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Scoprirsi sieropositivi


se vi scopriste sieropositivi....  

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  1. 1. se vi scopriste sieropositivi....

    • mi impiccherei subito ;)
      20
    • non direi nulla a nessuno
      5
    • dopo momenti di terrore correrei dal mio medico
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    • mi informerei meglio su internet sul da farsi
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    • sono gia' informato sull'argomento non mi spaventerei piu di tanto
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Eh si. Pensare al suicidio è sicuramente la soluzione migliore :pausa:

 

Del progresso scientifico chissene.

 

 

 

Per te magari non lo sarebbe, per altri si.

 

Non sei la vodafone, il mondo non gira tutto intorno a te, ovvero prendi atto che se tu la pensi in un modo, ed affronteresti una situazione in una data maniera, magari altre persone "potrebbero" (forse? che ne dici?) pensarla in modo differente da te.

Per me vivere sapendo di avere una malattia grave, non sarebbe più vita, quindi non so se preferirei andare avanti... più chiaro così?

Allora. Se il tuo pensiero va deliberatamente contro te stesso. Ho il diritto di dirti che forse stai sbagliando.

 

Una malattia grave, nel ventunesimo secolo, non è sempre e comunque la fine del mondo. Ora puoi dirmi che vuoi rifiutare le cure e spegnerti il prima possibile. Ma non di certo partire con l' idea di suicidarti.

 

Ora. Non che sia questo il caso. Ma l' articolo del codice penale parla chiaro:

 

Art. 580 Istigazione o aiuto al suicidio

 

Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, e' punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, e' punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell'articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta e' minore degli anni quattordici o comunque e' priva della capacita' d'intendere o di volere, si applicano le disposizioni relative all'omicidio.

 

E per quanto mi riguarda, anche se non è compreso tra i casi, rimanere in silenzio di fronte a un intento suicida mi pare quasi "dare una mano (nel non darla)" a realizzare questo intento.

Allora. Se il tuo pensiero va deliberatamente contro te stesso. Ho il diritto di dirti che forse stai sbagliando.   

 

 

Non mi sto sbagliando io, chiamasi "pareri", qualcosa di profondamente soggettivo che varia da una persona ad un'altra, do you know?

 

Schemino per venirti incontro: se per te una cosa è in un modo, per me può essere considerata in un altro modo, e per altri ancora in un modo diverso.

 

Se non arrivi a comprendere ciò è inutile proseguire oltre.

 

Una malattia grave, nel ventunesimo secolo, non è sempre e comunque la fine del mondo. Ora puoi dirmi che vuoi rifiutare le cure e spegnerti il prima possibile. Ma non di certo partire con l' idea di suicidarti.

 

 

Anche qui punti di vista: c'è chi, davanti a malttie gravi,  preferirebbe tener duro fino alla fine, e chi preferirebbe farla finita prima, e non sei nessuno per dire che, siccome tu la pensi in un certo modo, allora tutti la debbano pensare come te.

Ti leggo da poco, ma questo atteggiamento saccente proprio non aiuta il dialogo, come già detto non è che siccome tu la pensi in un certo modo allora il resto dell'universo debba pensarla come te, leggila come un "fly down"

 

Ora. Non che sia questo il caso. Ma l' articolo del codice penale parla chiaro:

 

Art. 580 Istigazione o aiuto al suicidio

 

Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, e' punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, e' punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell'articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta e' minore degli anni quattordici o comunque e' priva della capacita' d'intendere o di volere, si applicano le disposizioni relative all'omicidio.

 

 

 

Appunto, non è questo il caso, per cui potevi pure risparmiarti di stancarti il dito a cercare e postare un articolo del codice che, in questo topic, non c'entra una mazza, solo per cercare di zittire, con velate minacce, chi la pensa differentemente da te.

 

 

 

E per quanto mi riguarda, anche se non è compreso tra i casi, rimanere in silenzio di fronte a un intento suicida mi pare quasi "dare una mano (nel non darla)" a realizzare questo intento.

 

 

Gli intenti suicidi mi sa che li hai visti in un film alla radio, visto che qui nessuno ha detto di volersi suicidare, e che si sta parlando in senso lato, per se e per ma, e ribadisco (grattandomi le palle): nel caso mi trovassi di fronte ad una malattia grave, e con prospettive di vita limitate, probabilmente IO penserei al suicidio. Ma, ribadito questo, rispetto e stimo chi ha il coraggio di lottare e andare avanti davanti ad una malattia.

Concludo dicendoti che sono spiacente, ma scordati proprio che io cambi i miei pensieri ed il mio parere solo per compiacere un interlocutore, interlocutore che manco conosco, tra l'altro.

Ma certo che può essere. Tu contesta pure siamo qui per dialogare. Non ti ho detto: "No. Non buttarti sotto un camion se sai di essere ammalato."

 

Ho detto. Pensare al suicidio di certo è la soluzione migliore. Ironicamente. Tu controbatti e io rispondo ancora. Quel che ho fatto l' ho fatto perchè credo in ciò che ho scritto. Poi se te decidi di fare comunque ed in ogni caso di testa tua ben per te.

 

Volevo solo discuterne. Quindi il fly down tienitelo per te :pausa:

Ma certo che può essere. Tu contesta pure siamo qui per dialogare. Non ti ho detto: "No. Non buttarti sotto un camion se sai di essere ammalato."

 

Ho detto. Pensare al suicidio di certo è la soluzione migliore. Ironicamente. Tu controbatti e io rispondo ancora. Quel che ho fatto l' ho fatto perchè credo in ciò che ho scritto. Poi se te decidi di fare comunque ed in ogni caso di testa tua ben per te.

 

Volevo solo discuterne. Quindi il fly down tienitelo per te :asd:

 

 

 

Ovviamente speriamo tutti di non aver mai da fare scelte del genere, perchè a parlare così è facile, trovandocisi cambia tutto  :pausa:

A me quello che sconvolge è la possibilità che per una malattia a cui si sopravvive (e con una qualità di vita alta) si possa razionalmente reagire con il suicidio. Cioè sulla botta della notizia l'emotività prende il sopravvento ma che diventi una possibilità già in anticipo è veramente allucinante.

A me quello che sconvolge è la possibilità che per una malattia a cui si sopravvive (e con una qualità di vita alta) si possa razionalmente reagire con il suicidio. Cioè sulla botta della notizia l'emotività prende il sopravvento ma che diventi una possibilità già in anticipo è veramente allucinante.

 

 

Calcola che c'è chi non sopporta l'idea di vivere da vegetale (ricordiamo il povero Welby) e chi vorrebbe vivere anche da vegetale.

 

Ognuno reagisce in modo diverso alle disgrazie, ma ogni opinione è rispettabile e personale.

Non sono un fan dell'idea che ogni opinione sia rispettabile in quanto tale (preferisco rispettare le persone piuttosto che le idee che spesso sono sciocche).

 

Penso comunque che per quanto le tue opinioni siano solo tue sia necessario fare molta attenzione prima di farle passare per normali in un forum pubblico. Qui può capitare anche gente che magari il problema lo dovrà affrontare e non vorrei si rifacesse al tuo pensiero. Specificare che non è come dici tu (e non sotto il mio punto di vista...) è un obbligo secondo me.

L'impatto emotivo credo sia forte per chiunque, ma se è una malattia grave con cui si può convivere, come l'essere sieropositivi, è importante reagire e rimanere attivi. Il suicidio lo terrei per i casi di malattie terminali, ma in quel caso non sarebbe più suicidio, ma eutanasia.

Non sono un fan dell'idea che ogni opinione sia rispettabile in quanto tale (preferisco rispettare le persone piuttosto che le idee che spesso sono sciocche).

 

Io preferisco rispettare le persone E le opinioni.

Sopratutto se si parla di temi personali e soggettivi, ogni opinione è rispettabile.

 

Penso comunque che per quanto le tue opinioni siano solo tue sia necessario fare molta attenzione prima di farle passare per normali in un forum pubblico. Qui può capitare anche gente che magari il problema lo dovrà affrontare e non vorrei si rifacesse al tuo pensiero. Specificare che non è come dici tu (e non sotto il mio punto di vista...) è un obbligo secondo me.

 

Le opinioni, per loro natura, sono sempre personali e soggettive, quiindi  non possiamo suddividerle in normali e non normali, nè puoi dire "non è come dici  tu", perchè se una parere per me è tale per te magari è diverso.

Quello che è normale per te magari non lo è per me, come viceversa, e di certo chi deve prendere decisioni importanti e intime, come ad esempio quale cura intrapendere, e se curarsi o meno, di certo, e giustamente, non prende spunti da internet, ma da persone care o dal medico curante, per cui il tuo cruccio non ha basi.

Faccio notare inoltre che infarcisco sempre i miei messaggi di imho e secondo me, cosa di cui nemmeno ci dovrebbe essere bisogno, visto che si sa che ogni messaggio rapprensenta il parere personale di chi lo scrive, e non di terze persone.

Alcuni di noi (io, per esempio) dedicano molte energie

nell'incoraggiare gli amici sieropositivi

a vivere la loro condizione con serenità e responsabilità.

 

E' ovvio che leggere di un aspirante suicida

sia una cosa - per me - molto dolorosa

perchè complica il mio impegno

e fornisce all'esterno un'idea falsata

della qualità della vita dei sieropositivi.

 

Vederla poi espressa col la tua solita arroganza, Ben81

("fly down" e "manco ti conosco" e via di seguito)

è ancora più dolorosa.

Ben18, sorvando con fatica sul tuo tono a dir poco caustico, mi limito a dirti che la sieropositività, se curata, non è da considerarsi una malattia grave. Sono circondato da persone HIV+ da più di vent'anni e in ottima salute. Forse hai ancora in mente lo stereotipo dell'appestato che striscia di giorno in giorno verso la morte.

premesso che c'è gente che si uccide per molto meno. ritengo non abbia molto senso il suicidio considerando che si può vivere per un tempo indefinito, secondo me sarebbe come uccidersi perchè si sa che si può essere investiti da un'automobile da un momento all'altro.

Io preferisco rispettare le persone E le opinioni.

Sopratutto se si parla di temi personali e soggettivi, ogni opinione è rispettabile.

 

Le opinioni, per loro natura, sono sempre personali e soggettive, quiindi  non possiamo suddividerle in normali e non normali, nè puoi dire "non è come dici  tu", perchè se una parere per me è tale per te magari è diverso.

Quello che è normale per te magari non lo è per me, come viceversa, e di certo chi deve prendere decisioni importanti e intime, come ad esempio quale cura intrapendere, e se curarsi o meno, di certo, e giustamente, non prende spunti da internet, ma da persone care o dal medico curante, per cui il tuo cruccio non ha basi.

Faccio notare inoltre che infarcisco sempre i miei messaggi di imho e secondo me, cosa di cui nemmeno ci dovrebbe essere bisogno, visto che si sa che ogni messaggio rapprensenta il parere personale di chi lo scrive, e non di terze persone.

 

I froci sono malati da bruciare nelle camere a gas. Rispetta la mia opinione. Non nascondiamoci dietro un dito.

 

Il tuo non è parare razionale. Non cerco di essere accondiscendente con cose tanto gravi. Poi per me puoi dirlo quanto vuoi, io però ribatto e questo alla fine sembra essere il problema.

@almadel: se devi intervenire solo e soltanto per cercare lo scontro con il sottoscritto, puoi anche evitare di stancarti le dita, te l'ho detto già di là, se non ti piaccio fai finta che non esisto e gira al largo

 

@george:  so bene che si può essere sieropositivi per anni e stare bene, anche col cancro, se ci si cura in tempo, si può vivere per anni dalla diagnosi, ma, avendo purtroppo avuto malati di cancro tra parenti e amici, e ti assicuro che, anche se fisicamente stanno ancora bene, psicologicamente è devastante vivere sapendo che la tua salute è gravemente compromessa, e che ci potrebbero essere gravi ricadute future: in una frase non vivi più

 

@coeranos: beh un attimo, è vero che uno potrebbe morire domani investito o colpito da un fulmine, ma se ti diagnosticano una malattia grave, e potenzialmente mortale, da possibilità remota si passa a probabilità, senza contare poi, come detto, che vivere sapendo di essere malati non è più lo stesso

 

@roby: l'esempio delle camere a gas è pietoso e te lo potevi risparmiare, oltre che entrarci come il cavolo a merenda, comunque ti quoto il mio primo messaggio in questo topic, perchè dimostri di non averlo letto

 

Nel caso scoprissi di avere una malattia grave (che sia aids o altra) credo che penserei seriamente al suicidio, ma non so se avrei il coraggio di attuarlo.

 

Se l'Italiano non è un'opinione, dovresti già aver afferrato che non sto dispensando consigli, nè dicendo a te o a chicchessia come dovreste fare in casi simili, ma ho detto cosa probabilmente farei IO nel caso IO fossi colpito (mi rigratto) da una malattia grave.

POSSO dire cosa probabilmente farei della mia vita e della mia persona, o devo chiedere permesso a te per dire cosa preferire PER ME?

Siamo al delirio, davvero...

cambiapelle

ognuno e' libero di pensarla come vuole, oguno puo' decidere di tirare i remi in barca o nuotare contro corrente... sono scelte individuali. personalmente sono favorevole al suicidio assistito cosi' persone come ben possono liberamente togliersi di mezzo per un colloquio di lavoro andto male, un licenziamento o una malattia. (non sono rari i suicidi per queste cose) io no. combatto! e di una cosa tragica rieso anche a trovare dei punti favorevoli... quando sai di essere ''malato'' assapori piu' la vita. . .senti i sapori in modo diverso, i colori piu' intensi...

Mi sono chiesto piu' volte perche proprio a me fosse capitata una cosa simile , ma mai, mai e poi mai ho pensato ad una cosa cosi' vigliacca come il suicidio.... ho le palle e ne sono orgoglioso

Massima stima e complimenti a chi riesce ad affrontare le malattie senza angosciarsi, comunque io ho soltanto detto che, conoscendo il mio carattere, probabilmente non riuscirei a fare finta di nulla, e getterei la spugna, perchè sono abituato a vivere progettando tutto a lunga scadenza, e quindi, conoscendomi, so che non riuscirei più a godermi la vita, se pensassi  sempre ad un determinato problema di salute che incombe, ed il discorso esula dal tipo di malattia...tutto qui, con buona pace dei flamer che hanno tentato di scatenare polemiche e di far deragliare la discussione, tacciandomi di istigare o consigliare altri al suicidio, cosa che non ho mai fatto, che non avrei motivo di fare, e che non farei mai, perchè IO non sono uno di quelli abituati a dire "io la penso così per cui tutti devono pensarla come me".

Hai espresso chiaramente la tua opinione, ben81. Benchè non sia d'accordo con te, ciascuno di noi è libero di avere la propria opinione.

Ad ogni modo, non posso fare a meno di chiedermi perchè continui a postare commenti così acidi: non ce n'è motivo. Io stesso, ad esempio, ho avuto una piccola incomprensione con Alecs, ma l'abbiamo chiarita senza lanciarci alla gola l'uno dell'altro.  :pausa:

Sento però il bisogno di dover insistere su un punto: essere HIV+ NON significa essere condannati a morte. Lo stesso cambiapelle, ad esempio, al momento non ha bisogno di seguire alcuna terapia, e mi sembra che stia continuando a vivere serenamente.

@george

 

 

1) ok

2) anche tu ti saresti indispettito se, da un tuo commento inerente solo la tua persona, fosse venuta gente a stracciarsi le vesti e a costruire castelli in aria, accusandoti stupidamente e vergognosamente di spingere la gente al suicidio

3) lo so che non significa essere condannati a morte (nell'immediato s'intende, perchè ahimè una cura definitiva ancora non esiste), sia se malati di hiv o di altre malattie, con le cure atuali, si può vivere anni benissimo per tantissimi anni, ma imho è la componente "psicologica" la più dura da affrontare, perchè, come ho già detto, vivere sapendo che una spada di damocle sta pendendo su di noi non è vivere come prima

4) non mi riferisco ad alecs

5) ammiro la forza d'animo di cambiapelle, e gli faccio i migliori auguri  :asd:

 

 

Detto questo ho detto tutto ciò che avevo da dire in topic, per cui vi saluto e lascio la discussione.

 

Buon proseguimento.:pausa:

cambiapelle

tengo veramente a sottolineare , come ha gia' fatto lo stesso george, che l hiv, pur rimanendo una malattia potenzialmente pericolosa e grave, grazie ai farmaci di nuova generazione non e' piu' considerata come una malattia mortale e la vera vergogna e' che i paesi in via di sviluppo non dispongano dei stessi nostri privilegi continuando a morire come mosche.

la pericolosita' dell'hiv e' il NON SAPERE DI AVERLA. solo in questo caso la malattia e' sicuro che si tramutera' in aids conclamato. ( e anche a questo stadio una buona percentuale di pazienti guarisce) Un altro aspetto che e' emerso da questa discussione e' L'ADERENZA ALLA TERAPIA.

e' assolutamente vero, questo e' il vero problem, il tallone d achille dei pazienti hiv +.

oggi come oggi pero', per fortuna, esistono in commercio nuove classi di farmaci quindi una persona che non aderisce perfettamente alla terapia consigliata dal dottore ha a disposizione altre alternative (inizialmente non era cosi' e uno si doveva subire gli effetti collaterali che incidevano sulla qualita' della vita.

oggigiorno se mai il problema per una persona che si scopre siero+ nel 2009 sono le svariate resistenze ai farmaci... ma mi sto addentrando in un discorso che puo' non interessare a nessuno

un bacio

 

oggigiorno se mai il problema per una persona che si scopre siero+ nel 2009 sono le svariate resistenze ai farmaci... ma mi sto addentrando in un discorso che puo' non interessare a nessuno

 

 

a me interessa. Sapevo che erano inefficaci una volta su quattro, non mi sembra una percentuale irrisoria per poter dire che l'hiv non uccide più.. hai informazioni diverse?

Il dato "sono inefficaci una volta su quattro" non significa nulla: la risposta alla terapia antiretrovirale, infatti, varia da persona a persona.

 

Quando un individuo sieropositivo deve iniziare la terapia antiretrovirale (la cosiddetta HAART), gli si consiglia di effettuare dei test di resistenza che permettano di scoprire a quali principi dei farmaci il virus contratto è resistente. Così facendo, è possibile costruire una terapia che, se seguita rigorosamente, si rivela efficace e permette ad una persona HIV+ di condurre un'esistenza del tutto paragonalbile a quella di una persona sieronegativa.  :look:

Che le cure, soprattutto se iniziate per tempo, possano far vivere per molti anni lo sappiamo tutti, ma generalizzare dicendo "ormai di aids non si muore più" è falso (esattamente come pure è falso dire che di cancro non si muore più)... affermare ciò è pericoloso, perchè, sebbene le cure abiano fatto enormi progressi, una soluzione a questa malattia ancora non esiste, non dimentichiamolo.

Sarebbe un duro colpo e da solo non riuscirei a superare i primi momenti e forse neanche i secondi.

Quindi un plauso a chi si occupa di seguire le persone sieropositive o che comunque abbiano bisogno di un qualsiasi tipo di supporto.

Invidio chi rimane sempre molto positivo e riesce ad imporsi sulle proprio paure e le proprie malattie,

è risaputo che molte, alcune malattie, si riescono a guarire anche grazie alla risposta che ci si riesce a dare con la propria psiche....insomma, forza e coraggio!!!!!

In ogni caso in giro trovi un sacco di fessi che non usano protezione e quando tu chiedi di usarla ti dicono: ....ma con me non ci sono problemi, non ti devi preoccupare!!!!....si, non la usi con nessuno e come puoi essere sicuro di non aver niente!!!!

cambiapelle

a me interessa. Sapevo che erano inefficaci una volta su quattro, non mi sembra una percentuale irrisoria per poter dire che l'hiv non uccide più.. hai informazioni diverse?

 

la tua informazione credo poteva valere una decina di anni fa.

 

L'aderenza ai farmaci e' un tema delicato, impossibile da spiegare in breve. ci sono persone che aderiscono perfettamente ad una terapia, e altre che devono ''lottare'' per trovare una soluzione soddisfacente.

il problema e' che la maggior parte dei nuovi infettati non hanno un virus ''selvaggio''.

in poche parole abbiamo due tipi di virus : selvaggio e non selvaggio. il primo e' un virus facilmente gestibile perche' ogni farmaco ha una forte possibilita' di fermarlo, il secondo proviene da persone che si curavano male e quindi e' piu' ''intelligente'' ovvero ha resistenze.

la resistenza avviene quando una persona non rispetta gli orari dei farmaci, si dimentica di prenderi..in parole povere si trascura o prende la cosa alla leggiera.-. se una persona cosi' facendo divente resistente alla terapia corre il rischio di contagiare le persone e trasmettere anche la sua resistenza...

purtroppo io sono resistente ad alcuni farmaci (il mio virus non era selvaggio) ma di vecchia generazione quindi di poca importanza :eek: beh.. e' una cosa complessa non so se mi sono spiegato.

circa la mortalita' dell hiv posso dire che l hiv non ha mai ucciso nessuno. ad uccidere sono le malattie opportunistiche ma se uno si cura come si deve va da se che i rischi di incorrere a queste sono molto, molto bassi.

Un conto è dire "non muore più nessuno", altro conto è dire "le cure attuali sono efficaci, e muoiono in pochi", discorso che vale per hiv, cancro, e altre malattie per le quali le cure hanno si fatto enormi progressi, ma per le quali, ancora oggi, purtroppo, non sono state trovate soluzioni che portino ad una guarigione definitiva.

cambiapelle

ben, se tutti fossero ottimisti come te,ben saremmo fritti.... per fortuna vedo il bicchiere mezzo pieno.. ribadisco che solo chi si trascura corre qualche rischio. oggi, con le medicine a disposizione, l hiv non si tramuta in aids.

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