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Confessioni di una testa di calcio


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orodeglistupidi

:awk:

 

Nicola Legrottaglie ha idee chiarissime su tutto, anche sull'omosessualità: "Oggi viene vista come una moda, una maniera come tante di essere contro. Nella Bibbia c'è scritto chiaro e tondo che, sia maschile che femminile, è peccato - si legge nell'autobiografia - Ma le mie riunioni del lunedì sono aperte anche ai gay".

http://www.sportmediaset.it/calcio/articoli/articolo21664.shtml

 

Non ci sono più i calciatori di una volta. Quelli che si limitavano a evidenziare la propria ignoranza con grugniti e balbettii scomposti.

 

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https://www.gay-forum.it/topic/9974-confessioni-di-una-testa-di-calcio/
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Non c'è una parola nella Bibbia contro l'omosessualità femminile.

Vi si parla solo della sodomia tra maschi.

Il cristianesimo non può condannare in alcun modo l'omosessualità femminile perché

la sua condanna dell'omosessualità si basa su un'interpretazione letterale del dettato biblico;

in base ad essa si può solo biasimare o condannare la sodomia tra maschi (neppure l'omosessualità).

Ad essere ancor più precisi, la Bibbia nomina davvero raramente la parola "peccato".

 

A farcirla di distorsioni, male interpretazioni, e ad insinuare peccati su peccati tra le righe ci ha pensato la Chiesa Cattolica nel corso dei secoli.

 

Per quale ragione?

Ovvio... per lo stesso motivo che ha indotto sovrani e dittatori a mantenere i popoli nell'ignoranza: avere timore di ciò che non si conosce per obbedire e piegarsi al volere dei pochi che detengono il Sapere.

 

E a quanto pare, nell'Anno Domini 2009 d.C. nonostante l'informazione e la cultura media si siano notevolmente innalzate, il fanatismo ed il bigottismo la fanno sempre da padroni.

 

Come biasimare Sua Santità, se ogni volta che scandisce la parola "PECCATO", milioni di persone si gettano a terra come zerbini invocando un ipotetico perdono??

Quel bombardato di Legrottaglie non andrebbe neanche ascoltato o commentato

 

Breve storia di Legrottaglie: discreto difensore che tra Modena e Chievo trova sufficiente continuità da approdare alla juventus, qua però si monta la testa, inizia a fare cagare peggio di una spremuta di prugne (perché lui è quello, tutto meno che un campione), e gira tra Bologna (grazie per averci fatto retrocedere, stronzo) e Siena..

 

Dopodiché capisce -a suo dire- che la sua vita fino ad allora è stata tutta sbagliata, "vede la luce", e diventa un "cristiano rinato", si decolora i capelli, si toglie l'orecchino, abbandona le discoteche e inizia a condurre un'esistenza da frate trappista (sempre a suo dire), abbastanza da migliorare il suo rendimento e tornare alla juve.

 

Il tutto per dire che adesso, ogni volta che viene intervistato, tira sempre in mezzo la sua fede, la luce, la Bibbia, la verità, gli incontri del lunedì, e via andare; e se i giornali lo intervistano non è certo per parlare di lui come calciatore (calciatore..  :awk: ), ma solo per sentire qualcuna delle sue teo-bocciate. Bocciate perché lui, comunque, almeno a livello di espressività mentale, è sempre rimasto lo stesso; del resto per definire "l'omossesualità una moda" ci vuole giusto uno come lui..

Guest macavity

OH MIO DIO!!!!!ora che Legrottaglie (che prima di oggi non conoscevo) ha detto questa frase per niente strautillizzata e luogo comune cioè che nella Bibbia e scritto che compio un gravissimo peccato ora vado e mi butto da un ponte....vi prego....ma vivesse la sua vita!!!!!!

 

 

no ma poi che se volessimo fare un discorso serio su quei 5o 6 versetti che ci hanno rovinato l'esistenza bisognerebbe analizzare non solo le parole nella bibbia ma anche il contesto storico in cui è stato scritto e soprattutto tramandato quel libro perchè comunque il vecchio testamento è prima di tutto, e come tutti i miti della storia dell'uomo, espressione di regole e le regole valgono solo per il contesto storico per cui vengono formulate e per cui vengono pensate, nel vecchio testamento è vietato portare abiti fatti con più di un tipo di tessuto e invece l'incesto è spesso accettato, per non parlare della posizione della donna...che facciamo si torna al 2000 a.C.??????

Potanogiollo

Massì, ragazzi. Perché mai ogni volta che tossisce una pulce (Albano poco tempo fa, ieri Povia, oggi Legrottaglie, domani chissà) bisogna darle tutto questo spazio e credito? Io sono la prima che se la prende quando i gay ed in generale le minoranze etniche o sociali che siano vengono perseguitate, con mille modi e leggi che tutti conosciamo e vabbè. Ma dico, Legrottaglie? La maggior parte della gente in Italia nemmeno sa chi sia, io ricordo appena un servizio su Italia1 in cui parlava di verginità, castità e Cristo e bla bla...ma lasciamolo libero di esprimere il suo pensiero, che influenza potrà avere?

Se vuol tenere il suo bel culetto ed il suo bel pisellino intonsi per la sua bella e vergine mogliettina, quando la troverà, sono affari suoi, e se non desidera gay alla sua tavola meglio, chi di noi avrebbe voglia di passare una serata in sua compagnia?

"Alle serate del lunedì accetto anche i gay"...fa semplicemente pisciare sotto dal ridere!!! :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

Ecco, l'ho fatto anch'io, ho perso tempo a parlare di lui, mannaggia!!! :rotfl:

@potanogiallo: condivido in pieno il tuo post!

però quello che da fastidio è che non è uno stro*zo che parla a vanvera e stop. Quelli che ultimamente si sono dati al commento sull'omosessualità sono tutte persone conosciute e seguite da un buon numero di pecore (vedi albano e quest'ultimo cretino). Il problema qui non è di una persona che parla per dare aria ai denti, come si suol dire, ma è qualcuno che magari viene preso sul serio da qualcun altro che usa il cervello per contrappeso e prende per vero ciò che ha sentito dire da qualcuno che ammira.

Il problema è questo a mio parere. (Io legrottaglie lo inserisco nelle tipologie di persone vanvera e aria ai denti, speriamo che lo facciano anche molti altri)

 

OT:stuendo quel pezzo di Queer as Folk

Potanogiollo

 

Il problema qui non è di una persona che parla per dare aria ai denti, come si suol dire, ma è qualcuno che magari viene preso sul serio da qualcun altro che usa il cervello per contrappeso e prende per vero ciò che ha sentito dire da qualcuno che ammira.

Il problema è questo a mio parere. (Io legrottaglie lo inserisco nelle tipologie di persone vanvera e aria ai denti, speriamo che lo facciano anche molti altri)

 

 

 

Vero, Mat. Ma il problema in questo caso sta nei poveri cervelli così facilmente influenzabili, perché tanto domani sentiranno un'altra campana o un altro vento e cambieranno rotta. I cattivi profeti ci saranno sempre, ma questo calciatorucolo mi sembra davvero un peso mosca. :-)

sisi per l'amor del cielo... peso zanzara...

però è pur sempre uno a cui è stato dato risalto nel momento delle sue farneticazioni... mentre magari non viene dato risalto a qualcuno che dice cose sensate... è questo che fa imbestialire. Comunque tra 2 o 3 giorni non sapremo neanche chi è legrottaglie, a meno che non si segua il calcio.

  • 2 years later...

Nicola di Bari è tornato a parlare, a "Domenica 5" su Canale5 e alla trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora" su Radio2

 

 

Legrottaglie: “Mi fidanzerei con una velina solo se credesse in Dio”

 

«Mi fidanzerei con un velina se condividesse i valori in cui credo». A dirlo è il calciatore del Milan Nicola Legrottaglie, che oggi è stato ospite del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’. «Non mi piace generalizzare, perchè ci sono tante ragazze di valore che fanno le veline», dice il difensore rossonero. E a chi domanda quali siano i criteri che adotta per scegliere una donna, Legrottaglie risponde: «Deve avere fede, per me c’è sempre Dio al centro di una coppia. Non potrei vivere con una donna atea al mio fianco». Il giocatore conferma poi di praticare l’astinenza: «Certo, è una scelta, non andrei mai letto con la mia futura moglie prima del matrimonio».

 

- sport24 -

 

 

Domenica Cinque: Nicola Legrottaglie parla di gay "Rispetto due uomini che vogliono stare insieme ma non condivido"

 

Domenica Cinque: Nicola Legrottaglie parla di gay "Rispetto due uomini che vogliono stare insieme ma non condivido"

pubblicato: lunedì 04 aprile 2011 da Desperate Gay Guy

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Nicola Legrottaglie Official Fan's Club

... sito del fan club ufficiale di Legrottaglie Nicola calciatore della Juventus e della ... di "Cento Volte tanto" di Legrottaglie nella sua cittа natale ...

www.nicolalegrottagliefanclub.it

 

Nicola Legrottaglie - Wikipedia

Nicola Legrottaglie (Gioia del Colle, 20 ottobre 1976) è un calciatore italiano, ... Wikimedia Commons contiene file multimediali su Nicola Legrottaglie ...

it.wikipedia.org

 

nicola legrottaglie domenica cinque

 

Ospite di Federica Panicucci a Domenica Cinque, ieri pomeriggio c’era Nicola Legrottaglie, il calciatore italiano autore del libro L’amore vince tutto, la fede spalanca il mio cuore ogni giorno di più. Dopo il precedente Ho fatto una promessa, ecco un altro volume in cui l’uomo racconta di aver rinunciare al sesso per trovare la donna giusta. Sensato? Insensato? Affari suoi, no? Solo che nel libro, si parla anche d’altro e lo sportivo affronta temi delicati come l’adozione per i single e le coppie gay. Perché sembra che ormai chiunque possa arrogarsi il diritto di farlo, scriverlo e renderlo pubblico. Ecco quello che ha dichiarato nel programma:

 

“Credo assolutamente nell’ordine creazionale. Dio ha stabilito un ordine, nella Bibbia. Non mi metterei mai contro l’ordine di Dio: ha detto che l’uomo e la donna sono stati creati per essere una cosa sola e genitori. Rispetto se due uomini vogliono stare insieme ma non condivido. Io non discrimino però. Una coppia gay non possono essere genitori perché i bambini devono avere un papà e una mamma”

 

La Panicucci gli fa notare che anche un bambino, se adottato da un single, non potrà mai avere una mamma e un papà. Ma lui specifica di non essere nemmeno troppo d’accordo nemmeno su questo punto, perché anche in qual caso, un single non potrà mai dare tutto l’amore di cui c’è bisogno.

 

E se avesse un figlio gay? Nel libro dice che non sarebbe forse in grado di accettarlo perché sarebbe una cosa assurda. La conduttrice gli fa presente che l’amore di Dio dovrebbe evitare ogni genere di discriminazione. E lui, a quel punto, specifica che però, lo amerebbe comunque, ripetendo il concetto di non accettare però le coppie gay.

 

“Dio ama ogni essere umano, ogni creatura, ma non ama il peccato. Non ama quelle cose che a lui dispiacciono. Io non sono contro le persone gay ma non accetto l’unione tra gay perché credo nell’unica unione, maschio e donna. Amerei mio figlio gay se mi nascesse però.”

 

Insomma, come a dire: amerei mio figlio anche se fosse omosessuale. Bene. Ma quando poi il ragazzo vorrà approfondire anche la sfera sentimentale e sessuale, come la mettiamo?

 

http://www.queerblog.it/post/10856/domenica-cinque-nicola-legrottaglie-parla-di-gay-rispetto-due-uomini-che-vogliono-stare-insieme-ma-non-condivido

ovviamente ha poca importanza, nonostante sia un intelletuale di un certo livello :rotfl: , commento solo per dire che leggendo questo:

 

Il giocatore conferma poi di praticare l’astinenza: «Certo, è una scelta, non andrei mai letto con la mia futura moglie prima del matrimonio».

 

 

mi viene da pensare molto male...

ah le grottà torna a giocà che émmeio! Ah scusa dopo 1-2 stagioni dove ti credevano il nuovo nesta sei tornato nel dimenticatoio della mediocrità. E mo ti metti a fare il colto, il filosofo addirittura il cattolico...e te credo... Coi soldi in tasca e un pò di noia siamo tutti bravi a parlare. Manco c'avesse 90 anni e fosse rita levi di montalicini.

Quanti pallonari in nome di Dio

di Malcom Pagani

 

Cavani sostiene di parlare con il Creatore. Legrottaglie fa proselitismo e prediche contro l'aborto. Lavezzi ha un Gesù tatuato sul petto. Insomma pare che in Serie A la 'salvezza' non sia più quella retrocessione, ma quella dagli Inferi

 

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(11 aprile 2011)

 

Sordi al secondo comandamento, i chierichetti in mutande invocano l'Altissimo senza pudori. Inequivochi messaggi sulle magliette: "Io appartengo al Signore". Slogan non proprio occulti: "100% Gesù". Tatuaggi a sfondo religioso. E poi mani, baci levati al cielo e riunioni plenarie che somigliano a corsi di marketing in cui intonando beati canzonette incongrue per metrica e accostamenti: "Lode al nome tuo/ quando la tua benignità scorre su di me/lode al nome tuo" non si ometta di tramandare alla platea il senso di una vocazione. In congiunta preghiera, il mondo del pallone promette di non avere altro Dio al di fuori del campo.

 

Il calciatore, illuminato dal tocco divino, non si controlla più. Se segna, è merito del Creatore. Se è dedito all'astinenza sessuale, anche. Una mania diffusa. Un'ossessione circolare, ovvia se si pensa che il fratello di Tonino Matarrese, caudillo di un ventennio di calcio indigeno, era vescovo. Pure la maglia, abolita la santa numerazione dall'uno all'11, è tema di omaggi. L'ex torinista Rubin, mistico, scelse la 33. In mezzo, tutte le sfumature dell'ignoto. Improvvise chiamate, voci dall'aldilà, redenzioni a mezzo stampa che derubricano le zampe di gallina nella tasca di Nils Liedholm al paleozoico, il santino spagnolo nella cavigliera di Tardelli all'innocenza e trasformano i pellegrinaggi pedalanti a San Giovanni Rotondo del Foggia di Zeman (cui di recente è capitato il sacrilegio di un arbitro bestemmiatore) in fotogrammi fantozziani.

 

La modernità pretende strumenti in grado di veicolare il messaggio. Così la logica dell'oratorio va in soffitta e al suo posto brilla la fede. L'associazione "Atleti di Cristo"- migliaia di adepti più o meno noti in costante aumento da quando Leite e Morais, gli antenati del movimento, iniziarono a propagare il verbo nel 1984 - arrivò in Italia nel '98. I missionari devolvono il 10 per cento dello stipendio alla causa, bandìscono l'alcol, vanno a letto presto. Da allora i crociati si sono moltiplicati. Al romanista Paulo Sergio, che si riuniva in preghiera ad Ostia e poi finiva a venerare le vongole, seguirono le inflazioni delle Suor Paole in tv e i predicatori domenicali, con l'arena adattata a sagrato. Il più famoso, Ricardo Kakà, assicurava che sarebbe giunto vergine al matrimonio. Il più querulo, Nicola Legrottaglie, ex juventino di stanza al Milan, abbonato alle notti dei Murazzi come alle albe milanesi in Corso Como, è andato oltre. La sua conversione, giunta dopo l'esilio di Siena, è quasi un nuovo mestiere. Domina sui giornali e negli autogrill. Biografie, istant-book, anatemi: "Non ho nulla contro i gay ma a Dio il peccato non piace". Esultanze: "Non faccio l'amore da anni. Una liberazione". Le Grottaglie alterna altruismo a proselitismo: "Mi sono innamorato di Gesù e ho pensato che sarei stato egoista a tenere per me un amore così grande" e depreca quattro decenni di conquiste civili: "Sono contrario all'aborto".

 

Giocando sempre meno, poi, trova il tempo di scagliarsi contro la Fifa. Già nel 2002 la federazione internazionale, irritata dallo show brasiliano ai Mondiali, vietò le preghiere collettive in cerchio prima dell'inizio delle gare. Invito ignorato che periodicamente spinge a proteste e derby teologici. L'Egitto festeggia la vittoria inchinandosi verso la Mecca? All'apostolo Legrottaglie non sfugge il complotto islamista: "Non è giusto, mi fa riflettere". L'ammenda tardiva è un classico. Si redime chi ha ecceduto.

 

Invoca Dio quando è in difficoltà dietro a birre, festini e fajoladas il pingue Adriano e ha preso i voti persino l'ex torinista Muller, un irriducibile che girava in Ferrari e tirava tardi in discoteca dietro le chiome bionde della moglie. Percorsi diversi da quelli di Taribo West. L'ex nigeriano dell'Inter celebre per il quieto soprannome "Cannibale" e le treccine verde hulk, è diventato pastore pentecostale. Trafitto dalle sfere celesti già ai tempi in cui per tenere lontano il diabolico usava della terrena canfora per scarpini, Taribo ha abbracciato la predicazione in una chiesa alle porte di Milano. All'epoca in cui marcava Del Piero, invitava a cena i compagni facendoli pregare e digiunare fino alla mezzanotte. Poi, fluttuando, cercava di convincere l'allenatore Lippi: "Mister, ho sognato il Signore. Mi ha detto che avrei giocato", con l'altro, lesto: "� davvero un peccato, a me non ha detto nulla".

 

 

 

A volte la fede è invece un affare di famiglia. Più celebre del fratello prete di Demetrio Albertini, è Romilde Trapattoni, la sorella suora di Giovanni. L'Italia le deve l'ispirazione iconografica da '48, corollario della tragicomica spedizione sudcoreana ai Mondiali del 2002. Il Trap perse la faccia trascinando l'acquasantiera in panchina, il consigliere spirituale in ritiro e la squadra tutta, e tutti i giorni, a messa. A certe vette ieratiche, basta un segno per cambiare idea. All'atleta di Cristo Claudio Taffarel, portiere brasiliano che ballando sulla linea confuse il buddista Baggio nell'inferno di Pasadena (finale dei Mondiali 1994) fu sufficiente un guasto alla Bmw di ordinanza per decidere di rifiutare l'ingaggio dell'Empoli: "La mano del destino mi ha suggerito di non accettare".

 

Stefano Albanesi, appena acquistato dal Pescara di Galeone, stracciò un contratto triennale a molti zeri per indossare il saio e rifugiarsi con i fratello nell'abbazia di Farneto, mentre Victor Claudio Vallerini, italobrasiliano del Mato Grosso lasciò la Lazio a 19 anni per trascorrerne dieci in seminario al termine dei quali tornò alle luci di Camaiore, ai sughi della madre e ai palcoscenici di periferia.

 

Le influenze vaticane di Roma fanno un effetto strano e ispirano visioni mistiche anche senza motivo. A Cèsar Gomez, modestissimo difensore improvvidamente paragonato a Beckenbauer e messo sotto contratto per tre anni, i tifosi avevano affibbiato la nomea di "miracolato". Gli allenamenti erano la palestra di uno scherno senza confini. Lo chiamavano a colloquio, spietati: "Ah miracolà, viè qua che te faccio un autografo". A Roma, prima di emigrare a Cesena con un altro atleta da rosario, il connazionale Silas, passò anche il laziale Amarildo. Regalava le Bibbie agli avversari: "Insultandoli però senza risparmio dal figlio di puttana in su per l'intera partita", ricorda divertito l'ex compagno Fontana. Il "trattamento Lotito" ha invece messo in crisi il giovane Artipoli. Mentre i colleghi sgambettavano ad Auronzo di Cadore, Ivan preferì spendere l'estate del 2010 in un eremo toscano "per ritrovare la serenità".

 

Dietro la noia immobile del circo, si nascondono anche storie crude. Dal bresciano Kovacic che si autoeliminò per seguire una confraternita krishna, recitò da agricoltore in Croazia e alla fine morì a 150 all'ora senza domare curve, scelte e tormenti, a Carlos Roa che nel '99, da portiere acclamato salutò le palme di Maiorca per rifugiarsi in Messico, diventare vegetariano, curare criceti feriti, meditare sulla fine del mondo, tornare e ammalarsi di cancro ai testicoli. Uscito da un anno e mezzo di chemioterapia, Roa indossò nuovamente i guanti, mai di sabato però, perché nella chiesa avventista del settimo giorno, alla vigilia della domenica, si medita. All'epoca western di un pallone tutto calci sputi e colpi di testa, la logica del branco non avrebbe risparmiato neanche Roa.

 

Carlo Petrini, il maledetto che allo slow food preferì la velocità sfrenata di vino, cibo, combine e amanti compulsive (con preferenza per le mogli dei compagni di squadra) raccontò in un libro che la castità di un ragazzo ai tempi della Ternana, rappresentò l'abbrivio per violenti scherzi. Dice oggi: "Si chiamava Sandro Crispino, scoprimmo che si era costruito una cintura di castità in lana grezza con due cordicelle che al momento del pensiero impuro, tirava con forza. Fu la sua fine.

 

Nello spogliatoio non provammo pietà. Gli toccavamo il culo, gli pisciavamo addosso, lo chiamavamo Sandra". I miliardi hanno ammansito le belve, l'amplesso dei neo-pallonari si consuma con la playstation e Edinson Cavani, un uruguagio che ha la genialità di uno Schiaffino, può segnare gol a decine dando del tu a Dio nelle interviste: "Ci ho parlato recentemente, mi ha dato coraggio". Senza che nessuno aliti un dubbio mentre cammina a occhi chiusi in mezzo al campo come il Carlo Verdone folgorato dalla setta dell'amore eterno e dal suo santone in "Un sacco bello": "Gli ho detto maestro cosa posso fare per lei? E lui subito: "love, love, love"".

 

Cavani ha oscurato Maradona, l'unica divinità locale dai tempi di San Gennaro. La mano di Dio era una filosofia planetaria. Oggi, messi in panchina gli eccessi, Maradona si gode il presente. A suo nome, 80 mila persone hanno eretto una chiesa. Il natale del supremo coincide con la data di nascita del Pibe, il resto ne consegue. La confraternita maradoniana sarà anche una parodia, ma il padre nostro è una blasfemia romantica e la fantasia, per una volta, non sembra messa in croce: "Diego nostro che sei nei campi, sia santificato il tuo sinistro. Venga a noi il tuo calcio, siano esaltati i tuoi gol, come in cielo così in terra. Dacci oggi la nostra dose di magia, perdona gli inglesi, come noi perdoniamo la camorra. Non ci indurre in fuorigioco e liberaci da Havelange". Amen.

 

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/quanti-pallonari-in-nome-di-dio/2148714//2

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