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"Il Palloncino"


misterbaby

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Come dimenticare quegli occhi così dolci e vispi che mi appuntavano una breve macchia di vita sul quaderno degli appunti. Custodivo quel link della pagina web quasi con gelosia, e con orgoglio per essere stato l’eletto, colui al quale era stata data la possibilità di leggere l’anima di quella persona attraverso caratteri elettronici impressi su una pagina virtuale. Non avrei mai potuto immaginare che dietro quel semplice link ci fosse custodito un mondo che per me era inconcepibile soltanto pensarne l’esistenza. Un anima nobile, pacata, simpatica, cordiale, che ti offre un pezzo di sé, perché tu sei l’amico speciale, l’amico divertente, quello sul quale si può sempre contare, destinato a diventare l’amico del cuore. Quell’angelo dal volto idilliaco, dai gesti lievi e controllati, in realtà indossa una maschera. Digitai quel prezioso link appena tornai a casa. Si aprì davanti ai miei occhi vogliosi una pagina di un blog. Ecco l’anima preziosa che si schiude alla mia anima curiosa. Una bomba che entrò dritta in petto, che spaccò cuore e spirito in un lasso di tempo così veloce, che il mio cervello non riuscì in tempo a metabolizzare cosa stesse succedendo, perché l’informazione era stata più lenta nell’arrivare ad esso. Un’immagine che ha recato ombra sui miei occhi. Vidi un volto piangente, pallido e dalle orbite vacanti. Lacrime scure che colavano giù imperterrite, verso direzioni sconosciute, straripando su tutto il volto scavato. Una donna, forse. Un uomo, chissà. Un essere. I capelli, neri, lisci, scendevano lungo le guance, lungo il collo. Erano finissimi. La cosa che più impressionò era il corpo di quest’essere. Dovrei dire un non-corpo. Esile quanto una lastra di ghiaccio appena formata.  Un brandello di pelle che sorreggeva un sottile collo bianchissimo. Una lancia che trafiggeva questo cadaverico organismo. E poi uno specchio, in cui si rifletteva un’altra inquietante immagine, dall’abito nero, dai capelli bianchi, dal fisico assente, spettrale. Si vedeva nel suo viso che stava subendo un orgasmo nel guardare quel corpo conficcato dalla lancia. E poi vidi una terza immagine. Un ragazzo semplice, dal viso gioioso, dallo sguardo vispo e allegro. Giocava con un palloncino colorato stretto nella mano destra. Aveva la faccia rivolta verso l’alto e ammirava quel palloncino che svolazzava vibrandosi nel vuoto. Una strana musica predominava quello spazio virtuale. Squillò il mio cellulare che mi fece letteralmente sobbalzare. Avevo appena ricevuto un sms: Lascia il palloncino. Non riuscivo a capire a cosa si riferisse quel messaggio anonimo. All’improvviso mi voltai e vidi una sagoma che era posata alle mie spalle. Mi conficcò un pugnale nella schiena. Sentì la fredda lama di coltello far parte del mio organismo. Rivoli di sangue mi fuoriuscivano dagli angoli della bocca. Stavo perdendo i sensi, ma riuscì comunque ad ascoltare le parole di quell’essere:

- << Vista il blog, e diventa protagonista di esso…>>

Iniziai a sentire le palpebre diventare pesanti. Vidi per l’ultima volta quei capelli bianchi della sagoma, un palloncino che si liberava nel vuoto, prima di accasciarmi al pavimento e spirare. 

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