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Il Padre nell'Immaginario Gay


Relazione tra maschi gay e il loro padre:  

1 member has voted

  1. 1. Relazione tra maschi gay e il loro padre:

    • Sono cresciuto principalmente con mia madre
      7
    • Lo odio / mi odia
      6
    • Lo desidero / l'ho desiderato
      1
    • Nessuna delle tre; ve lo spiego nel mio commento...
      13


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La prenderò alla lontana, come dice il titolo.

 

Mi interessava conoscere opinioni sui modi

in cui la figura paterna influisce

sull'identità gay.

 

La prima questione riguarda la pretesa psicanalitica

secondo la quale l'assenza o la debolezza del padre

possa essere CAUSA di un tipo di omosessualità.

 

Ovviamente solo di un tipo ben definito;

il maschio che cerchi un maschio più grande e forte.

E' ovvio che se vi piacciono i ragazzetti emo

il rapporto con vostro padre sarà poco interessante.

 

La seconda questione riguarda il rapporto conflittuale

che si instaura tra padre e figlio

come CONSEGUENZA dell'omosessualità di quest'ultimo.

 

E' chiaro che se il padre è debole o assente

non ci può essere nessun conflitto;

e che se un fatto è conseguenza non può essere causa.

 

La terza questione ricalca invece

il classicissimo modello freudiano:

ovvero l'innamoramento verso il proprio padre

(e conseguente conflittualità con la madre?)

 

Cito questo terzo caso perchè è impossibile

ridurlo semplicemente alla questione assenza - conflitto

o a quella causa - conseguenza;

ma è indubbiamente presente

anche se difficile da confessare.

 

Ora che la tesi è presentata arrivo al punto.

Avete esperienze che non rientrano in questi casi?

Gay con madre assente e senza conflitto col padre, nè desiderio verso di lui?

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/9631-il-padre-nellimmaginario-gay/
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io ho votato nessuna delle tre....

diciamo che quando ero piccolo sono cresciuto principalmente con mia sorella maggiore....tra noi ci sono ben 12 anni di differenza,quindi si può dire che mi ha fatto da madre...

mio padre è stato sempre molto assente....negli ultimi tempi glielo rinfaccio spesso,anche se lui sostiene il contrario  :D ....

con mia madre c è un rapporto molto conflittuale....lei è una di quelle donne molto all'antica che dice solo puttanate....

è molto probabile che la mancanza della figura paterna sia una delle tante cause dell'omosessualità....non vi nego che lo penso....

ma come penso anche che ci sia una precisa predisposizione biologica....

questo e' un argomento che suscita molta curiosita' credo.  Personalmente, tenderei a non credere che la presenza/assenza di un padre potrebbe essere un elemento scatenante per quanto riguarda l'omosessualita'....  Ma e' solo una mera sensazione, e a contro di cio', devo dire che io sono cresciuto con 3 donne (Madre, Sorella e Nonna - Occazzo, Lachesi, Cloto e Atropo o_O) e con un padre che non vedevo quasi mai...

 

Dubbio

Ho votato nessuna delle tre, in quanto fino a circa 13 anni mio padre c'è sempre stato, e questo è innegabile. Sono io che lo allontanai lentamente, a causa della mia omosessualità(non chiedetemi il motivo perchè non lo so neanche io)... con mia madre ho "mantenuto" i rapporti, anche se adesso sono molto più chiuso nei suoi confronti, ma questo credo vada oltre la questione dell'essere gay.

Cosa vi disturba precisamente?

 

Akira vota "nessuna delle tre"

ma considera assente suo padre.

 

Amarantos vota "nessuna delle tre"

ma dice di essersi allontanato dal padre

come conseguenza della sua omosessualità.

 

Forse ho formulato male le opzioni?

Ho votato nessuna delle tre semplicemente perchè sia mio padre che mia madre mi sono mancati....

ho detto che mia sorella maggiore mi ha cresciuto....ma personalmente non so quanto una sorella possa sostituire la figura di un genitore....

se forse ho frainteso tutto scusami tanto Almadel!!!!! :D

Ho votato nessuna delle tre perchè sono cresciuto senza la vicinanza nè di mia madre nè di mio padre per vari motivi. Quindi l' allontanamento è da entrambi. Loro mi hanno sempre dato giusto quel che serviva per sostentarmi, vitto e alloggio e lo continuano a fare. Per il resto discutiamo, ma rimaniamo sempre conoscenti non una famiglia vera e propria.

Non saprei cosa votare, ma credo che sceglierò la prima perchè ora della fine se ci penso bene pur non avendo mai avuto un rapporto profondo con nessuno dei due, mio padre è stato completamente assente per quanto riguarda la mia vita dalla primissima infanzia in poi (e questo causa tuttora pesanti conflitti perchè lui è convintissimo del contrario), mamma invece la ricordo molto di più e i miei nonni pure.

Mio padre per i primi 7 anni della mia vita ha lavorato a Torino, perciò lo vedevo solo i week end.

Questo ha fatto sì che con lui sia mancata e manchi tutt'ora  un legame fisico, che invece ha instaurato con mio fratello minore a cui fa coccole e dà baci( non mi ricordo me li abbia mai dati).

Nonostante ciò è una figura molto importante per me infatti il suo affetto nei miei confronti è lo stesso visibile e ha cercato e cerca di colmare questo vuoto che si è inevitabilmente creato, in mille altri modi diversi, riuscendoci  :ok::D

da me tutto normale. l'unica cosa è che mio padre tornava e torna ogni sera alle 6.quindi lo vedo solo in quel frangente della giornata + sabato e domenica. ma non credo ci sia nulla di male. mi ha sempre voluto bene... anche se non dimostra con gesti eclatanti.

sicuramente non si interessa spesso delle mie cose però... ma non mi lamento per nulla :D

Indagine interessante, e la mia esperienza rientra nel 1° caso, però farei notare alcuni fattori di potenziale distorsione:

 

1) capire se si ha un padre odiato od ostile, mi pare un arbitrio un po' troppo soggettivo: ogni situazione credo che verrebbe valutata in modi svariati, sia dalle persone coinvolte che da quelle esterne, questo ovviamente in un'ottica non troppo soggettivistica (dove cioè non basti la sola percezione di una turbativa per dire che c'è un problema significativo); la stessa cosa potrebbe intendersi per una situazione apparentemente più univoca, ossia il padre "assente"... a parte cioè i casi dove è morto o separato, cosa significa assente? disattento, poco espansivo, ma quanto e in quali sitazioni? a me è capitato di conoscere situazioni in cui dire se il padre era "assente" era cosa molto controversa.

 

2) un padre odiato od ostile od assente, mi pare che ormai siano fenomeni universalmente presenti, quindi bisognerebbe fare un confronto con un campione di persone eterosessuali... Sai le miriadi di eterosessuali che hanno avuto problemi simili con l'immaginario del padre? :D

 

3) si vuole indagare l'influenza sulla propria... "identità" gay? o forse sulla "realtà" di provare attrazione verso le figure paterne il proprio sesso? (non mi pare che la differenza sia marginale)

Sono cresciuto con un padre e una madre entrambi ben presenti, affettuosi, responsabili, con tratti soffocanti come tutti i genitori della gente della mia generazione (over 50). Papà era un libero professionista, scrittore, e quindi lavorava in casa - alla macchina da scrivere, nel suo studio. Quindi iperpresente, da questo punto di vista.

 

La conflittualità con lui si è scatenata quando ha cominciato a temere o sospettare che io fossi omosessuale. Precedentemente la conflittualità si era scatenata con mia sorella maggiore che andava male a scuola e voleva studiare sassofono al Conservatorio (!) mentre lui voleva che prendesse la maturità classica. In seguito la conflittualità si era scatenata con mia sorella mediana che voleva più libertà, uscire con i ragazzi, eccetera. Non l'ho mai odiato ma volevo scapparmene al più presto di casa, cosa che ho potuto realizzare solo a 26 anni quando ho avuto un lavoro stabile e sono diventato interamente indipendente economicamente. Era all'antica, sessista, ma mia madre lo era altrettanto.

 

In realtà bisogna prendere in considerazione (per valutare la "presenza" o "assenza" dei genitori) anche la prossimità o distanza che i figli hanno con loro, sul piano appunto dell'immaginario, delle aspirazioni, di visione del mondo, modo di sentire, intimità; altrimenti il discorso è davvero troppo rozzo ed elementare. Io ero abbastanza diverso da entrambi i miei genitori, lo sono sempre stato e lo sono rimasto (questo però i=non incideva sul mio affetto per loro) e probabilmente anche mio padre lo era verso di me, pur avendone meno acuta coscienza (per il semplice fatto che poteva permettersi di non averla, non dipendendo lui da me ma io da lui, a tutti i livelli).

 

Sarebbe interessante, Almadel, domandarsi quanto i genitori, i padri e le madri, sono vicini o lontani, e in questo senso presenti o assenti, rispetto ai loro figli.

I fattori di "potenziale distorsione"

come dice Ganimede

ci sono eccome.

 

Sono davvero pochi i casi

in cui possiamo dichiarare

che ci troviamo di fronte

a un "padre presente":

se non forse nel confronto

con la figura materna.

 

E l'ostilità verso il padre

è un fenomeno talmente diffuso

nell'esperienza umana

che limitarlo solo al vissuto gay,

diventa molto difficile.

 

Siamo confinati nel campo del soggettivo:

Credo che la sua assenza abbia inciso sulla mia sessualità?

Credo che la mia sessualità abbia inciso sulla nostra ostilità?

La mia sessualità lo ha coinvolto nel mio immaginario erotico?

 

Non possiamo andare molto oltre.

Per rispondere a queste ultime domande io direi:

1 non so se la sua assenza abbia mai inciso sulla mia sessualità, non mi sento di escluderlo ma neppure di confermarlo

2 sicuramente l'essermi capito gay ha contribuito di molto al rarefarsi dei nostri già sporadici rapporti

3 nono, mai pensato a nulla del genere

beh mio padre ha lavorato da sempre, mia madre ha iniziato infatti solo pochi anni fa (adesso pure lei torna per ora di cena... due desaparecidos anziché uno) ma non lo ha fatto certo per poco interesse per la sua famiglia, è che da qualche parte lo stipendio dovrà pur arrivare.poi ha fatto carriera e tra viaggi e soggiorni lontani i miei anni cruciali (17-20) forse se li è un po' persi per strada

Mio padre ha sempre lavorato molto, ma alla fin fine lo vedevo comunque tutte le sere. Ovviamente, non quanto mia madre che fino a pochi anni fa era casalinga.

Lo ammiravo tanto, ma c'era anche un certo conflitto. E verso mia madre facevo tutte quelle cose dei bambini in pieno complesso edipico; prenderle i fiori, giocare al principe e alla principessa... curioso, sembra un tipico schema etero :D

Comunque da quando sono all'università il rapporto con mio padre è molto migliorato, e paradossalmente anche dal CO. Immagino sia la vicinanza che provoca belligeranza. Specie quando si ha un carattere molto simile  :ok:

 

Beh, d'altro canto io sono appassionato di ragazzetti emo  ;)

Silver Reflex

Premetto dicendo che non mi piace affatto che si faccia una classificazione di questo tipo dei diversi tipi di omosessualità, perchè come quasi ogni classificazione presuppone una differenziazione qualificativa.

 

Detto questo, io sono cresciuto quasi esclusivamente con Nonni (sopratutto), zia e mamma.

Il papà c'era nei week end, ci andavo mal volentieri perchè per me equivaleva ad andare da un amico, ovvero fuori casa e lontano dalla mia famiglia.

 

Non si è mai creato un legame affettivo (da parte mia), non l'ho mai cercato.

 

 

Personalmente ritengo altamente probabile che il rapporto con padre (o madre) possa essere una delle cause che portano all'identificazione con un genere sessuale

Ogni classificazione presuppone una differenziazione qualitativa?

Bel concetto, Silver Reflex.

No, non ci credo.

 

Non mi immagino

un "gay di alta qualità"

e un "gay di bassa qualità"

 

(Come dimostrare che noi "gay da esperienza precoce"

siamo tutti belli e intelligenti, mentre voi "gay da padre assente"

siete dei mediocri balordi

e quelli per "predisposizione genetica"

degli incredibili cafonazzi?)

 

L'osservazione è però molto interessante davvero,

credo sia alla base del timore per le classificazioni.

 

TImore che mi manca ;)

Guest TooLate

Quando ero piccolo mio padre lavorava e non lo vedevo mai (anche per la storia dell'ospedale) e stavo sempre con mamma. Quando tornai a casa, l'unica cosa che mi ricordo e' un conflitto con mia madre e le cose che vedevo di diverso tra lui e mia madre. Da un paio di anni mia madre mi dice"E' cambiato, quando ho avuto tua sorella, lui neanche la toccava o vedeva perche' le faceva schifo una figlia femmina" ora prova a fare il bravo padre, ma lo odio sempre. Mia madre non e' il tipo di donna che si fa picchiare, ma lottava di continuo con lui. Ora invece finge di essere bravo, simpatico, dice che sono bravissimo a scuola eccetera. Quando ha saputo che sono gay ha provato ad abbracciarmi (lui non tocca/si fa toccare da nessuno) e io l'ho respinto, poi ha pianto e mia madre mi ha forzato ad abbracciarlo.

Mamma mi dice che quando ero piccolino ero il suo figlio preferito e che lo sono ancora perche' sono uguale a lui da piccolo, io invece  gli dico che preferisco essere la figlia non riconosciuta. Punto.  ;)

p.s. mi fa sembrare stronzo, ma la realta' e' cosi'.

Anche superando il "timore" delle classificazioni inter-omosessuality, per così dire, non si risolvono 2 "patologizzazioni" che a me sembrano intrinseche, sottese, nel discorso:

 

1) indagando il fattore relativo alla presenza o figura paterna, si parla soprattutto di assenza, debolezza, insomma di una "mancanza", un deficit, un handicap, che si trasferisce sulla condizione dell'omosessualità se la scopriamo causalmente legata... a meno di non considerare un modello speculare per l'eterosessualità: chi ipotizzerebbe che l'eterosessualità di un maschio è causata da una "mancanza" della presenza/figura materna? ;)

 

2) nell'osservazione di Silver c'è la solita impasse che associa l'omosessualità alla maggiore identificazione nel sesso opposto a quello biologico di appartenenza: i gay maschi si sentono intimamente femminili (o giù di lì, è la solita storia di quando si dice che s'inizia a sospettare di essere gay quando si gioca con le pentole, quando si guardano cartoni animati femminili ecc.), desiderano maschi paterni perché si sono identificati con la madre e via dicendo... che è comunque una disforia, per giunta aggravata (complicata) da quella speculare dei propri partner (un maschio si sentirebbe femminile ed è attratto da un altro maschio che vede sufficientemente maschile, il quale però a sua volta si sente femminile e vede il primo come sufficientemente maschile :ok: ) - in questo quadro mi pare allora che si aprano autostrade alle vie di Nicolosi e di Povia :D

Silver Reflex

Ogni classificazione presuppone una differenziazione qualitativa?

Bel concetto, Silver Reflex.

No, non ci credo.

 

Eh ma non è questione di crederci o no... spesso le classificazioni presuppongono una differenza qualitativa, è un dato di fatto.

Magari questa che hai accennato tu non lo fa, meglio così :rotfl:

 

Non mi immagino

un "gay di alta qualità"

e un "gay di bassa qualità"

(Come dimostrare che noi "gay da esperienza precoce"

siamo tutti belli e intelligenti, mentre voi "gay da padre assente"

siete dei mediocri balordi

e quelli per "predisposizione genetica"

degli incredibili cafonazzi?)

 

La sensazione che avevo avuto era proprio questa; son felice di vedere che era una sensazione infondata :P

 

TImore che mi manca :P

 

Non si tratta di timore, perchè quando ci si acceta davvero e si sta bene con se stessi non c'è motivo di avere timore o interesse verso idee altrui su di noi

Ganimede,

che alla base dell'eterosessualità ci sia un complesso

è cosa nota dai tempi di Freud.

 

Sapere che il maschio nasconderebbe nell'amore per la donna

il desiderio inconscio dell'incesto con la madre

ti pare una robina da nulla?

 

Eppure uno può essere eterosessuale

e convivere con questa cosa.

 

E se io ti dicessi che l'eterosessualità

è un "complesso di inferiorità"

nei confronti di un padre troppo forte

e tu - etero - ti rifugi tra le donne

perchè ti sentiresti umiliato

da un pene superiore al tuo?

 

Platone era arrivato a dire che l'eterosessualità

(o meglio la bisessualità,

perchè non credeva all'esistenza degli etero)

era una sorta di retaggio della nostra natura bestiale,

rovesciando l'attuale concetto di "contro-natura"...

 

Ci possiamo divertire a inventarle tutte.

 

Questo sminuisce l'eterosessualità?

La rende bisognosa di una "cura"?

Sarebbe spassoso, ma non lo credo.

 

Il topic verte soltanto sulla figura paterna per un gay,

che mi pare la figura più difficile del nostro immaginario.

 

L'Assenza, il Conflitto e l'Attrazione

non possono stare nello stesso calderone,

non ci permettono di avere un'idea univoca

sul significato del "Padre";

ovvero se ci "distinguono" tra di noi

in nessun caso ci riducono a un unico modello.

con mio padre vivo un normalissimo rapporto.

Un pò conflittuale, ma sinceramente tutti i miei amici etero hanno persino rapporti peggiori del mio.

Il nostro rapporto è conflittuale spesso [non sempre] perchè entrambi abbiamo un carattere "de coccio"

e vogliamo prevaricare sull'opinione altrui.

Indi, se litiga.

:rotfl:

Hmmm mio padre...viviamo nella stessa casa ma i nostri contatti latitano da anni ormai...

questo non perchè lui sappia di me (magari lo sospetta ma non mi sono posto il problema) ma perchè ormai non ci "capiamo più",  per meglio dire non comunichiamo proprio.

C'è da dire che ha sempre lavorato fino a sera, quindi gia da quando ero bambino i momenti per stare insieme scarseggiavano...a quel tempo però il rapporto era più che buono...ricordo le mille passeggiate ai giardinetti lol

Con la mia crescita però, e col suo invecchiare, tutto è cambiato, purtroppo siamo un po come due estranei, e questo chiaramente mi dispiace...in teoria dovremmo venirci in contro, ma puntualmente non lo facciamo. C'è da dire però che malgrado lui sia una persona che ha lavorato e lavora da una vita per la sua famiglia, la sua presenza è stata veramente effimera e per motivi che dovrei approfondire ma che per ora non mi va di elencare, l'ho anche accusato dentro di me, di non essere un buon "capo famiglia".

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