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Il lato oscuro di OnlyFans


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a non è L'Arena è andato in onda un servizio su OnlyFans, su come funziona e sulle sue ambiguità riguardo al sesso a pagamento

i ricavi possono essere molto alti, le cifre possono più che allettare; tuttavia il rischio è di entrare in un gorgo di Maelström da cui potrebbe essere difficilissimo o addirittura impossibile uscire: l'etichetta di 'donna a pagamento', che continuerà a perseguitare le proprie vittime anche dopo anni e anni. In questi casi la rete difficilmente perdona.

https://www.la7.it/nonelarena/video/il-lato-oscuro-di-onyfans-il-servizio-di-marco-agostini-21-11-2022-460904?fbclid=IwAR2d6y8ykwXtjJmeVmE25yEuoa07He8MSgNuR2Gb0alz_QSrKwvKN0CEu10

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https://www.gay-forum.it/topic/93940-il-lato-oscuro-di-onlyfans/
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Sai vero che stai parlando in un forum gay che promuove la visibilità?

A chi vuoi che importi se la nuova commessa del Despar era su Onlyfans?

Neanche i Jalisse - che pure hanno vinto Sanremo - se li ricorda più nessuno,

figuriamoci se ti masturbarvi a pagamento su internet.

uhm onlyfans non è diverso dalle iconiche pornostar di quando ero/eravamo piccoli tipo Moana e Cicciolina... hanno scelto quella strada nel bene e nel male e hanno fatto carriera e mi auguro per loro soldi... quindi non vedo nulla di diverso da chi si dedica a OF. 

3 hours ago, Ertyu said:

l'etichetta di 'donna a pagamento', che continuerà a perseguitare le proprie vittime anche dopo anni e anni.

Be' anche questa paura, tanto per cambiare, mi sembra un po' demodé.

Mi spiego meglio: OnlyFans, come la rete tutta, ormai è stracolma di contenuti, al punto che diventa quasi impossibile fossilizzarsi su uno, ricordarsene per più di un tot.

Se un ragazzo random fa un video porno è molto più facile che venga dimenticato in, al massimo, qualche mese, e dai suoi fan più affezionati, che ricordato a vita da chiunque...

figuriamoci se questo può rovinare la vita di quella persona compromettendola a livello sociale, familiare, lavorativo.

3 hours ago, Ertyu said:

etichetta di 'donna a pagamento'

Etichetta che tutti abbiamo, qualunque lavoro fai sei un uomo o una donna "a pagamento", ed è giusto così.

Se uno ha le qualità da performer o da modello per poter guadagnare sfruttando la propria immagine, perché mai deve intervenire una morale imbecille a crocifiggerlo e a cercare di mettergli i bastoni tra le ruote, mandandolo a fare economia e commercio e a lavorare in banca.

Anche qui, bisogna accettare che non esiste il normale e l'anormale, ma esistono persone diverse, con diverse sensibilità...

C'è chi non si prositutirebbe mai o non farebbe mai film porno perché non ha le doti adeguate, non cura il proprio corpo, oppure perché ha dei convincimenti morali o un senso del pudore particolarmente accentuato, e quindi trova meno faticoso per lui e problematico andare a lavorare in banca...

 c'è chi invece è un bel ragazzo o una bella ragazza, magari è un po' esibizionista, e si diverte a farsi video e foto, non ha pudore o la sua morale non gli/le impedisce di mostrarsi, e decide di farne un lavoro o un lavoretto extra. Io non ci vedo niente di male.

Di OnlyFans non so nulla, non l'ho mai usato, ma se ha così successo evidentemente è una piattaforma che funziona molto bene... io non ci vedo niente di diverso con Vinted e quelle app dove vendi la tua roba vecchia. Sono le possibilità di guadagni extra, di cui la gente ha bisogno, offerte dai nuovi mezzi tecnologici.

Come in tutte le cose ci vuole intelligenza.

È inutile aprirsi un onlyfans da sconosciuti per arrotondare,parti col farti un account IG/tiktok con contenuti soft per raccogliere audience(usandolo anche come test per vedere se riesci ad attirare gente,visto che se non riesci ad attrarre lì a gratis figurati su of dove devi pagare e c è molta scelta)

Poi a meno di voler lavorare nel pubblico o in posizioni di prestigio in genere non vedo grossi problemi,ma per come la penso io of lo dovresti fare solo se hai la ragionevole possibilità che in 1-2 anni guadagni una cifra tale da stare apposto per tutta la vita.

Per quanto riguarda la "brutta nomea" soprattutto se abiti in provincia/piccola città già devi mettere in conto che molto probabilmente dovrai andartene se fai of, ma come per tante altre cose come avere una movida gay,fare carriera in qualsiasi ambito ecc

 

18 hours ago, Dubbioso94 said:

Per quanto riguarda la "brutta nomea" soprattutto se abiti in provincia/piccola città già devi mettere in conto che molto probabilmente dovrai andartene se fai of, ma come per tante altre cose come avere una movida gay,fare carriera in qualsiasi ambito ecc

Ma figuriamoci. Queste sono le solite manie di persecuzione che hanno quei non dichiarati che tagliano la testa nelle foto di grindr.

Ma chi riesce a trovarti in mezzo agli otto miliardi di profili porno che ci sono?

Ormai onlyfans lo fanno anche i ragazzini (appena maggiorenni), se ne vantano coi loro amici e tutti lo fanno.

Anche perché fruiscono prima del porno, lo normalizzano e alcuni desiderano farlo a loro volta.

Poi se gli va bene, bene, sennò dopo un mese smettono e nessuno se ne ricorderà mai, in mezzo, ripeto, alla marea di porno attori amatoriali o meno e siti porno che ci sono.

On 11/25/2022 at 10:25 PM, Pugsley said:

Ruggero Freddi mi sembra un po' frignone 🙂 

Di docenti universitari cui hanno tardato a regolare il contratto d'insegnamento ce ne sono a iosa, e denunciare questo malcostume è sacrosanto, ma che in un concorso sia stato sopravanzato da altri solo perché lui ha fatto il porno è tutto da dimostrare...

2 hours ago, Pugsley said:

@schopy lavori in università?

No, conosco però persone che ci lavorano...non sto minimizzando, ci mancherebbe, è che forse le cose a Freddi sarebbero andate come sono andate pure se non fosse stato una star del porno.

A mio parere comunque le sue esperienze in video più raccapriccianti probabilmente sono tutte quelle ospitate da Barbara D'Urso 😛

Fare porno o essere gay non è più such a big deal...

io vedo che ormai chiunque, se per es. ha una vita gay o fa porno e un lavoro come insegnante e cose del genere problemi se ne fa ben pochi

il porno e/o l'omosessualità non sono più stigmatizzati, non lo sono quasi per niente direi

Lo fanno anche gli allievi figurarsi i professori

A qualcuno particolarmente bigotto o con sue idee contrarie, potrà non piacere... ma in fondo non fanno male a nessuno, men che meno a loro stessi. Appagano il loro bisogno di esibizionismo o ci si tolgono qualche soddisfazione per i soldi che guadagnano, e secondo me non c'è qualcosa di più o meno edificante nel vendere patatine fritte oppure nel mostrarsi nudi online. Entrambi sono lavori, si possono fare bene, male, scegliere o non scegliere, punto.

Che poi, parliamo di onlyfans, dove, credo, ci siano contenuti porno espliciti.... ma instagram?

Quante ragazzine in perizoma, con tette e chiappe in mostra ogni giorno nascoste da fili interdentali? Idem i maschi

E' meno porno il porno stesso, ormai, degli atteggiamenti che si vedono su instagram... anche perché il porno vero ha un contenuto e non è così martellante, mentre sui social tette, culi, addominali mascherati da riflessioni filosofiche esperimenti sociali e miinchiate varie vengono postati a raffica

Edited by Vivacia3But
4 hours ago, Vivacia3But said:

Fare porno o essere gay non è più such a big deal...

Non esageriamo adesso: tu stessa non avresti il coraggio di mettere qui la tua faccia

nonostante ti limiti a commentare e non certo a mettere le chiappe in mostra.

E non solo fai commenti sulla mia faccia, ma mi chiedi pure pubblicamente informazioni sui miei amici.

Se internet è un posto tossico lo è per colpa di persone come te.

Bisogna però ricordare che anche il prezzemolo è una pianta tossica

e - se nessuno ci muore - è solo perché nessuno ne assume mai una dose letale.

 

Tutti sanno che sono gay, qualcuno ha anche visto miei contenuti espliciti:

non lo sanno solo i miei genitori, ma anche il padrone di casa e la cassiera del supermercato.

Realisticamente che problemi posso avere per questo?

Se anche ne avessi, saprei difendermi: esattamente come mi difendo da te.

 

Però ribadisco: non tutti sono me.

Qualcuno - come te - comprensibilmente si caga sotto all'idea di incappare in certe persone - come te -

quindi dire che "metterci la faccia" non sia poi questa gran cosa nel 2022 non è poi così vero.

Il problema degli haters è proprio questo: tu ci metti la faccia (e le chiappe) e loro sono invisibili e anonimi.

E' un bullismo quindi dal quale è difficile difendersi.

In Italia purtroppo non esiste il porno. Questo non l'ho detto io ma Siffredi, peraltro anche nel programma tv Belve, poco tempo fa.

E  c'è sempre questo bizzarro problema di sprecare o di non considerare le capacità del singolo, indirizzandolo a posti di lavoro e carriere che non sono palesemente quelli più adatti a lui.

Quando Nicole Minetti sfilò per Parah io provai imbarazzo per i giornalisti che le chiedevano "come mai un consigliere regionale la domenica va a sfilare in costume da bagno?" La risposta era ovvia: Minetti era una donna molto avvenente, molto chiacchierata, molto rifatta, e aveva lavorato duro per sfilare in passerella. Bisognava semmai chiedersi  e chiederle perché fosse alla Regione Lombardia.

Wanna Marchi, dopo il carcere, è finita a lavorare in un bar di Milano credo di proprietà del genero, dove una Beck's costava 20 euro, per la cronaca, ed è stata bandita dalla televisione per principio, nonostante sia un personaggio che buca lo schermo come pochi.

 

Un bel ragazzo dotato, o una bella ragazza con un determinato fisico, che sono esibizionisti, che desiderano utilizzare il proprio corpo per fare soldi, perché mai dovrebbero lavorare in un fast food oppure iscriversi a economia e commercio e andare a lavorare in banca?

OnlyFans, come anche altre piattaforme, dà un'opportunità a queste persone e io non ci trovo niente di male. Se riescono a farci soldi, significa che sono bravi, altrimenti credo basti cancellare un profilo e trovare un'alternativa.

Nel caso del porno o della prostituzione, purtroppo, è l'eccessivo bigottismo italiano e cattolico che demonizza il corpo, giudica duramente e conseguentemente impedisce a queste persone di lavorare, di farlo bene e di avere una dignità sociale.

Si usa sempre la scusa del degrado e dello sfruttamento, che però guarda caso ci interessa solo quando si parla di escort miliardarie e non di badanti, suore di clausura immigrate dal brasile o dall'india, operai cinesi schiavi nelle industrie tessili, precari di svariati settori...

Il discorso è sempre lo stesso: solo perché tu sei contrario o ritieni la prostituzione o il porno degradanti, questo non significa che un'altra persona non possa ritenerl affini a sé, addirittura graditi, o semplicemente un lavoro come un altro grazie al quale pagarsi casa, bollette, cibo e vestiti più comodo e redditizio di un qualunque altro lavoro random sia dsponibile, dal fare le pulizie a fare l'imbianchino, il cameriere o altro.

 

23 hours ago, Vivacia3But said:

io vedo che ormai chiunque, se per es. ha una vita gay o fa porno e un lavoro come insegnante e cose del genere problemi se ne fa ben pochi

il porno e/o l'omosessualità non sono più stigmatizzati, non lo sono quasi per niente direi

Non ha senso mettere sullo stesso piano essere gay e darsi al porno :D 

Ci sono insegnanti che sono state licenziate dall'oggi al domani perché un ex fidanzato cretino aveva messo in giro un video privato in cui scopavano (ovvio che in questi casi è il datore di lavoro ad aver torto),  ma credi sul serio che se lavori in una banca o in una compagnia di assicurazioni il fatto che tu nel tempo libero faccia l'attore pornografico NON SIA un problema...???

45 minutes ago, Vivacia3But said:

è l'eccessivo bigottismo italiano e cattolico che demonizza il corpo, giudica duramente e conseguentemente impedisce a queste persone di lavorare, di farlo bene e di avere una dignità sociale.

in realtà, pure in america chi fa porno ha molte difficoltà a ricollocarsi una volta finita la carriera; noi siamo bigotti, loro son puritani, ma alla fine in questo la differenza è minima..

credo che solo in Scandinavia e dintorni non si facciano troppe remore in questo senso, ma non ne sono così certo

Edited by freedog

Secondo me vi sbagliate tutti. Purtroppo la sinistra in Italia non difende più i cittadini dalla mercificazione, anche sessuale, e i delusi devono guardare ai biechi rossobruni come Rizzo, che però azzeccano tante battaglie.

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Da un’intervista di Pier Paolo Pasolini da Enzo Biagi (1971):

– A distanza di tempo, come giudica certi scrittori erotici di oggi in questo dilagare di erotismo nel cinema, nelle librerie, nelle edicole?                                                                                                                                                                                             

– Per me, l’erotismo nella vita è una cosa bellissima, e anche nell’arte. È un elemento che ha diritto di cittadinanza in un’opera come qualsiasi altro. L’importante è che non sia volgare. Per volgarità, non intendo quello che si intende generalmente, ma un’esposizione razzistica nell’osservare l’oggetto dell’eros. La donna come compare nei film erotici o nei fumetti erotici è vista razzisticamente come un essere inferiore. Allora in questo caso, è vista volgarmente e quindi  l’eros è puramente una cosa volgare, commerciale.

Ciò che non esiste nel cinema esiste nella pornografia che non subisce nessuna censura sul web e nell’era dello streaming, la quantità e la varietà di porno guardato sembra superare quelle del sesso davvero fatto. In Internet, c’è una zona di non diritto in cui si permette il consumo solo abusivo di un condensato di violenza e di avvilimento che non sono messi in scena, non sono simulati. Tra i miliardi di video che esistono, secondo le ultime stime, il 35% è porno. Il porno non è né arte né cinema. Perdura un sistema arcaico di odio al servizio di un’industria di oltre 100 miliardi di dollari all’anno, sistema che ha subito tanti cambiamenti in quest’ultimo ventennio che contribuisce a banalizzare gli atti sessuali violenti verso le donne. Si assiste ad una crisi di salute pubblica rilevante per i giovani come per gli adulti all’era della digitalizzazione. Questo modello economico capitalistico si basa su miliardi di clic per vendere spazi pubblicitari, l’unico fine è generare profitti. Tale fine giustifica i mezzi.

Per certe femministe, la pornografia è teoria e lo stupro è la pratica. No, la pornografia è già la pratica: non è affatto sessualità, concretamente è violenza sessuale erotizzata, è mercificazione del corpo delle donne, è stupro. Questo sfruttamento ormai sembra normalizzato tramite la libertà di espressione, la libertà di intraprendere, la libertà sessuale, la libertà artistica come se si trattasse di una scelta individuale. Quest’individualismo sbieco e becero a cui si rifanno certi attori, certe attrici porno, produttori, manager e soprattutto proprietari di siti, di piattaforme e altre femministe nasconde totalmente la realtà: centinaia di migliaia di donne (ma anche di uomini) sono sfruttate, maltrattate, molestate, stuprate per soddisfare il desiderio di profitto di pochi. Uno o una che guarda questo tipo di video contribuisce allo sfruttamento sessuale di esseri umani da parte di piattaforme che non giocano il gioco della legalità: quelli a cui appartengono sono solo specialisti della circolazione del denaro per maxi profitti.

Secondo il rapporto d’informazione pubblicato da quattro senatrici sul sito del senato francese il 27 settembre 2022, “le condizioni nelle quali si è esercitata quest’attività si sono significativamente evolute: la pornografia rimanda prima a della letteratura pornografica, poi c’è l’emergenza negli anni ’70 di film pornografici abusivamente associati alla liberazione sessuale e a partire dalla metà degli anni 2000, raggiunge un nuovo traguardo con la massificazione della diffusione di video pornografici online che genera un traffico mondiale massiccio che trasmette contenuti sempre più estremi e violenti. Così, la pornografia è diventata un’industria mondializzata che genera parecchi miliardi di euro di profitto ogni anno in condizioni spesso opache e che ha fatto dello sfruttamento e della mercificazione del corpo e della sessualità delle donne un business a scala internazionale. Quest’industria si basa in gran parte su multinazionali che si trovano spesso in paradisi fiscali.” Le senatrici si preoccupano particolarmente “per l’accesso facilitato, demoltiplicato e massiccio dei minorenni e dei giovani adulti a contenuti pornografici violenti e tossici.” Questo rapporto si inserisce in un contesto particolare, “quello del trattamento penale, per la prima volta in Francia, di violenze commesse in un contesto di pornografia su donne vittime di gravi maltrattamenti sessuali, fisici, psicologici perpetrati da criminali dell’industria pornografica che sono oggi oggetto di incriminazioni soprattutto per stupro, stupro aggravato, complicità di stupro con atto di tortura e barbarie, tratta di esseri umani a fini di stupro, prossenetismo…”.

Negli anni del 2006-2007, grandi piattaforme diffondono gratis e liberamente tanti video dai contenuti pornografici per altro spesso piratati. I numerosi siti di diffusione massiccia sono per la maggior parte detenuti da alcune società finanziarie la cui sede spesso si trova in un paradiso fiscale. Questo sistema opaco rende estremamente difficile identificare i responsabili. L’attore economico non è più lo studio di ripresa, il set bensì la piattaforma numerica. Il che deresponsabilizza gli ‘editori’ e partecipa alla deregolamentazione completa che c’è sul web e che non c’era alla TV. È un conglomerato internazionale a possedere più dell’80% dei siti pornografici: Mindgeek. I suoi benefici provengono dalla pubblicità. È quasi impossibile conoscere  questa struttura meramente capitalistica, i nomi dei proprietari, il numero delle filiali o i redditi. Si trova in Canada ma ha attività in tutto il mondo e la sede si trova nel Lussemburgo. “Per massimizzare i profitti, applicano alla porn industry le ricette della Silicon Valley: inondano il pianeta con i loro siti dai contenuti gratuiti, catturano la maggior parte della pubblicità grazie a tecniche tra le più avanzate e con miliardi di visualizzazioni mensili schiacciano senza pietà la concorrenza in stile Google o Amazon. Tra i 50 siti internet più frequentati al mondo 6 sono pornografici. 1 ricerca su 5 sul telefonino riguarda questo tipo di contenuto. Tra i paesi più consumatori al mondo, i primi 5 sono gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Giappone, la Francia e l’Italia. Anche le reti sociali partecipano al sistema soprattutto per attirare il pubblico degli adolescenti. Spesso le reti sociali nemmeno sfocano le foto o i video dal carattere sessuale come dovrebbero.

L’arrivo delle piattaforme numeriche ha profondamente sconvolto il settore economico della pornografia che prima si basava essenzialmente su un consumo di film a pagamento con certe regole per le persone che vi lavoravano e imprese che si volevano cinematografiche. Gli abusi esistevano ma erano limitati. Inoltre, certi attori e certe attrici erano famosi.  Il bisogno massiccio di nuovi contenuti ha costituito “il punto di partenza di pratiche che favoriscono le violenze sessiste e sessuali verso le donne per un business mondializzato.” Con le piattaforme, tra il porno amatoriale e quello industriale, non ci sono differenze.

Questa mercificazione del sesso e del corpo delle donne a scala mondiale ha generato un sistema di violenze verso le donne diventato la norma per “quest’industria cieca ai contenuti diffusi e alle sofferenze generate, un’industria volta verso la sola ricerca dei profitti economici.” Del resto, non si tratta più tanto di sesso ma di sole aggressioni fisiche. Le senatrici deplorano “questo sfruttamento della vulnerabilità economica e psicologica di donne spesso giovanissime, in situazione di sfruttamento sessuale e abbandonate a se stesse sui set pornografici dove subiscono violenze e pressioni per accettare  delle pratiche sessuali spesso estreme. Inoltre, non è raro che siano sotto sottomissione chimica (alcol, droghe o medicine) per potere realizzare certe scene particolarmente violente o dolorose.” È un tritacarne che sfrutta la precarietà femminile. La pornografia è la schiavitù moderna con stupri che si ripetono, è solo disumanizzazione. Il 90% delle scene ormai presenta al minimo un atto di aggressione. “Non è né cinema né simulazione. […] Non possiamo considerare che una donna che piange o che sanguina finge o simula. […] La messa in scena dello stupro e l’erotizzazione della violenza sessuale partecipano a questo sistema di dominazione.”

Il sistema di reclutamento delle donne è quello: vengono prese di mira giovani donne con difficoltà sociali, economiche, familiari. Le reclutano grazie ad un falso profilo sulle reti sociali. Si chiacchiera a lungo con loro. Quando c’è confidenza, la persona si presenta come un’escort che ha una vita agiata e meravigliosa grazie a qualche video ogni tanto. Una retribuzione cospicua è promessa loro ma lo scopo è solo quello di portarle sul set per abusare di loro. “L’alienazione delle vittime inizia spesso con un primo stupro chiamato ‘stupro di sottomissione’.” Così, dopo, non oppongono più resistenza. È un chiaro processo di disumanizzazione. Poi si prosegue con scene di ‘stupro a sorpresa’, con un numero importante di uomini con cui non si erano ovviamente messe d’accordo e altri atti sessuali forzati, mutilanti, scene di tortura. Lo stesso meccanismo è stato usato durante la tratta dei neri e delle nere. Le donne erano stuprate sulle navi poi nelle piantagioni per evitare qualsiasi possibile ribellione.

La viralità della diffusione incontrollata e incontrollabile di questi video fa sì che le vittime hanno l’impressione di continuare a subire questi stupri mentre vorrebbero la loro cancellazione totale e definitiva. “La pornografia è un’ideologia ed esiste per rispondere ad un bisogno abbastanza disumanizzante”. Nessun contratto può proteggere da un sistema in cui esistono solo la coercizione e la violenza estreme su persone estremamente vulnerabili.

Le conseguenze dell’accesso gratuito, libero e illimitato sono molto inquietanti per un’altra categoria di esseri umani: i bambini e gli adolescenti (ma non solo): “traumi, disturbi del sonno, dell’attenzione, dell’alimentazione, visione deformata e violenta della sessualità, difficoltà per stringere relazioni con persone dell’altro sesso, (iper)sessualizzazione precoce, sviluppo di comportamenti spericolati o violenti, ecc.”.

Contrariamente ai media televisivi controllati e con certe norme: offuscamento, uso del preservativo, ecc., i siti internet sono fuori controllo. Dato che il primo cellulare con un accesso internet si ha ormai fin dai 9 anni, il pericolo di essere confrontati alla pornografia avviene fin da quell’età, con una prima esposizione casuale, totalmente involontaria tramite le reti sociali. L’età media del primo video pornografico è di 14 anni. E sono pratiche che si banalizzano durante tutta l’adolescenza. Il 20% di 7000 ragazze interrogate ha ammesso di aver ricevuto immagini violenti e non desiderate, la maggior parte del tempo mandate da ragazzi che conoscono. Per loro, dato che sono gratuite, sembra che sia “un consumo innocente”. I ragazzi scoprono in modo quasi simultaneo la pornografia e il proprio corpo.

Il rischio di sviluppare comportamenti di pornodipendenza è maggiore se l’esposizione alle immagini pornografiche è stata a un’età precoce.  Una psicologa specialista delle dipendenze vede nella pornografia “la droga per eccellenza, perché può essere consumata nell’anonimato totale, in ogni luogo e in ogni circostanza con un’accessibilità fuori norma, in modo totalmente gratuito e in modo infinito.” Più si guardano questi contenuti, più si è confrontati alla violenza estrema. Il trauma per un bambino o una bambina è uno stupro psichico che non può affatto analizzare. “La sessualità che prima era fonte di sana curiosità infantile diventa allora, dopo questo contatto precoce oggetto di disgusto e di fascino nello stesso tempo.”

È quindi una generazione che entra nella sessualità con la pornografia il cui ideale è tirannico e angosciante da una parte e dall’altra, con la sensibilizzazione all’importanza del consenso e alla liberazione della parola delle donne stuprate con i vari hashtag (Ad esempio #metoo). C’è una forte contraddizione poiché “ la pornografia, è un apprendimento al non consenso.” Siamo in un’epoca molto preoccupante e in “una società di cervelli pornificati”, espressione della sociologa americana Gail Dines. Non basta non guardare porno per non esserne influenzati. I codici del porno hanno infiltrato la cultura popolare, i media, la pubblicità, le trasmissioni televisive, i reality, i videogiochi, ecc. C’è un legame tra l’industria pornografica violenta e le violenze coniugali (Certi uomini pensano che “il loro desiderio sia al centro con pochi preliminari, poca tenerezza, poco amore, poca comunicazione”.)

I rimedi possibili da mettere in atto il più presto possibile per tutelare le persone vulnerabili sono:

Fare della lotta contro le violenze pornografiche e la mercificazione dei corpi una priorità di politica pubblica come ad esempio, favorire l’emergenza delle denunce delle vittime di violenze perpetrate in un contesto di pornografia migliorando le condizioni di accoglienza, formando le forze dell’ordine e istituendo un contatto unico.
Facilitare e velocizzare la rimozione di contenuti illegali e rispetto del diritto all’oblio: imporre alle piattaforme di togliere gratuitamente i video non appena le persone filmate lo richiedono.
Applicare la legge già esistente sul divieto di accesso ai minorenni, tutela dei giovani. Imporre ai siti pornografici lo schermo nero. Attivare per impostazione predefinita la funzione Controllo genitori.
Educazione alla vita sessuale e affettiva e sensibilizzazione dei genitori, dei professionisti della sanità e dell’educazione alle sfide legate alla pornografia. Far conoscere le risorse online accessibili per rispondere alle domande dei giovani sulla sessualità.
Una donna nel mondo attuale della pornografia non è una proletaria a cui mancherebbe solo qualche contratto da valorizzare come se solo le condizioni di lavoro fossero sfavorevoli ma non il sex work in sé, qui la donna è solo merce usa e getta disumanizzata. Gli uomini si comprano la possibilità di mostrare la dominazione maschile mentre sminuiscono le donne per la maggior parte povere, socialmente stigmatizzate e messe in condizioni di violenza costante. Così si acquista il corpo di una che non sceglie quando e con chi fare sesso. C’è porosità tra pornografia e prostituzione. Si tratta la donna come se fosse una bambola gonfiabile che non parla, non si lamenta, è sempre a disposizione di tutti e senza volontà. Deve tornare ad essere un soggetto politico collettivo. Il sesso tra adulti consenzienti non va criminalizzato anzi può essere bellissimo, come l’ha detto Pier Paolo Pasolini ma una società nella quale la sessualità rimane un tabù ed è monopolizzata dalla pornografia fa tanto comodo alle multinazionali. Bisogna smantellare questo modello economico-sociale fondato sull’esaltazione della violenza endemica in ogni campo al fine di fare capire che la sessualità è uguaglianza, divertimento, creatività, consapevolezza del proprio corpo, delle proprie emozioni, scambio naturale con un altro essere umano.

Secondo Engels, “in una società, il grado di emancipazione della donna è la misura naturale del grado di emancipazione generale”. Però al capitalismo non giova l’emancipazione né della donna né dell’uomo perché rappresentano solo manodopera a sempre più basso costo se non gratuita. Con la pornografia dilagatasi esponenzialmente, la nostra non è affatto una società giunta al grado di emancipazione generale.

La Federazione Estero del Partito Comunista si batterà sempre perché mai più nessuna donna abbia da scegliere tra vendere il suo stupro e la povertà. Insieme alla compagna Camilla Ravera, vogliamo “la donna libera dall’uomo, entrambi liberi dal capitale”. Solo la lotta di classe permette di abolire ogni tipo di rapporto di produzione capitalistico, barbarie della classe finanziaria dominante per la quale gli esseri umani hanno solo un ruolo di subalternità. Ci schieriamo dalla parte della barricata dell’umanità.

Di Commissione donne PC estero

https://www.controvento.online/pornografia-e-forma-di-stupro-ecco-come-superare-la-monetizzazione/?fbclid=IwAR0NWdW6KvrILwD33M_FsF_XywLH7x83SYtuvXfHC0Bk4qY0dRYw79WrYzE

5 minutes ago, freedog said:

ma esiste davvero gente che va avanti a masturbazioni cerebrali dolby surround a cotanto livello?

non so se sto delirio è più ridicolo o più patetico

perchè sarebbe patetico e ridicolo? perchè dice la verità? quindi i diritti umani sono una barzelletta per te? non mi sorprende, dato che sei un contaballe di prima categoria sul tuo conto qui 

Scusa ma se vogliamo fare quei ragionamenti @Ertyu, dovremmo applicarli a tantissimi altri lavori, tra i quali svariati ben più usuranti, e ce ne sono mille ben più pesanti, dove talvolta è messa a rischio anche la vita.

Già partire dal "donne in difficoltà economiche" è sbagliato, perché chi lavora nel porno è semplicemente un uomo o una donna che cerca un lavoro e tenta quella strada perché la incuriosisce o perché temporaneamente pensa di trarne un guadagno cospicuo. Una studentessa liceale che d'estate va a lavorare in gelateria non la chiamerei una "donna in difficoltà economiche", così come non chiamo tale Malena che ha iniziato a 33 anni dopo aver fatto l'agente immobiliare e addirittura la delegata del PD.

Non vedo perché una che ha due tette così non possa chiamare una casa di produzione porno che sia seria, o aprirsi un suo profilo e gestire questa professione online, senza essere sfruttata da nessuno.

 

Tutt'altro discorso poi è quello della fruizione del porno. Il porno è una rappresentazione delle fantasie, non è dannoso in quel senso e non ci vedo nulla di diverso rispetto a un film normale o a un cartone animato o  a uno spettacolo acrobatico. Poi logicamente c'è chi ne abusa e diventa patologico, ma esiste anche chi abusa dell'alcool o dello zucchero e diventa patologico. Ma avviene, fortunatamente, in pochi casi e molto spesso la dipendenza si accompagna ad altri problemi che la persona deve risolvere nelle sedi opportune con degli specialisti.

Avendo io avuto esperienze sessuali numerose sia con millennial che con gente nata prima dell'80, posso dire che questi ultimi sono i peggiori a letto, soprattutto se italiani, proprio perché vivono il sesso in modo molto cervellotico e paranoico, con mille sensi di colpa, il machismo, e tutto il repertorio...... mentre i millennial e i gen z, abituati come sono a vedere i porno e a prenderne anche spunto, sono i più liberi, non si fanno davvero problemi su nulla, sul rientrare in una categoria o in un'altra o sul crearsi delle sovrastrutture.... la maggior parte ci si diverte e basta, e dal porno trae il meglio ossia lo sdoganamento dei tabù e delle tare mentali inutili e vecchie.

 

E poi io sono per la libertà e la diversità. Perché tu (bigotto, complessato, prete, suora) vuoi imporre a me una sessualità che io voglio vivere diversamente? Poi proprio chi fa voto di castità, scelta piuttosto estrema, va a mettere il becco su scelte, neanche tanto estreme, di altri? 

Non ha senso.

Edited by Vivacia3But
5 minutes ago, Ertyu said:

perchè sarebbe patetico e ridicolo? perchè dice la verità?

perchè queste (ammesso che esistano e siano più di una; e ne dubito fortemente) sono rimaste al bigottismo stalinista di 80 anni fa, al fatto che se fai sesso devi ammazzarti di sensi di colpa (come faceva anche Pasolini, che non a caso citano -male, ma vabbè, non si può volere pure qsa di intelligente dagli sporadici seguaci di MarcoRizzo-), perchè ignorano completamente tutto quello che è stata la rivoluzione sessuale dal 68 in poi, anzi la schifano proprio.

vagli a far capire che manco a Cuba ormai sono su quelle posizioni, dove ormai sono solo i mullah e i russi... ops, che combinazione, eh?

aggiornarsi almeno ad Alina, la figlia di Fidel, pare brutto?

11 minutes ago, Ertyu said:

sei un contaballe di prima categoria sul tuo conto

oh.. il mio hater personale non mi delude mai!

tocca dire che sei un pelo monotono e ripetitivo, però, eh.

dai su, uno sforzo di fantasia e perfino tu puoi rinnovare il repertorio!

8 minutes ago, Vivacia3But said:

Scusa ma se vogliamo fare quei ragionamenti @Ertyu, dovremmo applicarli a tantissimi altri lavori, tra i quali svariati ben più usuranti, e ce ne sono mille ben più pesanti, dove talvolta è messa a rischio anche la vita.

Già partire dal "donne in difficoltà economiche" è sbagliato, perché chi lavora nel porno è semplicemente un uomo o una donna che cerca un lavoro e tenta quella strada perché la incuriosisce o perché temporaneamente pensa di trarne un guadagno cospicuo. Una studentessa liceale che d'estate va a lavorare in gelateria non la chiamerei una "donna in difficoltà economiche", così come non chiamo tale Malena che ha iniziato a 33 anni dopo aver fatto l'agente immobiliare e addirittura la delegata del PD.

Non vedo perché una che ha due tette così non possa chiamare una casa di produzione porno che sia seria, o aprirsi un suo profilo e gestire questa professione online, senza essere sfruttata da nessuno.

 

Tutt'altro discorso poi è quello della fruizione del porno. Il porno è una rappresentazione delle fantasie, non è dannoso in quel senso e non ci vedo nulla di diverso rispetto a un film normale o a un cartone animato o  a uno spettacolo acrobatico. Poi logicamente c'è chi ne abusa e diventa patologico, ma esiste anche chi abusa dell'alcool o dello zucchero e diventa patologico. Ma avviene, fortunatamente, in pochi casi e molto spesso la dipendenza si accompagna ad altri problemi che la persona deve risolvere nelle sedi opportune con degli specialisti.

Avendo io avuto esperienze sessuali numerose sia con millennial che con gente nata prima dell'80, posso dire che questi ultimi sono i peggiori a letto, soprattutto se italiani, proprio perché vivono il sesso in modo molto cervellotico e paranoico, con mille sensi di colpa, il machismo, e tutto il repertorio...... mentre i millennial e i gen z, abituati come sono a vedere i porno e a prenderne anche spunto, sono i più liberi, non si fanno davvero problemi su nulla, sul rientrare in una categoria o in un'altra o sul crearsi delle sovrastrutture.... la maggior parte ci si diverte e basta, e dal porno trae il meglio ossia lo sdoganamento dei tabù e delle tare mentali inutili e vecchie.

 

E poi io sono per la libertà e la diversità. Perché tu (bigotto, complessato, prete, suora) vuoi imporre a me una sessualità che io voglio vivere diversamente? Poi proprio chi fa voto di castità, scelta piuttosto estrema, va a mettere il becco su scelte, neanche tanto estreme, di altri? 

Non ha senso.

Ma bigotto sei tu, questo è progresso e femminismo, tanto che sono stati i bigotti come voi a difendere i bordelli dalla loro chiusura, cattolicissimi e pure fasci.

il corpo è mio e me lo gestisco io non significa rendere i propri orifizi un'attività imprenditoriale, avete capito male

1 hour ago, Ertyu said:

.

il corpo è mio e me lo gestisco io non significa rendere i propri orifizi un'attività imprenditoriale, avete capito male

Ma se io voglio farlo, in base a quale principio dovrebbe essermi vietato? 

Ad ogni modo, possiamo filosofeggiare quanto vogliamo sui danni indotti dalla pornografia, ma dovremmo essere ormai pienamente consapevoli del fatto che il proibizionismo NON FUNZIONA.

2 hours ago, Vivacia3But said:

o semplicemente un lavoro come un altro grazie al quale pagarsi casa, bollette, cibo e vestiti più comodo e redditizio di un qualunque altro lavoro random sia dsponibile, dal fare le pulizie a fare l'imbianchino, il cameriere o altro.

 

Personalmente trovo molto più dignitoso decidere liberamente di prostituirsi che darsi a certe forme ingannevoli di marketing (come fanno tanti youtuber e tiktoker che per due lire pubblicizzerebbero anche tisane all'amianto) o un certo tipo di telemarketing, aggressivo e fraudolento (specie a danno di anziani e persone poco istruite) quel tanto che basta a rimanere nel legale.

Edited by Cesco00
58 minutes ago, freedog said:

🤣

è che state talmente a sinistra che ormai siete finiti in fondo a destra.

ma molto in fondo, dalle parti di casaClown (che infatti fa le liste con voi e coi noVax)

I fasci sono a favore delle case chiuse, sei un po' ignorantello in storia o sbaglio?

26 minutes ago, Cesco00 said:

Ma se io voglio farlo, in base a quale principio dovrebbe essermi vietato? 

 

Dichiarazione umana dei diritti dell'uomo e principi di abolizione della schiavitù, quel 00 sta per l'anno in cui sei nato, quindi sei ancora piccolo per capire le cose dei grandi

13 minutes ago, Ertyu said:

 

Dichiarazione umana dei diritti dell'uomo e principi di abolizione della schiavitù, quel 00 sta per l'anno in cui sei nato, quindi sei ancora piccolo per capire le cose dei grandi

Ho 33 anni. Sono ammesso al desco degli adulti o bisogna necessariamente essere dei tromboni aggressivi come te per unirsi alla discussione?

1 hour ago, Ertyu said:

I fasci sono a favore delle case chiuse, sei un po' ignorantello in storia o sbaglio?

Sbagli, come sempre. C'è la fazione fasciobigotta, da te degnamente rappresentata, a cui fa schifo il sesso in ogni sua manifestazione o espressione 

5 hours ago, Ertyu said:

il corpo è mio e me lo gestisco io non significa rendere i propri orifizi un'attività imprenditoriale, avete capito male

A parte lo slogan femminista decontestualizzato che c'entra ancor meno visto che parliamo anche di uomini.

Queste sono argomentazioni da bigotti, e a parte il fare litigioso mi piacerebbe se tu argomentassi: come mai tu pensi che un ragazzo molto bello che mostra il culo in webcam a pagamento o faccia l'escort guadagnando un compenso molto alto evidentemente stia facendo qualcosa di sbagliato, di degradante per lui e per la società?

Sarà libero o no di scegliere quel tipo di carriera e non quella che vorresti imporgli tu, di fare il cameriere, di andare a rifare le autostrade, o in cantiere o altro?

E' fascista imporre agli altri una propria morale e addirittura il lavoro da svolgere!

Io non so cosa tu faccia nella vita e se abbia tu scelto di farlo o ti sia stato imposto da necessità di vita o dalla contingenza, ma non penso che ti sarebbe piaciuto se qualcuno ti avesse detto di andare a fare, in alternativa, lavori che ti piacciono meno, che non mettono in risalto le tue doti, per compensi più bassi rispetto a ciò che fai adesso (o che vorresti fare in futuro).

E così qui: se un* ha due tette enormi, dotazione da 20cm, fisico scolpito, viso da modello... ma perché non dovrebbe sfruttare il corpo per recitare in film porno o mostrarsi, a pagamento, su piattaforme online e trarne un guadagno cospicuo? Deve andare per forza a lavorare in gelateria?

Edited by Vivacia3But

E che c'è di diverso con tutte le altre professioni artistiche che non contemplano il posto fisso e, in alcuni casi, consentono guadagni molto alti... dal cantante, all'acrobata, al ballerino, fino ad arrivare agli influencer, sportivi, attori..?

Io non vedo niente di peculiare nel porno o nella prostituzione che li renda dei lavori pericolosi, degradanti, nocivi per la persona stessa che sceglie d'intraprenderli o per la società.

Prostituirsi non significa per forza essere sfruttati da qualcuno, c'è anche chi lo fa perché è bravo a fare quello e vuole fare quello... così come ci sono anche tantissimi lavoratori/lavoratrici sfruttati o degradati in tanti altri settori. Quelli non interessano?

A me fanno più pena le suore indiane e brasiliane immigrate, che vengono piazzate nei conventi a fare le sguattere e molte delle quali non hanno nemmeno la vocazione e vengono in Italia come se fossero in gita scolastica... solo perché al proprio paese facevano la fame. Questo lo trovo profondamente degradante: donne povere costrette a lasciare il proprio paese e a esercitare la castità e la povertà e a vivere in posti lugubri

La figlia di papà o il ragazzo bono che mettono su onlyfans per farsi apprezzare i lavori chirurgici o le ore spese in palestra, e perché no, anche gli orifizi (che c'è di male?) non mi suscitano nessun sentimento negativo: è il loro desiderio, sono bravi a farlo... che facciano, non c'è morale che tenga e troverei fascista obbligare questa gente a fare altri lavori per cui non sono portat* rinunciando ai loro guadagni e felicità per una morale propria di un piccolo gruppo che è liberissimo di esercitarla su di sé e per le proprie scelte di vita.

Edited by Vivacia3But

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