Guest davidemax Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Ormai, da quanto ho capito, i "forumisti" hanno parlato spesso della superficialità o meno del mondo gay. Ma la mia domanda, a questo punto, è un'altra: siamo sicuri che l'esposizione della carne e l'ostentazione della "diversità" sessuale siano sinonimi di godimento fisico e mentale? Una sera, camminando per andare in un locale gay, ho visto un maschione ubriaco che pisciava in mezzo alla strada, con un pene dalle lodevoli dimensioni Ho trovato questa cosa molto più erotica che la serata passata a veder la passerella (e si trattava di un locale orsi). Parlando di alcuni locali: l'uso prolungato di droghe rende mezzo-impotenti, l'esposizione continua a stimoli erotici dopo un po' non fa lo stesso effetto, la ricerca del riflettore puntato addosso causa stress e rende intollerabili i modi di fare. Può essere che all'epoca della regina Vittoria si facesse sesso come i ricci ed oggi un po' meno? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 No, l'esposizione e l'ostentazione non sono sinonimi di godimento, ma semplicemente di civiltà. Altrove ti ho consigliato di frequentare luoghi meno superficiali dei locali; ora ho compreso meglio (grazie al maschione che piscia): lascia stare i locali e comincia a frequentare le piazzole di sosta e i "battuage" all'aperto; dedicati ai camionisti invece che ai cubisti. Un'altra idea è trasfeririti in un paese arabo: lì vige il contrario dell'ostentazione ed essendo illecito l'alcool non c'è nessun rischio di impotenza. Direi che sono il luogo che più somiglia all'epoca vittoriana nel presente. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest davidemax Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Ti ringrazio per le osservazioni, ma il mio era uno spunto per riflettere sul modo di vivere l'omosessualità, non una richiesta di psicoanalisi Penso comunque che nell'epoca vittoriana, a parte i bagni pubblici, ci fosse un altro modo di vivere l'omosessualità, anche nella società più fortunata. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alecs. Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Consiglio l' Iran. Dove prima della messa a morte ti torturano per un buon periodo di tempo. Giusto per farti soffrire fino in fondo. Per il resto concordo con Almadel su quasi tutto L' omosessualità viene vissuta dalla persone, se le persone non cambiano e rimangono stupide e superficiali è impossibile vedere uno sviluppo in questo micromondo, oltretutto, tanto per ribadire il concetto, noi ci facciamo poco caso, ma di locale di striptease e di "case chiuse" c'è pieno. Semplicemente potrei dire che la sessualità maschile viene vissuta più selvaggiamente, quando poi vanno a collidere le richieste di due maschi ansiosi di prestazioni è logico che la cosa venga ulteriormente esaltata. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sebastian83 Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 A giudicare dal film "Maurice", non sembra proprio che la gayezza non esposta conducesse alla felicità... :P Non so quale sia l'attendibilità storica di una vicenda così... Ma per tutto il film i due protagonisti mantengono un rapporto esclusivamente platonico, perché altrimenti sarebbeo stati immondi e impuri :P Alla fine una si sposa con una donna, l'altro si accoppia col contadino In ogni caso, dubito che la repressione di sé porti a del buon sesso... :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Un modo diverso? Intendi la galera per sodomia? La cosa che mi piace del 2009 è la varietà: ci sono ancora i bagni pubblici, ma in più ci sono internet, le associazioni e i locali. Proust lamentava che nella Belle Epoque gli omosessuali fossero delle mezze donnette. Catone il Censore si crucciava che nel I secolo tutti i ragazzi si atteggiassero come femminucce. Tu mi parli di un "ambiente" e di una "epoca" ma sfortunatamente io ci leggo solo il tuo disagio (per questo do l'idea di "psicanalizzarti"). Anche io mi lamento dell'ambiente gay, non credere! Mi disturba molto la mancanza di autocritica (soprattutto quando sono IO a non averla). Quindi la pianto di analizzarti e ti parlerò solo dei miei limiti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest davidemax Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Ma assolutamente non mi offende l'analisi, ci mancherebbe. La mia buona dose di "omofobia interiorizzata" (a detta della Castaneda in "Comprendere l'omosessualità") ce l'ho anch'io! Solamente mi domandavo se l'esposizione a continui stimoli sessuali sia positiva per l'erotismo e - di conseguenza - per una eccitazione sana ed animale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
StellaDanzante Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 La questione è interessante. Effettivamente siamo bombardati da stimoli fortissimi e di fronte a certe situazioni è come se ci stessimo pian pianino "atrofizzando", per esempio di fronte alle continue notizie di assassini, o stupri, o altre violenze. Ormai non fanno piu' colpo, quasi non ci toccano piu'.. il che è inquietante e una cosa simile avviene riguardo il sesso, corpi nudi quà e là ecc... E' la prima volta che mi interrogo sulla questione, quindi non saprei che considerazioni fare..ne quali soluzioni proporre, ma noto che in certi casi è vero. C'è una ricerca dell'eccesso, dell'estremo, di qualcosa che possa ancora suscitare emozioni, ad esempio certi videogiochi si stanno specializzando nella riproduzione virtuale di una violenza sempre piu' cruenta, realistica e scioccante.. Ora magari questi esempi sul dolore non c'entrano nulla... ma è una situazione interessante da analizzare, quindi aspetto pazientemente le risposte degli altri utenti ^.^ . Tuttavia non credo che vivere la sessualità nell'età Vittoriana fosse piu' naturale -.- ... ma se alludevi semplicemente al passato, non saprei.. Credo che la repressione sessuale sia nata con l'introduzione della morale cristiana.. il che per me esclude assolutamente la possibilità di "un'eccitazione piu' sana ed animale". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest davidemax Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Tuttavia non credo che vivere la sessualità nell'età Vittoriana fosse piu' naturale -.- ... ma se alludevi semplicemente al passato, non saprei.. Credo che la repressione sessuale sia nata con l'introduzione della morale cristiana.. il che per me esclude assolutamente la possibilità di "un'eccitazione piu' sana ed animale". Sono d'accordo sul fatto che la repressione sia negativa, ma la trovo erotica. O meglio, i suoi frutti. Per quanto, a volte, venefici. Ma in caso di persone molto legate al sesso, può diventare una formula esplosiva, proprio in quanto "peccaminosa". Se escludiamo il senso di "peccato" o meglio, di TRASGRESSIONE, ci ritroviamo a sbatterci i genitali in faccia con l'inevitabile indifferenza (quasi) che ne consegue. Ovviamente estremizzo il discorso per essere chiaro. Pur avendo visto un sacco di piselli, sono contento di vederne, sempre Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Nel 2009 ci sono molte più possibilità di fare sesso e di avere una vita pubblica omosessuale - nei Paesi occidentali civili, non certo in quelli totalitari o dominati dal fondamentalismo islamico. E' vero che nella repressione c'è un potenziale di eccitazione fortissimo: su questo pensiero, o meglio su questa emozione, Genet ha costruito tutti i suoi meravigliosi romanzi. Ma noi non siamo Genet, e questa oggi è un'emozione da subire (= da cui eventualmente farsi cogliere) non da coltivare. Una svogliatura. L'inflazione di nudità, la precocità del sesso, l'avere il sesso a portata di mano possono secondo me indurre due effetti diversi: precoce declino del desiderio sessuale, noia; oppure coazione a ripetere, eccesso. Il sesso, anche per una persona libertina e molto disinibita, non è mai una "pratica", per cui il discorso sul sesso non è mai completo, né realistico, se accanto a sesso non si pone in secondo termine. Ognuno potrebbe cercare di dire quale è per lui o quale potrebbe essere questo secondo termine. E se è necessario, almeno alla lunga, come io credo. Inoltre il sesso produce di per sé dell'altro, non si può negare al sesso la capacità di generare. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
purospirito Posted March 13, 2009 Share Posted March 13, 2009 Che ne dite della definizione : Il troppo stroppia? troppo banale? Io penso che la privatezza di certe azioni, un proprio intimo pudore siano necessari per rendere l'attività umana generatrice di virtù... altrimenti sarebbe come andare dal macellaio, "mi dia un bel mamzo fresco"... si arriva a casa il manzo si cucina e si pappa in un boccone vorace... è buono bello e appagante, si rimane con la pancia piena e soddisftatti... ma dopo un po si capisce che fine fa quel manzo che avidamente si è consumato... (non so se avete colto l'allusione metaforica) L'amore per la scoperta, insita nell'uomo, vive e si alimenta quando c'è ancora qualcosa da scoprire, se è già tutto scoperto... che voglia di scoprire ti viene? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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