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Omosessualità e transessualità - l'opinione comune


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Delle volte mi chiedo se sono ancora in grado di capire il punto di vista etero sull'omosessualità. Mi sono resa conto che da quando ho preso coscienza di essere lesbica la mia prospettiva è radicalmente cambiata, tanto che faccio fatica, delle volte, a capire cosa la gente comune pensi di noi. Come batte il polso della gente comune, dell'uomo della strada, per quanto riguarda l'omosessualità? Quali sono le sue nozioni, quali preconcetti ha? Mi rendo conto di essere talmente "dentro" a questa cosa che non riesco più a guardarla dall'esterno. Poi, certe volte, qualcuno mi offre il suo punto di vista.

Stasera ho avuto uno scambio di idee con mia madre. Più o meno si è svolto così.

Partiamo dal fatto che roberto bolle pare si sia dichiarato gay; mi dice che lo immaginava, aveva atteggiamenti un po' femminili, come molti gay "sembrava gay". Allora io preciso che non è del tutto vero, che non tutti i gay hanno movenze femminili così come gran parte delle lesbiche non ha un aspetto mascolino. "E' solo che notate solo loro e finite col pensare che siamo tutte così, mentre la realtà e molto più varia". "Sì, certo", fa lei, "pensa a vladimir luxuria: è una donna molto bella, e ha proprio atteggiamenti e mosse tipicamente femminili". "No, lei non c'entra un tubo con il discorso di prima: transessualità e omosessualità sono due cose diverse. Riguardano ambiti del tutto differenti!", al che attimo di perplessità da parte sua. "Ok, però... era un uomo...". Allora io rincaro: "non è un uomo gay, è una donna etero. E lo era anche quando stava in un corpo maschile". Continua a fare una faccia perplessa ma torna al discorso di prima: "comunque se ne vedono in giro di ragazze lesbiche che si vestono in maniera davvero maschile"."Ok, ma è solo un modo di vedersi, di sentirsi gli abiti addosso. E' una caratteristica: appartiene al loro essere persone, non all'essere lesbiche". E lei, che segue i suoi pensieri "certo,certo... sai, può darsi che sia solo una fase di transizione, un avvicinarsi ad un cambiamento maggiore..." "EH?" "Ma sì, come per luxuria, no? Può darsi che sia un passaggio per avvicinarsi all'idea di cambiare genere..."

Io sono sgomenta e non riesco ad aggiugere altro. Scambiamo altre due parole banali e torna a guardare il tg.

 

Ci sono rimasta così male che non sono riuscita nemmeno a controbattere. Ma possibile? Una ragazza gay dall'aspetto maschile magari è sulla strada della transessualità! (e viceversa per i maschietti, ovviamente). Questo era il succo del discorso. Ma come, siamo ancora a questo punto? E' questa l'opinione comune, che una donna che prova attrazione per altre donne comunque ha qualcosa che la accomuna agli uomini? Una lesbica, per quanto femminile, è meno donna delle donne etero, evidentemente. Dio santo, tanti discorsi fatti, tante battaglie da parte dei movimenti lgbt, e sotto sotto c'è ancora radicata quest'idea, inestirpabile?, che i gay sono un po' donne e le lesbiche uomini a metà? Ma è possibie? Sono veramente scoraggiata, anche perchè mia mamma sa che sono lesbica, mi vuole bene, cerca di starmi vicina, ed è in generale una persona abbastanza aperta, quindi parte con parecchi punti di vantaggio (e io non ce l'ho nemmeno, un aspetto mascolino!). Ma se anche in lei, gratta gratta, è radicato un punto di vista del genere, fino a che punto avrà messo radici il pregiudizio nell'uomo della strada? Nelle persone comuni, intendo, che non devono fare i conti col mondo gay, come i nostri genitori sono costretti a fare. E come diavolo facciamo a far capire loro la semplicità delle cose, che non c'è bisogno di tutti questi schemi per capire le persone? E' così chiaro, dal nostro punto di vista, che non riusciamo a spiegarglielo, e a cogliere quanto per loro sia complicato.

Come cavolo facciamo?

 

 

PS: Scusate. Ho anche cercato di essere breve  :D.

ciao beh è un discorso in realtà affrontato tante altre volte e io ogni volta ho postato sempre la stessa cosa quindi lo faccio anche qui sperando sia d'aiuto.

 

la gente ha in testa quello che hai detto, ovvero che i gay vorrebbero tutti essere un po 'donne, e le lesbiche vorrebbero tutte essere un po' uomini. quindi, i gay e le lesbiche tendenzialmente sarebbero dei trans che per vari motivi (paura, timore, impossibilità) non fanno l'operazione e rimangono a metà. questo concetto, come dici tu, è radicato spesso anche nelle persone più aperte per un semplice motivo: tutti nascendo impariamo a distinguere le cose nel mondo e a collocarle secondo i dati che abbiamo, in questo caso i sessi in base alle loro caratteristiche primarie (fisiche e comportamentali). è un processo naturale nella crescita di un individuo.

 

perciò una persona con la barba sarà un uomo, una persona con la gonna sarà una donna e così via. chiaramente il problema nasce nel momento in cui un individuo X scardina questo processo di categorizzazione (esempio: un uomo con la barba si mette una gonna), di conseguenza la gente "comune" non ci si ritrova. e qual è la reazione più automatica? l'intolleranza, la rabbia, il fastidio, perché un individuo del genere mina le fondamenta di una società basata sulla differenziazione dei sessi e non tutti sono dotati della malleabilità mentale (dote preziosissima) necessaria a rimappare la propria consapevolezza sulla base di nuove informazioni ricevute dall'esterno. anzi, preferiscono il mero rifiuto

 

quindi è molto più rassicurante pensare che gli omosessuali siano dei trans-wannabe piuttosto che ammettere che esista davvero questa reale possibilità.

 

in soldoni: non avercela con tua madre se la pensa così. è "vittima delle circostanze", nel senso che per quanto sia aperta, comunque proviene da un'esperienza di vita etero.

orodeglistupidi
Sulla base materiale di una originaria distinzione tra chi produce cibo e chi riproduce e cresce i figli, la società organizza e produce modelli di relazioni sociali tra donne e uomini che comprendono la famiglia, le classi sociali, e ogni forma di organizzazione e di struttura occupazionale. A loro volta, per sostenere questi modelli relazionali, donne e uomini si differenziano e riproducono le loro differenze attraverso meccanismi di controllo famigliare e sociale, come la religione, il linguaggio, l'educazione, la cultura. Il genere è talmente pervasivo che ci sembra naturale anziché costruito.

 

Parole_alate, tu ti ribelli contro la tendenza di tua madre a impacchettare le persone in un sesso o nell'altro; vorresti che lei riconoscesse tutta una serie di sfumature sessuali e di genere, ma non ti rendi conto che queste non sono altro che ulteriori "pacchettizzazioni". Ti consiglio di dare una sfogliata a questi due saggi (http://xoomer.alice.it/raccontarsi/presentazioni2006/postgender_borghi.pdf e http://www.helenavelena.com/page11/page11.htm), che fanno parte di Lessico postfordista: dizionario di idee della mutazione (U. Fadini, A. Zanini).

vorresti che lei riconoscesse tutta una serie di sfumature sessuali e di genere, ma non ti rendi conto che queste non sono altro che ulteriori "pacchettizzazioni"

 

Vabbè dai, non essere così spietato. Lo sappiamo tutti che la natura della realtà è quella del "continuo" e che poi noi ragioniamo per discretizzazioni e approssimazioni per rendere il tutto più facilmente comprensibile alla nostra testolina.

Ora, è ovvio che per quanto accurata sarà la nostra approssimazione, essa non potrà mai essere fedele al 100% alla realtà e contemplare tutti i casi possibili...

Però io mi rifiuto di valutare una divisione del mondo in bianco e nero alla stregua di una che contempla invece 10 gradazioni di grigio. In teoria sono sbagliate tutte e due... ma in pratica la seconda inizia già a funzionare molto bene nella stragrande maggioranza dei casi.

L'importante ad ogni modo è essere sempre pronti a mettere in discussione le proprie "classificazioni".

orodeglistupidi

D'accordo, ma noi non abbiamo a che fare con la stragrande maggioranza dei casi.

Se un giorno parole_alate incontrasse una transessuale lesbica, potrebbe finire per guardare a questa persona con gli stessi occhi supponenti che oggi sua madre rivolge a Roberto Bolle. Mi piacerebbe solo che la smettessimo tutti di preoccuparci di non essere considerati abbastanza uomini/abbastanza donne.

orodeglistupidi

La gente può considerarmi quello che vuole. Se mi ritiene un mezzo uomo o un transessuale che non ha intenzione di operarsi, faccia pure.

Non cambia di una virgola il modo in cui io percepisco il mio corpo, le mie pulsioni, la mia identità.

Ma poi, Parole_alate, renditi conto del fatto che tua madre è molto più avanti della media etero! Mi capita in continuazione di sentire uscite assurde dalle persone che mi circondano (tra cui anche gli amici che sanno che sono gay, appunto), ma alla fine ho deciso che, se non possono capire come stanno le cose come cerco di spiegargliele, mi devo accontentare del fatto che mi accettano, e la cosa può anche andarmi bene (almeno per ora). L'hai detto proprio tu: è difficile capire appieno una situazione quando non si è direttamente coinvolti.

Parole_Alate sarò molto franco, ti rispondo sulla base di quello che ho fatto io con mia madre

 

Tu gli spieghi per benino a tua madre che essere gay non significa essere meno uomini e che essere lesbica non vuol dire essere meno donna, con calma ma con precisione.

 

Se poi alla fine lei non capisce, accetta il fatto che, almeno sul piano mentale, è inferiore a te.

C'è poco da fare, non siam tutti uguali, se tua madre non è in grado di fare la distinzione di due piani ontologici che caratterizzano un individuo, è inferiore a te.

La cosa migliore che puoi fare e provare pena per lei, e dimostrare a tua madre che gli vuoi bene nonostante i tuoi limiti (Suppongo che il bene che tua madre si è meritata nei tuoi confronti non venga scalfito, o almeno non in maniera rilevante)

 

Se invece capisce, sei a cavallo.

 

Per quanto riguarda in generale, molti etero sono incapaci di attuare tale distinzione e purtroppo anche alcuni gay.

Ma ti conviene farci il gallo, la massa è tendenzialmente mediocre, non ci si può aspettare granchè

non sono daccordo con ciò che dice Kropotkin,

qui non si tratta di inferiori superiori, si tratta solo di conoscienza o ignoranza. Inevitabilmente tutti npoi siamo portati quando un argomento non ci tocca a guardarlo in modo superficiale. E' la superficialità il vero problema: il fatto che all'etero medio non gliene frega un tubo di andare oltre l'apparenza folcloristica del pride, e le scheccate di malgioio, ma non per cattiveria, solo per pigrizia intellettuale. E' più semplice racchiudere la categoria sotto un semplice stereotipo che andare a scavare infondo all'argomento.

 

La realtà è che il pregiudizio si combatte con la conoscenza e la convivenza, con il sistema della goccia cinese, la massa alla fine è molto più semplice e tolerante di quello che si crede, solo che va imboccata... secondo la gente i gay non esistono, stanno solo in tv, e le lesbiche sono una chimera che vive nei giornaletti porno! Questo proprio perchè si ha di noi una concezione totalmente distorita: la storia dell'CO è importante perchè ne basta uno per convertirne 100. Le rivoluzioni di costume si fanno partendo dal basso.

"La storia del CO è importante perchè ne basta uno per allontanarne 100" :rotfl:

 

Mah. Credo siano ben altre cose quelle da fare per mettere al corrente la società della nostra esistenza. Secondo me, è necessario che se ne dibatta fin dalle superiori nelle scuole e che poi vengano imbastiti altri discorsi sul tema anche per gli adulti in comune o non so dove.

 

Ma questa, è pura utopia  :love:

non sono daccordo con ciò che dice Kropotkin,

qui non si tratta di inferiori superiori, si tratta solo di conoscienza o ignoranza. Inevitabilmente tutti npoi siamo portati quando un argomento non ci tocca a guardarlo in modo superficiale. E' la superficialità il vero problema: il fatto che all'etero medio non gliene frega un tubo di andare oltre l'apparenza folcloristica del pride, e le scheccate di malgioio, ma non per cattiveria, solo per pigrizia intellettuale. E' più semplice racchiudere la categoria sotto un semplice stereotipo che andare a scavare infondo all'argomento.

 

Sei sicuro che non esistano persone inferiori?

 

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ma sicuro, sicuro, sicuro che sia solo questione di ignoranza, di mancata conoscenza, di estraneità?

Ma come si è potuto permettere che venissero affissi manifesti simili? E non averne mai sentito parlare. Mah.

 

Comunque, per quanto mi riguarda, anche tutto ciò è creato dall' ignoranza, dalla paura del diverso, dalla non conoscenza delle vicende interne alla comunità glbt, alle stronzate che spare il Vaticano. Uh. Senza citare la Binetti che credo se lo sia affisso in sala al posto del quadro contente il cilicio.

orodeglistupidi
Sei sicuro che non esistano persone inferiori?

E tu chi saresti per rilevare la superiorità o l'inferiorità delle persone? Per carità.

Sono piuttosto d'accordo con Oldboy.

 

Suvvia, sdrammatizziamo. Stiamo parlando degli autori di questi manifesti.

 

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E tu chi saresti per rilevare la superiorità o l'inferiorità delle persone? Per carità.

 

Me stesso, modesti a parte  :love:

Comunque non la reputo una mia facoltà esclusiva  :rotfl:

 

Se siete convinti che il problema sia solo l'ignoranza, lascio volentieri a voi il compito di educare certa gente

E per educare certe gente sarebbe necessario partecipare almeno a un assemblea di ogni istituto superiore o_o

 

nel mio liceo invitammo quelli dell'arcigay a parlare di AIDS e della prevenzione e il consiglio di istituto ci vietò di scrivere in qualsiasi documento ufficiale "arcigay"...fà un po' tu quanto può essere fattibile..

Noi qui a Verona siamo stati in un liceo per l' omocausto xD Poi, sfaldamento e altre questioni interne del gruppo giovani ci hanno impedito di ripetere l' evento. Ma l' abbiamo testato e funzionava :rotfl: o per meglio dire, gli omofobi non avevano il coraggio di venire a galla e se ne stavano zitti dimostrando la loro codardia, gli altri discutevano e riflettavano. O almeno così sembrava.... :love:

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