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omosessualità in natura


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Sui cigni non sapevo niente, ed è stupecente e quanto interessante sia vedere che gli animali e la natura in generale siano più evoluti di noi! Per quanto riguarda i bonobo ho dei link interessanti che potrebbero portarci a riflettere:

 

http://spiritualrationality.wordpress.com/2007/05/14/il-comportamento-sessuale-dei-bonobo-e-naturale/

 

http://www.paniscus.net/

 

A proposoto dei bonobo non può mancare la canzone di Caparezza:

 

 

:rotfl:

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Sinceramente non pensavo chbe un don fose così aperto sull' argomento...

 

comunque non c' è che dire abbiamo pagato un alto prezzo per il pollice opponibile e la facoltà di parola... abbiamo perso l' umanita, fortunatamente c' è qualcuno che ce lo ricorda.

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A me quello che ha sempre fatto specie è il fatto che l'omosessualità venga presa ed additata come esempio principe di comportamento "contro natura", quando il fatto stesso di cercare affetti o legami è uno degli elementi che più caratterizzano l'essere umano come essere senziente.

Mi pare decisamente più "contro natura" uccidere per un'idea (magari religiosa) o ergersi a giudice in grado di definire cosa sia "naturale" e cosa non lo sia.

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Concordo pienamente con Wolf, contro natura è assolutamente incoerente se poi ci sono testimonianze simili.. sarà necessario trovare un altro termine più dispregiativo :rotfl:

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Concordo pienamente con Wolf, contro natura è assolutamente incoerente se poi ci sono testimonianze simili.. sarà necessario trovare un altro termine più dispregiativo :rotfl:

 

sei uguale a un bonobo?  :rotfl: :rotfl:

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Purtroppo no, mi piacerebbe molto sodare risse e diverbi in quel modo :rotfl:

 

Comunque concordavo con Wolf che definire l'omosessualità come un comportamento contro natura.

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Piero angela dice che i bonobo lo fanno con tutti (tranne tra madre e figlio) e fanno anche la fellatio per piacere ma anche per stabilire una sorta di pace del gruppo...

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Ennesima dimostrazione della naturalità dell'omosessualità. Insomma, è una delle tante strategie della natura per preserare la vita. Io ricordo addirittura che tutti gli esemplari di una specie sono bisessuali. Ma non rimembro il nome -.-

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Io ricordo anche il macaco giapponese, se non sbaglio.

 

Per inciso, avevo letto qualche tempo fa nella parte scientifica "Repubblica", se ricordo correttamente, che in quasi 500 specie animali sono stati osservati comportamenti bisessuali/omosessuali.

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Pensate che ci sono anche i trans :salut:

 

Oltre a diverse specie di pesci esiste anche un Viverride, credo, dove le femmine si sviluppano solo successivamente in quanto prima hanno un pene vero e proprio

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Guest leduetorri91

XD

molto probabilmente si... :D  :bua:

 

Io credo che la cosa ancora più sorprendente sia il fatto di considerare innaturale l'omosessualità, quando l'intera specie umana commette atti contro natura ben più gravi... :D

Al di là del dormire con il pigiama o meno (XD), basti pensare a come nel complesso anteponiamo tante altre cose ai rapporti umani e affettivi, che sono la base della società (vedi i bonobo... :sbav: ), ma proviamo anche a pensare come siamo sempre continuamente ossessionati da tabù, complessi, problemi spesso insignificanti ingigantiti dalla società...non c'è che dire, viviamo nel regno delle seghe mentali!!! :bua:  E poi si cade dalle nuvole quando ci si rende conto che siamo veramente messi male come specie... :look:

Quando mi sento dire che l'uomo non è un animale perchè è morale (e non istintivo), oppure che l'uomo si differenzia da essi perchè ha potuto giungere alla comprensione dell'esistenza del divino, sinceramente mi si accappona la pelle... :) e questi sono i risultati??? :)

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Davvero interessante, sono sicuro possa avere un valore educativo per i piu' giovani. O per chi non ne sa molto ma non ha pregiudizi. Invece temo che per certi fondamentalisti teste dure serva a ben poco...

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Se per questo esiste proprio un crostaceo che cambia genere sessuale  :)

 

A questo proposito, se non sbaglio, la gallina riesce a diventare un gallo, ma non viceversa xD

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Wolf  :afraid:

 

Comunque dev'essere bellissima questa mostra, fosse stata un pò più vicina ci sarei andata, mi piace interessarmi del sesso degli animali  :paura::D

Io sapevo anche della bisessualità di leoni e giraffe....  :aha:

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Una cosa contro natura non esiste o ha vita breve

Direi che questa frase dice tutto....alla facciazza di chi dice che siamo innaturali/contronatura!!!! :afraid:

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  • 2 weeks later...

Mi pare cosa, più che ridicola, inetta alla dimostrazione, assumere le consuetudini delle altre specie animali, per coonestare o vituperare azioni od omissioni della nostra:

ogni specie ha un ingegno suo proprio e quello conviene persegua.

 

Forse che vorremo giustificare la moglie che, dopo aver generati figli, uccida il marito infesto, perché le femmine d'alcune bestiuole si concedono un divorzio ben più spedito, che sia il nostro ?.

 

Suvvia... non solo tale difesa sarebbe inetta a dimostrarne l'innocenza dinanzi a qual si voglia tribunale, ma essa moverebbe anche al riso sia il giudice sia gli ascoltatori.

 

L'asserzione, che l'amor Greco sia lecito, non può dipendere dall'argomento dell'esempio d'alcune specie di bestie, perché sarebbe facile opporre che l'uomo razionale si deve distinguere e veramente si distingue da quelle, benché non sempre si distingua in modo degno di lode.

 

In verità l'accusa, che l'amor Greco sia contro natura, fin dai tempi di Platone, che primo l'allegò, non si fonda tanto sulla natura universale delle cose viventi, quanto piuttosto sulla natura propria dell'uomo:

gli esempi tratti dalle altre specie animali, dunque, non possono essere validamente opposti, nella disputazione se quest'amore sia lecito ovvero non sia.

 

Anakreon.

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Anacreonte,

 

io penso che in questo contesto invece il confronto con le altre specie sia molto importante, questo perchè quando si dice "l'amor greco è contro natura" si fa riferimento all'aspetto più "bestiale" dell'uomo, quell'aspetto che non lo distingue minimamente da un macaco dal culo rosso, ossia l'impossibilità di procreare, in altri termini l'andare contro il principio di conservazione della specie.

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Caro Giovinetto Antico,

 

se l'argomento, che un’azione umana perciò sia esecrabile, perché sia contro natura, procedesse dalla mera osservazione della consuetudine delle altre specie animate, sarebbe argomento assai inetto, sia perché non tutte universalmente le specie animate si portano similmente e dunque dovremmo stabilire quel specie eleggere ad esempio; sia perché sarebbe facile opporgli che ogni specie vivente ha virtù e potenze sue proprie e dunque quello, che pur sia lecito alla stirpe dei ragni, non perciò dev'essere parimenti lecito alla stirpe degli uomini, se, al meno, gli uomini vogliano e possano distinguersi dai ragni.

 

Detto questo, so bene che tal volta alcuni usano dell’argomento in tale versione;  ma so bene anche che è una versione inetta e volgare, per così dire, perché l’argomento, che alcune azioni umane siano contro natura, considera propriamente non la natura universale, ma la natura propria della specie umana, sia quando essa sia stimata solo razionale sia quando sia stimata anche divina.

 

Capisci che coloro, i quali usano di tale argomento in tale versione inetta e volgare, sia che l’usino per esecrare l’amor Greco sia che l’usino per approvarlo, debbono poi spiegare perché mai sia lecito, a noi uomini, imitare queste consuetudini delle bestie e non quelle e perché mai sia lecito imitare le consuetudini d’alcune specie animate e non d’altre.

 

In somma, addurre l’esempio d’un cigno maschio, il quale penetra un cigno maschio, non ha maggior efficacia, nella disputazione di ciò che sia lecito od illecito per la specie umana, che abbia addurre l’esempio della femmina d’un ragno, la quale, dopo averne ricevuto il seme fecondo per generare, trucida il maschio e se ne ciba;

o meglio, può aver grand’efficacia, se assumiamo, ad esempio per noi, le consuetudini d’ambedue le specie considerate e quindi non solo se concediamo che sia lecito imitare le consuetudini dei cigni, ma anche che sia lecito imitare quelle dei ragni e che, quindi, le mogli possano lecitamente spremere il seme virile e poi sopprimere i mariti e farsene pasto:

e veramente, in virtù di quale stringente dimostrazione razionale è possibile sancire che dobbiamo ripetere le azioni dei cigni, ma ripudiare quelle dei ragni ?.

 

Anakreon.

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Caro Anakreon hai ragione: il fatto che gli animali si comportino in certi modi non significa che gli esseri umani siano autorizzati a fare altrettanto.

 

Tuttavia dati empirici dimostrano che gl iesseri umani sono geneticamente molto più simili agli animali di cioò che si pensava anche fino a poco tempo fà. E dati empirici dimostrano anche che molti comportamenti sono dettati dal DNAi.

 

Difficile dire in quale misura questi fattori influenzano il comportamento umano sta di fatto che ci sono e schiacciano le teorie di molti che sostengono che l'uomo si strutturi completamente solo ed esclusivamente grazie all'ambiente in cui è cresciuto

 

Tuttavia la discussione non verte su questo. Semplicemente si voleva dimostrare che i comportamenti omosessuali non sono contro-natura (sempre se per natura s'intende ciò che gli animali fanno allo stato brado)

 

:asd:

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Caro Zucchero,

 

intendo bene che se alcuno assevera:

“quegli uomini, i quali compiano atti tali, che non possiamo osservare in alcuna delle altre specie animali viventi sulla Terra, coloro compiono atti contro natura”,

l’argomento più facile ed efficace da opporgli parrebbe fosse quello tolto dall’osservazione che, vice versa, alcuni animali d’alcune specie veramente compiono quegli atti stimati contro natura.

 

Non di meno, intendo altrettanto bene che non è opportuno implicarsi in quella medesima rete, in cui s’è implicato l’avversario; anzi, è meglio lasciare, evitando emulazioni incaute, ch’egli solo s’implichi e s’intrichi più e più nella sua stessa rete.

 

Veniamo alla Tua annotazione:

”Tuttavia dati empirici dimostrano che gli esseri umani sono geneticamente molto più simili agli animali di ciò che si pensava anche fino a poco tempo fa. E dati empirici dimostrano anche che molti comportamenti sono dettati dal DNA”

 

Che noi siamo animali non è cosa dubbia;  ma, proprio perciò, che tali siamo, mi domando:

che necessità abbiamo di prendere ad esempio non i cigni od i fenicotteri o le scimmie, ma alcuni cigni, alcuni fenicotteri, alcune scimmie ?.

 

Andiamo per gradi.

 

L’argomento che noi dobbiamo considerare, a misura delle nostre azioni, le consuetudini di vita di tutti gli altri animali, universalmente presi, è piuttosto debole, perché colui, il quale ne usasse, dovrebbe poi concedere che fosse contro natura e, quindi, esecrando tutto ciò, ch’è proprio degli uomini e che li distingue da tutti gli altri animali, pur ammettendo, s’intende, che ciò, che sia contro natura, sia sempre e necessariamente esecrando.

 

Usando di tale argomento, per esempio, si dovrebbe concedere essere per noi opera contro natura e quindi esecranda approntarci vesti, perché tutti gli altri animali sono provvisti dalla natura stessa, quando nascono, delle necessarie difese contro il freddo, il caldo e le intemperie:

Diogene di Sinope forse consentirebbe, ma dubito poi vorrebbe morire congelato per rifiutare una calda tunica di lana.

 

Non altrimenti, si dovrebbe concedere essere per noi fatica contro natura e quindi esecranda coltivare la terra per trarne altri frutti, che siano quelli profferti spontaneamente dalla gleba, perché neppure tale opera possiamo osservare in alcun’altra specie animale, che la nostra.

 

E’ chiaro che l’argomento è debole per la semplice ragione che proprio perciò ogni specie d’animali si può distinguere dalle altre, perché ha sue virtù singolari e peculiari:

non possiamo dunque assumere le consuetudini di tutte le altre specie animali, ammesso che siano pur di tutte senz’eccezione alcuna, ad esempio e regola per stabilire quali debbano essere le consuetudini naturali d’una certa specie.

 

Opporre, dunque, a questo argomento, che possiamo osservare atti venerei tra alcuni maschi d’alcune specie animali, non ha alcuna utilità per confutare l’opinione che l’amor Greco sia contro natura nella specie umana;  anzi, può essere anche dannoso.

 

Una tale opposizione non ha alcun’utilità, perché l’avversario può facilmente addurre che ciò, che s’osserva in alcuni animali d’alcune specie, può ben essere effetto di morbo o di degenerazione o d’altre cause straordinarie, per le quali quei maschi deviino dalla consuetudine universale della specie.   

 

Così, nessuno potrebbe razionalmente assumere, ad esempio della consuetudine materna delle femmine del genere umano, quella madre, la quale abbia ucciso il figlio, perché le sia stato a fastidio:

gran parte delle madri umane hanno consuetudini meno efferate.

 

Ma quell’opposizione può essere anche dannosa, perché, usandone, incautamente si concede che le consuetudini delle altre specie animali debbano essere assunte a regola della nostra.

 

Così, se fosse dimostrato che veramente quelle scimmie o quei cigni o quei fenicotteri maschi, di cui si tratta, fossero affetti da qualche morbo o da qualche deformità, sarebbe poi difficile negare l’estensione del morbo o della deformità ai maschi della nostra specie, i quali compiano quei medesimi atti:

come potremmo, razionalmente, addurre scimmie e cigni e fenicotteri ad esempio per noi, quando supponiamo compiano tali atti essendo sani;  ma rigettarne l’esempio, quando accertiamo li compiano essendo insani ?.

 

In somma, se ben che gli uomini siano animali, nessuno può negare che le specie animali siano molteplici e differenti una dall’altra, per virtù ed ingegno;  anzi, proprio perciò, che sono diverse, è possibile distinguere l’università degli animali distribuendoli per le varie specie:

come nessuno, suppongo, accuserebbe le leonesse essere perciò contro natura, perché non usano, come le femmine d’alcune specie d’insetti, divorare il maschio dopo essere state fecondate;  così è assurdo sia argomentare, contro l’amor Greco, ch’esso non si può osservare nelle altre specie animali; sia opporre a tale argomentazione che alcuni maschi d’alcune specie animali compiono atti venerei con altri maschi.

 

Concludi dicendo:

“Tuttavia la discussione non verte su questo. Semplicemente si voleva dimostrare che i comportamenti omosessuali non sono contro-natura (sempre se per natura s'intende ciò che gli animali fanno allo stato brado) “

 

Senza dubbio, si vuole dimostrare che non sono contro natura;  ma la dimostrazione è appunto inetta:

gli atti d’alcuni maschi d’alcune specie non dimostrano nulla né circa la natura propria di quella specie né circa le consuetudini universali dei maschi quella specie.

 

Stringendo e concludendo, se voglio eleggere l’uso d’alcuni animali d’alcuna specie, per dimostrare che l’amore tra due maschi non è contro natura, perché debbo scrutare tra i cigni, i fenicotteri o le scimmie ?:

non abbiamo forse esempi numerosi d’uomini illustri ed universalmente ammirati per sapienza, scienza, arte o virtù ?.

 

Che senso ha spigolare gli atti d’alcune bestie d’altre specie, dimenticando quelli, per noi ben più esemplari, di non pochi uomini insigni nella nostra ?;

né varrebbe opporre che tali uomini furono pochi rispetto al grandissimo numero di coloro, i quali fecero e fanno parte del genere umano:

forse che quei maschi osservati di cigni, fenicotteri, scimmie, esauriscono i maschi della propria specie ?;

che, se pur l’esaurissero, una specie singola non esaurisce tutte le specie animali ed animate !.

 

Dunque, dove sta tutto il vigore dell’esempio ?:

io non so proprio dove stia.

 

Anakreon.

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