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Scoprirsi sieropositivi


se vi scopriste sieropositivi....  

71 members have voted

  1. 1. se vi scopriste sieropositivi....

    • mi impiccherei subito ;)
      20
    • non direi nulla a nessuno
      5
    • dopo momenti di terrore correrei dal mio medico
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    • mi informerei meglio su internet sul da farsi
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    • sono gia' informato sull'argomento non mi spaventerei piu di tanto
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Di quante cose puoi essere sicuro nella vita? Non me ne vengono in mente ...

Puoi solo avere un ragionevole grado di fiducia basato su considerazioni, sia di carattere oggettivo, sia di carattere puramente personale e soggettivo. Il tuo partner ti può fare tutto il male che vuole, potenzialmente ... Tu ti fidi che lui non ti strangoli durante un rapporto sessuale perché perde il controllo? Ma potrei fare mille esempi ...

Ogni volta che prendiamo una decisione, nella vita, ci assumiamo una percentuale, più o meno grande, di rischio, a partire da quando usciamo di casa in auto. Tutto sta,secondo me, a cercare di razionalizzare il più possibile e fare scelte consapevoli, analizzando tutti i pro e i contro.

@wasabi, ammetto di non sapere realmente come ci si comporti in una coppia chiusa.

 

Il mio modello di coppia chiusa è una coppia monogamica che finga di essere aperta:

preservativi sempre in tasca e controlli sulle MST, anche se si sa che il proprio compagno è fedele.

Anche perché il viceversa è piuttosto pericoloso.

 

E' ovvio che ci si fidi.

Non è pensabile stare dieci anni con una persona

che pensiamo potrebbe tradirci.

 

Non mi piace il tuo paragone con lo strangolamento.

Conosco vari sieropositivi, ma mai nessuno strangolato nell'amplesso.

Alcuni rischi sono tanto reali da meritare una profilassi,

altri sono troppo remoti per preoccuparcene.

Dove si colloca la fiduciosa monogamia?

E' possibile avere degli accorgimenti "paracadute"

senza sembrare diffidenti o poco affidabili? 

@Almadel Ma infatti io stavo proprio cercando di dire che è ovvio che ci si fidi della persona con cui si condivide la vita ...

Altrimenti su cosa si basa un progetto di vita? È ovvio che fidarsi ha una componente di rischio, lo si mette in conto, come in tutte le cose ... Ho fatto un esempio un po' estremo? È vero, potevo farne mille altri, perché del partner ci si fida in tutti i campi, in tantissime occasioni e contesti. Era questo che intendevo.

@wasabi, mio piccante ravanello giapponese...

a proposito di fiducia, chiedi a @cambiapelle se quando - eventualmente - va a fare sesso nelle dark, poi lo dice al suo compagno... e se lo fa prima o dopo averci fatto sesso. E soprattutto, perché sente l'esigenza di tradirlo?

Forse ho frainteso qualcosa in questa lunga discussione, ma ripeto per l'ennesima volta, dato che nessuno osa ripondere: perchè un gay che ha costituito una coppia monogamica chiusa, sente l'esigenza di tradire il suo compagno?

Edited by akinori

Cambiapelle ti ha già risposto molto chiaramente, quindi dimostreresti un minimo di buongusto smettendo di parlare di casi personali di altri utenti.

 

 

 


ma ripeto per l'ennesima volta, dato che nessuno osa ripondere: perchè un gay che ha costituito una coppia monogamica chiusa, sente l'esigenza di tradire il suo compagno?

 

Questo non è l'argomento della discussione, inoltre nessuno deve rendere conto a te delle proprie scelte personali, tuttavia, perchè dici "un gay" e non "una persona"? Non è forse il tradimento qualcosa che riguarda l'umanità intera, qualcosa di antico quanto le coppie monogamiche? Cosa ti destabilizza tanto? Sei schifato dalla scarsa moralità dei gay? Qual è il vero problema?

Ehi, non ti arrabbiare! Ricorda che questo thread nasce come caso personale di @Cambiapelle e del suo rapporto con la sieropositività, quindi è chiaro che spesso viene citato, ma come exemplum, non certo perché nutra del tancore gratuito nei suoi confronti (anzi, come persona mi è anche simpatico).

Ecco, non che io ne sia "schifato", però sì, mi dà fastidio questa scarsa moralità di cui parli, perché il punto è proprio questo: si gira intorno al problema della promiscuità, si sceglie di far del cattivo sesso, plastificato e seriale, pur di non impegnarsi in un rapporto monogamico serio. E a mio giudizio, un rapporto monogamico serio spesso viene destabilizzato, nel mondo gay, ancora una volta da una questione sessuale.

Credo che se l'omosessuale medio dipendesse meno dalla sessualità, sarebbe una persona più serena, tutto qui.

Scopririsi sieropositivi ed essere riusciti a costruire, ciò nonostante (cosa difficilissima già per gay non sieropositivi) una coppia stabile, mi sembra un ottimo motivo per rinunciare definitivamente alla promiscuità. Nel momento in cui si rinuncia alla promiscuità, non ci si pone nemmeno più il problema se dichiarare qualcosa o meno circa il proprio stato sierologico (tranne al partner, naturalmente, che dovrebbe saperlo prima che il rapporto cominci). Non ce n'è più bisogno.

 

 


Ehi, non ti arrabbiare!

 

Sai ... essendo io un "piccante ravanello" ... mi piace provocare bruciore ...  :D 

 

A parte gli scherzi, vedi ... adesso hai scritto un post tranquillo, pacato, in cui esponi un tuo punto di vista, nel quale per altro chissà quanti si riconoscono (non credo tu sia in minoranza, neanche nel mondo gay).

La maggior parte delle cose che ho letto di te, però, manifestano un astio, una rabbia, un rancore verso il "mondo gay" che fa riflettere. Ad uno viene spontaneo chiedersi "perchè?". 

Ti dà tremendamente fastidio la promiscuità (degli altri, perchè qui stiamo parlando di quella degli altri) e io mi chiederei che cosa ti fa tanta paura, perchè ti viene d'istinto sputare veleno ...

Non è una discussione dedicata a te, quindi io sono tremendamente OT, ma credo che collegare la paura dell'HIV  alla demonizzazione del sesso occasionale sia proprio una classica "foglia di fico", che hanno usato i moralisti della peggior specie e gli oltranzisti religiosi, per esempio.

 

Io credo che niente TI possa impedire di costruire un rapporto monogamico serio, se è quello che vuoi. Basta che tu trovi un partner che la pensi come te (e ce ne sono, ma tanti davvero). Scagliarti però con questa rabbia sugli altri non ti aiuterà per niente a capire il mondo e le persone che ti circondano.

Edited by wasabi

 tuttavia, perchè dici "un gay" e non "una persona"? Non è forse il tradimento qualcosa che riguarda l'umanità intera, qualcosa di antico quanto le coppie monogamiche? 

 

 

Non posso non rispondere a certe sparate tremendamente qualunquiste: anche la rottura di una turbina è un evento che può riguardare l'intero parco mezzi dotato di turbine circolante sul pianeta Terra, partendo dalle city car fino ad arrivare ad un tir, passando per i mezzi agricoli.

Ma se tale argomento viene trattato su un forum a tematica "Fiat", è chiaro che si parla di quell'evento relativamente ad un preciso gruppo di automobili.

 

Ergo, ovviamente, banalmente, chiaramente, per analogia in un forum a tematica gay, è chiaro che ogni aspetto ed evento del quale si parli sia prettamente legato ad un preciso gruppo di persone...altrimenti non sarebbe un forum tematico.

 

 

p.s. comunque questa frase

 

 

 

akinori, on 11 Jun 2013 - 10:48 PM, said:

 

ma ripeto per l'ennesima volta, dato che nessuno osa ripondere: perchè un gay che ha costituito una coppia monogamica chiusa, sente l'esigenza di tradire il suo compagno?

 

anche se off topic, fa emergere una contraddizione palese e curiosa...cercare di costruire una coppia chiusa, per poi cercare trastulli altrove... solo io vedo in cio' un nonsenso, e/o una confusione di intenti? 

E' chiaro che possiamo immaginare una persona che decide di iniziare

una storia in coppia chiusa e poi cerca trastulli da subito, spesso e volentieri

senza sbandate o cotte, ma per frequentazioni di locali etc.

 

Mi pare però che questo caso sia possibile e forse mediamente più probabile

fra gay, nella misura in cui ancora la maggioranza di coppie gay ( e quindi

presumo anche quelle chiuse ) si dichiarano tali, ma non sono coppie di

conviventi

 

Questo per un dato oggettivo costituito dal controllo ( ognuno fa vita a sè 

quindi c'è meno possibilità di controllo ) e perchè l'assenza di una convivenza

consente di considerare la propria coppia "importante" "totalizzante" "romantica"

più in astratto che nella realtà delle cose, nel vissuto vero quotidiano.

 

La contraddizione sta a monte... ed è complessiva, quindi affligge entrambi i partners

che decidono di avere una coppia chiusa, monogamica, romantica...ma poi non la

vivono veramente al 100%

 

Certo uno di questi partner è pure bugiardo, dice una cosa e ne fa un'altra, non è

che non ci sia differenza...ma il "partner-vittima" non vede la contraddizione dell'altro

perchè non vuole vedere la propria. Questa situazione è una situazione in cui ci si difende

male.

 

Io credo che il problema stia qui...poi è chiaro che in 10 anni possono cambiare

1000 cose fra due persone. Ci può stare la crisi, un periodo di malessere proprio

sfogato male e senza accorgimenti di cui poi ci si vergogna...in generale bisognerebbe

avere il coraggio di superare la propria vergogna per poter confessare una verità

sgradevole ( i maschi in generale sono pavidi....sotto questo profilo )

@Hinzelmann, ammetto di non conoscere donne

che abbiano mai confessato il tradimento.

E non perché siano più pavide dei maschi,

ma semplicemente perché si autoassolvono molto meglio

(non mi valorizzava abbastanza, era distante, mi aveva tradito, non era importante).

Lo confessano solo quando lasciano il precedente partner per il nuovo.

Ma tutto questo è OT.

 

In effetti mi sono sempre chiesto come due persone che convivano e lavorino

riescano a tradire il proprio partner: non dev'essere per nulla facile.

Io sto parlando di confessare un tradimento perchè

si sono avuti rapporti a rischio, se non c'è ragione di

confessarlo...perchè dirlo?

 

Semplicemente non ce n'è alcuna ragione e penso che

il 90% delle persone ( uomini e donne ) non lo fa, a meno

che non abbia preso una sbandata o non abbia un amante

fisso ( ma non è in sé un comportamento molto a rischio )

 

Se però si sa di essersi esposti a rischio, va detto

e va detto anche in caso di profilassi post esposizione

il risultato è che molti non fanno neanche quella per la

vergogna e per non doverlo dire

 

Gli etero perchè al 90% sono andati a puttane senza

preservativo, i gay perchè han fatto lo stesso in dark

 

Questo non significa che le donne siano in generale

più coraggiose...ma che i maschi fanno cose di cui poi

si vergognano e quindi fanno i pavidi

Magari non creare un clima di terrorismo con il partner può aiutare...

Del tipo, far capire che non lo si considererebbe un mostro per una cosa del genere, che comunque si proverebbe a capirlo (non dico a giustificarlo), che gli si starebbe vicino comunque, anche se confessasse di aver fatto una cazzata immane, di cui si vergogna.

 

Il limite tra l'essere "permissivi" e, quindi, considerati anche un po' menefreghisti, e il far sentire il partner capace di parlarci con fiducia è sottile, ma un buon livello di confidenza può aiutare tanto (tra l'altro io penso che tra due uomini sia ancora leggermente più facile, rispetto ad aprirsi con la moglie, ma potrei sbagliarmi ...)

Edited by wasabi
  • 1 month later...

ciò che penso io non è che se una persona sa di essere sieropositiva debba dirlo prima di fare sesso. non si può giocare con le vite altrui. Il preservativo si può rompere, sfilare etc. Non dirlo e farlo senza precauzioni è da criminali, non dirlo e farlo con precauzioni è profondamente egoistico e per me inaccettabile. Mi meraviglia come tale pratica venga invece accettata da chi è malato di hiv, forse è un modo per esorcizzare la propria infezione.

@Accepsut

 

mi chiedo se oltre ad aver letto tutto hai pure capito il significato di quello che la gente scrive. chi è sieropositivo e prende medicine antivirali normalmente non è contagioso mentre è contagioso chi non sa di essere sieropositivo, per questo sarebbe importanti che tutti facessero sempre sesso sicuro, così che non ci sono contagi in ogni caso.

 

i nuovi contagi che ci sono non avvengono attraverso persone che sanno di essere sieropositive ma con persone che non sanno di esserlo.

Edited by marco7

io non sto parlando delle modalità di contagio, ma della necessità di dire, per rispetto, per correttezza, per dignità di essere sieropositivi prima di qualsiasi atto sensuale, anche se protetto. Io personalmente vorrei essere avvisato e dunque decidere. Trovo profondamente egoistico nasconderlo x paura di essere rifiutati. Meglio essere sinceri da subito, anche se una persona ha l'HIV ed è sotto cura e magari ha viremia zero io lo vorrei sapere. Tu no, ma io si. Non siamo uguali sai. Trovo inconcepibile celare tale segreto è poi parlare di rispetto dell'altro. Se facessi io una cosa del genere non riuscirei a guardarmi allo specchio.

@Accepsut mi spiace contraddirti, ma la stragrande maggioranza (se non la totalità) delle persone che sanno di essere positive, se cerca sesso fine a se stesso, non lo dice ma mette il preservativo in modo da pulirsi la coscienza. sta a te trattare ogni partner come presunto "positivo".

Accepsut, on 02 Aug 2013 - 01:32 AM, said:

 

io non sto parlando delle modalità di contagio, ma della necessità di dire, per rispetto, per correttezza, per dignità di essere sieropositivi prima di qualsiasi atto sensuale, anche se protetto. Io personalmente vorrei essere avvisato e dunque decidere. Trovo profondamente egoistico nasconderlo x paura di essere rifiutati. Meglio essere sinceri da subito, anche se una persona ha l'HIV ed è sotto cura e magari ha viremia zero io lo vorrei sapere. Tu no, ma io si. Non siamo uguali sai. Trovo inconcepibile celare tale segreto è poi parlare di rispetto dell'altro. Se facessi io una cosa del genere non riuscirei a guardarmi allo specchio.

Quoto e concordo...ne parlavo giusto recentemente col mio dentista, il quale concordava nel dire che nel sesso, come anche nel suo lavoro, le protezioni vanno usate di routine, ma informare le persone con le quali abbiamo contatti potenzialmente a rischio, nel caso si sia affetti da malattie contagiose, dovrebbe essere un obbligo morale...poi se si e' persone scorrette e' inutile che parliamo.

 

 

 

 

marco7, on 02 Aug 2013 - 1:04 PM, said:

 

i sieropositivi non lo nascondono per paure di essere rifiutati. lo nascondono per la certezza di essere rifiutati. se lo dicono vanno in bianco.

Dalla serie e' piu' importante una scopata che mettere a rischio la salute e la vita altrui... che correttezza, che onesta' morale...

Edited by ben81

@ben81

 

come ho spiegato prima i sieropositivi che sanno di esserlo non contagiano nessuno normalmente mentre quelli che non sanno di esserlo si.

 

per il dentista: un dentista può mettere i guanti ma servono a poco. il dentista può contagiarsi se si punge con una siringa che ha usato sul paziente ma in questo caso i guanti non servono perchè si punge anche se porta i guanti. se il dentista lavora in modo igenico non si contagia lavorando sui pazienti e per questo anche i medici in svizzera dicono che se il paziente desidera comunicare al proprio dentista che è sieropositivo può naturalmente farlo ma non è necessario dirglielo.

 

sarebbe interessante sapere l'opinione dei dentisti che stanno su questo forum, ce no sono almeno due.......

@marco è molto semplice, per me i miei pazienti sono tutti potenziali HIV positivi (come positivi all'epatite b alla c..)

Se un mio paziente mi dicesse di essere positivo non cambierei di una virgola i miei protocolli che sono strettissimi.

Saperlo mi aiuta? Non posso fare più di quello che già faccio, ci sono delle linee guida che suggeriscono di far venire i pazienti positivi come ultimi della giornata, ma se i protocolli di sicurezza sono rispettati tutto il resto non conta.

Comunque non capisco tutta questa paura. Fate sesso protetto, un test all'anno.

Sarà che trovare pazienti che dichiarino lo stato positivo è così raro che io non ci penso nemmeno a farmene un problema.

Bullfighter4

Tra l'altro, nel sesso occasionale ( perche' penso sia quello il punto) sarebbe buona regola che tutti si proteggessero. Sono d'accordo comunque con chi afferma che lo si dovrebbe dire prima.

@viola: veramente c'e' pochissimo gente che si fida del proprio medico e nasconde il proprio stato? Secondo te, e' piu' vergogna verso il medico, o paura che il medico lo dica in giro tradendo il segreto professionale?

@viola: veramente c'e' pochissimo gente che si fida del proprio medico e nasconde il proprio stato? Secondo te, e' piu' vergogna verso il medico, o paura che il medico lo dica in giro tradendo il segreto professionale?

Non saprei. Con tutto che ti assicuro che io nell'esercizio della mia professione vengo a sapere un sacco di cose. Dev'essere la somiglianza tra la poltrona del riunito e quella dello psicologo ;)

Quindi direi che si fidano abbastanza del tenuta del mio segreto professionale.

Ma come ho detto io non lo vivo come un problema e così nessuno dei miei colleghi.

Cmq poi, come dice spesso cambiapelle non è che non fare il test voglia dire non essere hiv-positivo. Quindi fare lo struzzo e non volerlo sapere o saperlo e tacerlo (ma facendo sempre sesso protetto) non mi pare poi ci sia una grande differenza. Anzi, almeno chi lo sa e si cura è più "sicuro" dello struzzo.

Bullfighter4

Io personalmente mi sono scelto un medico gay( lo cercavo gay friendly, non necessariamente gay) cosi' non ci sono problemi Di imbarazzo per nessuno. Mi e' capitato in passato Di vedere non reazioni negative, ma un poco " strane", da parte Di medici appena l'argomento saltava fuori.

quel che dice viola a me sembra sia molto simile a quello che dicevo io.

 

il mio maritino è sieropositivo e quando l'ho conosciuto aveva l'immunologo e il dermatologo gay. solamente che l'immunologo oltre che gay era uno stronzo e neanche molto competente e dopo forse due anni ha capito che è meglio avere un immunologo etero e molto bravo che uno gay e mediocre oltre che stronzo.

 

così l'ha cambiato. all'inizio lui credeva però che quello nuovo era gay ma poi ha scoperto che è sposato con una donna e in seguito mi ha detto che è così bravo che a lui non importa se è gay o etero.i 

 

miei medici e dentisti sanno che sono gay e sono tutto etero, non perchè discrimini i medici gay ma perchè la sessualità del medico non era un criterio per scegliere il medico.

 

nel paesello dove viviamo c'è una praxis abbastanza grande di diversi medici e ci è andato un paio di volte per cosucce e quando hanno saputo che era sieropositivo l'hanno guardato un po' storto e gli hanno detto che forse è meglio se in futuro va da un medico a zurigo. Il mio medico mi ha poi consigliato un medico a zurigo suo amico che ha parecchi pazienti sieropositivi e si trova bene. Gli serviva un medico generico oltre all'immunologo.

Edited by marco7
Bullfighter4

Marco, potendo scegliere io lo scelgo bravo e gay. Certo che se il medico gay era incompetente... Non e' mica perche' discrimino, ma dato che ho la possibilita' Di scegliere, perche' no? E comunque conosco gente che invece e' stata trattata " male" dai medici in quanto gay. Gli imbecilli ci sono Di tutte le razze e colore.

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