Sweet Posted March 1, 2006 Share Posted March 1, 2006 Ho iniziato oggi a leggere questo libro. Volevo sapere se qualcuno ha la versione originale perché nelle prime 50 pagine di versione tradotta ho incontrato tanti di quegli strafalcioni che volevo chiudere il libro e buttarlo via. Se qualcuno ha la versione inglese, vorrei fare un raffronto di alcune espressioni, e se ho azzeccato a capire l'errore, mandare una bella lettera di protesta alla casa editrice chiedendo che impieghino traduttori più competenti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Cosgrove Posted March 1, 2006 Share Posted March 1, 2006 Ma che traduzione hai? La Rizzoli? Non può essere... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
thomas80 Posted March 1, 2006 Share Posted March 1, 2006 io ho letto la rizzoli... e si, qualche errorino di traduzione lo ricordo (passaggi che non funzionavano molto in italiano)... ma non mi pareva una cosa così insostenibile... rileggerò e dirò.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sweet Posted March 1, 2006 Author Share Posted March 1, 2006 Ma che traduzione hai? La Rizzoli? Non può essere... Sì, la Rizzoli. Perché non può essere? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
thomas80 Posted March 1, 2006 Share Posted March 1, 2006 edizione economica o cartonata? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sweet Posted March 1, 2006 Author Share Posted March 1, 2006 cartonata (fuuuuuck! c'era un'edizione economica?? potevate dirlo prima!! ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
thomas80 Posted March 1, 2006 Share Posted March 1, 2006 del primo volume si.... io ho quella (può essere che sia stata rivista la traduzione dall'una all'altra) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sweet Posted March 3, 2006 Author Share Posted March 3, 2006 Ma non credo che un'eventuale revisione verrebbe segnalata, vero? Sulla versione cartonata (settembre 2002) c'è scritto "traduzione di Valentina Guani e Elisabetta Humouda". Tenete presente che io sono ipersensibile a queste cose quindi errori che per altri sarebbero 'piccolezze' per me sono segni di ignoranza bell'e buona. Comunque sia sono arrivata a pagina 250 e il numero di errori trovati è sensibilmente diminuito. Ma sparerei ugualmente un colpo in testa a chi è riuscito a scrivere "ho telefonato al club, da Sam's e da Jack's", come se Sam's e Jack's fossero dei locali. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
yrian Posted March 9, 2006 Share Posted March 9, 2006 Divido da qui in poi la discussione sulla spinosa questione delle "traduzioni", che va in altro topic in questa stessa sezione. Qui torniamo in topic a parlare esclusivamente de "I racconti di San Francisco". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
thomas80 Posted September 4, 2006 Share Posted September 4, 2006 E allora riprendiamo la discussione, dal momento che ieri in un unico viaggio (Ancona-Torino) mi son letteralmente divorato il secondo volume (a distanza di un annetto dal primo, quindi con qualche ricordo un po' confuso sulle vicende dei vari personaggi). Anche nel secondo volume la struttura di Maupin non cambia: mischia le vicende di Mary Ann, Mouse, della signora Madrigal e degli altri personaggi attraendo il lettore in una ragnatela di situazioni divertenti, particolari, misteriose, grottesche e horror (si, si sfiora anche l'horror nel secondo volume, ma non dico di più per non spoilerare), proseguendo quindi come in un perfetto serial televisivo a intrattenere chi ormai si sente un po' come un inquilino aggiunto del cottage al 28 di Barbary Lane. Impariamo quindi a conoscere un po' di più i vari protagonisti, scopriamo nuovi particolari (molto sorprendenti in alcuni casi), e ci affezioniamo a loro sempre di più. Un difetto? si, c'è. Rispetto al primo volume, qui si sente molto di più il peso della serialità. Il finale è decisamente aperto, ma non alla fantasia del elttore, bensì ad un volume successivo (e sappiamo benissimo che di volumi in realtà ne seguono altri 4, seppure in Italia pare faticheremo a vedere gli ultimi 3). Questo in realtà penalizza un po' il volume (ok, son consecutivi, ma personalmente preferirei vederli più autonomi, come erano ad esempio il primo e il secondo - parlo ovviamente dell'inizio del secondo). Inoltre, è clamoroso come questa sensazione sia forte nonstante il quasi totale happy ending del volume (ovvero: tutti i personaggi ottengono la loro fetta di gioia ma proprio nelle ultime 3 pagine succede qualcosa che rimanda al volume 3). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
rainbowTN Posted September 21, 2006 Share Posted September 21, 2006 Ehm, non li ho mai letti anche se ne ho sentito parlare. Qualcuno me ne parla per sommi capi, per favore? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
thomas80 Posted January 16, 2007 Share Posted January 16, 2007 Autore: Armistead Maupin - Edizioni Rizzoli Il fascino di una voce calda e familiare che ci conduce attraverso percorsi fantastici e' noto fin dagli albori delle trasmissioni radiofoniche. Maupin riesce , attraverso le pagine di questo suo romanzo, a ricreare quell'atmosfera. Lo scrittore americano, noto soprattutto per il ciclo dei Racconti di San Francisco (editi parzialmente anche da noi sempre da Rizzoli), giocando come suo solito su temi molto personali, mischiando autobiografia e fiction e imbastendo una splendida storia di affetti e amicizia, non dimenticando il segreto che ha reso cosi' di successo i suoi Racconti, lasciare sempre che da dietro l'angolo sbuchi l'imprev isto. E cosi' al protagonista del romanzo, Gabriel Noone, scrittore cinquantenne in crisi, voce radiofonica, omosessuale da poco lasciato dal suo grande amore, si para innanzi un vortice hitchcockiano di dubbi e misteri, che lo porteranno ad affrontare alcuni fantasmi del passato. E che faranno si che col procedere delle pagine al lettore risulti sempre piu' difficile chiudere il volume. Una prosa scorrevole, sentita, da cui traspare un talento evidente per gli intrecci (cosa peraltro evidente nei Racconti di San Francisco, dove le vicende di numerosissimi personaggi finiscono sempre per incrociarsi, coerentemente, al 28 di Barbary Lane). Un libro che fino all'ultima pagina continua a offrire nuove sorprese e colpi di scena. Senza scordarsi di far riflettere il lettore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted August 10, 2007 Share Posted August 10, 2007 Ho letto il libro provando molte e forti emozioni.Non si tratta solo della trama e dei particolari caratteri del romanzo.C'è la vicenda più intima e segreta del protagonista: il rapporto col padre, di cui il ragazzino Pete è il catalizzatore: il bisogno di affetto e fisicità col padre. Che può restare lì per 54 anni anche accanto a una omosessualità almeno formalmente riconosciuta dal padre. E del tutto espressa individualmente.Inoltre Maupin restituisce benissimo, proprio perché probabilmente non si propone di farlo, la 'sensazione" di un'omosessualità vissuta e riconosciuta in un contesto pubblico, sociale, come può essere quello americano soprattutto della costa orientale, e questa sensazione è vivificante per il lettore. Ma la cosa più importante è che il romanzo, pur essendo un'opera di letteratura omosessuale, riesce a imporsi come romanzo a tutto tondo che può parlare a tutti - certo, a tutti coloro che se ne lascino prendere. E ci riesce, a mio avviso, proprio perché la tematica omosessuale è assunta fino in fondo, non solo in superficie, ma anche in profondità, spremendo tutto quello che c'è dentro (e dietro): storie familiari, rapporti, ricordi, esperienze, paure, sbagli. Anche riguardo all'amore il libro contiene un insegnamento. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest TurnOffTheSound Posted December 28, 2008 Share Posted December 28, 2008 Scusate se rispolvero un topic dell'anteguerra, ma l'ho trovato in elenco e non potevo non rispondere... Adoro Maupin. Avevo letto, grazie ad aNobii, una voce nella notte. Libro che mi sono portato in treno durante i pochi mesi di lavoro dell'anno scorso e che ho finito in poco tempo maledicendo i conducenti che si dimenticavano di accendere le luci nel tunnel di Milano Garibaldi (qualche milanese capisce cosa intendo). Poi facendo un giro in biblioteca ho visto questi volumetti carini (diciamo che la copertina è stata fatale: non fossero stati più larghi e bassi dei libri sullo stesso scaffale non li avrei mai notati) e ho iniziato a leggere anche "I racconti di San Francisco". Mi piace molto come scrive Maupin perché non è uno scrivere pieno di commenti dati dall'autore sui comportamenti delle persone, ma la pura e semplice realtà. C'è da dire che è stato bello anche notare che il libro è stato scritto negli anni '70, ma rimane attuale e questo denota la bravura dell'autore... È anche stato divertente, nei racconti di San Francisco, vedere come tutte le situazioni si intrecciassero tra di loro... Spero di trovare il secondo, perché in biblioteca ho trovato solo il primo, purtroppo... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tarrou Posted May 29, 2012 Share Posted May 29, 2012 Anche io volevo capire qualcosa in più su Armistead Maupin, perchè ho letto "non fare nulla che non farei anch'io" edizione Bur ma è molto breve e non ho capito questo volumetto come si inserisce all'interno dei racconti di San Francisco... voglio dire, è l'inizio, è un episodio a caso... bhà!? anche leggendo l'introduzione non ne sono arrivato a capo. Senza spoilerare, questa edizione inizia con l'arivo di Mary Ann al 28 Barbary Lane. "Una voce nella notte" citata da @@thomas80 è sicuramente una versione più completa dei racconti.. o sbaglio? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Krad77 Posted May 30, 2012 Share Posted May 30, 2012 (edited) Anche io volevo capire qualcosa in più su Armistead Maupin, perchè ho letto "non fare nulla che non farei anch'io" edizione Bur ma è molto breve e non ho capito questo volumetto come si inserisce all'interno dei racconti di San Francisco... voglio dire, è l'inizio, è un episodio a caso... bhà!? anche leggendo l'introduzione non ne sono arrivato a capo. Senza spoilerare, questa edizione inizia con l'arivo di Mary Ann al 28 Barbary Lane.Un altro fan (lo amo tanto tanto tanto) di Maupin presente! Da quel che ricordo "Non fare nulla che non farei anch'io" è un librettino molto breve che raccoglie alcuni dei capitoli della saga di S.Francisco, capitoletti considerati tra i migliori... insomma una specie di antologia-antipasto, giusto per celebrare lo scrittore (e, aggiungerei io, spingerti a comprare i suoi libri, cosa che a prescindere da iniziative editoriali subdole o meno, ti conseglierei anche io... perché amo amo amo la serie dei Racconti di S.Francisco)."Una voce nella notte" citata da @@thomas80 è sicuramente una versione più completa dei racconti.. o sbaglio No "Una voce nella notte" è un romanzo a sé stante, non c'entra nulla con la saga di S. Francisco. E' vagamente ispirata alle vicende relative a J.T. Leroy e ne è stato tratto anche un film con Robin Williams http://www.film.tv.i...ce-nella-notte/ Edited May 30, 2012 by Krad77 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tarrou Posted May 31, 2012 Share Posted May 31, 2012 Grazie @Krad77, bel pasticcio... allora magari un giorno leggero la versione completa dei racconti :S Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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