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Il Pettirosso - Gino Paoli


FireSpirit

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http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/totoelotterie/visualizza_new.html_873285000.html

 

Ed ecco il testo che si commenta da solo:

 

"Aveva gli occhi come un pettirosso

era una donna di undici anni e mezzo

si alzò la gonna per saltare il fosso

aveva addosso un vestitino rosso.

Mentre passava in mezzo a quel giardino

di settant'anni incontrò un bambino

voleva ancora afferrare tutto

e non sapeva cos'é bello e cos'é brutto

e l'afferrò con cattiveria

lei si trovò le gambe in aria

lui che cercava cosa fare

c'era paura e c'era male".

Il testo prosegue così:

E il male lo afferrò proprio nel cuore

come succede con il primo amore

e lei allora lo prese tra le braccia

con le manine gli accarezzò la faccia

così per sempre si addormentò per riposar

come un bambino stanco di giocare"

 

 

A me pare assurdo...cioé sono allibito...

E' come se spingesse a provare empatia e mettersi nei panni di quella persona  :uhsi:

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Guest Irish Dragon

Il testo sembra quasi voler giustificare questo "bambino di settant'anni", per il solo fatto che era incapace di capire cos'era bello e cosa brutto, nonostante il male e la cattiveria in qualche modo perpetrati. Grandioso, è uno di quei messaggi da lanciare in nome della pietas e dell'istinto da buoni samaritani, che vedono la bambina incapace di ricordare il male subito ed anzi, in grado di perdonare in virtù dell'umanità.

Spiacente, però io non riesco a vedere l'umanità come un pregio da parte di chi ha subito qualcosa, perché vuol dire considerare un bambino una vittima che lascia correre in qualche modo e quasi accetta il male subito. E' un'idea folle e che mi nausea, perché di questi tempi bisognerebbe insegnare ai bambini a denunciare e non provare compassione nei confronti di "bambini mai cresciuti".

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Concordo, è una cosa che mi ha lasciato letteralmente senza parole...e mi ha fatto riflettere ancora una volta sulla potenza dei media...

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Uhm...

dove l'avete vista l'empatia per lo stupratore?

 

Il tema della "sindrome di Stoccolma"

(l'affetto che si prova verso i propri aguzzini)

rende SEMMAI il personaggio più odioso.

 

Di certo è un tema che non riusciamo ad affrontare

perchè non abbiamo alcun genere di anticorpi

nei confronti dell'argomento "stupro"

(e di quello analogo della "pedofilia")

 

Possiamo provare empatia per tutti:

per i ladri e gli assassini

(e anche per "quel tipo strano

che ha venduto per duemila lire

sua madre a un nano"

come cantava De Andrè)

 

Ci sono cose meno gravi dell'omicidio

(o molto meno gravi: come i maltrattamenti sugli animali)

che rompono la nostra naturale empatia umana.

 

Lo stupro scompagina il nostro immaginario,

ci rende irrazionali perchè è il simbolo stesso

della violenza, come il bambino lo è

dell'indifeso.

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