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Il caso Eluana Englaro


Shamrock

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Cassazione, stop all'alimentazione

Il padre di Eluana: "E' uno stato di diritto"

 

ROMA - I giudici hanno accolto la richiesta del padre di Eluana Englaro: sua figlia potrà morire. La Cassazione ha autorizzato i medici a sospendere l'alimentazione alla donna in coma da 17 anni. "Viviamo in uno stato di diritto", ha commentato a caldo la sentenza Beppino Englaro, il padre della donna ricoverata nella casa di cura Beato Talamoni a Lecco.

 

Con una sentenza che ha suscitato commenti discordanti e, una volta ancora, ha spaccato l'Italia in due, diventa definitivo il decreto della Corte di Appello di Milano che, già nel luglio scorso, aveva autorizzato la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale ad Eluana. Il ricorso presentato dalla Procura contro la sentenza di Milano è stato giudicato "inammissibile, per difetto di legittimazione all'impugnazione".

 

Dopo aver ricostruito la volontà di Eluana grazie a numerose testimonianze e aver stabilito che il coma è irreversibile, l'autorizzazione a sospendere l'alimentazione da parte dei giudici di Milano torna quindi valido. Immediatamente e senza la possibilità di altri ricorsi.

 

Eluana, che ha compiuto 38 anni, lascerà presto le suore che l'accudiscono dal 7 aprile del 1994 in una casa di cura privata a Lucca e sarà trasportata in una clinica per le ultime ore di vita. Accanto avrà un medico e, come sempre, suo padre.

 

Quando nell'estate scorsa, dopo una lunghissima battaglia giudiziaria e nove pronunciamenti legali, i giudici di Milano si pronunciarono per la sospensione dell'alimentazione, il padre e il curatore speciale di Eluana dissero che un hospice di Lecco era disposto ad accogliere la donna per i suoi ultimi giorni, ma il presidente della Lombardia si oppose "vietando" il terriorio della regione.

 

Alla luce della nuova sentenza della Cassazione, il sottosegretario al Welfare con delega ai temi etici Eugenia Roccella precisa che "non ci può essere un veto da parte delle strutture pubbliche", ma la famiglia di Eluana e Carlo Alberto Defanti, il neurologo che cura da anni la donna, hanno già trovato un'altra struttura idonea, forse a Udine, città natale del padre di Eluana.

 

(13 novembre 2008)

 

 

Fonte: La Repubblica

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finalmente! continuando a tenerla "in vita", se di vita si può parlare, non si sarebbe risolto nulla.

sono state fatte un sacco di perizie e controlli e si è arrivati a capire che non si sarebbe più svegliata.

la cosa più sensata dopo anni e anni è quella di lasciare che la natura faccia il suo corso, mettendo pace anche a chi le sta intorno.

lasciate riposare questa povera ragazza una volta per tutte!

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La realtà è che tutti dovremmo avere la facoltà di scegliere. Di scegliere quali cure avere e quali no in questi tragici casi.

 

Eluana a detta del padre aveva sempre espresso la volontà di non subire accanimento terapeutico di nessun tipo, ma è stata costretta per ben 18 anni. E i suoi parenti son stati costretti a vederla morire ogni giorno, sempre di più...

...che riposi in pace e che il suo caso sia da monito...la libertà di scelta è individuale e sacrosanta.

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Ho visto mia nonna lottare per ben dieci anni, inferma in un letto, con dei dolori lancinanti causati da un linfogranuloma maligno inoperabile. Ogni giorno voleva che noi l'aiutassimo ad "andare via".

Non scorderò mai l'espressione del suo viso ed i suoi occhi quando ce lo chiedeva!

 

Quando c'è qualcuno nelle condizioni di Eluana o di mia nonna, l'accanimento terapeutico non può essere altro che una violenza!

E' giusto lasciarli andare; ... e sono felice che un'istituzione come la Cassazione se ne sia finalmente accorta.

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Era ora poverina.

Per come la vedo io, era già morta.

Sono favorevole all'eutanasia, per quanto questa non è neppure eutanasia dato che comunque la testa della ragazza è già morta. Spero che tutto questo sia un passo avanti verso il testamento biologico.  :cry:

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nonsochisonoio

Sembra brutto, ma sono felice che Eluana POSSA morire (ma, ovviamente non sono felice che Eluana muoia). Beppino ha dato battaglia in tutto e per tutto e alla fine ce l'ha fatta. Ha avuto mille e mille controversie e mille persone contro, tra cui anche la Chiesa dalla quale domani o nei prossimi giorni mi attendo uno dei suoi moniti fuori luogo (a mio personalissimo giudizio)...

Mio padre lavora in ospedale e io gli ho sempre detto, anche in situazioni diverse dall'apprendere delle vicende degli Englaro, che se mai si presentasse l'evenienza di non procedere a nessun tentativo... Lui mi ha sempre risposto che il discorso valeva anche per lui. Questo mio pensiero l'ho espresso anche a tutti coloro che mi sono più vicini giusto per non lasciare dei dubbi sulla mia posizione.

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La personalità di chi è in stato vegetativo permanente, purtroppo, è già morta.  :no: Non è eutanasia. per chi ci crede, è liberazione dell'anima da un corpo insensibile, incapace ormai di pensieri e sentimenti (e per favore, non si facciano passare involontari rantoli e occasionali movimenti riflessi per manifestazioni di vita. A tutti gli effetti pratici la personalità non c'è più)

Evidentemente la chiesa, che non è d'accordo:

A) Non crede nell'anima, o

:cry: Vuole che l'anima resti indefinitamente intrappolata in un corpo vuoto.

mi chiedo cosa sia peggio.

 

In ogni caso, occorre una legge sul testamento biologico, che stabilisca che solo l'interessato può decidere della oropria sorte. Ma chi mai vorrebbe che il proprio corpo insensibile, non più animato dall'attività cerebrale, venga indefinitamente tenuto vivo perpetuando lo strazio dei familiari? Io, se per disgrazia dovessi trovarmi nelle condizioni in cui è ora Eluana, di certo non lo vorrei.

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È vergognoso obbligare un essere umano dopo tutti questi anni ad una condizione di vegetale sopravvivenza. Questo spasmodico attaccamento alla vita, la vita a tutti i costi che non tiene conto della dignità della persona e la Chiesa, che dovrebbe essere promotrice del valore del rispetto della vita umana, diventa portavoce del morboso accanimento terapeutico.

 

Come ha scritto Cosgrove le persone in stato di coma manifestano dei riflessi arcaici involontari tra cui contrazioni muscolari degli arti, sbadigli, ecc… inoltre più il coma si prolunga peggiore è lo stato al risveglio (se si risvegliano!). Lo stato di coma di Eluana persiste da oltre 10 anni, molti pensano che “si potrebbe risvegliare” (francamente non so quante persone al mondo si siano risvegliate dopo 10 ma si tratta comunque di casi rarissimi) credendo possa tornare a camminare, parlare, avere una vita sociale! Non è così!

 

Il danno conseguente al trauma subìto unito alla durata del coma determinano, in caso di risveglio, il passaggio ad un altro stato, si riacquistano le principali funzioni vitali come la respirazione, per esempio potrebbe cominciare a tenere gli occhi aperti, muoverli in corrispondenza di uno stimolo sonoro o luminoso ma rimanere a letto o seduta per sempre su una sedia a rotelle, alimentata artificialmente, incapace di parlare o muovere qualsiasi arto. Il risveglio quindi non determina l’uscita definitiva dal coma come si potrebbe pensare... ma un'uscita che porta ad un altro stato (che in medicina viene classificato secondo una scala) e francamente non so quale dei due sia il peggiore.

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Guest †- MartyVampire -†

Mi dispiace moltissimo per questa povera ragazza..ma forse è meglio cosi, non sono certo contenta che muoia ovvio, però stare in quelle condizioni penso sia la cosa peggiore per lei.

Lei aveva espresso le sue volontà, che se fosse successo voleva che si fosse staccata la spina, perchè la libertà per lei era una delle cose più importanti.

E quello è tutto, tranne che libertà.

Il padre è stato davvero unico, si è battuto per anni e anni per liberare sua figlia da questa violenza, e ora ci è riuscito.

Sicuramente starà molto meglio Eluana, ora che potrà essere libera di nuovo.

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Io soprattutto non capisco chi, indipendentemente dal credo religioso, è contrario alla decisione della magistratura in quanto fin quando la ragazza non è morta ci possono essere ancora speranze. Purtroppo non si rende conto che dal punto di vista biologico questo non è più possibile in quanto il cervello è letteralmente inesistente :cry:

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io penso che molti religiosi siano contrari all'eutanasia perchè si illudono che possa avvenire il miracolo, forse perchè neanche il più integralista crede realmente alla resurrezione dei morti...

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Avvenga al piu' presto la liberazione di Eluana da questa terribile sofferenza da inferno dantesco.

Ma come si fa a volerla lasciare in questa stato? Si è contrari a queste cose ma non si ci si scandalizza piu' di tanto dei signori della guerra ne' tanto meno si pensa di scomunicarli. E L' Avvenire titola "condanna a morte per Eluana". Vergogna, vergogna, vergogna. Considerano naturale il suo stato e innaturale l'amore tra persone che esprimono quella vitalita' che è la Natura stessa.

E nonostante tutta la rabbia non riesco ad augurare la stessa cosa a questi ottusi "uomini di cultura", ossimoro azzeccato.

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Finalmente Eluana potrà essere libera.

Ma speriamo che anche in Italia vi sarà un'introduzione al testamento biologico iscritto, dato che nessuno può decidere al posto di un altro circa questo genere di cose.

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io penso che molti religiosi siano contrari all'eutanasia perchè si illudono che possa avvenire il miracolo, forse perchè neanche il più integralista crede realmente alla resurrezione dei morti...

Ho detto la stessa cosa al mio professore di religione e lui mi ha risposto che no, almeno per lui non è così. Dice che è sbagliato il concetto di qualità della vita, che ogni vita è degna di essere vissuta. Ma quella di questa ragazza come può essere considerata vita?? Assurdo.

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Mi faccio una domanda.

Quanto può essere utile star a sindacare se è vita o non vita?

Io penso che nessuno sia in grado di dire cosa sia in effetti e ognuno possa avere una visione e un'opinione diversa della cosa ma, state pur certi, da tale dibattito non si avrà mai una risposta definitiva; un po' come il dibattito (politico, sociale o che dir si voglia) di questi giorni, alquanto inutile...

 

Il punto da focalizzare è un'altro: quanto sia fondamentale al giorno d'oggi legiferare in maniera seria in questo ambito, in modo tale che qualsiasi individuo possa decidere a cosa sottoporre o no il proprio corpo, a quali cure dare l'ok e quali vietare, nella malaugurata sventura di trovarsi nelle stesse situazioni di Eluana.

 

La tragica storia di questa donna deve servire da esempio e monito per tutti quelli che pensano che basti attaccare una persona ad una macchina per farla vivere e considerarla vivente, non rispettando le scelte della stessa Eluana e dei suoi familiari.

 

Il testamento biologico è una grande dimostrazione di civiltà e deve mettere in testa a tante persone che al centro di tutto, c'è, sempre e comunque, la scelta dell'individuo stesso...che in quanto tale, è SEMPRE rispettabile e non può (nè deve) dar adito a polemiche sterili.

 

Dunque, che questa storia sia davvero da apripista, si faccia la volontà dei diretti protagonisti...una volta tanto...

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Ah me sto testamento biologico non mi convince.

 

Se è possibile distinguere una cura leggittima dall'accanimento terapeutico che senso ha il testamento biologico?

 

Dopo varie discussioni e dubbi mi trovo a condividere la sentenza della corte secondo me bisogna individuare cosa qualifica una vita come umana ed è evidente che non può bastare il dna di una persona

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^ Cioè te mi stai dicendo che preferiresti che QUALCUNO si prenda la briga di decidere cosa è vita e cosa non lo è, e da quel momento in poi applicare tale definizione a TUTTI gli esseri umani, invece che lasciare che OGNUNO faccia la propria e libera scelta e abbia facoltà e possibilità di decidere sulla propria vita?

 

Questo discorso me lo sarei aspettato da qualcun altro su questo forum  :asd:, ma vabbè... :asd:

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nonsochisonoio

Ah me sto testamento biologico non mi convince.

 

Se è possibile distinguere una cura leggittima dall'accanimento terapeutico che senso ha il testamento biologico?

 

Dopo varie discussioni e dubbi mi trovo a condividere la sentenza della corte secondo me bisogna individuare cosa qualifica una vita come umana ed è evidente che non può bastare il dna di una persona

Provo ad interpretare e appoggiare Sugar85...

Secondo me, se ho capito bene, non ha torto... Anzi ha ragione! Quando si delinea la differenza tra Cura legittima, ossia tutte quelle pratiche che possano salvare una persona (quindi evolvere in positivo il loro quadro clinico) e accanimento terapeutico (mantenimento in "vita" forzato di un blocco di carne), il concetto di Testamento biologico (che oralmente ho provveduto comunque a fare con le mie persone più care) cade... È inutile fare un testamento biologico quando l'accanimento terapeutico al fine del miglioramento (INSPERATO E DISPERATO) del quadro clinico viene a mancare...

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^ Cioè te mi stai dicendo che preferiresti che QUALCUNO si prenda la briga di decidere cosa è vita e cosa non lo è, e da quel momento in poi applicare tale definizione a TUTTI gli esseri umani, invece che lasciare che OGNUNO faccia la propria e libera scelta e abbia facoltà e possibilità di decidere sulla propria vita?

 

Questo discorso me lo sarei aspettato da qualcun altro su questo forum  :asd:, ma vabbè... :asd:

 

Caro Angelfire se c'è una definizione di accanimento terapeutico e si considera in modo unanime l'accanimento terapeutico come sbagliato sempre e comunque il testamento biologico è inutile e illeggittimo e la persona andrebbe lasciata morire.

 

Di diverso avviso se un giorno si vorrà introdurre nel nostro ordinamento l'eutanasia: se una persona, incosciente, che si può salvare ma avrà certamente dei danni permanenti, potrebbe preferire di essere lasciata morire piuttosto che essere salvata e fare, di conseguenza, testamento biologico.

 

Io francamente spero che una legislazione simile non venga mai introdotta in italia e nel mondo

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@nonsochisonoio

 

"se è così inutile, perchè ti sei premurato di farlo a voce ai tuoi cari???"

la risposta logica (che ricavo dal tuo ragionamento) sarebbe: "perchè burocraticamente non è ancora stabilito la differenza tra Cura legittima ed Accanimento terapeutico..."

ed allora io potrei rispondere: "se non è stato fatto finora magari c'è un motivo, magari è difficile (e discutibile) che qualcuno si prenda TALE responsabilità, di definire esattamente la Cura Legittima e l'Accanimento terapeutico"

 

Sarà una mia mancanza, sicuramente...ma io personalmente non riuscirei MAI a distiguere tra Cura e Accanimento, non riuscirei a darne una definizione univoca che valga per tutti gli esseri umani (italiani  :asd:) e valga soprattuto in tutto i casi.

 

Con questo ti dico: capito il concetto, ma continuo a pormi lo stesso problema: la decisione e la scelta di Uno, in questi casi, è sempre opinabile secondo me, se si parte dal presupposto che in casi del genere

 

a) la verità assoluta non esiste;

:asd: alla verità assoluta non ci si arriva neanche con anni di ricerca, di progresso ecc;

 

Quindi praticamente il problema è come se non si risolvesse: ci saranno (ahinoi) ancora 10, 100, 1000 casi simile a questo, seguiti da polemiche, visioni contrapposte, scioperi della fame, chi sostiene una cosa, chi sostiene l'opposto, zuffe, baruffe e (cosa di cui ho più timore e dispiacere) strumentalizzazioni...

 

..percui continuo a pensare che la scelta individuale e personale su questioni così importanti sia la risposta giusta e sia un vero segnale di democrazia e dell'esistenza della libertà di scegliere qualcosa per se stessi senza dover sottostare a imposizioni (ripeto, opinabili) venute dall'alto.

 

 

Caro Angelfire se c'è una definizione di accanimento terapeutico e si considera in modo unanime l'accanimento terapeutico come sbagliato sempre e comunque il testamento biologico è inutile e illeggittimo e la persona andrebbe lasciata morire.

 

Di diverso avviso se un giorno si vorrà introdurre nel nostro ordinamento l'eutanasia: se una persona, incosciente, che si può salvare ma avrà certamente dei danni permanenti, potrebbe preferire di essere lasciata morire piuttosto che essere salvata e fare, di conseguenza, testamento biologico.

 

Io francamente spero che una legislazione simile non venga mai introdotta in italia e nel mondo

 

Sugar, come ho detto anche più su nel post per rispondere a nonsochi:

a) trovami una definizione univoca di accanimento terapeutico che valga per chiunque e in ognio caso clinico;

b)trovami una o più persone che abbiano l'esperienza tale da dare tale definizione e si prendano tale responsabilità;

c)metti d'accordo tutte le correnti poliche e sociali e di pensiero in Italia;

 

se ci riuscissi, sarei d'accordo "quasi"  :P con te...

...preferirei continuare a pensare che la mia volontà sia posta al centro di qualsiasi decisione da prendere su me stesso.

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Angelfire i problemi che tu riferisci sulla distinzione tra cura utile ed accanimento terapeutico sono reali e non me li nascondo.

 

Ma appunto per questo credo che la scelta vada lasciata a chi di queste cose se ne intende e non alla persona stessa con un testamento biologico.

 

Alla politica spetta fare una legge che permetta al medico (o megli oad una commissione di medici) di decidere e saper distinguere.

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Per un medico, o una commissione, o chicchessìa che scelga una cosa, ci sarà un medico, una commissione o un chicchessìa che, inevitabilemente, la penserà in maniera diametralmente opposta e criticherà l'operato e la scelta altrui. Seguiranno polemiche, dubbi, strumentalizzazione politica...cioè non cambia praticamente niente rispetto ad oggi...

 

E' così, purtroppo (anzi per fortuna)...ognuno la pensa come vuole, soprattutto su questi argomenti.  :asd:

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Ma appunto per questo credo che la scelta vada lasciata a chi di queste cose se ne intende e non alla persona stessa con un testamento biologico.

 

Vi sono opinioni troppo discordanti per permettere un giudizio necessario e universale per l'uomo riguardo eutanasia, accanimento terapeutico e simili.

E ognuno ha la libertà di decidere della propria vita, la scelta sulla mia vita non deve prenderla nessuno. Se voglio rimanere attaccato ad una macchina finchè non muoio perchè il corpo non sopporta più, ne ho il diritto.

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Vi sono opinioni troppo discordanti per permettere un giudizio necessario e universale per l'uomo riguardo eutanasia, accanimento terapeutico e simili.

E ognuno ha la libertà di decidere della propria vita, la scelta sulla mia vita non deve prenderla nessuno. Se voglio rimanere attaccato ad una macchina finchè non muoio perchè il corpo non sopporta più, ne ho il diritto.

 

 

Quando si dice il dono della sintesi, cosa che purtroppo io non ho!  :asd:

 

:asd:  :P

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Vi sono opinioni troppo discordanti per permettere un giudizio necessario e universale per l'uomo riguardo eutanasia, accanimento terapeutico e simili.

E ognuno ha la libertà di decidere della propria vita, la scelta sulla mia vita non deve prenderla nessuno. Se voglio rimanere attaccato ad una macchina finchè non muoio perchè il corpo non sopporta più, ne ho il diritto.

 

 

Io non vedo nessun diritto a restare sospeso tra la vita e la morte finchè non sopragiunge una morte biologica dell'organismo.

 

Al di là del fatto che non è giusto per nessuno ne per il malato, ne per la famiglia, ne per il medico quella macchina può servire a chi ne ha più bisogno. Dobbiamo sfatare un altro mito: la sanità è un bene rivale nel consumo ed è anche un bene limitato (per quanto si possa spendere non ce ne sarà mai abbastanza) per cui se un malato consuma una risorsa nessuno può usarla oltre a lui e francamente io non ho voglia di morire perchè una macchina è stata occuppata da un ragazzo di 18 anni che ha fatto un incidente ed ha lasciato un testamento biologico per cui ha decretato di restare attaccato fino ad 80 anni (età in cui presumibilmente morirà).

 

Quando una vita non è più qualificabile come vita umana andrebbe aperto il testamento patrimoniale non quello biologico

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Io non vedo nessun diritto a restare sospeso tra la vita e la morte finchè non sopragiunge una morte biologica dell'organismo.

 

Al di là del fatto che non è giusto per nessuno ne per il malato, ne per la famiglia, ne per il medico quella macchina può servire a chi ne ha più bisogno. Dobbiamo sfatare un altro mito: la sanità è un bene rivale nel consumo ed è anche un bene limitato (per quanto si possa spendere non ce ne sarò mai abbastanza) per cui se un malato consuma una risorsa nessuno può usarla oltre a lui e francamente io non ho voglia di morire perchè una macchina è stata occuppata da un ragazzo di 18 anni che ha fatto un incidente ed ha lasciato un testamento biologico per cui ha decretato di restare attaccato fino ad 80 anni (età in cui presumibilmente morirà).

 

Quando una vita non è più qualificabile come vita umana andrebbe aperto il testamento patrimoniale non quello biologico

 

Giusto.Francamente non mi sembra sensato, nè caritatevole verso gli altri, pretendere che il proprio corpo insensibile e immoto venga tenuto in vita indefinitamente.

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Io non vedo nessun diritto a restare sospeso tra la vita e la morte finchè non sopragiunge una morte biologica dell'organismo.

 

Ma vi pare così strano che sia la persona stessa a SCEGLIERE cosa sia in suo diritto e cosa no???

 

Per te, Sugar, non è un diritto (ed anche per me, intendiamoci), ma la nostra visione delle cose non può e non deve essere assoluta...lo Stato in quanto istituzione dovrebbe rispettare anche la diversità di pensiero delle persone che lo Stato lo costituiscono, persone capaci di intendere e di volere che hanno il sacrosanto diritto di esprimersi in tali situazioni.

 

Al di là del fatto che non è giusto per nessuno ne per il malato, ne per la famiglia, ne per il medico quella macchina può servire a chi ne ha più bisogno. Dobbiamo sfatare un altro mito: la sanità è un bene rivale nel consumo ed è anche un bene limitato (per quanto si possa spendere non ce ne sarà mai abbastanza) per cui se un malato consuma una risorsa nessuno può usarla oltre a lui e francamente io non ho voglia di morire perchè una macchina è stata occuppata da un ragazzo di 18 anni che ha fatto un incidente ed ha lasciato un testamento biologico per cui ha decretato di restare attaccato fino ad 80 anni (età in cui presumibilmente morirà).

 

Mmmmmhhh, questa giustificazione non mi convince; :P

 

Non nascondiamoci dietro un dito: non mi pare che Eluana in questi 10 e passa anni di agonia (almeno io penso che per lei sia un'agonia), abbia contribuito alla morte di qualcun altro solo perchè "occupava" una macchina.

Fortunatamente casi tragici come il suo si possono contare sulle dita di una mano, e, anche se sono assolutamente d'accordo sul fatto che la sanità italiana è carente ed andrebbe rafforzata, non mi pare non sia in grado di fronteggiare a situazioni del genere, soprattutto dal punto di vista degli strumenti e dei macchinari che ha a disposizione.

Non è plausible che Eluana venga staccata dalla macchina perchè "deve far posto" a qualcun altro perchè a) i posti, fortunatamente ci sono :asd: Eluana deve essere staccata dalla macchina per altri e BEN PIù importanti fattori.

 

Inoltre vorrei sottolineare che la sanità non è solo un bene di consumo, ma è soprattutto, fortunatamente in questo paese, un diritto di ogni cittadino. Non si può arrivare addirittura a discriminare i cittadini per le condizioni cliniche, è troppo mi sa... :asd:

 

Quando una vita non è più qualificabile come vita umana andrebbe aperto il testamento patrimoniale non quello biologico

 

Sarò ripetitivo e mi scuso in anticipo ma ribadisco il mio concetto: nell'impossibilità oggettiva di arrivare ad una definizione ASSOLUTA e sempre applicabile di cosa è vita e cosa non lo è, preferirei che tale definizione rimanga ad assoluta discrezione del cittadino stesso. Avrei "timore" di uno stato che mi dice: "Fino a 5 anni puoi rimanere attacato ad una macchina, dopo i cinque non è più vita e ti si deve staccare".

 

Io preferirei essere staccato da ogni eventuale macchina perchè l'ho scelto, non perchè è scaduto il tempo e non mi si dà altra possibilità e perchè sono, nella mia tragica situazione divenuto addirittura un peso (e una spesa) per lo Stato, per i miei familiari e per gli altri malati.

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altrove ho scritto che una legge ci vuole

su alcuni argomenti forti, etici (!) perchè

andando avanti a sentenze ci può sempre essere una scappatoia alla sentenza

medesiima, o altre via per rendere oggettivamente pipossibile l'atto della sentenza (vedi obiezione di coscienza ecc)

 

ciò vale per esempio anche

per la legge sulle coppie di fatto

accontentarsi di sentenze ad hoc, notai, o leggi regionali

espone sempre al rischio di un ritorno indietro

di un capriccio, più che un diritto!

 

occhio ,qui un pò per volta ci stanno togliendo

ogni facoltà di decidere "nel merito" delle nostre vite

lasciandoci l'illusione di essere liberi nella"forma"

morte nascita sesso famiglia

se a decidere è solo lo stato teocratico attuale

a noi rimane solo:

vestire televisione fonini internet(?)

per me è troppo poco!!!

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Quando una vita non è più qualificabile come vita umana andrebbe aperto il testamento patrimoniale non quello biologico

 

Si, chi te lo dice quando una vita non può più essere considerata vita umana?Nessuno. Ripeto: non si può vietare qualcuno di poter vivere o morire. Un conto è essere delle macchine; quando non funzioniamo più, ci buttano via. Un altro è essere in grado di poter pensare e riflettere su concetti profondi e saper provare anche sentimenti forti (che, se vogliamo dirla tutta, potrebbero esserne capaci anche gli animali in forme diverse).

 

io non ho voglia di morire perchè una macchina è stata occuppata da un ragazzo di 18 anni etc.

 

Neanche il ragazzo di 18 anni.

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