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essere ma non definirsi lesbiche


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Ultimamente ho appreso che ci sono persone omosessuali che ancora faticano a definirsi tali e sinceramente non capisco il motivo. :ok:

 

Qualche sera fa ho assistito a una discussione su un forum.. c'era questa ragazza, nonostante ha ribadito che le piacciono solo le donne, ha confermato di stare insieme da tempo a una ragazza e pensare di andare a convivere con lei.. non riusciva ad ammettere di essere lesbica ma continuava a ribadire io sono una persona che si è innamorata di un'altra persona. :heart: èèèèèè?????  :roll: Sinceramente mi sono cadute le braccia, mi era già capitato di leggere qualcosa a riguardo qualche anno fa, ho capito che alcune cose non sono cambiate e probabilmente non cambieranno mai!!  :D

 

Non riesco a capire che fatica faccia una persona a definirsi per ciò che è.. E questo capita quasi sempre nel tema omosessualità perchè credo difficile se non impossibile che un eterosessuale fatichi a definirsi tale.. Comunque io spero che chi non l'ha ancora fatto, trovi il coraggio o qualsiasi cosa serva per definirsi, non c'è cosa più bella che prendere coscienza di ciò che siamo..  :awk:

 

Io per la mia esperienza sono contenta finalmente di aver più che appreso, ammesso di essere lesbica.. Fino a un po' di tempo fa non capendomi forse ero la prima a non etichettarmi ma adesso che ho capito sono sono contenta di definirmi lesbica e non ho nessun timore e vergogna di esserlo nè di dirlo!! :P

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https://www.gay-forum.it/topic/9436-essere-ma-non-definirsi-lesbiche/
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Non condivido il tuo ragionamento assolutamente. Credo non si tratti di fatica nel definirsi omosessuale.Ti faccio un piccolo esempio, la mia migliore amica è lesbica, si definisce tale ma nel periodo in cui capi di esserlo...Stava con un ragazzo,quel ragazzo che tutt'ora è la sua dolce metà. Per questo dovrebbe forse definirsi eterosessuale? Assolutamente no. Credo sia impossibile capire i veri perche e le vere sensazioni che una persona possa interiormente provare e credo fortemente che non sia giusto screditare o criticare alcuni ragionamenti altrui.E allora dei bisessuali? Ne arte ne parte? cosa pensi scusami tanto? Ti sembrero antipatica e forse un po cinica ma credo sia assolutamente possibile innamorarsi di una persona indipendentemente dal suo sesso. Magari si lasciano e coerentemente torna con un ragazzo. Queste sono sensazioni che non puoi capire non ragionamenti che possono essere giudicati e criticati.

 

:heart:

Ti faccio un piccolo esempio, la mia migliore amica è lesbica, si definisce tale ma nel periodo in cui capi di esserlo...Stava con un ragazzo,quel ragazzo che tutt'ora è la sua dolce metà.

 

Che senso ha?? Come fa la tua migiore amica a definirsi lesbica se sta con un ragazzo??? :roll: Che era ed è attualmente la sua dolce metà??? Se la tua amica era lesbica credo proprio che avrebbe già lasciato il suo attuale fidanzato. La parola lesbica deriva da lesbismo che è il termine con cui si indica l'attrazione affettiva, sentimentale e sessuale tra donne. Se sta con un uomo al max può essere bisessuale :heart: non lesbica.

 

Cosa penso dei bisessuali? Se si definiscono tali ok, ognuno è libero di andare con chi vuole.. Però io apprezzo di più le persone che non rimangono sul vago ma si definiscono per quello che sono quindi se uno mi dice sono bisessuale apprezzo la sua sincerità, comunque lui si è definito.

 

Io sarò anche precisina e antipatica ma non sopporto quelle persone che sono sicure della loro omosessualità e la nascondono. Per esempio la ragazza di cui ho parlato prima, perchè dire: mi piacciono solo le donne, sto con una ragazza e voglio andare a vivere con lei.. Poi dice non sono lesbica ma sono una persona che ama un'altra persona.. non riesco a capire, cioè l'hai detto mi piacciono solo le donne!!

 

Penso che ognuno di noi abbia delle preferenze, esclusi i bisex ovviamente.. Cioè io sono sicura che non mi potrei mai innamorare di un uomo perchè io provo attrazione per le donne, amo le donne e perciò mi definisco lesbica.

Carissima, con me sfondi una porta aperta. Talmente mi sta a cuore questo argomento, che quando ho letto il titolo del tuo topic ho frainteso e ho pensato "oh no, eccone un'altra con cui mi scannerò perché è lesbica ma non ci si vuole chiamare..."

 

Linkerei il mio blog, ma poi sembrerebbe che sto facendo propaganda, quindi mi limito a incollare certi passaggi, perché non mi metto a riscriverli ex novo quando li sfogo là sopra almeno una volta al mese :heart:

 

Ci sono quelle che pensano di avere la soluzione ai mali del mondo dicendo che se tutti parlassero non di etero o gay, ma di "persone che si innamorano di persone", si eliminerebbero i pregiudizi. Ceeeeerto... glielo vai a dire tu ai legislatori di tutte le nazioni del mondo che devono cambiare le loro leggi, e dire che il matrimonio si contrae tra due persone che amano persone vero? E glielo dite sempre voi a tutti i paesi evidenziati in marrone in questa cartina che non possono più punire nessuno con la pena di morte perché non esistono omosessuali ma solo persone che amano persone??

 

Ma poi diciamocelo... queste persone che amano persone non sanno davvero vedere più in là del proprio naso, e a lungo andare "persona che ama persone" diventerebbe solo un sinonimo di omosessuale... perché gli eterosessuali hanno forse problemi a definirsi tali?? NO! Un eterosessuale non deciderà mai da un giorno all'altro di chiamarsi "persona che ama persone" perché sta bene con quello che è... eterosessuale! E infatti quelli che si chiamano "persone che amano persone" sono quelli che NON stanno bene con quello che sono... e quasi sempre sono, guarda un po'... omosessuali!!

 

(...)

 

Purtroppo sembra che più si va avanti coi tempi, più la mentalità umana regredisca. Più sono i paesi che, con alti e bassi, riescono a garantire alle coppie gay gli stessi diritti e doveri di quelle eterosessuali, meno sono le persone che hanno il coraggio di definirsi gay. La gente è convinta che eliminare le definizioni degli orientamenti sessuali sia sinonimo di progresso mentale, rendendo vani i decenni di lotte e rivendicazioni che ci hanno permesso di riappropriarci di termini quali lesbica, gay, dyke, fag e tanti altri.

Non mi stupisco, perché del resto sono tante le persone che sono gay nel ventunesimo secolo senza sapere cosa ci ha portati qui, cosa è venuto prima... senza staccarsi dal piccolo microcosmo che è la loro vita, la loro realtà e le quattro persone in croce che conoscono.

Sono tutti convinti che la sessualità sia una cosa privata, "La mia sessualità riguarda solo me e la persona con cui vado a letto", quante volte l'avrete sentita questa frase? Beh se vogliamo dirla tutta, no, non è così: ovvio, le pratiche sessuali che scegli di fare riguardano solo te, ma la tua sessualità, e il fatto stesso che tu una persona con cui andare a letto ce l'abbia, e non sia passibile di pena di morte per questo, col cazzo che riguarda solo te, riguarda tutti quelli che hanno lottato per fare sì che tu ce l'avessi.

 

Ma poi diciamocelo... queste persone che amano persone non sanno davvero vedere più in là del proprio naso, e a lungo andare "persona che ama persone" diventerebbe solo un sinonimo di omosessuale... perché gli eterosessuali hanno forse problemi a definirsi tali?? NO! Un eterosessuale non deciderà mai da un giorno all'altro di chiamarsi "persona che ama persone" perché sta bene con quello che è... eterosessuale! E infatti quelli che si chiamano "persone che amano persone" sono quelli che NON stanno bene con quello che sono... e quasi sempre sono, guarda un po'... omosessuali!

 

Ciao Sweet, concordo pienamente con tutto ciò che hai scritto!! :roll: Soprattutto il pezzo citato qui sopra, quando sento "persona che ama persona" mi cadono le braccia!!

 

L'ho detto anche sopra, non sono d'accordo con le persone che non si definiscono soprattutto quando hanno tutto lì davanti. Posso capire nell'adolescenza che si è confusi e non si ha la certezza ma dopo un po' credo proprio che si ha anche il bisogno di definirsi, almeno per me è stato così.

 

Io ho sentito davvero il bisogno di definirmi e sono contenta di averlo fatto e di farlo tuttora con chi mi chiede, adesso coming out l'ho fatto solo con 4 persone tra cui mia mamma, sorella e due amiche ma col tempo lo dirò anche a parenti e a chiunque mi chieda. Io non voglio nascondermi anzi sono la prima che cammina a testa alta, se una persona ha problemi con me per la mia identità sessuale non posso farci niente.. Io devo andare avanti per la mia strada!!  :heart:

Io penso che parlare di "persona che ama un'altra persona" sta a significare che io tizia mi sono innamorata di tizia2 non in quanto donna ecc... ma per come è lei come persona perchè mi sono innamorata della persona e non del suo essere donna.

Al tempo stesso però non sono molto d'accordo con questa definizione perchè anche a me sa di "vago" e volutamente "indefinito" come, appunto, di una persona che non vuole ammettere con se stessa, e quindi con gli altri, ciò che è veramente.

E' il caso della mia ragazza che dice di amare me come persona, dice che le piace anche il fatto che io sia donna, ma non dice di essere lesbica.

Forse queste persone hanno paura non solo di sè stesse, ma soprattutto di ciò che li circonda. Temono infatti il giduzio di chi li circonda perchè dentro di loro sanno che l'omosessualità ancora non è una cosa ben accettata da tutti e quindi cercano di "mascherare" ciò che sono, di metterlo sotto una luce un po' più facile da accettare.

Non molto tempo fa la mia ragazza mi disse che nel momento in avrebbe deciso di dire tutto ai suoi amici/parenti, il suo coming out non sarebbe stato "io sono lesbica e sto con una ragazza" ma "io sono innamorata di Tizia" perchè, secondo lei, l'impatto sarebbe stato meno forte e più accettabile.

 

Io invece amo le etichette tipo "ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa"; non amo ciò che è indefinito ed impreciso quindi mi definisco lesbica senza problemi perchè tale sono e non trovo nulla di male nell'esserlo. Se poi le altre persone hanno qualche problema a riguardo, beh, non sono problemi miei ma loro.. se non gli sta bene il fatto che io sia lesbica non sono di certo io che devo cambiare me stessa, ma loro che devono aprire un po' la loro testolina.

E' il caso della mia ragazza che dice di amare me come persona, dice che le piace anche il fatto che io sia donna, ma non dice di essere lesbica.

Forse queste persone hanno paura non solo di sè stesse, ma soprattutto di ciò che li circonda. Temono infatti il giduzio di chi li circonda perchè dentro di loro sanno che l'omosessualità ancora non è una cosa ben accettata da tutti e quindi cercano di "mascherare" ciò che sono, di metterlo sotto una luce un po' più facile da accettare.

 

Condivido questo pensiero, cioè anche secondo me alcune persone troppo preoccupate di ciò che possano pensare o dire gli altri si nascondono e negano, però quello che mi fa pensare è che non lo fanno solo con gli altri ma anche con se stesse e questo è ancora più grave perchè mentire a se stessi è brutto.. :awk: sei cosciente di ciò che sei ma ti rifiuti di accettarlo, è grave!!  :roll:

 

Posso capire che magari qualcuna ha paura di non essere accettata, di perdere persone a cui tiene (può sempre capitare) ma a questo punto se le persone non ci accettano per come siamo non possiamo farci niente. Non è nascondendosi che si risolve la questione, prima o poi le cose che si nascondono o che si trascurano bisogna affrontarle! Questo è una cosa che io non condivido perchè ognuno di noi deve andare avanti per la propria strada senza dar conto a nessuno quando si parla della propria identità.. Io sono lesbica, non mi accetti.. Mi dispiace ma io sono così e non posso cambiare o far finta di non esserlo per te, se mi accetti per ciò che sono ok altrimenti ciao.  :heart:

toraepantote

“Persone innamorate di altre persone”  è il titolo di un film di Woody Allen, il titolo di un libro di fantascienza o di un quadro di Magritte Del tipo “questa non è una pipa (ma la rappresentazione di una pipa)”, lo slogan di un nuovo movimento religioso di cui si fanno promotrici o l’effetto dello studio della filosofia al liceo?

Quanti anni ha questa persona innamorata di un’altra persona?

 

Posso comprendere una lesbica agli albori del proprio percorso di accettazione (e forse in questo caso trattasi di ragazzina pre/post pubertà), posso anche capire una lesbica repressa che si autocondanna ad una vita fintamente etero nella forma e negli accoppiamenti... ma non riesco a capire le donne che mantenendo un rapporto con altre donne si autodefiniscono in questo modo.  È così difficile ammettere un dato di fatto o tutt’al più dire sinceramente “sto cercando di capire cosa voglio ma non l’ho ancora capito?” Perché questo bisogno di trasformare il vuoto vacuo della mente o la paura dell’ammissione in pseudopensieri aulici di parafilosofie dalle teorie e congetture ignote anche a loro stesse? Soggetti sperimentali interessanti direi...

“Persone innamorate di altre persone”  è il titolo di un film di Woody Allen, il titolo di un libro di fantascienza o di un quadro di Magritte Del tipo “questa non è una pipa (ma la rappresentazione di una pipa)”, lo slogan di un nuovo movimento religioso di cui si fanno promotrici o l’effetto dello studio della filosofia al liceo?

 

:ok:  :roll:

 

Quanti anni ha questa persona innamorata di un’altra persona?

 

La persona che ho visto sul forum credo aveva tipo 20 anni ma ce ne sono tante in giro così!!  :awk:  Almeno, non è la prima che sento usare la teoria io persona amo persona.. Spero che in futuro queste persone prendano veramente coscienza di ciò che sono e la smettano di nascondersi.. Lo spero per loro!! :heart:

Condivido questo pensiero, cioè anche secondo me alcune persone troppo preoccupate di ciò che possano pensare o dire gli altri si nascondono e negano, però quello che mi fa pensare è che non lo fanno solo con gli altri ma anche con se stesse e questo è ancora più grave perchè mentire a se stessi è brutto.. :awk: sei cosciente di ciò che sei ma ti rifiuti di accettarlo, è grave!!  :roll:

 

Posso capire che magari qualcuna ha paura di non essere accettata, di perdere persone a cui tiene (può sempre capitare) ma a questo punto se le persone non ci accettano per come siamo non possiamo farci niente. Non è nascondendosi che si risolve la questione, prima o poi le cose che si nascondono o che si trascurano bisogna affrontarle! Questo è una cosa che io non condivido perchè ognuno di noi deve andare avanti per la propria strada senza dar conto a nessuno quando si parla della propria identità.. Io sono lesbica, non mi accetti.. Mi dispiace ma io sono così e non posso cambiare o far finta di non esserlo per te, se mi accetti per ciò che sono ok altrimenti ciao.  :heart:

 

Sono assolutamente d'accordo.

Come te capisco la paura di affrontare le persone a cui si tiene, ma è fondamentale accettarlo almeno con se stessi. Io l'ho sempre detto alla mia ragazza: "se tu stai con me significa sì che mi ami, ma significa anche che sei lesbica e questo non puoi negarlo.. puoi nasconderlo al mondo, ma non negarlo a te stessa".

Forse ci sono persone che hanno bisogno di più tempo per auto-accettarsi, magari sono persone più insicure, più impaurite... non saprei.

Bè io penso che tutto questo accanimento non sia in fondo così giusto, credo che una ragazza che abbia paura a definirsi lesbica, per i motivi più svariati, non debba essere presa di mira, anzi lei più di tutti forse ha bisogno di comprensione e aiuto. Io per prima vi posso dire che non si sta bene ad aver paura di essere quello che si è, se da una parte ci si sente impaurite dai giudzi degli amici e delle persone alle quali si vuole bene e dall'altra ci si sente aggredite da chi invece è stra orgoglioso di essere omosessuale, non si è certo spronate a cercare di accetarsi....è vero che magari può dare fastidio questo atteggiamento ma non deve essere giudicato così duramente. io ho fatto molta fatica ad accettarmi e ancora adesso non sono riuscita a farlo completamente, non nego che ci sono dei giorni in cui vorrei essere eterosessuale, non per questo però nego di essere lesbica. Insomma siamo tutte sulla stessa barca perchè bisogna cercare di spintonare giù chi sicuramente si trova in difficoltà? Bisognerebbe cercare di avere una mentalità più aperta....bo poi questo è quello che penso io....

Bè io penso che tutto questo accanimento non sia in fondo così giusto, credo che una ragazza che abbia paura a definirsi lesbica, per i motivi più svariati, non debba essere presa di mira, anzi lei più di tutti forse ha bisogno di comprensione e aiuto.

 

Questo lo posso ancora accettare cioè se una ragazza ha bisogno di aiuto o di più tempo per capire sono d'accordo.. anche io ho fatto fatica, mi ci è voluto un po' di tempo prima di capire se era solo una fase o se ero davvero lesbica. Però ci sono delle ragazze che anche se gli dai 100 anni di vita non lo ammettono, hanno tutto davanti e lo negano.. Per esempio quella ragazza del foum:

 

c'era questa ragazza, nonostante ha ribadito che le piacciono solo le donne, ha confermato di stare insieme da tempo a una ragazza e pensare di andare a convivere con lei.. non riusciva ad ammettere di essere lesbica ma continuava a ribadire io sono una persona che si è innamorata di un'altra persona.

 

E credo che come lei ce ne siano tante!! Comunque io sto parlando di quelle che lo sanno, che l'hanno capito ma non lo ammettono. Va beh spero davvero che col tempo riescano ad  accettarsi e quindi definirsi per ciò che sono perchè non c'è niente di più bello che essere se stesse nel bene e nel male!!  :heart:

LadyVanHelden

Sono sempre più convita che pretendere dal resto del mondo una definizione sempre e per tutto sia una baggianata colossale.

La vita e i sentimenti sono già complicati da soli senza doversi vedere sempre qualcuno che ti punta il dito e ti chiede " e tu che cosa sei??? da che parte stia??"

ha imèportanza definirsi?? sono forse migliore se mi etichetto e do la possibilità agli altri di dirmi lesbica etero gay bisessuale etc etc??

per voi nella vita non esistono le eccezioni e i grigi??

è sempre tutto cosi imprevedibile che non possiamo pretendere , secondo me, da nessuno di definire i propri sentimenti...siamo i primi a pretendere dagli altri di non mettere catene ai nostri cuori e non sappiamo per primi accettare le imprevedibilità del cuore degli altri.

 

siamo esseri umani , non scaffali del supermercato

Io penso che parlare di "persona che ama un'altra persona" sta a significare che io tizia mi sono innamorata di tizia2 non in quanto donna ecc... ma per come è lei come persona perchè mi sono innamorata della persona e non del suo essere donna.

Mi sembra un po' un voler giustificare la gente che la pensa in questo modo. Io sono innamorata di mia moglie non "perché è donna", ma per come è lei nel complesso, come persona. Quindi anche io come te e come qualunque altro essere umano su questa terra che sia innamorato, sono innamorata di una persona. Per questo motivo dire che sono innamorata "di una persona" per me è una cosa banalissima. Consideriamo se io non fossi innamorata di lei... di chi mi innamorerei? Comunque di una donna. Quindi io non mi innamoro di "persone", mi innamoro di DONNE. Che poi ciascuna di queste sia un individuo, beh bella scoperta... ma se mi innamorassi "di persone" allora potrei innamorarmi pure di un uomo, volendo.

 

Forse queste persone hanno paura non solo di sè stesse, ma soprattutto di ciò che li circonda. Temono infatti il giduzio di chi li circonda perchè dentro di loro sanno che l'omosessualità ancora non è una cosa ben accettata da tutti

Ma perché, noi che invece ci accettiamo non sappiamo anche noi questa grande verità dentro di noi? Però questo non ci ferma. Il fatto che loro sappiano questa cosa dentro di loro non li rende mica migliori o più consapevoli... solo più codardi...

 

Quanti anni ha questa persona innamorata di un’altra persona?

So che la domanda non era rivolta a me, e so che sai anche quello che sto per dire perché leggi il mio blog, però farei presente a quelle che non lo leggono che l'intervento che ho riportato era scaturito da una ragazza che aveva avuto problemi con questo tipo di ideologia su un forum, e mi aveva raccontato che le persone che le avevano detto certe cose non erano (purtroppo, perché allora sarebbe comprensibile) ragazzine in fase di accettazione, ma trentenni con le loro belle esperienze sulle spalle. E questo mi fa ancora più rabbia. Quanto sono poveracce queste trentenni per andare a divertirsi con le donne e fare tutte le cose che fa una lesbica media, però poi scappare all'ultimo momento, quello di definirsi? Non sei lesbica eh? Però nei locali lesbici eccome se ci vai... eccome se rimorchi... mica si chiamano "locali per persone innamorate di persone"...

 

Bè io penso che tutto questo accanimento non sia in fondo così giusto, credo che una ragazza che abbia paura a definirsi lesbica, per i motivi più svariati, non debba essere presa di mira, anzi lei più di tutti forse ha bisogno di comprensione e aiuto.

Sono d'accordo ma quando questo aiuto e questa comprensione vengono rifiutati, e per giunta rifiutati con delle scuse anche abbastanza banalotte, passa la voglia di aiutare e subentra un certo fastidio. Tutte le lesbiche con cui mi sono confrontata nei miei anni di onorata carriera, c'è una netta differenza tra quelle che sai che prima o poi ci arriveranno da sole e quelle che invece continuano a ingannarsi con cazzate tutta la vita. "I miei genitori mi butteranno fuori di casa, se lo dico ai miei amici mi volteranno tutti le spalle, io non devo rendere conto a nessuno di cosa faccio nel mio letto", sono tutte baggianate che mascherano in realtà una verità molto più semplice e cioè "ho paura a dirlo".

 

Io per prima vi posso dire che non si sta bene ad aver paura di essere quello che si è, se da una parte ci si sente impaurite dai giudzi degli amici e delle persone alle quali si vuole bene

Guarda, non ce l'ho con te personalmente ma probabilmente non ti rendi conto che non sei "tu per prima" a sapere queste cose, sono cose che abbiamo passato TUTTE. Solo perché io mi definisco lesbica, non sigifnica che non abbia passato momenti dove ero terrorizzata a rapportarmi con gli altri, a pensare "come glielo dico, come reagiranno", e compagnia bella. Queste sono cose che ci accomunano tutte: quelle che si definiscono e queste che no. E per questo motivo io mi rifiuto di sentirmi dire "poverine poverine quelle che non si accettano, hanno paura di perdere i loro cari", perché mi viene da dire: e perché noi no? E' un'esperienza comune a tutte le lesbiche. Forse l'unica.

 

io ho fatto molta fatica ad accettarmi e ancora adesso non sono riuscita a farlo completamente, non nego che ci sono dei giorni in cui vorrei essere eterosessuale, non per questo però nego di essere lesbica.

E di conseguenza in realtà non fai parte del gruppo di persone di cui stiamo parlando, perché le persone di cui stiamo parlando negano di essere lesbiche. Quindi tu, nonostante la tua confusione e magari il tuo "rimpianto" di non essere eterosessuale, non fai comunque parte della categoria che si sta analizzando in questo momento.

 

Questo lo posso ancora accettare cioè se una ragazza ha bisogno di aiuto o di più tempo per capire sono d'accordo.. anche io ho fatto fatica, mi ci è voluto un po' di tempo prima di capire se era solo una fase o se ero davvero lesbica. Però ci sono delle ragazze che anche se gli dai 100 anni di vita non lo ammettono, hanno tutto davanti e lo negano.. Per esempio quella ragazza del foum:

Ti consiglio di guardare la categoria "frasi celebri" sul mio blog dove ho raccolto giustappunto sparate del genere che ho trovato anche io su vari forum. C'è da dire che per rifarmi a quanto detto da toraepantote, l'età media in quei forum era molto più bassa di quella discussa finora e quindi forse per questo motivo non fa testo. Però di gente che dice "io non mi definisco, ma gli uomini non mi piacciono per niente", ce n'è tanta purtroppo.

 

ha imèportanza definirsi?? sono forse migliore se mi etichetto e do la possibilità agli altri di dirmi lesbica etero gay bisessuale etc etc??

Mi odierai per questo e mi odieranno altri ma voglio rispondere con totale sincerità alla tua domanda e dire che sì, secondo me chi si etichetta è migliore. Perché? Perché dimostra una maggiore consapevolezza di se stesso, dimostra una voglia di affrontare i problemi e non rifuggirli.

Sia chiaro: non voglio dire in nessun modo che essere lesbica sia un "problema". Ma anche quelle persone che non hanno problemi con se stesse e la propria omosessualità si trovano sempre di fronte al fatto che al mondo esistono altri che invece i problemi ce l'hanno. Dire a se stesse di essere lesbiche è come fare una promessa a se stesse, e dire ok, questo problema esiste ma io rimarrò fedele a me stessa. Quelle che non ce la fanno a dire di essere lesbiche è come se stessero dicendo: ok, questo problema esiste ma non mi riguarda perché tanto io non sono lesbica.

E' un chiamarsi fuori da una responsabilità non dico sociale né politica, perché non intendo assolutamente suggerire che tutte le lesbiche debbano essere attive politicamente (io per esempio non lo sono) o nel sociale. E' una responsabilità, per quanto mi riguarda, morale: chiamare le cose con il loro nome e abituare agli altri che al mondo esistono anche le lesbiche, nella vita di tutti i giorni mica solo nelle manifestazioni in piazza. Qui di solito la gente tira in ballo la privacy e "quello che faccio a letto è solo affar mio", e infatti chi ha detto il contrario? Ci mancherebbe solo che vai a dire al tuo vicino di casa: allora a me a letto piace fare questo e quest'altro... questo non lo fanno neanche gli eterosessuali. Però almeno fai vedere che esisti, checcazzo. Quelle che si chiamano "persone che amano persone" secondo me così non hanno capito che si stanno solo dando zappate sui piedi... che se tu dici a un omofobo medio "ah ma io non sono lesbica, sto solo con lei", quello si sente tranquillizzato, rassicurato "ah lo vedi non è lesbica, non ci sono mica tante lesbiche come vogliiono far credere a questo mondo". Sotto sotto stai dicendo che potrebbe "passarti", che è una cosa che è "capitata", e che non sei poi da prendere così tanto sul serio. Distruggi l'operato di quelle che invece stanno cercando proprio di farsi prendere sul serio da tanti anni, senza capire che alla lunga beneficerebbe anche te.

 

PS: Scusate il poema... i post multipli non sono permessi. Non oso pensare quanto sarà venuto lungo una volta schiacciato 'Post'...

ha imèportanza definirsi?? sono forse migliore se mi etichetto e do la possibilità agli altri di dirmi lesbica etero gay bisessuale etc etc??

 

Secondo me è importantissimo definirsi, sarà anche difficile il percorso da fare per arrivarci ma credo che ognuno di noi a un certo punto della propria vita inizia a farsi domande.. E  a queste domande tutti dovrebbero rispondere sinceramente mentre invece tanti nascondono la verità nonostante ce l'hanno sotto il naso.

 

Io credo che non è questione di sentirsi migliori anzi si perchè non nascondi niente ma ti mostri per come sei.. E soprattutto definirsi vuol dire essere sinceri, mettersi in gioco (per esempio ti dichiari e vedi chi nonostante la tua omosessualità continua a frequentarti o chi invece si allontana), vuol dire mostrarsi per ciò che si è quindi anche essere leali con chi ti circonda.

 

Boh tutte quelle persone che lo negano nonostante sia evidente mi sembrano come gli struzzi, quasi sempre la testa sotto terra quando si dovrebbe tirarla fuori.. e la tolgono solo quando gli fa comodo. Guarda l'esempio che ha fatto Sweet:

 

lesbica eh? Però nei locali lesbici eccome se ci vai... eccome se rimorchi... mica si chiamano "locali per persone innamorate di persone"...

 

E' anche difficile spiegarlo a parole ma come mi sento adesso che mi sono definita.. Non mi era mai capitato di sentirmi così libera, così carica.. Ecco, definirsi ti da anche quella carica in più, una volta che lo si fa con se stessi poi non so che senso ha negarlo agli altri. E' anche una questione di coerenza, voglio mostrarmi per quello che sono.. Anche io ho fatto fatica, non è stato facile ma non si può scappare tutta la vita e quando finalmente ho ammesso di essere lesbica poi l'ho subito detto alla mia migliore amica che se mi avrebbe abbandonata mi sarebbe dispiaciuto da morire  ma nel bene e nel male io dovevo andare avanti non indietro. Si ha anche il bisogno di rivelarsi!! Ah tutto a posto con la mia migliore amica nè, non ha avuto nessun problema anzi mi ha detto è contenta che io sia riuscita a rivelarmi e della fiducia che le ho dimostrato..

 

Comunque definirsi ti fa affrontare la vita diversamente, a me ha dato più coraggio in molte cose.. Prima mi sottovalutavo molto, adesso ho una carica da quando ho iniziato a rivelarmi che è inspiegabile!! Io spero che ognuno di noi esca allo scoperto e non si vergogni o abbia mai paura di essere pienamente se stesso.  :afraid:

Tutte affrontano un percorso più o meno lungo ed accidentato, è normale. Nella società e nel mondo attuale purtroppo essere omosessuali non è considerato normale e, soprattutto, sin dalla nascita si viene educati a qualcosa di diverso, all'eterosessualità appunto, mettendo totalmente in disparte l'omosessualità... è ovvio poi che una ragazzina adolescente (come è stato per me) che si ritrova ad essere attratta da altre ragazzine si senta terribilmente smarrita perchè tutto ciò che le è stato insegnato fino ad allora non corrisponde a ciò che sente detro di sè!

A questo punto ha inizio il lungo periodo di dubbi, sofferenze, slanci, innamoramenti e confusione che sfocia poi, si spera, nell'accettazione di se stesse. A me è successo così, avevo 17 anni quando mi sono auto-definita e auto-accettata come lesbica.. il mio percorso è durato 2 anni e non sono mai stata sola perchè sin dal principio ho voluto che le mie amiche sapessero ciò che ero, anche se ancora non ero sicura di esserlo!

 

Anche a me l'autodefinirmi lesbica mi ha dato una nuova carica perchè sentivo finalmente di aver trovato me stessa... certo poi mi sono dovuta scontrare con gli altri consueti problemi ovvero come dirlo ai miei, come presentarmi al mondo e via dicendo, ma li ho affrontati ed ora sono felice perchè non devo nascondermi a nessuno e non ho la minima intenzione di farlo! Mi sono fatta forza ed ho mostrato la mia vera faccia perchè non solo ne sono fiera, ma perchè sono io, sono veramente io senza veli senza forzature e senza bugie!

 

Ecco perchè autodefinirsi è importante... non si tratta di etichette, no, è ben altro.

Si tratta di uscire allo scoperto, di non vergognarsi di ciò che si è veramente... si tratta di non vivere in eterno in una bolla alimentata da bugie e cose non dette...

Ecco perchè autodefinirsi è importante... non si tratta di etichette, no, è ben altro.

Si tratta di uscire allo scoperto, di non vergognarsi di ciò che si è veramente... si tratta di non vivere in eterno in una bolla alimentata da bugie e cose non dette...

 

Sono d'accordissimo con te!!  :afraid:

  • 2 years later...

Questa discussione l'avrò letta circa una settimana fa e non penso che quanto segue sarà qualcosa di nuovo.

 

Io davvero non capisco perchè ci si debba ostinare con queste "vie di fuga" che poi tanto di fuga non sono, o meglio, servono per scappare da se stessi, ma come si sa ciò è impossibile, a meno che non ci sia sotto sotto un filo di schizofrenia (ma che cavolo ho detto? hmm.gif). Penso che il fatto di non definirsi lesbica/bi faccia parte di un'omofobia interiore, o di una non completa accettazione di sè.

Non potrei mai stare con una che ha paura di essere quello che è, sicuramente tenterei di farla cambiare, ma se non riesce a dirsi "non mi piacciono gli uomini, mi piacciono solo le donne, cavolo allora 2+2 fa 4 e io sono lesbica! O: mi piacciono uomini e donne, è ovvio che sono bisex e non un etero che si è semplicemente innamorata di una persona, è ovvio che deve ancora lavorare su se stessa in questo senso. Soprattutto il quello che ho messo in corsivo, mi disgusta quasi.

Ma poi davvero? Una che ha una relazione stabile, o presunta tale, con una ancora si ostina a non darsi etichette? Ma va là nono.gif soprattutto alla controparte direi: ma ti sta bene sta cosa?

Mi immagino io che frequento una che mi dice: io non sono nè carne nè pesce però con te mi trovo bene e mi piacerebbe avere una storia con te e vedere come va. Cioè io non potrei avere fiducia in una così.

Hai le tette e un vago triangolino laggiù? Allora sei una donna. Non mangi carne? Allora sei vegetariana. Hai i capelli scuri? Allora sei mora. Voti Berlusconi? Allora sei una gran test... ehm meglio lasciar perdere.

L'ho detto anche sopra, non sono d'accordo con le persone che non si definiscono soprattutto quando hanno tutto lì davanti. Posso capire nell'adolescenza che si è confusi e non si ha la certezza ma dopo un po' credo proprio che si ha anche il bisogno di definirsi, almeno per me è stato così.

 

Io ho sentito davvero il bisogno di definirmi e sono contenta di averlo fatto e di farlo tuttora con chi mi chiede, adesso coming out l'ho fatto solo con 4 persone tra cui mia mamma, sorella e due amiche ma col tempo lo dirò anche a parenti e a chiunque mi chieda. Io non voglio nascondermi anzi sono la prima che cammina a testa alta, se una persona ha problemi con me per la mia identità sessuale non posso farci niente.. Io devo andare avanti per la mia strada!! :heart:

 

bè ma non è che i tuoi tempi devono corrispondere ai tempi degli altri.

Io ho capito una cosa: che quando una persona capisce chi è e cosa è, automaticamente si definisce. Finchè uno si definisce in modo vago vuol dire che non lo sa neanche lui cosa è. E' semplice. La tua amica avrà detto che le piacciono le donne, va a convivere ma magari non è sicura altrimenti credo che si definirebbe.

E noi non siamo nessuno per criticare gli altri solo perchè ancora sono dentro un percorso, che sia l'adolescenza o l'età adulta. Non è che mò perchè tu a una certa età ti sei definita ora a quell'età tutte devono definirsi.

Quando sapranno chi sono si definiranno, è un processo naturale. Se uno sa cosa è ma non se la sente di definirsi noi possiamo incoraggiare ma non criticare. Questa critica mi sa tanto di "io sono più figa di te perchè ho capito cosa voglio e mi definisco e tu sei inferiore perchè non hai coraggio" Ragazze ma il coraggio, chi non ce l'ha, deve raccoglierlo e non è che lo si raccoglie dall'oggi al domani, eh.

Io ho capito una cosa: che quando una persona capisce chi è e cosa è, automaticamente si definisce.

Questo è un paradosso simile a quello dell'etica in Socrate "chi sa cos'è il bene, automaticamente agisce secondo esso" [più o meno :awk: ]. La realtà dei fatti raccontati in questo thread mostra che non è così per tutti/e.

Sono d'accordo sul resto, che una volta conclusa l'adolescenza in cui si definisce la personalità, e l'orientamento sessuale come uno dei suoi tratti, si dovrebbe essere in grado serenamente di dire a se stessi e, possibilmente, agli altri chi si è. Ma a quanto pare anche una volta concluso questo percorso, alcuni/e evitano di definirsi.

che una volta conclusa l'adolescenza in cui si definisce la personalità, e l'orientamento sessuale come uno dei suoi tratti, si dovrebbe essere in grado serenamente di dire a se stessi e, possibilmente, agli altri chi si è. Ma a quanto pare anche una volta concluso questo percorso, alcuni/e evitano di definirsi.

 

scusate ma dove sta scritto che dopo l'adolescenza uno automaticamente sa chi è? In quale manuale di psicologia sta scritto? Mi sembra un paletto inutile e, tra l'altro, infondato. La personalità è in continuo mutamento, anche (e direi soprattutto) dopo l'adolescenza.

In effetti credo di aver visto solo una volta di sfuggita un manuale di psicologia :paura:

La mia era una considerazione basata sull'osservazione della mia vita, dei miei fratelli, e dei miei amici, insomma delle persone più o meno coetanee con cui sono cresciuta e sono diventata adulta. Senza contare un percorso di analisi quasi decennale, e le considerazioni del mio psicoterapeuta (da cui prendo la definizione di orientamento sessuale come tratto della personalità).

 

Non è un paletto, ci mancherebbe, credo solo che lo sviluppo dei tratti principali (e non la totalità di essi) della personalità avvenga durante l'adolescenza, con la definizione di un sè distinto da quello delle figure genitoriali.

Sento di essere su un terreno scivoloso, quindi faccio il mio esempio: l'eterosessualità dei miei genitori imposta come paradigma è stata un macigno che ha pesato a lungo e che mi ha creato molte difficoltà nell'accettare la mia omosessualità. E il momento in cui ho messo a punto questa mia caratteristica è stato un momento di passaggio, con cui ho chiuso definitivamente con la mia adolescenza, e con la confusione che la caratterizzava.

Divine nessuno pone paletti del tipo: da questa eta' in poi devi sapere cosa sei. Ma si sta parlando di persone che sono in relazioni anche lunghe. Una persona single di 30 anni che magari ha avuto tante storie ma nessuna importante potrebbe essere ancora confusa nonostante la carta d'identita' dica "30 anni". Ma una persona come quelle degli esempi che magari sta con la stessa donna da anni e sta per andarci a convivere, potrebbe avere 30 anni cosi' come 25 o 35 ma ci si aspetta un atteggiamento diverso da una persona del genere. In teoria lo stare in una relazione dovrebbe anche darti una spinta a fare un po' di auto-analisi, del tipo "cazzarola se sono anni che non guardo piu' un uomo o non desidero piu' un uomo o magari gli uomini non li ho mai guardati, allora saro' lesbica..."

 

La cosa che spaventa e' che queste persone continuano a non prendere posizione nemmeno all'interno di una coppia stabile e personalmente credo che ne' io ne' altre persone che hanno postato sarebbero a loro agio stando con qualcuno cosi'... da' un senso di non-durabilita', qualcosa che potrebbe interrompersi in qualsiasi momento, alla fine e' una forma di insicurezza no? E' stare con una persona insicura spesso puo' essere pesante.

Divine io non ho mai detto che i miei tempi devono corrispondere a quelli degli altri.. Anzi.. Ognuno ha i propri, c'è chi lo accetta prima e chi lo accetta dopo molto tempo.. Se tu leggi il primo post che ho scritto si capisce cosa intendo.. Ti riporto un pezzo per farti capire cosa intendo..

 

Ultimamente ho appreso che ci sono persone omosessuali che ancora faticano a definirsi tali e sinceramente non capisco il motivo.

C'era questa ragazza, nonostante ha ribadito che le piacciono solo le donne, ha confermato di stare insieme da tempo a una ragazza e pensare di andare a convivere con lei.. non riusciva ad ammettere di essere lesbica ma continuava a ribadire io sono una persona che si è innamorata di un'altra persona.

Ecco,io non capisco solamente tutte quelle donne che nonostante hanno relazioni omosessuali da anni, convivono e amano una persona del loro stesso sesso, guardano e desiderano solo donne non riescono a definirsi lesbiche ma ci girano intorno con parole stupide per esempio sono fluida, io amo le persone indipendentemente da quello che hanno in mezzo alle gambe (cazzata).. E allora perchè non ti metti con un uomo?? E ti risponde.. a me piacciono le donne :hm:

 

Quindi la mia non è una critica verso chi sta percorrendo un cammino di accettazione anzi chi prima o chi dopo ci passiamo tutti.. Ma non capisco chi si rifiuta di accettare.. chi ha relazioni omosessuali da anni e non riesce a dire sono omosessuale ma trova dei nomignoli stupidi e insignificanti per non definirsi. Come ha detto Sweet non mi sentirei a mio agio stando con una così, oltre all'insicurezza la vedo come un'enorme presa per il culo, sai chi sei e cosa desideri ma nonostante tutto non ti definisci

Ultimamente mi è capitato di conoscere una ragazza che convive da tre anni con un'altra ragazza e mi ha detto: "lo sai, tutti credono che io sia lesbica, quando nemmeno io so cosa sono, lei infatti è l'unica donna di cui mi sia mai innamorata". Io questo lo capisco anche, soprattutto perchè questa ragazza ha avuto relazioni profonde e importanti con gli uomini e poi non le dà fastidio definirsi, semplicemente credo sia bisex ma ora vive la parte omo della sua bisessualità, questo lo accetta e va a dire in giro a tutti che è innamorata di una donna solo che ha più difficoltà a dirsi lesbica.

Però ho anche conosciuto diverse ragazze che sono in una relazione con una ragazza e mi hanno detto chiaramente: "Io NON sono lesbica, sono solo innamorata di lei", come a dire che sono completamente etero ma questa persona è talmente eccezionale che possono passare oltre al fatto che sia una donna. Io ho conosciuto tante ragazze così perchè ho un'amica che colleziona relazioni con ragazze così. Finora non è mai stata in coppia con nessuna che si definisse lesbica. E' sempre stata con "etero" innamorate di lei.. a Lei non pare dar fastidio, però alla lunga tutte queste ragazze vanno talmente in paranoia che lei le molla e così poi loro soffrono ancora di più perchè non sanno che fare e spesso si ributtano in relazioni disastrose con uomini. Forse se almeno cercarsero di accettarsi e non invece usassero tutte le loro energie per chiarire che non sono affatto lesbiche potrebbero vivere la propria vita più serenamente.

io conosco una ragazza (chissa' magari e' la stessa che conosci tu Madoka) che nel far innamorare le etero ci sguazza... lei dice proprio cosi' "a me piacciono le etero". Obiettivamente una frase del genere la trovo stupida quanto "io mi innamoro delle persone e non di quello che hanno in mezzo alle gambe"... cioe' io penso che meccanismi come l'innamoramento, l'infatuazione, l'attrazione sessuale, non possano funzionare con "filtri" del genere: quella e' etero percio' mi piace, quella e' lesbica dichiarata e pertanto la scarto. Se ti piace qualcuno immagino ti piaccia per un misto di aspetto fisico e personalita', non certo per quale orientamento sessuale dichiara. Immaginati se magari conoscesse una ragazza bellissima, simpaticissima... insomma piena di pregi, e poi questa si rivela lesbica dichiarata: che fa allora? Improvvisamente le si "spegne" l'infatuazione? Essere lesbica consapevole e' un turn-off? Boh, non capisco.

 

Comunque tra gli esempi fatti, un conto e' dire "Non so cosa sono" (ammissione di confusione) un altro e' dire "Sono etero, mi piace solo lei" (menzogna. stare con una lei ti rende automaticamente non etero).

Anche la mia ragazza è l'unica donna di cui mi sia mai innamorata... Questo non mi impedisce di definirmi lesbica XD

Non trovate un po' assurdo che dobbiamo essere sempre "etero fino a prova contraria"? Ci sono un sacco di donne che si sono innamorate di un solo uomo, ma non si fanno venire i dubbi sulla propria sessualità.

secondo me se una non si definisce ci sono due motivi:

o non si accetta o non è sicura di essere del tutto omosessuale. A quel punto forse bisognerebbe che questa persona faccia altre esperienze. Secondo me le esperienze che uno fa sono fondamentali per l'etichetta che scegli. Io ho scelto l'etichetta di bisessuale perchè in base alle esperienze che ho fatto è quella che per ora mi si addice di più ma in base alle esperienze che farò ancora la mia etichetta potrà mutare. Non si può mai dire. Certo avrò semopre la bisessualità di fondo ma magari potrò finalmente capire se ho o no una preferenza.

 

Quindi secondo me se una dopo tanti anni che sta con una donna e prova attrazione per le donne non si etichetta o, come dite voi, non si accetta, o dentro di sè non è sicura di essere del tutto lesbica. Voi mi direte: ma se non prova attrazione x i maschi è lesbica ma io ne conosco diverse di ragazze lesbiche che alla fine hanno perso la testa per un uomo, anche se poi non so come è andata a finire. Però a quel punto basterebbe dire: ho tendenze omosessuali ma mi sto ancora scoprendo.

 

Certo rifiutare in toto la propria omosessualità non è molto sano, più che altro perchè il percorso diventa più arduo, ma cmq secondo me influisce molto anche l'ambiente che frequenti. Io ad es. a mano a mano che frequentavo ambienti e persone sempre più gay friendly mi sono accettata sempre di più e notavo che riuscivo ad aprirmi e fare commrenti su ragazze che magari in altri ambienti non mi sarebbero mai venuti fuori. Cioè anche l'ambiente che frequenti ti aiuta a scoprirti. Come fai a scoprirti e ad accettarti in un ambiente in cui non sei nè libero nè spontaneo?

 

Quindi bò, ci sono tanti motivi per cui uno arriva a un certo punto che non si è etichettato/accettato/compreso.

  • 3 weeks later...

beh per quando mi riguarda io ci ho messo un pò per riuscire a definirmi lesbica....non volevo accettare e continuavo a stare con ragazzi per paura e per mascherarmi....poi non ce l'ho più fatta e un giorno mi sono decisa che dovevo chiarire bene cos'ero..nel momento in cui ho deciso di accetarmi non ho problemi a definirmi lesbica. Quindi io non credo che mi potrò mai più innamorare di un ragazzo per quanto possa essere una bella persona ma solo di donne perchè appunto mi piacciono le donne :D

ci sono persone a cui non piace etichettarsi ma alla fine non sono etichette semplicemente è ciò che siamo.Un etero non credo abbia difficoltà a definirsi etero...quindi perchè dire che non siamo lesbiche?? anche io penso sia dovuto al fatto che in questo mondo ancora non è accettata l'omosessualità e quindi è difficile dire di esserlo per alcuni...

Quindi secondo me se una dopo tanti anni che sta con una donna e prova attrazione per le donne non si etichetta o, come dite voi, non si accetta, o dentro di sè non è sicura di essere del tutto lesbica.

Eh ma nessuno puo' mai essere sicuro di niente a questo mondo. Non essere sicura che un giorno non potra' (ri)mettersi con un uomo non significa che per il momento non si puo' definire lesbica. La gente deve capire che non c'e' niente di male a dire "sono lesbica fino a prova contraria". Io lo preferisco mille volte a dire "non mi etichetto perche' non so di chi mi innamorero' domani". C'e' una consapevolezza diversa di fondo.

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