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M.K.


Ardalion

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Nessuno conosce i Marlene Kuntz? Riporto qui il testo di una loro canzone, Mondo Cattivo, collocata alle porte del loro sesto disco Bianco Sporco. Sarebbe bello poter fare lo stesso con la musica, no? Intendo possedere tutti noi quell'arte di trasporre musica da una testa all'altra anche a distanza così come facciamo con i pensieri codificandoli attraverso la scrittura. Pensate, potremmo addirittura cominciare a «colorire» le parole scritte con la stessa tonalità di voce con la quale di persona le pronunceremmo...

 

Si... ma quale gusto se sto perdendo fiducia e stimoli?

Sai, è proprio angusto il nostro mondo affollato di equivoci:

quanto più pudore tanti più stronzi che non apprezzeranno mai.

 

Hey, è tetro e ingiusto questo assedio di intenti malevoli,

e vaffanculo il giusto alla schiera degli insensibili.

Beh, io mi ritiro: è un mondo cattivo in vari modi e ovunque vai.

 

Non voglio vivere, ma sopravvivere: è la mia intensità, son consapevole

e so convincermi che è proprio meglio così.

 

Ma a volte gira in me un dubbio labile: «Quale gusto c'è? Ma quale gusto c'è?»

e so persuadermi che ha senso chiedersi cose così.

 

E forse, magari è vero, mi piacerebbe di più scivolare su tutto.

E forse, magari è vero, converrebbe di più essere semplici in tutto.

E forse, mi pare chiaro, funzionerebbe di più vivendosi bene tutto.

E forse, anzi: sicuro, io so che non riuscirò a fare questo del tutto.

Mai.

 

Da sotto una foglia, dal loro ultimo album Uno, ecco strisciare Canzone Ecologica...

 

Parole che vanno e vengono in quantità:

come pennellate di colore cariche

aggrumano le preziose tenuità

in cumuli di volgari croste, ovunque.

 

Forse sarebbe più bello tacere,

in accordo coi nostri pensieri,

che solo ad esprimerli in verbi e parole

non sono più verità.

 

Ma so che sarebbe anche bello

sceglierle bene,

per farle aderire con più precisione

all'anima con la sua musica.

 

Sento svanire il suono infinito,

il timbro che unisce le vite

alle cose del mondo:

l'umano ululato strepita

e tutto si fa disarmonico.

 

Quanto rumore e parole in libertà...

Quanto timore di ammutolire in sé...

 

L'umano fracasso contamina

il fiato dell'universo.

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https://www.gay-forum.it/topic/9774-mk/
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