Crisi Universitaria

[nonsochisonoio]

Chi mi conosce si ricorda che tipo sono e in qualche post di quel topic avevo parlato di uno dei tanti problemi che mi giravano intorno. Ebbene uno di questi è una profonda crisi universitaria.

Vi espongo la mia situazione e vi chiedo cosa ne pensate.

 

Ho fatto le superiori qui, nella mia regione d'origine. Una scuola superiore di prestigio (statale, eh!) e ho proseguito poi per il quadriennio: si, avete capito bene. Ho fatto il biennio comune e poi un quadriennio invece che triennio. Ho fatto la Sesta superiore. Questa scuola è una delle sole 10 in Italia che ha questo tipo di metodo ed è ad indirizzo Viticoltura ed Enologia. Essendo una scuola selettiva e particolamente vocata alla specializzazione di questo ramo, mi sono sentito FELICEMENTE (non è con tono ironico) costretto a proseguire gli studi su questa strada. Avevo interesse nel farlo, avevo passione, avevo fatto dei tirocini di un certo spessore e tante altre amenità....

 

Scelsi per motivi familiari una città relativamente vicina ma allo stesso tempo relativamente difficile da raggiungere come Firenze. Il CdL prevedeva (quest'anno cambia) 39 esami. I primi tre anni ne ho dati 30 con una media di circa 10 all'anno. L'anno scorso ne ho dati 6 con un po' di fatica. Me ne sono rimasti 4 particolarmente difficili, ma soprattutto astrusi dal CdL. La media, della quale non mi lamento affatto, è di poco inferiore al 26 e non mi nascondo nel dire che ho dato gli esami prendendo quello che mi capitava, non rifiutando nessun voto ma anche con con pochi rimbalzi (o bocciature come le chiamate).

Dicevo che me ne sono rimasti 4 di esami, direte voi, poco male, hai fatto! Ho da preparare la tesi e anche quello è un problema perchè la situazione è complessa e vedo poca collaborazione sia del docente relatore sia del mio collega "in loco".

La crisi vera e propria consiste in realtà in un senso di ribrezzo, nausea, disinteresse, menefreghismo nei confronti dell'ambiente, non tanto universitario (che non è poco), ma proprio in tutto quello che concerne la materia che tratto. Ho difficoltà ad affrontare certe immagini e certi argomenti in tv, ad avere la bottiglia di vino a tavola o il bicchiere con vino a tavola... Ho sofferenza a vedere i miei colleghi universitari uscire dall'università e riempirsi la bocca di paroloni che manco li appartengono, di fare gli scenziati del piffero (magari fossero scienziati).... Soffro nel sapere miei amici di corso che sono già nel mondo del lavoro o che magari non sono caduti nel mio vortice....

 

Non so che fare... Non vorrei finire l'università per poi avere un pugno di mosche in mano. Non vorrei dare delle delusioni ai miei che tanto credono che io diventi chissacchì, giustamente "appagando" il loro sborsare di tasse (maledetti!!!) dall'inizio dell'università fino alla rata di aprile 2008. Essì, dimenticavo di dire che DOVREI  laurearmi entro dicembre 2008, massimo aprile 2009 per evitare di pagare le tasse in un unica soluzione e quindi sprecare quindi anche un anno accademico...

[Guest golem]

So bene cosa significa non volere deludere le aspettative dei propri genitori.. pure io ho vissuto un anno in un limbo, il primo dopo il diploma, in cui mi sono accorto dello sbaglio enorme che avevo fatto scegliendo un percorso di laurea piuttosto che un altro. Però ho trovato il coraggio per parlare con i miei, spiegare loro del mio bisogno di cambiare, e anche se a malincuore hanno accettato (credevano fossi infallibile  ). Ti dico tutto questo perché ora pure io mi ritrovo non solo a non essere certo del fatto di laurearmi entro i termini previsti dal corso, ma a non sapere quali prospettive si apriranno dopo 17, forse 18, forse 19 anni di duro studio. Sai però di cosa sono certo? Che è ben più importante vivere questi mesi che ti separano dalla laurea non solo con la consapevolezza di essere bravo in quello che fai (molti miei colleghi venderebbero l'anima per avere una media come la tua!), ma anche del fatto che non tutti siamo uguali.. e che i nostri percorsi magari ci porteranno agli stessi risultati anche se con tempi diversi da quelli pensati in partenza. Dopo diversi anni (uno di crisi mistica  ) sono arrivato alla conclusione che ogni successo, non per forza programmato con anni di anticipo, sia il risultato della voglia di fare e di mettersi in gioco. Non mi pare ti manchino. In bocca al lupo per tutto   

[coeranos]

Io ho abbandonato una facoltà universitaria dopo due anni in cui avevo dato, solo due esami. So cosa si prova ad avere disgusto di ciò che si fa e per mia fortuna non ho dato retta a chi mi diceva (inutilmente) di continuare. Però arrivati ad un certo punto, quando è più vicina la fine dell'inizio, bisogna farsi forza ed arrivare al traguardo, specie quando manca poco, in questo modo si rendono utili tutti gli sforzi ed i sacrifici che si sono fatti fino a quel momento...

[white]

oddio.è una cosa la tua che magari tutti pensano che prima o poi passeranno all'università. idem per me. ho appena iniziato le lezioni del 1 anno e questa paura che è diventata realtà per te , mi gira sempre nella testa.

però sei più vicino alla fine che all'inizio.

quindi mollare non ha senso.

intanto pensa a "sprecare " altri 6 mesi della tua vita per metterti in tasca un pezzo di carta...

poi sarai libero di scegliere cosa fare della tua vita.

credo.