accordo sul fatto che certe iniziative siano o meno ghettizzanti.

 

Io personalmente credo che quasi nessuna lo sia, in sé. Ma questo non significa che io non riscontri autoghettizazione in molti gay.

Anzi, vogliamo divertirci con un paradosso? Ti dirò allora che a me ArciGay, Pride, associazioni sportive eccetera sembrano COMBATTERE la ghettizazione del tipico gay di oggi, che si accontenta del cellularino, del localino, della pomiciatina, dello shoppingino, del forumino... Sbattendosene dell'impegno civile che lo riguarda direttamente e accontentandosi del proprio anonimato e del finto rispetto che gli viene tributato dai media, che in realtà lo riducono a un target commerciale.

 

Intendiamoci, non è che io voglia trasformare tutti i GLBT in macchine politiche... e anche io come te trovo che l'ignoranza della gente si combatta anche con piccoli gesti quotidiani, come camminare mano nella mano in centro il sabato pomeriggio...

 

Insomma, tutto serve, nella misura in cui ognuno di noi può realizzarlo. Io sono tra i fortunati che possono fare tutto e lo so, ma spesso mi sembra che molti altri non facciano quanto potrebbero. E' questa per me la vera ghettizzazione e - da questo mio punto di vista - posso solo dire: ben vengano la pallavolo gay, gli scacchi gay, le insalate gay...

SaintJust

Anzi' date=' vogliamo divertirci con un paradosso? Ti dirò allora che a me ArciGay, Pride, associazioni sportive eccetera sembrano COMBATTERE la ghettizazione del tipico gay di oggi, che si accontenta del cellularino, del localino, della pomiciatina, dello shoppingino, del forumino... Sbattendosene dell'impegno civile che lo riguarda direttamente e accontentandosi del proprio anonimato e del finto rispetto che gli viene tributato dai media, che in realtà lo riducono a un target commerciale.[/quote']

 

non posso che dartene atto.

Finchè si parla, appunto, di quei gay che si 'adagiano sugli allori' aspettando che da qualche parte venga riconosciuto loro del rispetto vero, o che magari non si rendono neanche conto di avere in mano niente di piu' che un pugno di mosche.

Dal mio punto di vista vedo la funzionalità di determinate associazioni, ma noto anche, con dispiacere, che proprio grazie a queste associazioni (a volte) alcuni omosessuali che farebbero qualcosa nel loro piccolo smettono di farlo (la frase: "tanto c'è l'arcigay che lotta per me" l'ho sentita un po' troppe volte per i miei gusti). La vera vittoria, per ora, sarebbe trovare il giusto equilibrio tra cio' che fanno le associazioni e cio' che puo' fare ogni singolo individuo (sia all'interno che all'esterno di esse).

SaintJust

:P

Purtroppo tendo a notare come alcuni omosessuali che conosco siano afflita da una sorta di sindrome del vittimista...

...tutti sono contro di loro, se ne lamentano, ma poi, alla fine dei conti, lasciano che sia qualcun'altro ad occuparsi della questione, continuando la loro vita e continuando a lamentarsi, a volte, anche delle istutizioni o degli enti che secondo loro non fanno abbastanza.

Ma questo c'è ovunque, non dipende dal proprio orientamento sessuale, dipende solo dal carattere dell'individuo.

bella quella del cameratismo :sbav:

 

 

a bologna dovrebbe stare anche la squadra di pallavolo gaia credo :P

 

sono iniziative carine e interessanti

 

@ma secondo me questo "cullarsi in un mondo dove tutti mi accettano con gioia e fiori" non è totalmente bene!!-> bho io credo che per alcune persone che magari soffrono molto la loro condizione..possa essere un bene

 

p.s. non credo alla ghettizzazione

se le persone usano la testa cio' non avviene ^^'

Concordo a pieno.

Penso sia un bene avere un piccolo posto dedicato a noi in cui ritirarci in certi momenti. Ovviamente non bisogna perdere contatto con la realtà !

  • 3 months later...
NorwegianWood

Interessante il commento. Vediamo di non comportarci come il nick imporrebbe: della serie nomen omen. :rotfl:

 

Tornando al topic, già in altre occasioni ho detto ciò che penso del ghettizzarsi, della cultura gay o di luoghi dedicati a essa, incontri ecc.

Non avendo cambiato idea nel frattempo, ribadisco che un qualunque posto diviene un ghetto solo nel momento in cui lo si vive come tale. Se un gay-bar è vissuto come l'unica opportunità di rimorchiare o di essere se stessi per qualche ora al giorno o a settimana, allora è una tristezza infinita. Se invece è un luogo aperto all'esterno, in cui andare se ci va (dalla curiosità al capriccio, dal vivo interesse all'abitudine), allora diventa un'occasione in cui arricchirci.

Tutto dipende dal nostro stato d'animo, dalle nostre esperienze passate, le nostre aspettative, i nostri bisogni, piaceri, dolori. Nessuno vive la vita di un altro. Nessuno, quando entra in un gay-bar, entra nello stesso posto.

Quoto NorwegianWood, e aggiungo che, scusate, ma commenti del tipo "non ci sono mai stato ma mi sa di squallido" non mi pare che aggiungano niente alla discussione se non pregiudizi :rotfl:

 

Personalmente vado relativamente spesso in questi locali, e lo faccio con l'ntenzione di divertirmi assieme ai miei amici, senza preoccuparmi di etichette o altro, come invece potrebbe acacdere da altre parti.

E quando parlo di amici, intendo anche amici etero!

 

Sarà che ho la fortuna di vivere a Bologna (ma no, sti cazzi, ma la sono scelta e sudata questa città, altro che fortuna) ma quando entro qui in un locale "gay" lo vivo come un posto con un tolleranza maggiore rispetto ad altri, nonstante spesso la percentuale di eterosessuali sia significativa, ma semplicemente perchè il locale ha una buona musica o dei bravi baristi, per esempio :rotfl:

E questo fenomeno lo si può tranquillamente adattare anche ad altre città.

 

Chiaro che se tu vai in quei posti con la consapevolezza che il tuo obiettivo è solo rimorchiare qualcuno per uan scopata o essere rimorchiato, sei tu che lo vivi come ghettizzante.

ecco l'ultima frase di falcon è perfetta direi...

 

Il punto è in come si vive personalmente la cosa... e in come le persone nel locale si comportano verso gli altri.

 

Esempio... un po' di tempo fa sono pasata davanti al coming out con un mio amico, per passare davanti intendo passare in mezzo alla gente che era fuori a piedi e osservarla. Abbiamo ricevuto solo occhiatacce e cose del genere, ad un etero passa la voglia di entrarci cosi', tanto che a me è venutya voglia di urlare: stronzi sono omosessuale, sono come voi, quindi smettetela di guardarmi come fossi il nemico o non dovessi essere qui!

 

A lisbona, invece, mi hanno portato in un locale per lesbiche e in uno per gay, ebbene, c'erano anche etero tranquilli tranquilli sia fuori che dentro, e nessuno si faceva problemi, anzi, ho trovato un etero che parlava tranquillamente con un gruppo di gay davanti ai bagni.

Certo, li i locali sono uno attaccato all'altro, quindi tutti vanno in tutti, ma probabilmente è anche diverso il modo di viverla degli avventori, vuoi per abitudine o per altro.

 

Un locale gay, nel momento esatto in cui accetta di tutto, incondizionatemente e con tranquillità non è piu' un ghetto.

Poi bisogna definire di che tipo di locali parlate. La discoteca gay, essendo al 90% la discoteca un posto per rimorchiare probabilmente lo diventerebbe un ghetto, un pub proprio no.

Guest Irish Dragon

Questo alla fine, è un pò il discorso del: "Come troviamo la persona giusta?", al di là dei locali a tema o delle feste a tematica gay.

Purtroppo di locali gay non per etichetta, ma per frequentazione, ce ne sono pochi, anche perché un posto si trasforma in ghetto, quando in fondo gli si da uno scopo ben definito. Alla fine è quello il problema è che crea posti per etero, per gay, per bisex... è bello chiedere tolleranza, ma se siamo (parlo come gente legata all'ambito LGBT) i primi a non averne, è tutto perfettamente inutile... purtroppo.

>Sono solo io (o anche voi) dell'idea che i locali gay, pur essendo assolutamente strabelli e >strastylish siano un pò troppo "ghettizzanti"?

 

Posso essere d'accordo, però ti chiedo, tu non stai scrivendo per caso in un gay-forum? Perché non hai postato questo messaggio ad esempio su un forum "etero"?

Probabilmente perché pensi di essere meglio capito dai tuoi simili,  da chi vive le tue stesse problematiche e cerchi un confronto principalmente con altri gay.

Ci sono molte persone che non vanno nei locali, ma poi si ghettizzano nel mondo virtuale, nelle chat, nei profili, nei gay forum appunto. E quindi la differenza dove sta?

Tutti sognano l'incontro casuale, nella vita di tutti giorni, proprio come accade per un uomo e una donna, ma oggi come oggi è ancora molto difficile che possa succedere.

Forse nelle grandi città, ma non nella sterminata provincia italiana, dove l'unico mezzo per conoscere è ancora quello di andare in qualche locale o piazzarsi su internet.

Forse in futuro quandi ci sarà maggiore tolleranza e integrazione, ci sarà anche più visibilità  e diventerà più facile conoscere anche in altre situazioni senza necessariamente deviare il corso della propria vita verso quel bar

:cry:

Guest Irish Dragon

bside, la differenza nasce fra l'accettare o meno... hai posto come esempio il Gay-Forum, ma qui ad esempio, sono iscritti anche diversi etero... la "specializzazione" non è un problema, il vero problema è che tanti posti si prefiggono come unico scopo gli incontri, il sesso, l'avere solo gente omosessuale e via dicendo.

La differenza sostanziale sta nell'accettare e nell'amalgamare le varie situazioni, no nel richiudersi in sé stessi o nel temere la presenza di persone non "regolari" per il proprio ambiente ... io la vedo così.

La mia non era una critica a questo forum tematico. Tanto per farti un esempio, tempo fa mi sono iscritto un altro forum non specifico per gay per rispondere a degli interventi critici contro i pacs, le unioni gay, contro l'omosessualità che veniva defiita contronatura, ecc.

A parte qualche altro iscritto etero che cercava di difenderci, non c'è stato nessun gay al di fuori di me che sia uscito allo scoperto. Ed è un forum frequentatissimo con decine e decine di iscritti. Perché nessuno è intevenuto portando il punto di vista della comunità gay? Eppure secondo me è importante spingere al confronto anche molti etero che mai e poi mai penserebbero di iscriversi ad un forum gay.

A me pare che siano principalmente i gay a volersi ghettizzare, sia nella vita che negli spazi virtuali. NOn vedo una gran differenza a stare tutta una sera a chattare o uscire e andare in un locale gay. Non è che su internet alla fine ci sia poi gente migliore che non cerca sesso. Io direi che nessuno vive di solo sesso anche quello apparentemente più superficiale non è insensibile all'amore.

E' il modo di conoscersi che secondo me spinge a cqueerti comportamenti o ad approcci sessuali. 

Comunque vedo che anche in questo forum, a differenza di moltissimi nella rete, parecchi mettono la propria immagine come atavar, che sembra messa apposta per "cuccare".

Gira e rigira l'interesse prevalente dei gay è sempre uno: cuccare.

:cry:

Guest Irish Dragon

Lo so che non è una critica, ma vedi... spesso ciò che rende problematiche determinate discussioni in forum non a tema, è proprio l'essere in pochi contro tanti.

Spesso e volentieri certi punti di vista rimangono propri di chi vive certe situazioni, nonostante ci siano tanti etero con amicizie omosessuali e non.

Sul voler chattare o uscire... rimane sempre il solito discorso, va da sé che ci si trova meglio in spazi con gente come noi o che rispecchia i nostri stessi interessi\pensieri... l'importante è non rinchiudersi mai del tutto, è questo che dico.

Il chattare non è certo diverso dal parlare in un pub giusto per, come il chattare per sesso virtuale e non, alla fine non è poi così distante dall'andare in locali particolari per rimorchiare.

Poi sul resto, felice te se senti il bisogno di attribuire tale interesse, solo a noi omosessuali... a me sembra che sia un discorso allargabile anche ad etero, bisex e animali, ma magari mi sbaglio eh :cry:

Quoto bside;

in fondo il motivo per cui esistono i gay-bar è lo stesso per cui esistono i gay-forum; qualunque sia la spiegazione, se siamo qui non se ne può "parlar male".

 

Io frequento molti locali, anche non gay, in cui vado per la "gente che c'è" o "per la musica che mettono"

E la trovo una cosa normalissima.

Vi immaginaste se i punk si sentissero ghettizzati e andassero a teatro a vedere l'Aida?

Se mi piace il rap, andrò in un locale dove mettono musica rap.

Se sono di sinistra, andrò in un Centro Sociale.

Se voglio ballare, andrò dove si balla e se voglio rimorchiare andrò dove posso rimorchiare.

Cosa c'è di strano?

Forse è sbagliato frequentare solo un tipo di locale? Forse.

 

Ma se mi piace la pizza e vado in pizzeria, mi devo sentire ghettizzato?

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