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Trasferirsi all'estero: una possibile soluzione?


Akira86

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HaNKy87PaNKY, ma in un altro thread non discevi che in Texas era rischioso anche mettersi una maglia rosa a scuola?

 

Gli italiani spesso tendono a schifare il proprio orto salvo indorare quello del vicino a tutti i costi...

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HaNKy87PaNKY, ma in un altro thread non discevi che in Texas era rischioso anche mettersi una maglia rosa a scuola?

 

Gli italiani spesso tendono a schifare il proprio orto salvo indorare quello del vicino a tutti i costi...

 

No. Dicevo che se indossi il rosa sei automaticamente considerato gay (o spregiudicato), ma non che corri dei rischi. Poi io ho ricevuto un paio di prese in giro da messicani disadattati, ma nel complesso la mentalità è mille volte più aperta.

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A me piacerebbe riuscire a costruire la mia vita qui e cercare di cambiare l'Italia, anche se nel piccolo delle mie possibilità, piuttosto che rifugiarmi in un paradiso che ha creato un altro popolo con la propria fatica.

 

Poi, come mi farà giustamente notare Sweet, adesso sono, oltre che giovane e idealista, anche single, quindi magari quando avrò un'altra persona a cui pensare cambierò radicalmente idee e progetti.

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Guest glitter

A me piacerebbe riuscire a costruire la mia vita qui e cercare di cambiare l'Italia, anche se nel piccolo delle mie possibilità, piuttosto che rifugiarmi in un paradiso che ha creato un altro popolo con la propria fatica.

 

Guarda, non saresti nè il primo nè l'ultimo italiano che va via dal suo paese perchè non ha futuro nè possibilità.

 

Anzi, se ti fai un giro in rete, troverai in quasi tutti i paesi europei e anche oltreoceano comunità italiane che hanno inaugurato siti di informazioni in cui si offrono notizie per trasferirsi senza difficoltà e/o costi aggiuntivi, e per dare il benvenuto a chi ha intenzione di unirsi a loro in terra straniera.

 

Come idea non mi sembra male, e quindi vale la pena tentare  :P

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HaNKy87PaNKY, ma in un altro thread non discevi che in Texas era rischioso anche mettersi una maglia rosa a scuola?

 

Gli italiani spesso tendono a schifare il proprio orto salvo indorare quello del vicino a tutti i costi...

 

No. Dicevo che se indossi il rosa sei automaticamente considerato gay (o spregiudicato), ma non che corri dei rischi. Poi io ho ricevuto un paio di prese in giro da messicani disadattati, ma nel complesso la mentalità è mille volte più aperta.

 

 

Da quanto mi narra il mio ex, che vive  e lavora negli Usa ormai da oltre 10 anni, la situazione nei paesi rurali di stati soprattutto del sud è paragonabile se non peggiore di quella esistente in tanti paesini italiani.

 

Come sempre bisogna considerare che un paese, soprattutto se grande come gli Usa, non è uniforme come atteggiamenti delle persone.

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Da quanto mi narra il mio ex, che vive  e lavora negli Usa ormai da oltre 10 anni, la situazione nei paesi rurali di stati soprattutto del sud è paragonabile se non peggiore di quella esistente in tanti paesini italiani.

 

Come sempre bisogna considerare che un paese, soprattutto se grande come gli Usa, non è uniforme come atteggiamenti delle persone.

 

Dipende, io parlo per la mia esperienza. Il Texas è il secondo stato più grande dopo l'Alaska e ci sono tante realtà. Io non stavo qui, stavo qui, e Houston è la quarta città degli usa per popolazione quindi magari la mentalità è più aperta rispetto a Vinton, Texas o a una cittadella del New Mexico.

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Ovvio, ci mancherebbe che una città di due milioni e mezzo di abitanti come Houston fosse retrograda quanto un paesello.

 

MA come ci sono i paeselli con la gente retrograda in Italia, ce ne sono altrettanti simili negli Usa e in ogni altro paese, cosa che spesso il mito degli Usa porta a molti a non notare ciò.

 

Dire Usa non è solo dire NY o LA, come dire Italia non è solo dire Roma o Milano...aka un gay sicuramente vive meglio a Milano piuttosto che in un piccolo centro in Ohio, tanto per capirci.

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Ah si certo, comunque quando dico che la mentalità lì è mille volte più aperta di qua io parlo sempre e solo per la mia esperienza personale. Poi lo stesso anno con me è partita gente che è finita un anno in una fattoria del Kansas e non penso che diranno le stesse cose che dico io.  :P Non volevo promuovere gli USA come la patria ideale per i glbt comunque, non ne avevo proprio l'intenzione... Però è anche ovvio che se hai l'opportunità di decidere o no di trasferirti negli USA i paesini simili all'Italia rurale nemmeno li prendi in considerazione e opti per posti come San Francisco piuttosto che Portland, San Diego o NY, no?

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Come dice HuNKy, il problema non è proporre Patrie ideali. (anche se ce ne possono essere).

Il problema è fare delle scelte, e soprattutto sentirsi in grado di farle, sulla base delle proprie esperienze,

valutazioni, aspirazioni, nonché del proprio carattere.

 

Per me, i due post tra i più belli, fra tanti, sono quelli di HaNKy e di Loup-garou. Opposti, o almeno diversi,

ma io in entrambi ho sentito tanta intensità e tanta vita e tanto carattere.

 

Complimenti a tutti e due.

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Era così profondo? Boh?! Ahahah!

Comunque io mi laureo a Marzo, il master che voglio seguire inizia a Gennaio dell'anno dopo. Direi che questo quasi-anno potrebbe essere impiegato in un bel negozio di giornali vintage e vinili che ho visto a Soho.. O male che vada un sex shop qualsiasi!  :asd: In questo periodo più che mai ho voglia di risparire da chiunque.

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L'ho trovato integro: l'integrità di uno slancio, di un desiderio, di un'apertura.  :asd:

 

Snap! Per lo meno non era eccessivamente lungo! Grazie comunque, hai ragione perché è un desiderio in cima alla mia lista attuale, anzi nella top three :asd:

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Gli italiani non hanno il monopolio dell'intolleranzai!Tutto il mondo è paese, perchè il comune denominatore è l'uomo. La Chiesa non esiste, l'italia non esiste, nemmeno il movimento omosessuale esiste: esistono le persone e ogni persona ha le sue idee. Non troveremo al mondo uno stato o un istituzione in cui non possano esistere persone intolleranti e che discriminano.

 

Non potremo mai nemmeno fuggire da  noi stessi :sisi:

 

max

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Guest glitter

esistono le persone e ogni persona ha le sue idee

 

Sì, ma in Italia le "nostre" idee non valgono una nespola mentre le "altrui" idee valgono molto più delle nostre.

 

Quindi hai uno stato che non solo NON ti tutela, ma anche che NON ti riconosce nè come uomo nè come individuo.

 

Anzi, ciò che è peggio autorizza anche i soliti furbetti del quartiere ad armarsi di spranghe, coltelli, o bottiglie, e a ribadirlo, perchè tanto sa che alla fine morto un frocio non frega a nessuno, mentre se ammazzano un padre di famiglia ci sarà il lutto nazionale.

 

In Italia siamo cornuti e mazziati, ma ancora non ce ne siamo resi conto se parli così, gemax.

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esistono le persone e ogni persona ha le sue idee

 

Sì, ma in Italia le "nostre" idee non valgono una nespola mentre le "altrui" idee valgono molto più delle nostre.

 

Quindi hai uno stato che non solo NON ti tutela, ma anche che NON ti riconosce nè come uomo nè come individuo.

 

Anzi, ciò che è peggio autorizza anche i soliti furbetti del quartiere ad armarsi di spranghe, coltelli, o bottiglie, e a ribadirlo, perchè tanto sa che alla fine morto un frocio non frega a nessuno, mentre se ammazzano un padre di famiglia ci sarà il lutto nazionale.

 

In Italia siamo cornuti e mazziati, ma ancora non ce ne siamo resi conto se parli così, gemax.

 

Che ci siano dei sacrosanti passi avanti da fare, specie sul piano giuridico non lo mette in dubbio nessuno, nemmeno io. Ma da li a dire che lo stato autorizza gli omofobi... Lo stato, le leggi, la magistratura e le forze dell'ordine tutelano tanto il padre di famliglia quanto l'omosessuale, e non mi risulta che l'omicidio contro un omosessuale sia depenalizzato. Quindi se vogliamo discutere con i piedi per terra ben venga,altrimenti meglio spendere in altro modo il proprio tempo libero :sisi:

 

ciao max

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Quello che non è vietato, è per definizione autorizzato dallo Stato.

 

L'omofobia non è vietata. Se uccidi un omosessuale sei punito in quanto si tratta di omicidio, e l'omicidio è vietato. Se vai in televisione e attacchi gli omosessuali, puoi farlo in piena impunità. Un concerto dove il cantante istiga all'omofobia non è annullato in quanto illegale, è annulato perché suscita proteste.

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Quello che non è vietato, è per definizione autorizzato dallo Stato.

 

L'omofobia non è vietata. Se uccidi un omosessuale sei punito in quanto si tratta di omicidio, e l'omicidio è vietato. Se vai in televisione e attacchi gli omosessuali, puoi farlo in piena impunità. Un concerto dove il cantante istiga all'omofobia non è annullato in quanto illegale, è annulato perché suscita proteste.

 

Non si puo fare una legge per ogni categoria di persone. Si dovrebbe introdurre un aggravante se il reato ( denigrazioni insulti, aggressioni, ferimenti, omicidi, ecc ) è commesso per discriminazioni di natura sessuale senza entrare nei particolari, evitando cosi le pregiudiziali di incostituzionalità, lasciando poi alla magistratura la possibilità di "muoversi". Se vai in televisione puoi attaccare chiunque, è l'effetto della libertà di parola e di espressione: teoricamente dovrebbe essere limitata da leggi per impedire abusi, ma... campa cavallo che l'erba cresce...  :P Istigare alla violenza invece è sempre reato, ma anche qui la pena è una chimera...

 

ciao max

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Non si puo fare una legge per ogni categoria di persone.

 

Non si tratta di fare una legge per una categoria di persone. Ma per uno specifico reato: incitamento

all'odio e alla discriminazione su base omofobica e transfobica. La richiesta di una simile legge non si propone

certo di spegnere l'omofobia, si propone una funzione dissuasiva, e quindi di ridurla: le persone omosessuali

hanno tutto il diritto di chiederla. Oppure si può chiedere l'aggravante di reato. Se una simile legge

esistesse i vigliacchi che aggrediscono o vanno a bastonare gay e lesbiche sta pur certo che ci penserebbero

almeno due volte prima di farlo, e già questo sarebbe un risultato; inoltre si potrebbe elevare uno stigma sociale

contro di essi, che solo la Legge può dare: le Scuole e gli insegnanti non potrebbero disinteressarsi dell'omofobia

che vedono esprimersi sotto i loro stessi occhi, e che talora incoraggiano anche. Ci sarebbero effetti e controeffetti

più generali, che vanno anche al di là della pena.

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Che strano, in altri Paesi la legge contro l'omofobia esiste, è solo in Italia che sembra sempre tutto impossibile, appena si cerca di cambiare qualcosa.

 

La pregiudiziale di incostituzionalità è una pagliacciata, non ha alcun fondamento. La legge contro l'omofobia all'atto pratico in Italia già esiste (grazie alle direttive europee), ma si applica esclusivamente alla discriminazione in ambito lavorativo. Quindi il problema "non si può dire orientamento sessuale perché è ambiguo" è un falso problema, peggio, è una palese menzogna.

 

La libertà di espressione è già ristretta per impedirne abusi. Il reato di opinione, contrariamente a quanto i detrattori del reato di omofobia vogliono far credere, già esiste.

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  • 7 months later...
simply_dreamer

in questo periodo, mi stra "frullando" per la testa, l'idea di farmi un viaggetto all'estero, per magari, tentare di riuscire a trovare un lavoretto anche temporaneo per imparare una lingua straniera tipo l'inglese al meglio, o cmq ad un buon livello. premesso che non sono mai stato all'estero e che non ho viaggiato molto nemmeno in Italia, anzi tutt'altro... ho un inglese e un francese scolastico, quindi basilari.  sò che la vita è piu cara in alcuni paesi, ma dicono si trovi piu facilmente lavoro, anche non qualificato se non si ha una buona conoscenza della lingua, anche se i primi tempi sono difficili per tutti e sotto tutti i punti di vista.  fra i paesi che ritengo affascinanti sotto il punto di vista dell'apertura mentale riguardo ai gay e non solo, credo ci sia: canada, inghilterra, svezia, norvegia, germania, belgio, olanda, spagna, portogallo, islanda, usa e anche l'australia. in quale paese andreste a fare un viaggetto, con la speranza di lavorare almeno qualche mese, o magari qualche anno se si è fortunati..?!  :afraid:

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Essendo un francofono, in questa fase della mia vita andrei in un paese anglofono: UK, Olanda, o

Australia. Del Canada, che mi offrirebbe una sponda francofona in Quebec, temo troppo il freddo, ma

il paese mi attrae.

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@simply_dreamer

 

Ti consiglio di trovare una casa che possa ospitarti come ragazzo alla pari. Adesso ce ne sono relativamente poche di famiglie che lo fanno, ma dovresti essere in grado di trovarne qualcuna.  :afraid:

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simply_dreamer

alla pari prendono principalmente ragazze e poi non mi ispira la cosa. già ci avevo pensato... bei gusti in fatto di paesi isher. condivido :asd:

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Hinzelmann

Escluderei l'Islanda, splendido paese da visitare...ma vivere in un paese

dove ci sono 6 mesi l'anno di crepuscolo artico, la cui capitale è un paesone

e non crescono alberi è troppo. E poi sono in piena crisi economica...ed è il

paese più caro del mondo.

 

L'Australia l'escluderei per il fatto che gli Australiani che ho rimorchiato li ho

trovati sessualmente una gran delusione. E' una visione un po' parziale, ma

d'altronde...non ci sono mai stato, è tutto ciò che so.

 

Del Canada si dice un gran bene c'è la copertura sanitaria ed è un paese senza

nazione, quindi per un immigrato dovrebbe essere facile integrarsi, è molto gay

friendly dovrebbe dare opportunità di lavoro ( certo dire che vi siano belle città

proprio non si può...però dà una idea più protettiva rispetto agli USA )

 

L'Olanda mi attrae molto e avrebbe il vantaggio di far parte dell'Unione Europea

niente green card, del Belgio mi è piaciuta molto Anversa. La Germania no, è pur

sempre un paese dove c'è una democrazia cristiana. La Svezia non l'escluderei la

lingua è già più affrontabile del tedesco.

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simply_dreamer

@Hinzelmann sull'Islanda ti dò ragione. c'è crisi e anche per il resto non mi ispira molto. riguardo l'Australia invece credo sia un paese con buone possibilità di vita e di lavoro per un italiano, purchè abbia un buon inglese. è gay friendly, soprattutto sidney, melbourne e canberra. dicono si viva bene a livello di qualità di vita. i contro sono il permesso di soggiorno che non è facile per niente da ottenere con questa crisi in particolare. mi riferisco al permesso di lavoro. inoltre non è facile neanche trovare un lavoro stabile, ci sono vari lavoretti. per i lavori stabili devi trovare e pagare uno sponsor che ti referenzi, ma vado OT forse... inoltre è distantissima da noi. ci vogliono tipo 24 ore per raggiungerla fra scali vari. da una parte mi attrae dall'altra non mi convince troppo. il canada credo offra buone prospettive di lavoro. difficile ottenere permessi lavoro, ma meno dell'Australia ( mi riferisco alla carta verde). ha delle ottime università fra le piu ambite al mondo, dopo quelle americane ed inglesi. le città meno care vancouver anche per il lavoro. toronto ora come ora non è il massimo. c'è molta piu crisi. ma di sicuro sono molto aperti. l'olanda non mi attrae se non come meta turistica per la trasgressività. ma non ci vivrei. troppo caotica e permissiva. troppa criminalità e troppo menefreghismo e un alto tasso di disoccupazione straniera oggi. e c'è razzismo e intollerenza ultimamente. la germania non mi attira. ammiro i tedeschi sono persone forti e gran lavoratori ma non mi ispira vivere là. riguardo la svezia c'è un alto tasso di disoccupazione straniera e gli affitti sono stellari e difficili da trovare per uno straniero. il clima gelido e il lavoro non è il massimo. a parte ikea, ricerca e in qualche ospedale o lavoretti stagionali. il belgio credo sia discreto come paese, ma c'è crisi. e sono molto nazionalisti. anche se aperti e tolleranti. è affascinante. ma molto competitivo dal punto di vista del lavoro sono molto pretenziosi. nel mio post precedente, ho omesso per sbaglio la finlandia che sembra essere un piccolo staterello (5 milioni e poco piu di abitanti), fuori dal mondo. clima gelido, persone chiuse, ma cortesi, lingua difficilissima per chiunque, percentuale di criminalità bassissima, quasi nulla. tolleranti e aperti riguardo ai gay. a livello lavorativo non c'è un gran mercato a parte la Nokia. quindi è piu adatta di sicuro ad informatici, ingegneri, ma anche a medici e ricercatori. per il resto bisogna accontentarsi di lavori stagionali e a contatto con la natura. infine la norvegia, la cui capitale, oslo è fra le città piu care al mondo. buone prospettive di lavoro con un ottimo livello di inglese e un buon norvegese. non ha molte multinazionali, quindi se non si conosce il norvegese e non si è ingegneri, medici, infermieri, insegnanti, ricercatori, informatici o chef, non si và molto lontano. gli affitti cari. i norvegesi tolleranti e distaccati. buon rapporto qualità vita nel complesso, anche per un gay integrato.

 

questo è quanto ho trovato navigando in rete su alcuni siti, dove ho letto info ed esperienze di italiani all'estero...

che ne pensate? :asd:

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io personalmente, simply_dreamer, ti sconsiglierei Australia e USA, che probabilmente sembrano molto "papabili" in base a come ce li mostrano in televisione, MA:

in Australia non esiste nessun tipo di unione legale per le coppie gay, né matrimonio né unione civile a seconda di come lo vuoi chiamare.

in USA la situazione cambia da stato a stato, ma c'è solo una manciata di stati con legislazione, penso non più di 6 o 7 su 50, e come ti sposti ti trovi un pezzo di carta in mano che non vale più...

 

Senza contare che in Europa almeno non ci si deve preoccupare di cose come visti, quindi puoi anche decidere di partire un giorno, dal niente e senza troppi preparativi, e al contrario, se decidi che ti trovi bene e vuoi rimanere, non ci sono rischi come che potrebbero non rinnovarti il visto.

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L'autore chiede

Trasferirsi all'estero: una possibile soluzione?

 

Messa così, anche il suicidio sarebbe una possibile soluzione; ma (cartesianamente :asd:) siamo ancora tutti vivi.

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simply_dreamer

è vero sweet. il problema dei visti è una seccatura. il discorso dell'Australia lo sapevo già. se si analizza il discorso delle unioni o matrimoni gay, non è uno stato all'avanguardia, ma ho letto che ci sono notevoli possibilità di lavoro. riguardo gli USA, non mi ispirano a parte il Canada che sembrerebbe un paese gay friendly e con discrete prospettive lavorative. In Europa, è piu semplice il discorso dei visti, in quanto non occorrono. E negli stati gay friendly che tutti conosciamo, si hanno pieni diritti come in alcuni stati USA fra cui il Canada. il fatto è che da quello che sembra e sottolineo sembra, non è facile trovare lavoro in alcuni di quegli stati europei. credo il piu accessibile sia il Regno Unito, in particolare l'Inghilterra. E forse anche l'Irlanda e la Norvegia, ma anche la Finlandia e un pò anche il Belgio. Così sembra da quello che circola in rete su alcuni siti. poi boh. volevo aggiungere che ho trovato in rete una cittadina negli USA che si chiama Provincetown, dove dicono che il 90% degli abitanti siano gay e lesbiche...  :asd: mistero...

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si hanno pieni diritti come in alcuni stati USA fra cui il Canada.

*suda freddo*

lo so che volevi dire Nord America, ma comunque mi sento male.

raccoglietemi.

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