Jump to content

Il Vaticano non recepirà più le leggi italiane


Recommended Posts

Dall'Osservatore romano le motivazioni che hanno portato la Santa sede

a modificare dal primo gennaio prossimo il meccanismo in vigore dal '29

 

Leggi italiane troppe e illogiche

il Vaticano non le recepirà più

 

"Spesso le norme contrastano con principi non rinunziabili da parte della Chiesa"

 

 

CITTA' DEL VATICANO - Le leggi italiane sono troppe, mutevoli e spesso contraddittorie tra loro, per non parlare di quelle norme che di fatto contrastano con la morale cristiana. Questo duro giudizio, formulato dall'Osservatore romano, è una delle motivazioni che hanno portato il Vaticano a modificare il meccanismo che quasi automaticamente recepiva nel piccolo Stato le leggi italiane.

 

Il quotidiano della Santa sede commenta l'entrata in vigore il prossimo primo gennaio della nuova legge sulle fonti del diritto approvata lo scorso primo ottobre dal Papa, in sostituzione della legge, fino a oggi vigente, del 7 giugno 1929. Si tratta, scrive il giornale, di "un evento importante per l'ordinamento giuridico dello Stato della Città del Vaticano".

 

Tra i cambiamenti, precisa il giornale, cambia il meccanismo che portava a recepire nel piccolo Stato le leggi italiane, come conseguenza del fatto che "in non poche occasioni i 'Romani pontefici' hanno riconosciuto la maggioranza o quasi totalità dei sudditi vaticani come cittadini italiani". "Mentre nella legge precedente - spiega la nota - operava una sorta di recezione automatica che si presumeva come regola, solo eccezionalmente rifiutata per motivi di radicale incompatibilità con leggi fondamentali dell'Ordinamento canonico o dei trattati bilaterali, nella nuova disciplina si introduce la necessità di un previo recepimento da parte della competente autorità vaticana. Tale norma è vigente anche nei casi nei quali potrebbe presumersi una recezione ope legis".

 

Per l'Osservatore, "più di un motivo sembra giustificare quest'ulteriore cautela nella recezione della legislazione italiana, rispettata nella sua propria sovranità, ma chiamata nello stesso tempo a rispettare e a confrontarsi con quella vaticana". "Ne indichiamo - si afferma nella nota - solo tre: in primo luogo il numero davvero esorbitante di norme nell'Ordinamento italiano, non tutte certamente da applicare in ambito vaticano; anche l'instabilità della legislazione civile per lo più molto mutevole e come tale poco compatibile con l'auspicabile ideale tomista di una lex rationis ordinatio, che, come tutte le operazioni dell'intelletto, cerca di per sé l'immutabilità dei concetti e dei valori; e infine un contrasto, con troppa frequenza evidente, di tali leggi con principi non rinunziabili da parte della Chiesa".

 

(30 dicembre 2008)

 

Fonte: La Repubblica

Però in compenso l'8 per mille il Vaticano continuerà a recepirlo senza storie, nevvero?

 

Comunque nulla da stupirsi, qua non è più il Vaticano che recepisce le leggi italiane, ma ormai è lo Stato Italiano che recepisce le leggi vaticane..

Guest Nicstel

Ma vuoi vedere che questa è la soluzione?

Della serie...io mi faccio i ca**i miei, voi fatevi i ca**i vostri....ci voleva tanto per capire???  :bah:

 

:bah:

 

Si,sarebbe bello...ma sono poco speranzoso che il vaticano si faccia i ca**i suoi  :rotfl:

Le leggi italiane sono troppe, mutevoli e spesso contraddittorie tra loro, per non parlare di quelle norme che di fatto contrastano con la morale cristiana.

 

A differenza di quelle della chiesa che sono troppe, mutevoli, spesso contraddittorie tra loro, per non parlare di quelle norme che contrastano con i diritti inviolabili dell'uomo e del cittadino (o con la stessa morale cristiana)...  :)

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
×
×
  • Create New...