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Gay.it sotto accusa per aver dato consigli ad un minorenne


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Il sito Gay.it è stato citato dal Giornale di Vicenza in merito alla sua rubrica di consigli dello piscologo ai lettori. Accuse gravissime sono piombate sui colleghi da parte di un lettore del quotidiano,  tale Gianni Toffali, che accusa Gay.it di aver consigliato ad un quindicenne di vivere serenamente la sua omosessualità. Secondo Toffali "il sito dei "diversamente orientati", oltre a diffondere l'ideologia dell'amore sterile (tra esseri umani della stessa specie, l'infecondità ha il sigillo di garanzia a vita) e favorire le fregole amorose dei suoi avventori, offre la consulenza di un esperto specializzato in problematiche sessuali. Venerdì 2 gennaio il sito in questione ha pubblicato la risposta che il dott. Fabrizio Quattrini ha dato ad un quindicenne che gli aveva confessato di provare attrazione per i ragazzi. Buon senso avrebbe voluto che l'"esperto" suggerisse all'adolescente argomenti che andassero nella direzione di un armonico rafforzamento dell'identità maschile. invece, fatto pazzesco e assurdo, il dott.Quattrini ha risposto che "l'omosessualità non deve essere vissuta come un orientamento sessuale di serie B, bensì la possibile espressione di un forte ed intenso sentimento che si chiama amore"."

GAY.tv esprime il suo totale supporto a Gay.it e la condanna di una mentalità retrograda, ignorante e meschina e omofoba che purtroppo ha ancora l'occasione di esprimere giudizi privi di qualsiasi fondamento logico e umano. 

 

Siamo arrivati al limite della sopportazione! Questa situazione nel paese è insostenibile.

ma io mi chiedo come un giornale possa riportare una notizia del genere. Si crea tanto clamore attorno alle dicerie infondate di questo tipo. Questa pubblicità non può fare altro che rafforzare le tesi insostenibili di questo tipo, e la convinzione di chi le appoggiava, ma aveva risolto di rivedere le proprie posizioni, visto che la comunità scientifica aveva dichiarato ormai da tempo che l'omosessualità non è una malattia.

 

Mi meraviglio non tanto della follia di questo tipo, ma di quella del quotidiano che ha riportato il fatto increscioso come fosse una notizia di comune interesse.

 

Solidarietà a Gay.it, che offre l'opportunità a tanti ragazzi sofferenti di vivere la propria sessualità e la propria vita senza l'ossessione dei fantasmi dell'intolleranza e degli idoli bastardi della nostra civiltà.

Non mi stancherò mai di ripetervelo: ragazzi, purtroppo viviamo in Italia, un paese dove comanda il Vaticano, dove i maggiori esponenti di quasi tutti i partiti, sia a destra che a sinistra, sono iscritti all'Opus Dei, e dove, diciamocelo apertamente, la maggior parte dei cittadini e degli organi d'informazione segue come oro colato le direttive e le esortazioni che vengono dalle persone di cui sopra!

Mi spiace essere pessimista, ma più andremo avanti e più le cose, credo, peggioreranno! :asd: :asd: :lol:

basta! non se ne può più!

non capisco come mai la gente debba ragionare sempre in modo retrogrado, aprire gli occhi no? ma cosa te ne frega a te se amo uno del mio stesso sesso? vengo nel tuo letto con lui? ti arreco danno fisico? ti arreco qualunque tipo di fastidio? o semplicemente ti tira il cu*o che qualcuno possa vivere felice senza dover sempre guardarsi attorno?

non l'ho mai capita 'sta cosa , non la capisco e mai  la capirò!

.... Ci sarebbe da chiedere cos'ha fumato quel bigotto di paese prima di scrivere quella lettera... no perchè deve essere molto forte.

Ho letto la risposta che l'esperto di Gay.it gli ha dato al ragazzo e francamente non c'era nulla di tendenzioso.

Manco gli avesse detto "sei gay mò fila al gay pride e vestiti di rosa"-

Di sicuro sto Toffali dev'essere una checca repressa ed invidioso del fatto di non avere avuto le palle di chiedere consiglio a qualcuno quando ha avuto dubbi.

Guest Irish Dragon

Invece di pensare a cose più serie, ci si preoccupa di puntare il dito per "pretendere" dei modelli asfissianti e utili solo a generare altrettanta ignoranza. In Italia ormai stiamo su un fondo che viene raschiato continuamente e senza soluzioni di sorta, tanto più se si deve criticare l'operato di gente che vuole solo consigliare e rassicurare.

Solidarietà ai redattori di Gay.it, purtroppo certe accuse fanno riflettere sul significato della parola "libertà" in questo stato.

Mi sento circondato. Ovunque mi giro trovo questo tipo di persone. Ma che senso ha la loro vita, se non quello di arrecare danno agli altri? Sono stufo di sentire queste cose, gente che vive esclusivamente nella dimensione del "si". Ci si deve sposare tra persone di sesso opposto, ci si deve sposare, si devono rispettare le gerarchie e le norme sociali prestabilite: se sei maschio giochi con i soldatini, se sei femmina invece preparati ad essere tartassata con barbie e ken; se sei maschio quando saluti una persona dello stesso sesso non la puoi baciare, se sei femmina devi; se sei femmina devi desiderare di avere un figlio, se sei maschio devi pensare solo alla fica, al calcio, a bere birra e possibilmente a ruttare e scoreggiare in compagnia.

A queste persone bisogna dire solamente una parola: vaffanculo!

Esempio:

Io quando saluto i miei zii leghisti mi diverto a metterli in imbarazzo baciandoli sulle guance, sono astemio, non fumo, non bestemmio, rutto solo qaundo ne ho voglia e non me ne frega se davanti ho il presidente della repubblica o se sono con una compagnia di amici che dimostra la propria virilità.

E se un ragazzo di quindici anni mi chiede consiglio gli dico esattamente queste cose. Di mandare a 'fanculo tutti, perchè questo mondo è una merda, è falso. Pieno di finti etero che decidono di nascondersi per tutta la vita, e che preferiscono riovinarsela da soli piuttosto che lo facciano gli altri. Ma gli dico anche che se tu non te la fai rovinare, gli altri non possono fare proprio nulla. Il loro potere esiste solo in relazione al fatto che tu ne dai a loro.

Bisogna imparare a fregarsene di tutte le loro idiozie, degli schemi, sorridere a queste cose e andare avanti dritti per la propria strada. Solo così gli insulti e le discriminazioni tornano indietro al mittente, sottoforma di vergogna o, peggio, di rabbia per il fatto di non aver trovato risposta.

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