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Solo omosessualità o qualche cosa di più?


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C

iao a tutti, Vorrei davvero sapere che ne pensate..La storia è lunga, troppo, ma cercherò di riassumere qual è il problema in queste righe;

Fin da piccolo ho sempre saputo di essere diverso: mi comportavo come una bambina ,stavo con le bambine, giocavo con le bambole e tutte queste cose che ovviamente sapete. Oltre a fare questo però ho sempre portato con me “il riflesso di una bambina” che all’inzio la identificavo con me stesso (esempio: se dovevo pensare a me che camminavo per strada pensavo a me versione bambina) mentre piu tardi, alle elementari ho acquisito consapevolezza che ero un bambinO ma l’immagine di questa bambina mi accompagnava sempre proprio come un’ombra..Molte volte mi trovavo a giocare a fare semplicemente questa bambina senza fare altro e spesso anche stando seduto a scuola pensavo a questa bambina desiderando di essere come lei. Ben presto però le elementari si sono rivelate un’inferno..le offese gli insulti i giudizi di tutti mi hanno fatto soffrire tantissimo al punto che io al passaggio dalle elementari alle medie ho fatto una scelta. Nella nuova scuola sarebbe stato tutto diverso: abbandonai le vecchie amicizie femminili  e ne trovai di nuove  maschili, smisi di ballare e cominciai sforzarmi di seguire il calcio ecc ecc..Questo cambiamento che all’inizio era novità e soddisfazione (nessuno mi offendeva piu almeno) alla fine si è trasformato in abitudine e lentmente negli anni mi ha portato ad essere un’altra persona, almeno esteriormente. Ora in quinta superiore sono un bel ometto (anche se spesso mi ritrovo a ripensare a quella bambina) desiderato da tante ragazze e in me non c’è più l’ombra di quello che ero tanti anni prima..Sono uscito appunto con diverse ragazze ma per quanto carine, l’attrazione era zero, ovviamente ho provato a frequentare alcuni locali gay ma con mia grande sorpresa non ho trovato nessuno (ma proprio nessuno) che facesse a casio mio: tutti bruttini e effeminati.

Fino ad oggi ho tenuto tutto dentro, nessuno sa niente, nessuno immagina niente e io anche se soffrendo molto per questa mia condizione , non mi sono mai tirato giu sperando di trovare quello che desideravo..Ora, anche se stupidamente, un’amore non corrisposto (quasi  un’ossessione) ha distrutto tutto quello che ho costruito e nascosto fino ad oggi..Adesso non so chi sono, non riesco a fare chiarezza dentro di me..ed ecco il punto

 

 

Mi sento diviso tra uomo e donna ed è come se non riuscissi a conciliare le due parti. O una o l’altra. Se potessi avere una bacchetta magica io mi trasformerei in una donna ed avrei una vita normale..Il problema è che io non sto male neanche da uomo, cioè sto male ma per il fatto che non posso avere rapporti con chi voglio (che di certo non sono quelli che ho trovato nei locali gay) ma non proprio per la condizione di maschio in se stessa. Questo è dimostrato anche dal fatto che io mi sento "lontano" dai gay , anzi delle volte mi trovo pure ad essere razzista..Per farvi capire meglio, quando magari sento criticare l’omosessualità non mi sento toccato anch’io che lo sono ma magari anche io mi schiero contro quest’ultima..è come se mi scordassi di esserlo..Non mi prendete per scemo:)e poi c’è sempre questa cosa della bambina che da quando sono piccolo non mi ha mai lasciato, come dicevo prima anche oggi nonostante sia un ragazzo normalissimo, mi ritrovo a pensare a questa bambina e a seconda di come mi girano non vedo altre soluzioni che lei..

 

Bene o male questo è il problema..Che ne pensate?é solo omosessualità o c’è qualcosa di piu? (non voglio parlare di transessualità ma magari qualche cosa di genere..

 

FREDERIC

 

buona domanda di david...

per cominciare dovresti capire chi o cosa ti piace: le ragazze?i ragazzi? tutti e 2? 

non devi mentire a te stesso ovviamente quando te lo chiedi... dal post sembra che ti piacciano i ragazzi ragazzi, non effeminati o con palesi comportamenti non maschili.

come è stato detto più volt su questo forum, speso non c'è la divisione precisa tra etero/omo.

prova a dirci (e a dirti) qualcosa di più...

Mi dispiace che tu ti sia dovuto costringere a cambiare modi di fare (lasciatelo dire, sii spontaneo e incomincia a fregartene dell'opinione di chi ti circonda), credo sia una cosa che un po' tutti i gay e le lesbiche affrontano, anche se personalmente ho subito il cambiamento contrario (prima fingevo di interessarmi a cosa più "maschili" quando in realtà non me ne poteva fregare di meno) e non così grande, in fin dei conti.

E poi per quanto riguarda la domanda che dà il titolo al topic, non so se l'ho capita bene. Io credo che tu sia solo un po' disabituato, visto che per tutto questo tempo ti sei costretto a nasconderti. E poi mi sembra di capire che hai il desiderio di essere donna ma non vuoi parlare di transessualità...?

Si non è chiaro avete ragione :)il problema è che anche io sono confuso..La cosa certa è che mi piacciono gli uomini, questo si..Il problema sorge invece quando mi chiedo che tipo di rapporto voglio?e qui io (anche se non ho provato mai un rapporto omosessuale) dico che preferisco quello eterosessuale, immaginando un ipotetico rapporto con un "io femminile" e un ragazzo..

Non voglio parlare di transessualità perchè comunque io mi trovo a mio agio anche in un corpo maschile e poi essere transessuale è un problema credo piu serio di un semplice desiderio..

Allora, Frederick. Innanzitutto, non è detto che tutti i gay siano come li hai visti tu, effeminati e bruttini e ecc ecc. Ci sono tante persone diverse, e non tutti i gay rientrano in questa categoria. Probabilmente quello che hai visto tu è la classica clientela che affolla i locali gay, ma ti assicuro che non sono tutti così.

Comunque, non penso che il tuo problema siano gli uomini di per sè. Come si diceva in altri topic, c'è differenza tra orientamento sessuale (omo bi e etero) e identità sessuale (uomo donna o altro). Forse è un po' azzardato parlare di transessualità, però penso che sarebbe il caso che tu ne parlassi con un buono psicologo, che ti aiuti a sviscerare tutto quello che provi, anche perchè noi qui, su un forum, che non sappiamo niente di te e sicuramente non siamo esperti della questione...insomma, penso che sarebbe meglio che tu trovassi un buono psicologo che sia abbastanza esperto di queste tematiche, ecco  :sisi:

Frattaglia hai perfettamente ragione..dalla psicologo ci sono gia andato :)ma solo poche volte e per ora non mi dice niente, mi fa solo parlare (penso sia una tecnica di lavoro) però volevo comunque sentire qualcuno che poteva aver avuto un problema simile al mio..Per il resto io sono il primo che non voglio esagerare..é che dopo aver visto alcuni locali e non aver trovato niente un pò prende male, sono convinto anche io che ce ne sono di gay come intendo io, magari che lo nascondono come me..ma anche questo non è che sia incoraggiante..

di gay che sembrano tutt'altro ce ne sono a valanga... io sono uno di questi e molti miei amici sono così, non hanno nulla di diverso da un etero, salvo chi frequentano  :sisi:

non ho detto nulla prima di transex perchè mi sembra che neanche tu abbia chiaro cosa vuoi. come ho gia detto, apri la mente e pensa a quello che senti realmente, dopo potrai prendere decisioni... ora come ora prenderesti solo decisioni affrettate, prenditi un po' di tempo per rifettere senza timori. 

ciao frederic...ho letto attentamente la tua storia...anche a me è capitato,quando ero piccolo,di voler essere una bambina...delle volte mi comportavo come tale e non mi sentivo per nulla a mio agio nel mio corpo da maschio....questo è durato per parecchio tempo,fino ai primi anni del liceo...bè....poi non so cosa sia successo....non mi ricordo nemmeno come.....ho cominciato a dimenticare quella sensazione di disagio....ho cominciato a piacermi e a non desiderare più un corpo diverso dal mio.....ed ora mi sento benissimo con me stesso e la mia sessualità....forse devi provare ad accettare un pò di più la tua sessualità,ma soprattutto a viverla in maniera più serena.... :sisi:

A te di voler essere una bambina è capitato solo da piccolo o anche quando eri gia abbastanza grande? la cosa strana è proprio questo pensiero piu o meno costante di questa bambina..cioè delle volte mi sento anche infantile  e ridicolo

mmh...aspetta....fammi capire....tu desideri un corpo femminile???pensi che ti troversti più a tuo agio???io quando ero bambino non mi sentivo bene con me stesso perchè pensavo di trovarmi meglio in un corpo femminile....tutto qui....poi ti ripeto....non mi ricordo nemmeno come.....verso i 14 anni è passata questa cosa..... :sisi:

E' difficile rispondere perchè io sono cambiato tantissimo da quando ho deciso di "correggermi"..però sento che c'è questa predisposizione al femminile..a volte mi chiedo come sarei se non avessi deciso di cambiare; se sarei alla fine cambiato da solo come è successo a te o se invece sarei rimasto "femminile" come alle elementari..

forse non dovresti più pensare a come saresti stato se non fossi cambiato.....pensa solo a quello di cui tu ora hai bisogno.....sicuramente il tuo psicologo ne sa più di me e ti conosce molto meglio di me....ma nel mio piccolo posso dirti di fare quello che senti,di riuscire a capire cosa può aiutarti a superare questo tuo malessere,ma soprattutto questa tua confusione....la risposta è dentro di te.....  :sisi:

Frattaglia hai perfettamente ragione..dalla psicologo ci sono gia andato :)ma solo poche volte e per ora non mi dice niente, mi fa solo parlare (penso sia una tecnica di lavoro) però volevo comunque sentire qualcuno che poteva aver avuto un problema simile al mio..Per il resto io sono il primo che non voglio esagerare..é che dopo aver visto alcuni locali e non aver trovato niente un pò prende male, sono convinto anche io che ce ne sono di gay come intendo io, magari che lo nascondono come me..ma anche questo non è che sia incoraggiante..

Frattaglia per me ti ha dato la risposta più accurata e migliore secondo me. Non so per quale motivo altri si sentano di dirti di escludere la transessualità, io ho una domanda per te... per quale motivo nei tuoi post hai ripetuto di non voler sentir parlare di transessualità? Se fossi transgender la cosa ti turberebbe?

Non so immaginare cosa stai provando perché è un conto sentire con certezza di essere nati nel corpo sbagliato... a te quello che manca è la certezza. Ti senti sia uomo che donna e quindi non si può dire attualmente se tu sia omosessuale o transgender. Io da quello che leggo ho più l'impressione che tu sia transgender ed etero piuttosto che uomo e omosessuale. Hai presente quando dici che fai battute contro i gay e ti senti come "estraneo" alla realtà dei gay? Potrebbero essere due cose:

una, molto comune, è come se volessi autopunirti per il fatto di essere gay, lo fanno molti gay primadi venire a patto con la propria sessualità e quando ancora non sanno accettarsi è una forma di rifiuto/odio per quello che sono e non vogliono essere.

l'altra è che se tu dentro di te ti senti più donna che uomo, saresti una donna eterosessuale di conseguenza in effetti non apparterresti alla realtà gay! e quindi questo senso di estraneità è una riflessione di quello che sei.

Sono solo degli spunti di discussione, spero comnque che lo psicologo con cui stai parlando riesca ad analizzare la situazione con obiettività e non sia una di quelle persone che cercano di convincerti "ma no, non sei transgender e non sei manco omosessuale, sei solo confuso"... non essendo mai stata da uno psicologo non so cosa puoi aspettarti!

Concordo con ciò che dice Sweet, probabilmente grazie allo psicologo (sperando che sia un ottimo professionista) riuscirai a capire qual'è la tua vera identità e per farlo dovrai guardare dentro te stesso, nel profondo della tua anima.

Io, nel mio piccolo, non saprei come aiutarti dato che mi sono sempre sentito maschio e perfettamente a mio agio nel corpo che mi è stato donato.

Guest liverpool

Caro Frederic, il tuo psicologo ti avrà probabilmente detto che nel delicato passaggio dalle elementari alle medie, costretto dalle vessazioni subite dai tuoi compagni, tu hai "ucciso" la bambina con cui ti identificavi ed ora ti porti dietro un pesante senso di colpa. Ciò ti fa essere non quello che tu vuoi, ma quello che ti sembra gli altri vorrebbero da te. il tuo problema non è semplicemente legato alla corporeità, ma all'immagine di te; un' immagine che tu hai precocemente deciso di costruirti, in modo tutt'altro che sereno e pertanto decisamente incompleto e provvisorio. Succede quando ci si deve adeguare alle imposizioni dall'esterno, specie se violente. A me era successo quando avevo 11 anni e mi venne fatto scioccamente notare che avevo una voce femminea. Immediatamente cercai di correggermi, imitando una voce cavernosa e non considerando che a 11 anni è leggittimo per un bambino avere una voce squillante...

E' verosimile che la bambina ritorni sotto altre spoglie nei tuoi sogni e ti chieda -con il linguaggio dei simboli- di tornare ad essere la tua compagna. Accettarla come tale è molto importante, perchè ti aiuterà a recuperare il tuo passato e quindi a scegliere autonomamente "da che parte stare". La posta in gioco non è l'essere più o meno gay, ma te stesso; condizione assolutamente necessaria per una vita serena dal punto di vista relazionale, con te in primo luogo e poi con gli altri.

La cosa certa è che mi piacciono gli uomini, questo si..Il problema sorge invece quando mi chiedo che tipo di rapporto voglio?e qui io (anche se non ho provato mai un rapporto omosessuale) dico che preferisco quello eterosessuale, immaginando un ipotetico rapporto con un "io femminile" e un ragazzo..

Non voglio parlare di transessualità perchè comunque io mi trovo a mio agio anche in un corpo maschile e poi essere transessuale è un problema credo piu serio di un semplice desiderio..

Beh scusa, ma come puoi parlare di rapporto eterosessuale escludendo la transessualità? Io credo che le cose siano due: o a te va bene essere gay ma ti preoccupi perchè non riesci a trovare un ragazzo gay che soddisfi le tue aspettative, o vorresti poter considerare l'ipotesi di cambiare sesso ma la cosa ti spaventa. Poi non so, potrei sbagliarmi.

Concordo con Sweet riguardo al transgenerismo;

Frederic ne ha tutte le caratteriste

ed è possibile che stia reprimendo la sua transessalità.

 

Mi sono stupito di non averlo sentito parlare

di un suo desiderio di indossare vestiti femminili

e di cercare di somigliare alla ragazza che sente,

invece di immaginarla solamente.

Frederic, penso di essere in una situazione abbastanza simile alla tua. A volte mi sento più maschio che femmina, quando parlo di me a volte mi escono parole al maschile, mi vesto come un maschio e esteriormente faccio confondere più di una persona che mi guarda. Il mio problema, quello che mi confonde, è che per me tutta questa questione non è così netta. E' vero che all'età di 3 anni mia madre ha smesso di provare a mettermi gonne perchè non le volevo, ma d'altra parte non ho mai avuto un grosso rifiuto netto della mia identità femminile, perlomeno non da piccola. Comunque, per quanto mi riguarda, è un'opzione che sento di voler esplorare solo più in là, quando mi sarà laureata e indipendente, ecc ecc.

 

La questione è che... non c'è niente di male, ok? La transessualità è un fenomeno, abbastanza rilevante peraltro, e, checchè ne dica la gente, non c'è niente di male a volersi sentire in armonia con sè stessi.

 

Spero che il tuo psicologo sia uno bravo e ferrato sull'argomento, comunque sia, se ti serve, mandami un pm che forse ti posso fornire qualche contatto nella tua zona.  :sisi:

Innanzittutto grazie a tutti..

Non ho voluto parlare di transex non per paura o cosa ma per il fatto che come dicevo, io non rigetto il mio corpo maschile; quando invece per quanto ne so (corregetemi se sbaglio)transessuale è colui che veramente si sente imprigionato e in quanto tale ne è quasi certo e ci soffre tanto. Il mio desiderio di essere femmina invece lo vedo  piu che di una necessità vitale, direi come un agevolamento anche se a volte vorrei esserlo davvero..Un pò come se chiedi a una persona brutta  se vorrebbe essere bella? Penso che chiunque risponderebbe di si..

Ora io come ho gia detto, quando ero piccolo mi sentivo davvero una femmina (ero comunque cosciente di essere un maschio) e rispondendo a almadel, si piu volte mi sono vestito al femminile e ho esternato i miei desideri senza problemi..(Mi ricordo una volta scrissi su un foglio: quando sarò morto io sarò donna in un'altra vita e potrò finalmente essere la moglie di Alessandro) Poi però un pò le offese un pò non so cosa ho capito che era il momento di smetterla..facendo cosi non ero ne un ragazzo ne una ragazza ma appunto un finocchio, una checca, un qualcosa che non solo non andava bene agli altri ma  a me per primo. E questa cosa è stata confermata poi crescendo e mi sono "ringraziato" per il cambiamento che ho fatto.. In ogni caso, nonostante l'influenza del giudizio degli altri, mi sento di dire che anche senza questa, mi sarei sentito a disagio in una condizione di "omosessualità effeminata".E' proprio una cosa che non concepisco. Se gay devo essere, voglio essere un uomo e avere un uomo dall'altra parte.

Mi ha colpito sweet quando ha detto della "donna eterosessuale"..sinceramente non so che risponderti..se penso a me come un transessuale non mi spavento o cose cosi ma è difficile nella condizione in cui sono: io ora per quanto tenga tutte queste cose dentro agisco come un maschio in tutto e per tutto. Parlando anche in campo pratico: mentre prima era naturale per me muovermi come una bambina (mi ricordo sempre la maestra.".smettila di correre e muovere gli occhi come una bambina!") adesso dovrei forzare i miei movimenti al contrario..

 

Faccio una domanda io ora..Voi apparte quando eravate piccoli, avete mai desiderato di essere del sesso opposto? Io ho sempre pensato che per un omosessuale fosse normalissimo e credevo che tutti gli omosessuali volessero essere donne, invece crescendo ho capito che non è cosi..anzi..

Grazie ancora

In te c'è troppa "omofobia interiorizzata" per poterti chiarire.

Alcune possibilità le scarti a priori (essere un gay effeminato)

come se potessi scegliere di esserlo.

Sono davvero poche le cose che in realtà sono in tuo potere.

Beh, io si, ma mi pare di aver già detto la mia parte :) Però mi ha sempre fatto male, ogni volta che qualcuno si è fermato a chiedermi se ero maschio o femmina, e questo non so dire perchè.  :sisi:

 

Comunque sia sono abbastanza d'accordo con Almadel, anche se con altri termini. In sostanza penso che tu abbia costruito un muro e una persona nuova, per adeguarti a quello che richiedeva la società da te, perdendo però il tuo vero essere. Penso che dovresti tentare pian piano di incrinare questa cosa e ritirare fuori il vero te, cercando se vuoi di venirci a patti, in maniera da non vivere una vita che non è la tua. Non è facile, però sicuramente ti farebbe sentire meglio.  :roll:

In te c'è troppa "omofobia interiorizzata" per poterti chiarire.

Alcune possibilità le scarti a priori (essere un gay effeminato)

come se potessi scegliere di esserlo.

Sono davvero poche le cose che in realtà sono in tuo potere.

Pillola di saggezza :)cioè in questo stato di confusione può essere tutto o nulla ma su questo mi sento abbastanza sicuro..non piace proprio a me, senza contare quello che la gente pensa..

Beh, io si, ma mi pare di aver già detto la mia parte :) Però mi ha sempre fatto male, ogni volta che qualcuno si è fermato a chiedermi se ero maschio o femmina, e questo non so dire perchè.  :sisi:

 

Comunque sia sono abbastanza d'accordo con Almadel, anche se con altri termini. In sostanza penso che tu abbia costruito un muro e una persona nuova, per adeguarti a quello che richiedeva la società da te, perdendo però il tuo vero essere. Penso che dovresti tentare pian piano di incrinare questa cosa e ritirare fuori il vero te, cercando se vuoi di venirci a patti, in maniera da non vivere una vita che non è la tua. Non è facile, però sicuramente ti farebbe sentire meglio.  :roll:

 

 

 

 

Sicuramente non mi farebbe che bene..ne sono convinto.è che va contro quello che sento..io non voglio essere cosi

almadel ha ragione, come ti ho gia scritto in altri post finchè non ti chiarisci con te stesso non ci salterai fuori! neanche a me piaceva essere gay e facevo di tutto x convincermi che quello che sentivo era solo una cosa così, senza peso... poi sono arrivato al punto di dire "basta! così sono e così mi accetto"(quando arrivi a questo pensiero sei a un buon livello). ribadisco che devi iniziare a smuovere qualcosa e abbattere qualche muro costruito nel tempo... non ha senso lottare contro se stessi! 

Io provo a rispondere alla tua ultima domanda, anche se non so quanto possa aiutarti, perché descrive un problema "opposto" al tuo...

 

Potrei dirti, cioè, che da bambino e ragazzino non mi sentivo di alcun sesso, e non mi facevo il problema di capire se il mio modo di essere fosse "da maschio" o "da femmina", e non capivo cosa volesse dire la gente che parlava in quei termini, né ovviamente perché si facesse il problema e perché cercasse con tanta insistenza di trasmetterlo anche a me quel problema, incasellando le cose che facevo o non facevo, le cose che mi piacevano o non mi piacevano.

Il risultato alla lunga - col bombardamento protratto della spinta identitaria, anno dopo anno, fase dopo fase della vita - è stato un castello di complessi, di repressioni, di percorsi che hanno distrutto la mia spontaneità: qualunque mio pensiero o modo di agire, richiamava nella mia mente l'opportunità dell'incasellamento, con il repertorio di emozioni e di risvolti inquieti. Questa cosa è più da maschio, quest'altra è più da femmina, quest'altra ancora è l'uno o l'altro a seconda dei dettagli; e quando è da maschio, guarda un po' cosa mi piace, chissà se è "naturale" o è se è indotta, quando invece è da femmina, hm, non ci rinuncio e non ammetterei di rinunciarci ma allora forse ho represso altre cose, ecc.

 

Questo per dire che le componenti represse ci sono, le hai descritte tu stesso... L'aver scoperto che molti maschi omosessuali non si sentono donne nemmeno dentro, non esclude che tu potresti essere invece uno di quelli che ci si sentono e che vorrebbero esserlo.

C'è chi è così e chi invece no, come c'è chi fin da piccolo aveva una rappresentazione del mondo e dei desideri molto sessuata, come te, e chi invece come me l'aveva sostanzialmente asessuata, come me. Purtroppo l'educazione, la cultura, la società, possono fare grossi danni, fino a devastare letteralmente il modo in cui ci si percepisce e ci si rappresenta, per sé stessi e per gli altri. Non so se questa devastazione sia sempre permanente, io mi auguro di no.

 

Comunque una piccola e ingenua ricetta per sopravvivere: si chiama FARE, cioè vivere facendo anziché essendo. La vita certamente è anche essere, ma è ancora di più fare; e ciò che ti piace fare e/o ricevere, tu lo sai già, anche adesso, in fondo a te stesso, e non cambia se sei maschio o femmina... devi soltanto farla, viverla, senza pensare a chi sei o cosa sei mentre la stai facendo, e se il farla da ciò che sei o ti senti sia bello, brutto, curioso, e via dicendo.

Certamente si tratta comunque di una limitazione della vita, perché per molti e per molta parte del mondo vivere significa anche potersi ammirare allo specchio e piacersi, e tu magari ameresti vestirti da donna ma per ammirare una bella immagine femminile al tuo specchio, cosa che non realizzi vestendoti da donna perché ti vedresti come una checca, una squallida imitazione, e forse temi che anche cambiando sesso otterresti un risultato molto insoddisfacente... ma questo non è troppo differente da quello che provano in tanti per altre cose che non c'entrano dal sesso: io vorrei essere un omone alto 1 metro e 95 cm e di costituzione non magra, cosa che però non potrò mai essere, al massimo potrei mettere su un po' di muscoli ma sarebbe largamente insufficiente e allora non faccio nemmeno quello, e allora riflettere sui miei sogni di essere un fusto non serve :sisi:

ciao. quello che racconti mi fa pensare molto. premetto che secondo me il tuo problema, se così lo vogliamo chiamare, è da affrontare con l'aiuto di uno psicologo,dovesse anche volerci un bel pò.

tuttavia da ciò eh scrivi mi sembri più che sensato e non influenzabile dalla prima cosa che viene detta, quindi mi sento di poter esprimere la mia opinione.

 

devo dire che parte della tua storia mi ricorda qualcosa del mio passato. mi ricordo infatti che avevo degli atteggiamenti effemminati tra le elementari e le medie. a quei tempi non stavo troppo con le bambine, quello stranamente è successo quando ero pù grande. ad ogni modo venivo preso ingiro, non così spesso ma cmq in modo abbastanza continuo. un giorno alle medie vidi un mio compagno che non si accorse di me e che mi imitava.da quel giorno ho preso atto di alcuni miei atteggiamenti e li ho repressi.in questo posso capirti e quindi penso che non sia possibile forzarci per ritornare indietro perchè, anche se magari esprimerebbe meglio quello che siamo, ormai sarebbe una forzatura ugualmente.

invece capisco ma non comprendo quello che tu dici a proposito del fatto che senti che ti piacciono i ragazzi ma allo stesso tempo tu vedi positivamente solo una relazione eterosssuale(ho molto riassunto per far capire il punto che intendo).cioè ti comprendo parzialmente. nel senso che in te sembra essere quintuplicato o forse più, la repulsione che chiunque ama le persone del suo stesso sesso può avere. una repulsione che è dovuta al contrasto tra i nostri desideri e il modo abituale con cui ci hanno insegnato a vedere le cose.

a questo punto mi vien da pensare che, oltre all'aiuto che secondo me può darti un buono psicologo, ci sarebbe un altro elemento che ti potrebbe portare a fare un passo avanti. ovvero trovarti un ragazzo e starci assieme. sì sì, non c'è bisogno che mi si dica che è davvero difficile trovarne uno che ci piaccia e che sia gay...o almeno bisex. ma il mio non è un consiglio, piuttosto una sorta di constatazione...o meglio un semplice pensiero.

credo infatti che stando con un ragazzo le contraddizioni che navigano nella tua testa non possano far altro che andare a collidere sempre più fino a che...puff, sì scontrino e affondino. o almeno si attenuino. chissà magari sparirebbe anche la bambina che ti perseguita un pò alla Ally Mv beal :).

va beh alla fine ho detto un'ovvietà. penso infatti che da sempre, per una persona a cui piacciono persone del suo sesso, avere un compagno per la prima volta sia una fase di fortificazione, sicurezza e maggior chiarezza...per questo idealmente penso che ti farebbe bene(non che non farebbe bene a qualsiasi abitante della terra, però ci siam capiti :sisi:).

beh ho finito sto sermone, scusatemi eheh.

buona fortuna e se hai voglia tienici informati fino all'ultimo, mi farebbe piacere. ciaociao

ciao frederic, gli psicologi ti fanno parlare perché hanno bisogno di conoscerti un po' per tentare di chiarire i tuoi dubbi. non sono amici da cui ricevere un blando consiglio ma professionisti dediti al sbrigliare il groviglio di idee che abbiamo in testa.

 

 

 

Si non è chiaro avete ragione :)il problema è che anche io sono confuso..La cosa certa è che mi piacciono gli uomini, questo si..Il problema sorge invece quando mi chiedo che tipo di rapporto voglio?e qui io (anche se non ho provato mai un rapporto omosessuale) dico che preferisco quello eterosessuale, immaginando un ipotetico rapporto con un "io femminile" e un ragazzo..

Non voglio parlare di transessualità perchè comunque io mi trovo a mio agio anche in un corpo maschile e poi essere transessuale è un problema credo piu serio di un semplice desiderio..

 

questo è il punto fondamentale... spero tu abbia 5 minuti perché il discorso che sto per farti può sembrare complicato ma non lo è affatto se lo leggi bene

 

durante la tua infanzia hai vissuto una proiezione di te stesso, la bambina anziché il bambino, il che naturalmente ti ha portato ad aver problemi con gli altri a scuola. avendo già fatto un'esperienza negativa hai quindi deciso che nel passaggio ad una nuova fase scolastica non avresti più dato a nessuno l'opportunità di prenderti in giro e considerarti diverso, perciò ti sei sforzato di essere un'altra persona. chiaro che questo procedimento implica un forte stress nell'individuo poiché la repressione della propria persona è una delle cose più difficili e ardue che si possa affrontare (li senti al tg quelli che "erano tanto brave persone" ma poi una sera sterminano la moglie e i figli? ecco quelle sono le conseguenze dell'essere frustrati troppo a lungo... ora non ti spaventare sto sdrammatizzando ovviamente)

 

perché hai vissuto una proiezione?

 

perché il confine tra omosessualità e transessualismo spesso è sottile. il bambino, a differenza dell'adulto, è carente di esperienze del mondo circostante e quindi non sa scegliere per sé. durante l'infanzia si avvia quindi quel processo che porta all'identificazione del sé che altro non è che un'imitazione del genitore adulto che più sente affine a sé: le femminucce giocano con le bambole esattamente come la madre si prende cura di loro e i maschietti con le macchinine, così come il padre usa quella reale.

 

cosa succede in quei maschietti che giocano con le bambole o quelle femminucce che fanno le risse?

 

fondamentalmente questo: il principio di omosessualità (l'orientamento sessuale è presente in tutti gli individui, naturalmente da piccoli non si tratta di una vera spinta erotica) porta il bambino a identificarsi verso il genitore più affine alle sue attrazioni. significa che un bambino (che da grande sarà un uomo gay) vede la madre stare con un uomo (maschilità = oggetto inconscio delle sue attrazioni) quindi si comporterà come lei perché non sa ancora che è possibile vivere da maschi e amare un altro maschio. nessuno glielo ha insegnato e la nostra società non facilita certamente questo tipo di discorsi. quindi vede se stesso come una femmina poiché prova delle attrazioni verso i maschi e nel suo mondo chi si comporta così è la madre, quindi deve comportarsi come lei.

 

crescendo (e se nessuno lo aiuta a districarsi in questo groviglio) passa il tempo a chiedersi perché non possieda caratteri femminili fisici che possano identificarlo come una donna a cui piacciono gli uomini, come è l'ordine naturale delle cose per il suo parco di conoscenze. questa scoperta può essere traumatizzante per tutti quei ragazzi/e che non si ritrovano, anche grandicelli, a vedere positivamente il concetto di omosessualità. semplicemente non hanno mai considerato l'ipotesi, sono cresciuti con un altro schema mentale, rifiutano l'idea, arrivano quindi a pensare di essere nati con il corpo sbagliato (transessualità) piuttosto che considerare l'idea di coppia di due uomini o due donne.

 

qui finisce l'aiuto che posso darti, spero di essersi stato utile, il tuo psicologo ti vede e ti parla faccia a faccia, sarà lui a poterti guidare per mano nell'ulteriore labirinto che è il nostro cervello :sisi:

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