Con chi parlate quando state male?

[Guest TooLate]

Quando ho un problema sto zitto e mi tiro tutto dentro  Non è che non mi fidi, non mi piace parlarne... Prima andavo dallo psicologo per questa cosa (E mia madre diceva che era perchè non mangiavo che ci andavo..), ma nell'ultima seduta mi ha detto: "Ok Christian... hai vinto tu". E ha perso le speranze con me  venerdì inizio con una tale Tatiana -.-

[Claudiano]

dallo psicologo solo perche' non esternavi i tuoi malumori? mi sembra oltremodo eccessivo...

[ladynoir23]

quando sto male parlo con la mia ragazza. Oltre ad essere la mia fidanzata è anche la mia confidente e la mia migliore amica.

Solo lei riesce a tranquillizzarmi. Anche perchè lei percepisce i miei malumori e gia prima di parlagliene ... gia lo sa!

[Pugsley]

Quando sto male male il mio medico.

In caso contrario alcuni amici fidati...

Però devo dire su cose molto importanti mi tranquillizza maggiormente il mio medico; i miei amici più che altro mi stimolano.

[ShAnE]

Se sto male, se ho un problema...Solitamente parlo con una persona che nella mia vita è stata in passato..

Molto importante e lo è tutt'ora..(ex ragazza,ex migliore amica) 

[Wolf]

Però devo dire su cose molto importanti mi tranquillizza maggiormente il mio medico

 

Bè dai, questo è molto positivo

il mio medico invece è "sui generis", l'ultima volta che ci son stato mi ha risposto "bè al massimo muori" 

[pat87]

L'ultima frase associata al tuo avatar mi fa venir voglia di adottarti...

 

Ma... mi ricorda anche Watzlawick con la profezia che si autodetermina...."“Una profezia che si autodetermina è una supposizione o profezia che, per il solo fatto

di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità”.

 

In breve e tradotto volgarmente "se continuate a dirvi che le cose andranno male potreste scoprirvi profeti".

 

Scherzi ed elucubrazioni a parte... potersi sfogare con qualcuno è molto importante sia per la funzione liberatoria dello sfogo in se, sia per il confronto che l'altra persona ti può offrire. Ovviamente se senti di non avere vicino persone fidate è naturale che lo sfogo perde il suo significato traducendosi solo in una odiosa forzatura... e con l'effetto di ottenere consigli e pareri poco significativi e non richiesti.

 

pat87, sostieni di essere orgoglioso... ma in generale che tipo di rapporti intrattieni con gli altri? Fino a che punto condividi con gli altri la tua sfera privata?

 

Conosco bene un ragazzo molto, molto orgoglioso e come te non parla con nessuno dei suoi tumulti interiori. L'ho visto piangere 2 volte e devo dire che la cosa inizialmente mi colpì tanto perchè dall'esterno non fa intuire alcun malessere, poi di botto esplode. Anche se gli si fanno domande dirette su un eventuale suo malessere tende ad essere schivo e telegrafico nelle risposte. Questo suo essere schivo mi fa sentire invadente e di conseguenza desisto dopo qualche tentativo.

C'è da considerare quindi che i suoi atteggiamenti lanciano un messaggio implicito che marca una linea di confine, un ALT che gli altri avvertono e che quindi non oltrepassano. è difficile diventare confidenti di una persona che manifesta questo tipo di atteggiamenti.

Questo per dire che spesso gli altri assumono comportamenti nei nostri confronti in base al messaggio che noi gli inviamo.

 

Fossi in te, e giusto per una questione di orgoglio  ... farei qualcosa quantomeno per non dare ragione a Watzlawick!

 

Sorry, non avevo notato il tuo post che imi riguardava. Ti rispondo subito 

 

Diciamo che mi comporto liberamente con gli altri, e sono normalissimo per carità, quando si tratta di scherzare, ridere, parlare di cose di scuola, ecc. Anche quando una persona si confida con me sono molto felice di ascoltarla. Mi piace aiutare una persona a cui voglio bene.

Ma quando si tratta di me boh, non riesco a dire niente in parecchi casi. Soprattutto quando si vanno nei particolari, spesso imbarazzanti e controversi. Arrivo persino a mentire, e a dovermi inventare balle enormi per non dire determinate cose (ad esempio la mia gayezza). Arrivo a dire che ho una ragazza (quando in verità ho un ragazzo), che ci sto insieme da parecchi mesi.

Poi naturalmente con alcune persone mi sono spinto un po' più in là, dicendo che sono gay (ad esempio a mia madre e al mio migliore amico). Ma è ben lontano dall'avere una persona con cui potermi confidare, e sono molto restio a dire loro per esempio come va con il mio ragazzo.

Persino con il mio ragazzo non riesco ad essere al 100% in sintonia, anche se lo amo davvero tanto, è la prima persona che ho mai amato in vita mia.

Non riesco a dirgli le mie paranoie, i miei dubbi, le mie incertezze. Tutte le stramberie che mi girano per la testa (solo poche gliene dico). Non riesco forse perché temo di perderlo e di rischiare che dopo mi veda in un altro modo, non come si aspettava lui.

Rispondendo alla tua prima domanda, direi che la cosa dipende dalla persona che ho davanti, a quanto ci tengo a lei. Ci sono amici per cui ho paura di dire che sono gay, ad altri ne parlo con indifferenza. Ma generalmente non parlo mai dei pensieri che mi girano per la testa agli altri.

Penso che la causa principale è che temo di avere ripercussioni negative, ed io le evito poiché voglio davvero bene alle persone a cui tengo. O forse è a causa del mio stupido orgoglio.

 

In questi lunghissimi 21 anni ho trovato un modo per scatenare la mia emotività (ed è molta, cazzo).

Con la musica principalmente riesco a sfogarmi. Ascoltando la musica non penso alle mille paranoie che mi perseguitano ed è come se rinascessi.

Anche se la cosa sembra un po' strana, anche lo studio a mio parere, aiuta a non farmi pensare troppo ai miei problemi.

Naturalmente ci sono le giornate no, in cui tutto ti va storto e sembra che Dio ce l'ha proprio con te. In quei giorni faccio del mio meglio per non scoppiare. Sono scoppiato a piangere soltanto pochissime volte nella mia vita. Nella maggior parte di questi ero sotto pressione a causa degli esami che facevo, e naturalmente avevo i miei problemi, che si sono tramutati in catastrofi in quei giorni.

Io sono orgoglioso anche in questo, le lacrime proprio le verso raramente. Preferisco soccombere alle intemperie a testa alta e uscirne (quasi) illeso, che piangere, perdendo quella poca dignità che mi è rimasta.

 

I miei amici non mi hanno mai fatto notare che io ho qualche sorta di "linea di confine". Forse hanno paura a parlarmene, ma sono solo supposizioni. Ma da quel che sento io, con nessuna persona ho un grado di confidenza che vorrei.

 

 

Heheh, lasciamo stare Watzlawick, io non credo di essere pessimista. Sono realista.

In questo periodo sono molto felice, davvero. Non mi sono MAI sentito così bene, mai così amato come ora. 

Secondo me, la mia situazione è un fatto di carattere, di come sono cresciuto, che non può essere modificata.

Sono così, mi accetto. E sono convinto che non ci posso fare niente.

 

Alla fine, le cose importanti nella vita sono anche altre...

[Guest Ray_of_Light_]

Ho il problema ultimamente di tenermi le mie paure o i miei problemi dentro di me sicuramente dipende anche dal fatto che manca una figura di riferimento su cui possa avere fiducia

[Shamrock]

Di solito parlo con la mia migliore amica, che è l' unica che è capace di bastonarmi se si accorge che mi faccio troppe pippe mentali

Ho raggiunto anche un ottimo grado di confidenza con la mia ragazza, quindi parlo del mio malessere anche con lei, com'è giusto che sia.

[aleppo]

io nn riesco molto ad aprirmi....in genere scrivo per sfogarmi

[Guest IrishSprite]

con i miei migliori amici  :)