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I giovani e l'abbandono della poesia.


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Sul piccolo principe non ci si trova mai daccordo, eh? Non c'è nulla da fare, è un libro così particolare che o lo si ama o lo si detesta.

 

antologia di spoon river - masters

 

Che bello, qualcuno che ama ancora E. L. Masters... ormai pensavo che fosse definitivamete passato di moda. Non so se metterei l'antologia di Spoon River tra i cinque libri immancabili, ma rimane comunque una bellissima raccolta di poesie. Se lo conosci, cosa ne pensi dell'album "Non al denaro non all'amore nè al cielo" di De Andrè?

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https://www.gay-forum.it/topic/8715-i-giovani-e-labbandono-della-poesia/
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per me o masters o yeats hanno da seguirmi XD

Il disco di De Andrè lo conosco e lo ho, però come per Branduardi che canta Yeats non riesco ad apprezzarlo realmente... Sarà l'italiano... o il fatto che musicata la poesia proprio non mi va giù bene, soprattutto se sono autori che amo particolarmente.

(ma masters è mai stato di moda?  :asd: )

 

Sul piccolo principe: è sempre così, non credo di aver mai trovato qualcuno che avesse un'opinione nel mezzo del piccolo principe... personalmente a me è sempre piaciuto molto XD

Sì, dai, certo che è stato di moda. E' vero che durante l'epoca del fascismo era osteggiato, un po' perchè americano, un po' perche proponeva una visione spietata della società borghese, mettendo in luce quanto fosse ipocrita e chiusa. Per lo stesso carattere libertario per il quale dispiaceva al regime, però, piaceva ai giovani intellettuali, soprattutto quando cominciò a girare la splendida traduzione di Feranda Pivano, a mio avviso una delle migliori interpreti italiane di Masters. Secondo me si può dire che fosse "di moda" in quel periodo e negli anni seguenti, anche se non proprio pubblicamente, considerando che per evitare la censura fu pubblicato con il titolo "Antologia di S. River", come se si trattasse di chissà quale santo.

LOL XD

è vero, ero ironica perchè per la mia generazione è già difficile conoscere qualcosa di poesia (che non sia ciò che si fa a scuola e, spesso, neanche quello), ancor di più con l'antologia, vedo certe facce inebetite a volte... XD

E' vero, apparteniamo alla stessa generazione, e l'ho constatato anch'io, la poesia è un genere quasi sconosciuto, o almeno è molto meno letta rispetto alla prosa. Non se ne sente più il bisogno. Come mai? Secondo me da un lato perchè a prima vista si pensa che sia più difficile (anche se poi non è necessariamente così) rispetto alla prosa, dall'altro perchè il romanzo ha davvero invaso il campo oscurando gran parte degli altri generi letterari. Comunque è strano che i ragazzi non colgano più l'immediatezza d'espressione della poesia... a me, quand'ero adolescente, sembrava un mezzo così efficace per capire e esprimere gli stati d'animo.

Tra l'altro, adesso che ci faccio caso, anche tra le nostre risposte ci sono in effetti pochi testi poetici, sebbene qui di libri se ne leggano...

 

La questione sarebbe interessante, se ci è perdonato l'off-topic..

Proviamo a riprendere l'interessante discussione XD

 

In linea di massima credo che molto sia dovuto anche all'approccio che la scuola da nei confronti della poesia.

Personalmente ho iniziato ad apprezzare tutto ciò che è tipicamente scolastico (ungaretti, leopardi ecc) solo quando gli ho ripresi in mano per conto mio e ho potuto leggerli senza dover imparare nulla a memoria (se non quello che volevo, o che mi ha più colpito) e senza dover obbligatoriamente sezionare ogni singola riga ricercando un significato che spesso non era quello che io percepivo.

 

Al contempo, invece, divoravo i poeti inglesi e americani perchè c'era la libertà di leggerli per il piacere di farlo e non perchè andavano letti (e, tutt'ora, la poesia inglese ed americana è quella che, in genere, più apprezzo).

 

Credo poi che con il mutare dei metodi usati nei mezzi di comunicazione, che portano inevitalbimente ad un mutamento anche negli interessi e nei modi di passare il tempo delle persone, si sia perso non solo il gusto della poesia (che, per quanto sia un mezzo d'espressione immediato, come tu dici, richiede anche più tempo per essere apprezzato, oltre che un'inclinazione positiva al momento verso la stessa) ma della lettura in generale. Son sempre di più le persone che vedo che leggono uno o due libri l'anno al massimo, e quasi sempre sono i romanzi più commerciali (chiamiamoli così).

  • 3 weeks later...

Proviamo a riprendere l'interessante discussione XD

 

In linea di massima credo che molto sia dovuto anche all'approccio che la scuola da nei confronti della poesia.

Personalmente ho iniziato ad apprezzare tutto ciò che è tipicamente scolastico (ungaretti, leopardi ecc) solo quando gli ho ripresi in mano per conto mio e ho potuto leggerli senza dover imparare nulla a memoria (se non quello che volevo, o che mi ha più colpito) e senza dover obbligatoriamente sezionare ogni singola riga ricercando un significato che spesso non era quello che io percepivo.

 

Al contempo, invece, divoravo i poeti inglesi e americani perchè c'era la libertà di leggerli per il piacere di farlo e non perchè andavano letti (e, tutt'ora, la poesia inglese ed americana è quella che, in genere, più apprezzo).

 

Credo poi che con il mutare dei metodi usati nei mezzi di comunicazione, che portano inevitalbimente ad un mutamento anche negli interessi e nei modi di passare il tempo delle persone, si sia perso non solo il gusto della poesia (che, per quanto sia un mezzo d'espressione immediato, come tu dici, richiede anche più tempo per essere apprezzato, oltre che un'inclinazione positiva al momento verso la stessa) ma della lettura in generale. Son sempre di più le persone che vedo che leggono uno o due libri l'anno al massimo, e quasi sempre sono i romanzi più commerciali (chiamiamoli così).

 

 

Non penso che in passato la situazione fosse migliore per quanto riguarda la lettura. Ed anzi, io mi accorgo che c'è sempre più gente a leggere, gente che non ci aspetterebbe lo faccia >_<' Ne discussi una volta con degli amici, e siamo convenuti che l'aumentare del leggere, perché noi la vediamo così, sta nella sensazione di solitudine che va sempre ampliandosi nella società odierna,così evidentemente fredda... E forse, proprio a questo il diminuire della lettura delle poesie, chissà. La prosa poetica viene accettata di più... Forse perché,ad esempio, Baricco e la sua ricerca di punti di vista " per salvarsi" è riscontrabile in tutti. La poesia non si salva, dal poeta decadente, è giunto il momento che, ad alto livello, muia (intrerpretazione non reale, sono cosciente dei poeti che ancora si sforzano di esistere ma...bah...)

Mah... se stiamo alle statistiche in italia si legge davvero poco. un libro l'anno a persona significa che almeno la metà della popolazione italiana non legge neanche un libro l'anno (prendendo per buono che chi legge ne legga almeno due) e così via.

Tra l'altro visto che negli ultimi anni stiamo affrontando un analfabetismo di ritorno che fa paura credo che si legga decisamente meno di dieci o venti anni fa, periodi in cui l'analfabetismo di ritorno non era ai livelli attuali.

 

La poesia, almeno a basarmi sulle mie sensazioni, invece, non è mai stata così letta.

come dire: a ognuno secondo coscienza.

Non credo che ...se la metà degli italiani leggesse libri di poesia la nostra realtà sarebbe migliore:

credo che il rapporto di causa ed effetto sia invertito, cioè chi sente l'esigenza di leggere poesia

difficilmente sarà a favore di una guerra.

A quanto ne so non si sono mai stampati così tanti libri ,anche se la fonte di questi dati credo che sia,per me, baricco

(mi torna in mente "i barbari" che lessi in un momento di sconforto).

come dire: a ognuno secondo coscienza.

Non credo che ...se la metà degli italiani leggesse libri di poesia la nostra realtà sarebbe migliore:

credo che il rapporto di causa ed effetto sia invertito, cioè chi sente l'esigenza di leggere poesia

difficilmente sarà a favore di una guerra.

A quanto ne so non si sono mai stampati così tanti libri ,anche se la fonte di questi dati credo che sia,per me, baricco

(mi torna in mente "i barbari" che lessi in un momento di sconforto).

 

 

Eppure "barbari" riesco a collegarlo a tutto, ma non allo sconforto. =) Doxa^^

Tra l'altro visto che negli ultimi anni stiamo affrontando un analfabetismo di ritorno che fa paura credo che si legga decisamente meno di dieci o venti anni fa, periodi in cui l'analfabetismo di ritorno non era ai livelli attuali.

 

Come non essere d'accordo?

Comunque, c'è anche la mancanza di tempo. E veramente tante persone non leggono perchè gli manca il tempo materiale (io parlo di ragazzi comunque del liceo...).

Ma è anche vero che in giro ci sono troppe distrazioni. Nessuno insegna pià ai ragazzi a leggere, nel senso che non li stimola a prendere in mano un libro e aprirlo... tra videogiochi, tv, sport, e quant'altro c'è un assopimento dell'intelletto :rotfl:. Eppur basterebbe regolarsi e organizzarsi. Bah.

:rotfl:

in realtà però da quel che vedo intorno a me, tra cugini e figli di amici, gli adolescenti o i preadolescenti non leggono non tanto per mancanza di tempo, quanto perchè nessuno gli ha abituati alla cultura della lettura. In queto senso non è colpa della scuola, o meglio, non interamente... personalmente sono nata in una casa colma di libri, che di mese in mese va riempiendosi sempre più, e non ho avuto bisogno di sentirmi dire che leggere era bene, o che dovevo farlo dalla scuola o da miei genitori. Semplicemente avevo libero accesso a qualunque libro volessi leggere.

A casa di mio cugino, invece, non c'è una libreria. O meglio, una c'è, con l'enciclopedia e i dvd. I libri glieli regalo io, ad ogni occasione possibile, lui li legge e poi viene a parlarne con me e siamo arrivati al punto che mi chiede i titoli dei libri che potrebbero piacergli e se li fa poi prendere dai genitori... il discorso, però, è che dovrebbero esser stati loro ad invogliarlo a leggere. Non io.

E questo mi sa che manca in parecchie famiglie al momento.

Anche Montale si espresso preoccupato sul progressivo abbandono dell'interesse per la letteratura in generale da parte dei giovani ma conosco più di un giovane poeta, sui vent'anni, con opinioni molto differenti e che quindi rappresentano più di una corrente. Allo stesso tempo nella mia classe siamo molto interessati alla poesia, chi più a Baudelaire, chi più a Petrarca e chi più a Montale ma l'importante è che ci sia ancora una notevole curiosità e il desiderio di farsi affascinare dalle parole e dai pensieri.

 

Vivo in un'isola felice? :rotfl:

oddio... temo di si ma spero di no  :rotfl:

Nel senso che davvero... ci passeremo pure qualche anno, ma non sono passati decenni dal mio liceo, e su 23 persone in una classe ero l'unica a leggere poesie per il gusto di leggerle e non per dovere.

(e temo anche che le statistiche sulla lettura, soprattutto giovanile, non si avvicinino più ai miei timori che alla mie speranze)

Certo sarebbe bello scoprire che c'è stata, effettivamente, un'inversione di tendenza e tutti si sono scordati di avvertirci...  :rotfl:

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