Ripensare...

[Guest Ickretta]

Alle innumerevoli volte che mi sono sentita stomacata nella mia vita dai cosiddetti "fenomeni di massa" tipo i film che tutt* veneravano, o i modelli a cui tutt* si ispiravano, e comunque tutto ciò non mi ha mai costretta a non scegliere qualcosa solo perchè "di massa" anzi avendo sempre avuto un occhio critico sulle cose, ho scelto secondo i miei gusti, in un mondo che progressivamente si uniformava, in tutte le scelte, ed in tutti i modelli... una società che progressivamente mi girava attorno e mi scavalcava... velocemente, sempre con maggiore fretta (una fretta imposta dai modelli scelti), una fretta surreale, una fretta che non lasciava, e non lascia, spazio all'umanità, alle relazioni, all'esplorazione dei sentimenti, al dialogo, una modernità, mai realmente moderna...

 

Oggi questo modello è in crisi, mostra il volto dell'esclusione sociale, ed individuale, il razzismo anche verso di noi, in Inghilterra, ed un securitarismo che non garantisce sicurezza, quella di un lavoro stabile, quella di un vivere la comunità, un chiudersi nelle frontiere territoriali che non è una soluzione.

 

Se si desertificano i rapporti sociali, davvero muore tutto...

 

Oggi riflettevo su questo, sul come viviamo nella società, ccome viviamo i nostri rapporti... voi cosa ne pensate? come vi sentite in questa società che ho descritto, la vedete come la vedo io?...

[Ikonos]

Più o meno la vedo "arida" come la vedi tu.

pensandoci a volte mi chiedo come fosse se si basasse su "altri modelli", su altri punti di vista...

ma d'altraparte è la società in cui viviamo e in cui siamo cresciuti.

l'importante per me, è avere sempre occhio critico evitando di farsi soppiantare dai clichè onnipresenti.

perchè si sa i clichè sono immobili, non vanno nè avanti nè indietro e a me, di restare immobile, non va affatto

[Guest Ickretta]

Sono d'accordo con Ikonos, i clichè sono punti certi (apposta in tanti li scelgono) credop li vivino come "certezze" alle quali ancorarsi, hai detto bene è la società, ma chi ha, almeno una volta, subito discriminazione, sà benissimo che risposte certe non ci sono mai nella vita, e che "il movimento" in divenire è una pratica che deve consolidarsi, basandosi proprio sul affrontare queste "stabilizzazioni" dogmatiche e francamente antiche...

[Amarantos]

Parlai di un simile argomento con una conoscente pochi giorni fa. La società di oggi la vedo più o meno dal tuo punto di vista: è una società nella quale le persone non riescono più ad emozionarsi per qualcuno o qualcosa. Le crisi, la velocità con la quale il mondo cambia subitaneamente (in peggio, naturalmente), i problemi che sembrano affogare gli uomini non lascia minimo spazio al sentimento. E così muoiono tutti gli stimoli di conoscere e relazionarsi.

Credo che ciò sia dovuto anche a causa di coloro che vogliono imporre la propria presenza e (in)coscienza sugli altri, per manipolarli... da qui poi le masse.

Ma(forse sono troppo cinico) dubito possa esistere una società diversa.

[kuppolotto]

"l'uomo non saprà mai adattarsi alla società" ...

Io Io ho ripiegato nel tentativo di approfondire solo i rapporti con le singole persone,mi sembra una cosa sensata,

a poposito della cultura di massa, penso che se una cosa è massificata non necessariamente viene svilita,o inflazionata,dalla sua diffusione eccessiva, basta che io riesca ad avere un occhio privo di pregiudizi sull'oggetto in questione.

bhè,questa società sta già cambiando. Voglio dirE: in modo molto più veloce di quanto si pensa da quando è definitivamente passato di moda ogni sogno rivoluzionario.