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KYLIE MINOGUE INFUOCA MILANO NEL 2002


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RICORDANDO IL SUCCESSONE FEVER CON LA DATA MILANESE DEL 2002

 

Kylie, icona sexy del pop, conquista Milano

 

 

Un metro e 51 centimetri di pura sensualità. Quasi più famosa come sex symbol che come cantante (ma il suo primo grande successo risale al 1987) il fenomeno Kylie Minogue è sbarcata anche in Italia con il suo concerto milanese a Filaforum. Oltre cinquemila persone hanno assistito a uno spettacolo che non ha avuto nulla da invidiare ad un musical di Broadway.Una scenografia imponente, ben 18 ballerini, un palco sterminato e giganteschi schermi hanno fatto dell'esibizione di Kylie un evento da vedere più che da ascoltare.

 

Kylie Minogue clicca su una foto per andare alla galleria

 

 

 

 

UN SUCCESSO CHE DURA DA 15 ANNI - Del resto è stata la scelta di presentarsi come icona sexy prima ancora che come cantante a decretare il vero successo planetario della popstar australiana.

Che però, ad onor del vero, dopo essere stata un volto celebre delle soap opera, ha raggiunto il vertice delle classifiche discografiche australiane a soli 19 anni, nel 1987, con «Locomotion», che resta il singolo più venduto negli anni '80 nel Paese dei canguri.

Sempre nel 1987 con «Should be so lucky» raggiunge la vetta delle classifiche anche in Gran Bretagna.

Da quel momento è un cammino trionfale: milioni di dischi venduti e numeri uno in classifica raggiunti anche nei due decenni successivi. Con primati singolari come quello di essere stata la sola cantante donna nella storia del pop britannico ad avere tutti i suoi primi 13 singoli nella Top ten delle classifiche discografiche d'Oltremanica.

Tuttavia in quel momento (1991) al di fuori del mondo anglosassone Kylie era quasi più nota come ragazza dell'ex leader degli Inxs, Michael Hutchence, che come cantante.

Il successo planetario arriva infatti alle soglie del nuovo millennio, quando miliardi di telespettatori assistano alla sua performance alle Olimpiadi di Sydney dove Kylie canta «Dancing Queen» e «On A Night Like This». E nel gennaio del 2001 parte il suo primo tour mondiale intitolato appunto «On A Night Like This» che ne consolida la fama in tutto il pianeta.

Marco Letizia

 

Kylie Minogue, lo show continua anche dopo il musical

La cantante australiana ha chiuso a Milano la tournée europea ed è stata festeggiata con un party in stile antica Roma organizzato da Dolce e Gabbana

MILANO - Con uno show davanti a circa 5.000 spettatori al Filaforum e una megafesta organizzata da Dolce e Gabbana, la cantante australiana Kylie Minogue ha concluso ieri sera (dopo 37 tappe) il suo tour europeo visto da oltre 400 mila spettatori. E se la produzione dello spettacolo ha una dimensione doppia di quella proposta a suo tempo da Madonna, il party non è stato da meno. «Fever», un dance-musical che è piaciuto soprattutto agli inglesi, è composto di sette atti, in un rutilante susseguirsi di canzoni ballabili, effetti speciali, coreografie spericolate (18 ballerini) e follie di Dolce e Gabbana: cinque megaschermi, due videowall. Forse non entrerà nella storia della musica, sicuramente è gia entrato in quella del costume. E’ uno spettacolo che dimostra come un look possa diventare più malizioso del corpo nudo, e come la volontà e gli effetti speciali possano trasformare una normale ragazza di bassa statura nella donna più desiderata da schiere di fan. Ieri sera il pubblico del Forum si è scaldato fin da «The sound of music» con i ballerini appesi come tordi sul soffitto e ancora al suo ancheggiare sulla passerella per «Love at First Sight».

 

Insomma, è stato un crescendo di entusiasmo grazie alla perfetta sincronia fra i megaschermi, le luci, le coreografie. Ogni canzone un’idea: i letti ospedalieri per «Fever», i salti mortali dei ballerini per «Confide in me», il clima country con lei un po’ Heidi un po’ cavallerizza per «Cowboy Style» e «Double Dutch», i ventagli giapponesi in «Limbo», e «Light Years», l’Harem per «On a Night Like This».

 

Ad Assago il pubblico era composto da persone di tutte le età, con un discreto sfoggio di eccentricità nell’abbigliamento. I fan hanno applaudito con particolare calore il brano «Loco-Motion», eseguito da ballerini a torso nudo con stivaletti dorati, tacchi a spillo, calze a rete e slip leopardati. Trionfo kitsch in una notte difficile da dimenticare.

 

Anche perché, una volta concluso il «concerto» ad Assago, subito fuori Milano, lo show è proseguito in città alla festa organizzata da D &G nel loro «spazio» di via Mecenate; una specie di «baccanale» in stile antica Roma per il quale erano stati fatti appositamente arrivare da Cinecittà fondali, statue, vasche e costumi. All’ingesso gli invitati sono stati accolti da una baccante seminuda affondata in una conchiglia con due quintali di uva cilena, offerta a tutti. All’interno un giardino d’inverno con 25 ulivi, trapezisti sospesi nel vuoto, 45 ballerini diretti dal coreografo Luca Tommasini, e varie vasche colme di schiuma, nelle quali facevano il bagno conturbanti «Poppee». Su uno schermo, immagini del film «Caligola» di Tinto Brass.

 

Da copione uno spettacolare ingresso della Minogue sulla biga del film «Ben Hur» trainata da 6 «schiavi» egiziani. Kylie viene deposta ai piedi di una fontana romana i cui zampilli si alzano a raggiungere l’altezza di cinque metri, mentre l’artista, bardata con una tunica da antica romana, intona «Can’t Get You Out of My Head». Insomma, un vero e proprio «banchetto di Trimalcione», volutamente esagerato, che ha divertito ospiti come Naomi Campbell, Simona Ventura, Gabriele Muccino, Paola Barale, Rosita Celentano, Omar Pedrini, Paola e Chiara.

 

«La Minogue meritava tutto questo - ha spiegato Stefano Gabbana -, ha riportato il gusto raffinato del glamour, della sensualità nel mondo della pop music». Lei li aveva ingraziati in anticipo dal palco di Assago «per aver vestito la loro piccola principessa».

 

Mario Luzzatto Fegiz

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https://www.gay-forum.it/topic/9556-kylie-minogue-infuoca-milano-nel-2002/
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