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omosessuali pre-pratica, bisogno di un bacio...?


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Leggendo un altro topic s'è staccata una breve discussione OT riguardante una frase di una psicologa: "serve la pratica per sapere se ti piace veramente" (un sunto del senso, almeno da quanto ne ho capito io).

 

Volevo sapere se, secondo voi, c'è davvero bisogno di una riprova pratica per potersi definire omosessuali? Prima di avere effettivamente consumato con qualcuno del proprio stesso sesso siamo certi del nostro orientamento? E' solo una riprova o LA condizione necessaria e sufficiente per essere gay/lesbiche?

 

Lo chiedo perché ho riscontrato molte risposte differenti riguardo all'argomento: chi dice che non è assolutamente necessario avere esperienze sessuali per sapersi omosessuali e chi, invece, lo ritiene una conditio sine qua non.

 

Spero di non aver tirato fuori un argomento scontato, o che sia già stato sviscerato altrove. In tal caso: perdono!

:pausa:

io ti posso dire che è da quando ho 6 anni che la penso in un certo modo... poi quando sono arrivate le prime esperienze dirette (per lo più etero, all'inizio si tende a cercare di nascondere il tutto) ho capito che ero così!

cioè: sapevo benissimo come la pensavo senza bisogno di prove fisiche, le esperienze (tristi) etero che ho avuto le ho avute per altri motivi, non per convincermi!

Detto in maniera chiara e tonda, se davanti a una donna nuda o provocante non avviene l' eccitazione fisica e mentale, se non si pensa minimamente ad eventuali approcci fisici con il gentil sesso..Penso non servano altre conferme per accertare la propria identità sessuale.

 

Hai ottenuto diverse risposte perchè ognuno è "più o meno omosessuale" tutti ci bilanciamo in una fascia che tende al "super-etero al super-gay", ci sono un' infinità di tendenze che potenzialmente possono anche mutare nel tempo in base a diversi fattori.

Personalmente non credo che sia necessario provare per avere la conferma della propria identità sessuale, ma può essere un fattore importante per molte persone che sono ancora confuse, probabilmente perchè non ci vogliono credere. In quei casi, toccare abbastanza letteralmente con mano può essere di molto aiuto.

 

Io non ne ho avuto bisogno, prove ne ho fatte comunque, ma non ho avuto dubbi né prima né dopo.

Quindi...c'è chi deve provare per chiarirsi le idee, diciamo così... :pausa:, e l'altra persona, la cavia insomma...?

A me non sembra poi tanto giusta sta cosa, e ancor meno utile.

 

Il sesso (in questo caso  ;)) non serve, e potrebbe essere anche dannoso  :gh:...e non ci aiuta a capire chi siamo...

Ci sono persone come san tommaso al mondo... e posso benissimo capire chi ha bisogno di fare sesso con una persona del suo stesso sesso prima di capire che veramente le piace, sia il sesso sia quel sesso.

Insomma, non dimentichiamoci che comunque viviamo ancora in una società piena di preconcetti in cui c'è gente (gay compresi, ne abbiamo le prove sul forum XD) che si chiede come facciano due donne a fare sesso e se davvero quello è sesso... visti questi precedenti è del tutto ovvio che ci siano persone che finchè non vivono il sesso omosessuale non riescano ad essere pienamenti coscienti di essere omosessuali (e ce ne sono che molti che pur elargendo prestazioni a destra e manca si dicono non omosessuali o non convinti d'esserlo).

Secondo me ad alcuni può servire, ad altri no. A me è servito, ad esempio :pausa:

 

 

Comunque no, non è la condizione necessaria e sufficiente. Anche perchè c'è gente che magari una volta in vita sua ha fatto sesso con uno del proprio sesso e poi ha continuato a vivere da eterosessuale.

non è così ovvio, ci sono molte persone che si illudono di essere bisessuali o addirittura eterosessuali quando sono semplicemente gay, specialmente quando si hanno le idee confuse...

 

Cito e confermo perché è stata per anni la mia situazione... Tutti mi dicono, tanto per restare in tema, che i dubbi si scioglieranno solo provando...

Non siamo tutti uguali, basta vedere altri topic di questa board, per capire che c'è chi sa di essere gay dall'età di 6 anni e chi a 40 ancora non se ne capacita... secondo me sotto sotto si sa sempre quale sia la verità, ma certo è che il provare può servire a velocizzare il processo del prenderne coscienza.

Per capire che la risposta è NO credo basti rovesciare il discorso riferendolo agli eterosessuali... Vi risulta che agli etero pre-pratica sia mai stato detto che doveva fare prove e controprove per avere la certezza di essere etero?

Non è un caso che la frase da cui si origina questo topic sia stata pronunciata da una psicologa, cioè dalla rappresentante di una disciplina che fino a ieri considerava dichiaratamente l'omosessualità una anomalia (e tutt'oggi la considera tale in molte sue frangie).

 

Anche chi si atteggia a (o in certa misura è) "illuminato" richiede una prova provata dell'omosessualità, non sapendo o fingendo di non sapere che le occasioni per avere un rapporto sessuale omo sono infinitamente minori per gli adolescenti o i giovani gay rispetto agli adolescenti e giovani etero.

 

Ma ancora più rare, direi (salvo qualche eccezione) nulle, sono le possibilità di esprimere da gay e da lesbica se stessi: che è anche la condizione per arrivare ad avere rapporti sessuali.

 

Quella frase è dunque intrisa di malafede, e inoltre da una carica di negazione: se non l'hai fatto (e molti devono arrivare a 25 anni per farlo) « non sei ». In tal modo non ti è possibile, di fronte a una simile posizione psicologico/ideologica, « essere», anche se lo sei: se ti dichiarerai

gay di fronte a compagni, compagne, professori, in trasmissioni televisive o ove che sia, senza avere avuto almeno una esperienza sessuale, ti toccherà cibarti questa negazione, che altro non è che omofobia mascherata in forma civile.

 

Ma qual è la reazione più giusta da avere di fronte a questo ordine normativo? Innanzitutto dire queste cose, e far notare che questa regola è fatta valere solo per gli omosessuali, non per gli etero (vedi sopra il post di Ganimede). E poi riproporsi di poter, non dico al più presto, ma insomma abbastanza presto, sonoramente smentirli, dicendo:

 

« sì, ho anche la pratica, mentre lei - ci giurerei - non ha la pratica contraria... Allora, per piacere, abbandoni questa ipocrita pseudoargomentazione! » 

E' come quando devi andare al ristorante cinese non sai se ti piace se non assaggi....c'è chi va tranquillo sapendo che comunque vada ne resterà affascinato, e chi invece non ci tornerà mai più.., c'è chi ha bisogno di trovare la certezza e chi invece ne è gia certo, la cosa è molto soggettiva...

 

P.S: ecco ora mi è venuta voglia di cinese  :pausa:

ovvio che bisogna provare! ma con ogni cosa (uomo donna cane gatto pesce gallina tostapane eccetera).

Perche` insomma, se un ragazzo mi piace ma non ci scopo mica mi possono dire che sono frocio! Se e` solo pensato, non vale (pappappero!)

Eppercio` ecco. Bisogna eccome!

Conosciuto no ma ricordo di aver sentito storie raccontate in tv, tempo fa, ovviamente non parlo dei cosiddetti "guariti" dai Nicolosi & C. :cry:

Certo da prendere con tutte le riserve, un po' come però anche con la gente conosciuta, credo.

io conoscevo un ragazzo che si definiva bisessuale (conta comunqe almadel?) che dopo la prima volta con un uomo ha capito che bisessuale non era, che era etero, e che non voleva avere più a che fare con gli uomini.

 

Però insomma... alla fine è una cosa personale, ci sono persone che davvero hanno bisogno di andare a letto con tizio/a x per formulare davvero il pensiero: è vero, sono omosessuale.

Ci sono persone che non ne hanno bisogno.

Ed è diverso dall'etero che dice o pensa d'esser etero prima di andare a letto con qualcuno... lui non ha certo bisogno di mettersi in discussione con se stesso prima che con il resto della società, gli omosessuali si, chi più e chi meno, ed alcuni ne hanno bisogno davvero.

Se l'amor Greco è essenzialmente desiderio della beltà maschile, non vedo perché non possa darsi anche quando non sia congiunzione di corpi e voluttà di sensi:

e veramente si può congetturare che al suo desiderio il desiderante, per qual si voglia causa, non possa mai sodisfare; ma non perciò dobbiamo stimare che il desiderio sarebbe meno intenso;  anzi, è lecito supporre che egli sia tanto più cupido dell'amato, quanto meno se ne possa saziare.

 

Acutamente, dunque, i sacerdoti Cristiani ammoniscono affinché i seguaci non solo si astengano dagli atti peccaminosi, ma anche dai pensieri, i quali spesso stimolano la libidine ed eccitano i nervi assai più, che facciano gli atti.

 

Per altro, se ricordiamo le opinioni di Platone, riconosciamo in lui un esempio famoso di desiderio amoroso della beltà maschile, che volle deliberatamente essere mondo d'atti venerei, spregiati quasi fossero  bestiali:

opinioni, per certo, singolari ed immani, ma che non ci permettono d'escludere che alcun uomo possa concupire colla potenza dell'animo, permanendosi casto nelle virtù del corpo.

 

Anakreon.

beautiful_soul

Io credo che non bisogna provare per forza, tutto viene da sè . Nel senso che se a te piacciono i ragazzi , andandoci a letto ti piaceranno comunque, poi logicamente avendo esperienze fidanzandosi ci si accerta ancora di più . Ma ciò non vuol dire che uno se non prova non è omosessuale, allora gli etero dovrebbero fare la stessa cosa ? Dovrebbero provare con la persona dello stesso sesso per vedere se gli piace o meno ?

io credo che non conti con chi lo fai (perchè potrebbe essere influenzato da molti fattori) ma con chi lo vuoi fare.

Se ti sei sposata con un uomo ma poi sai di voler stare con una donna, non si sono storie, sei lesbica.

Il mondo è etero, cresciamo dovendo essere etero. E dato che la strada verso l'affermazione della propria sessualità è diversa per ciascuno di noi, è comprensibile che ad alcuni serva una prova fisica non per sapere se si è omosessuali, ma come aiuto per compiere quel particolare passo che è l'accettazione di sè stessi.

Io quoto pienamente Omega83.

Fortunatamente non siamo fatti con gli stampini (già l'idea sarebbe macabra) quindi ognuno segue il suo percorso.

Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire di essere pienamente cosciente del mio orientamento sessuale nonostante non abbia mai avuto incontri ravvicinati del terzo tipo :asd: :asd: :P

Sopra una lavastoviglie, viene benissimo

 

Parlando seriamente (e banalmente), son convinto che "provare" possa togliere un sacco di dubbi, ma non per tutti risulta necessario, ci sono un sacco di persone convinte della propria omosessualità senza bisogno di alcuna "controprova".

i am your star

conosco persone convinte di essere omosessuali ma dopo aver provato entrambe le esperienze si sono ricredute,definendosi definitivamente etero...ci sono persone,e qui mi ci inserisco,che hanno avuto dubbi perchè attratti da ragazze,e dopo l'esperienza,hanno capito di non essere ne etero ne bsx....perciò credo che il provare sia la prova inconfutabile delle proprie convinzioni!

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